Scenderanno
in piazza, questa mattina. Con la divisa di ordinanza e i fischietti, il
berretto e il blocco delle contravvenzioni. Sulla strada come tutti i giorni.
Ma senza dare multe. Perché gli ausiliari della sosta, oggi, saranno in
sciopero. Presidio a Palazzo Marino e braccia incrociate per tre ore. Motivo
della protesta, proclamata dai sindacati A.L. Cobas-Cub Trasposti, Orsa,
Sama-Confail e Fildiai-Cildi, il contratto Atm «che non riconosce qualifica,
sicurezza, salute e part-time, mentre l’azienda, grazie a noi, incassa 24,5
milioni di euro all’anno. Obbligandoci a fare multe». Quelle famigerate multe
che hanno raggiunto la quota record di 1 milione e 727 mila nel 2003, 1 milione
e 600 mila nel 2004, 1 milione e 371 mila l’anno scorso. Poco meno della metà
ha la firma di un ausiliario della sosta. Incasso: circa 20 milioni di euro.
Accuse e rivendicazioni della categoria più odiata dai milanesi. «Sono passati
due anni — spiega Walter Montagnoli della Cub-Trasporti - da quando gli
ausiliari sono approdati all’Atm (prima erano dipendenti del Comune). Hanno
trovato una divisa più elegante, ma vuota, senza diritti. L’azienda non è
disposta a riconoscerci qualifica, sicurezza, salute, part-time e i diritti
elementari della categoria». Nel mirino, il contratto con cui i 184 ausiliari
di Milano (erano 390 nell’«era comunale») sono stati assunti: qualifica di
autoferrotranvieri «ma senza indennità di strada», malattia retribuita al 60
per cento dopo tre giorni, full time. «Eravamo impiegati, ora siamo operai,
guadagniamo 970 euro al mese per 39 ore settimanali», dicono. «Ci tolgono la
dignità e la salute. Intanto l’Atm incassa dai "gratta e sosta" 24,5
milioni di euro all’anno». I sindacati chiedono il riconoscimento della figura
di «ausiliari al traffico», la salvaguardia della sicurezza e dicono no a
«controlli occulti e provvedimenti intimidatori». Due ausiliari, denunciano i
Cobas, sarebbero stati licenziati per essersi fermati in un bar. «Ricevono
continuamente pressione per fare più multe». La risposta dell’Atm:
«Rivendicando le qualifiche, si cerca un passaggio di livello e di
retribuzione». Precisazione: «I provvedimenti disciplinari hanno sempre alla
base oggettive inadempienze». Con gli ausiliari, questa mattina a Palazzo
Marino, ci sarà anche l’onorevole di An, Ignazio La Russa, da sempre contrario
alla politica del traffico della giunta Albertini: «Bisogna prevenire la
violazione selvaggia invece di dare multe». D’accordo Matteo Salvini,
capogruppo della Lega: «Questa gestione del traffico è stata la peggiore di
sempre: multe per fare cassa. Speriamo che la Moratti, in caso di vittoria,
riporti un po’ di buon senso». Maggioranza divisa, fa notare il capogruppo dei
Ds, Emanuele Fiano: «Certo è che le condizioni di lavoro degli ausiliari sono
peggiorate. Serve più professionalità in questo settore». Stefano Pillitteri
(Forza Italia), presidente della commissione trasporti in Comune, commenta: «I
lavoratori della sosta devono essere a servizio dei milanesi». Gianni Occhi,
capogruppo di Rifondazione: «Regolino il traffico, non arricchiscano il Comune
perseguitando i cittadini». Comprensione per una categoria maltrattata («a
turno finito, dobbiamo mettere la giacca al rovescio per non farci
riconoscere», dicono gli ausiliari) arriva dal comandante dei vigili, Emiliano
Bezzon: «Sono lavoratori come gli altri, meritano rispetto. Alcuni sono
particolarmente meritevoli perché si sono rimessi in gioco dopo altre
esperienze. Non è giusto prendersela con loro. Ma del resto nemmeno per i
vigili c’è più rispetto».
(di
Annachiara Sacchi)
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