(ASAPS) BUENOS AIRES (ARGENTINA) – Il problema della violenza stradale, in Sud America, continua a crescere. Mentre nei vicini Stati Uniti e nella vecchia Europa, infatti, le azioni dei vari governi sono alla fine riuscite a diminuire – in varia misura – la sinistrosità, in paesi come l’Argentina il fenomeno continua ad aumentare. Nonostante la serie di riforme intraprese negli ultimi anni, il numero di incidenti è cresciuto ancora, e nel 2005 la crescita ha superato il 10,1%, ma il dato più preoccupante è che il numero di eventi infortunistici conclusisi con lesioni o morte ha fatto segnare un aumento del 28,7% rispetto al 2002: è un dato che il governo federale argentino considera inaccettabile, ma tant’è. Mancando un’istituzione governativa in grado di effettuare conteggi precisi, il compito di realizzare questa ricerca è stato affidato all’ Associazione Argentina delle Compagnie Assicurative (AACS), un istituto in tutto simile alla nostra ANIA, che ha rielaborato i dati forniti dal ministero dell’Interno, mentre quello dei Trasporti ha censito un parco veicolare di poco superiore alle 7 milioni e mezzo di unità, in un paese che ha una popolazione di appena 36 milioni di abitanti, concentrati perlopiù nella megalopoli di Buenos Aires (12 milioni di persone con la periferia). Si tratta dunque di un paese con l’evidente necessità di procedere ad un cambio di rotta deciso. Nel corso del 2005 si sono verificati 158mila incidenti con lesioni, il 10,1% in più rispetto al 2004. I dati diffusi, purtroppo, non forniscono un quadro complessivo della fenomenologia, ma si limitano piuttosto ad inquadrare il problema per grossi gruppi statistici. Più accurato, invece, lo studio delle fasce d’età: il 37,5% delle vittime è di età compresa tra i 15 ed i 34 anni, e questo rende la strada il principale rischio per giovani e giovanissimi. Particolare: Il 75% dei morti è di sesso maschile. Trattandosi di un’analisi effettuata dalle assicurazioni, risulta più approfondito lo studio dei costi derivanti dalla sinistrosità stradale, e non mancano alcune considerazioni di carattere etico: esattamente come in Italia, il codice della strada – la Ley de Tránsito – prevede l’obbligo, per chiunque si metta alla guida, di disporre di una polizza RC, che alimenta anche un fondo vittime della strada. Secondo i rilevamenti, 2 veicoli su 5 non hanno alcuna copertura, che in Argentina, dicono le assicurazioni, continua a costare poco: l’equivalente di 30 litri di benzina al mese. Le cause di questa “insicurezza” stradale? Secondo la ricerca, la scarsità di controlli ed una mentalità ancora lontana dall’effettiva consapevolezza dei rischi. (ASAPS) |
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