CIVONLINE ’’Alcol e bere giusto’’, la Coopmar fa il
punto di ROMINA MOSCONI LA PROVINCIA DI CREMONA Bere, ma con ‘responsabilità’ Alleanza Polizia
locale e baristi Polizia locale, baristi e aziende produttrici
di bevande alcoliche: saranno tutti uniti, stasera dalle 21 davanti al bar
Longoni in via De Gasperi, per una grande campagna di sensibilizzazione ad un
consumo responsabile dell’alcol. L’iniziativa, rivolta sia ai consumatori sia
ai commercianti, ha come obiettivo la promozione di una corretta cultura
dell’alcol: non vuole spronare a rinunciare a bere, bensì insegnare a farlo con
moderazione e qualità. La particolarità dell’iniziativa di questa sera sta
nei protagonisti che l’hanno ideata: la Bacardi-Martini e il titolare del bar
Longoni Luca Barbaglio. In altre parole, uno dei marchi più famosi nella
produzione di bevande alcoliche e un commerciante che fa della vendita di
alcolici una buona fetta della propria attività. Tecnicamente si chiama
‘responsabilità sociale dell’impresa’, in parole povere è un atteggiamento
culturale che fa della promozione al consumo responsabile il proprio biglietto
da visita. (*) Alla campagna di sensibilizzazione si unirà la polizia locale,
che distribuirà materiale informativo e effettuerà gratuitamente i test
dell’etilometro. Teatro della serata sarà il parcheggio antistante il bar
Longoni, dove ieri mattina sono stati illustrati i dettagli dell’iniziativa alla
presenza del titolare del locale Barbaglio e del comandante della polizia
locale Giampietro Rossi: la Martini—Bacardi sarà presente con un autoarticolato
e due furgoni che da settimane sono in tour lungo l’Italia per educare ad un
consumo moderato dell’alcol e per insegnare a gustare in maniera corretta i
propri prodotti. L’invito a far tappa a Crema è arrivato proprio da Barbaglio,
al quale il comandante Rossi ha rivolto ieri i complimenti: «E’ un modo
professionale di svolgere la propria attività. Spero che altri commercianti
possano seguirne l’esempio». Sebastiano Giordani (*) Nota: un’industria che trae i suoi
profitti dalla vendita di alcolici non può certo promuovere iniziative che
portino alla riduzione dei consumi di alcolici. Ogni investimento non può avere
altro scopo che l’aumento del fatturato e quindi delle vendite di alcolici. Sempre più spesso assistiamo ad iniziative mascherate da prevenzione effettuate da produttori di alcolici. Occupano uno spazio reso disponibile dalla carenza di iniziative dei veri esperti di prevenzione. CORRIERE ADRIATICO Borri se la prende con i genitori“Molti
pensano a torto che il problema non li riguardi”
Dipendenti dall’alcol,
allarme per i giovani
Il sindaco di Pergola stigmatizzata la
scarsa presenza delle famiglie al convegno sull’abuso del bere Pergola – L’abuso di bevande alcoliche tra i
minorenni (ma anche tra i maggiorenni) è un problema che a Pergola sta
diventando sempre più di stretta attualità ed è stato l’argomento di un
convegno organizzato dall’amministrazione provinciale,dedicato ad
“Alcoladolescenza”, progetto pilota della Provincia in collaborazione con le
scuole medie inferiori per la sensibilizzazione delle problematiche
alcolcorrelate riferite agli adolescenti, a cura dei servizi sociali dell’amministrazione
provinciale. “L’alcol è l’amico che ti frega” è il messaggio rivolto agli
adolescenti per invitarli a non cadere nel vizio dell’alcolismo. Ricordiamo che l’amministrazione comunale ha
preso dei provvedimenti per contrastare l’abuso di bevande alcoliche
soprattutto tra i minorenni e lo scorso novembre ha inviato a tutti gli
esercizi commerciali un comunicato che ricorda gli articoli del codice penale
che prevedono dure sanzioni per gli esercenti che somministrano bevande
alcoliche ai minori di sedici anni, ma, evidentemente, non bastano i richiami
al rispetto della legge per risolvere il problema. Sono intervenuti l’assessore provinciale alla
tutela della salute e alle politiche sociali Graziano Ilari, Giovanni
Feliziani, medico esperto in dipendenze patologiche e operatori del settore
delle problematiche collegate all’abuso di alcool da parte degli adolescenti,
Roberto Drago, componente dell’ufficio servizi sociali della Provincia di
Pesaro e Urbino e le due psicologhe dell’associazione Algor di Fano Jessica
Giommi e Sonia Tranquilli. Va sottolineata la delusione del sindaco Giordano
Borri per la scarsa partecipazione dei genitori. “Questa mancanza di interesse da parte di
molti genitori – ha detto il sindaco – è un segnale negativo. La gente pensa
che il problema non li riguardi, salvo poi lamentarsi quando si rendono conto
che sono coinvolti. Ringrazio i genitori che sono intervenuti, ma sono molto
deluso dalla scarsa partecipazione”. Anche l’assessore ai servizi sociali Nadia
Mollaroli ha sottolineato la mancanza di partecipazione dei genitori riferita a
una iniziativa collegata alla prevenzione della tossicodipendenza, un problema
strettamente collegato a quello dell’alcolismo. L’assessore provinciale Ilari
ha parlato del progetto dell’amministrazione provinciale rivolto alla
prevenzione primaria, vale a dire nel periodo in cui i ragazzi non hanno avuto
a che fare con l’alcool. “L’abuso di bevande alcoliche tra i minorenni
– ha aggiunto l’assessore Ilari – è un problema che sta diventando sempre più
serio anche nei piccoli centri come Pergola”. I vari aspetti del problema sono stati illustrati dagli esperti che hanno presentato una situazione abbastanza inquietante riconducibile a una mancanza di valori autentici, a uno stile di vita che insegue miti fasulli, alle situazioni famigliari dove non si riesce a cogliere i segnali di disagio, alla facilità con cui i minorenni possono disporre delle somme necessarie per frequentare i locali dove oltre all’alcool consumano anche le pasticche di ecstasis, l’ignoranza rispetto agli effetti negativi che producono l’alcool e la droga e i messaggi pubblicitari che tendono a rendere tutti dei consumatori inconsapevoli. Un convegno sicuramente interessante che avrebbe dovuto coinvolgere maggiormente la famiglie. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BRINDISI) Campagna di sensibilizzazione
itinerante rivolta per lo più ai giovani
Guerra anti-alcool al
via
Hanno aderito all’iniziativa ben 4 Comuni
SAN PIETRO VERNOTICO Si avvia a conclusione il progetto Alcoo-Links.C-alcoliamo bene le distanze, campagna di sensibilizzazione sul corretto utilizzo dell’alcol, realizzata con il sostegno della Comunità Europea (Programma Gioventù-Azione 3), in collaborazione con i Comuni di Cellino San Marco, San Donaci, San Pietro vernotico, San Pancrazio Salentino e la cooperativa «L’Arcobaleno». Si tratta di una serie di manifestazioni itineranti nei paesi partners dell’iniziativa, che prevede spettacoli di musica, danza, cortometraggio e fumetto. Nei giorni scorsi l’attività ha avuto inizio, partendo da San Pancrazio Salentino; domenica c’è stata la tappa a San Pietro, in piazza Domenico Modugno; sabato prossimo a Cellino San Marco, in Piazza A.Moro e, infine, il 2 giugno a San Donaci, in Piazza Pio XII. Sono stati in tantissimi a partecipare alla manifestazione svoltasi a San Pietro. «L’utilizzo dell’alcol da parte dell’uomo - ha chiarito l’assessore ai servizi sociali Teobaldo Mingolla - ha richiesto fin dai tempi antichi una qualche forma di regolamentazione associata ai diversi valori attribuiti a questa sostanza: alimentare, religioso, socializzante, farmacologico. Valori che hanno portato questa sostanza, nei secoli, ad essere sempre più presente nella quotidianità e nelle diverse fasi della vita della popolazione. L’iniziazione precoce all’uso dell’alcol, raramente corrisponde ad un processo d’educazione alla salute in tema d’alcol: impariamo a bere, ma chi ci educa al bere? Chi ci aiuta nell’arco della nostra vita a prendere coscienza delle controindicazioni e degli elementi soggettivi e sociali che possono indurre a considerarle quasi irrilevanti per la nostra e altrui salute? L’importanza e il complesso evolversi di questi fenomeni ha portato alla costituzione di una equipe specializzata in ambito preventivo. I messaggi sull’alcol cui sono esposti i giovani sono spesso contraddittori: da una parte il mondo degli adulti propone i valori della cultura del bere tradizionale e "divieti" specifici legati alla loro condizione di adolescenti; dall’altra parte sono esposti a nuove modalità di consumo che comportano un cambiamento delle abitudini culturalmente consolidate. Questi cambiamenti - ha detto ancora l’assessore Mingolla - si manifestano, ad esempio, nell’aumento di consumo di birra e di superalcolici e nelle modificazioni delle modalità e dei luoghi di consumo delle bevande alcoliche, come discoteca, raves party ecc)». «I giovani - ha detto il consigliere regionale Pino Romano nel corso della manifestazione - risentono fortemente dell’ambivalenza dell’alcol nella nostra società. Questa sostanza, infatti, pur essendo diffusamente integrata nell’alimentazione quotidiana di molte famiglie italiane, può però anche assumere significati di trasgressione o di consolazione nei "vuoti esistenziali", da cui possono derivare conseguenze negative dirette dell’abuso o danni ad esso indirettamente connessi: violenza, incidenti, ecc. Tutto ciò - ha detto Romano - avviene in un periodo particolare della loro esistenza: l’adolescenza. Durante questo percorso lungo e differenziato l’adolescente costruisce le diverse componenti della propria identità, attraverso la risoluzione di diversi "compiti di sviluppo", connessi ai cambiamenti fisici, emotivi e sociali che caratterizzano questa età». «Questi compiti di sviluppo si definiscono nel rapporto tra l’individuo, i suoi gruppi di riferimento e l’ambiente sociale - ha detto il sindaco Giampiero Rollo. Quando il confronto con tali compiti crea frustrazione, angoscia e senso di impotenza, molti giovani cercano una scappatoia ai loro problemi nelle sostanze psicoattive, illudendosi di trovare un facile sollievo ai loro drammi. In realtà, si tratta di un pericoloso inganno che, come è noto, non fa che aumentare e aggravare le difficoltà dei giovani. L’obiettivo del progetto - cui hanno aderito i Comuni di San Pancrazio, Cellino, San Donaci e San Pietro l’abuso è quello di trasmettere un messaggio di informazione sugli effetti dannosi legati all’abuso di alcol, sensibilizzando i giovanissimi ad assumere comportamenti che tutelino la loro salute e la loro sicurezza, poiché gli eccessi possono portare rischi molto gravi per sé e per gli altri». Giuseppe De Marco CORRIERE ADRIATICO Stasera un incontro-dibattito diretto a
informare soprattutto adolescenti e giovani
La prevenzione contro
fumo, alcol e droga
CASTELLEONE DI SUASA - Incontro sulle
dipendenze da alcol, droga e fumo questa sera alle ore 21 presso l’Aula Magna
della scuola media di Castelleone di Suasa. A promuovere il dibattito è
l’Amministrazione comunale sul tema “Fumo, alcol, droga - prevenire è curare.
Interverrà il dottore Silvio Cattarina della comunità “L’Imprevisto” di Pesaro. Il primo passo per affrontare il mondo della
droga, del fumo e dell’alcool è saperne di più - si legge in una nota
dell’amministrazione -. L’abuso di queste sostanze inizia quasi sempre in età
adolescenziale e giovanile. Interessa gli adolescenti ed i giovani di tutto il
mondo. La migliore prevenzione consiste appunto nell’educare i ragazzi ad avere
fiducia in se stessi e nelle proprie capacità di affrontare le difficoltà,
piccole e grandi, della vita, dando loro attenzione e affetto costanti.
Un’informazione di base corretta che aiuti i giovani, le famiglie, gli
educatori, a vario titolo coinvolti nella prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione,
delle patologie più frequenti nelle fasce di popolazione giovanile, ad
approfondire alcune conoscenze sul fenomeno delle deviazioni, per affrontare
con serenità, non da sprovveduti, un problema che è fra tutti noi. L’iniziativa è frutto della consapevolezza che fenomeni legati all’uso di droga e alcol sono ormai largamente diffusi, toccando qualsiasi realtà territoriale e non limitandosi certo agli ambienti delle città di dimensioni più o meno grandi CORRIERE ROMAGNA Presidio contro nuove
droghe e abuso d’alcol
CESENATICO - Dopo Cesena e Savignano, da metà giugno, anche a Cesenatico sarà attivo un Centro di Ascolto e Consulenza Nuove droghe del Sert. Lo sportello sarà situato a Largo San Giacomo, all’interno del Distretto Sanitario, e farà capo all’Ausl. Lo sportello del Centro di Ascolto, che all’inizio verrà aperto una volta alla settimana, svolge counselling, terapie specialistiche e informazioni, anche telefoniche, su sostanze psicostimolanti, nei confronti di adolescenti, giovani, adulti, educatori, familiari e insegnanti. L’accesso è molto semplice: basta presentarsi direttamente oppure fissare un appuntamento tramite telefono. Il servizio ovviamente è gratuito e soprattutto sono garantiti anonimato e riservatezza. Lo sportello sarà condotto da uno psicologo esperto in dipendenze patologiche.Nel corso del 2005 il Centro di ascolto e consulenza nuove droghe di Cesena e Savignano ha trattato circa 110 casi. Di questi, 40 si sono risolti con una consulenza breve e 69 con un trattamento di più lunga durata.“In prevalenza sono i genitori e le famiglie a rivolgersi in prima istanza al Centro. Lo fanno non appena hanno sentore che qualcosa nei loro figli non va - spiega la coordinatrice del centro, Marusca Stella - Determinanti i cambiamenti di abitudini, delle amicizie, il calo del profitto scolastico e più in generale i segni di difficoltà. L’età media dei ragazzi con i quali si ha un dialogo va da 16 ai 18 anni e ancora dai 18 ai 21 anni. Quanto al loro profilo, attraversa tutte le fasce e i ceti della società. Spesso, però, quando ci sono difficoltà in famiglia, i problemi si acuiscono. La relazione annuale del 2005 dell’Oedt ha rilevato che la cocaina sta diventando la sostanza stimolante preferita da parecchi giovani europei. C’è una tendenza al rialzo nell’uso delle amfetamine e dell’ecstasy. La cannabis è ancora la droga più diffusa”.“Di fronte all’evoluzione del fenomeno è necessario incrementare il livello di informazione e sensibilizzazione sulle problematiche legato all’uso e abuso di sostanze psicostimolanti -invita Michele Sanza, direttore del Sert dell’Ausl cesenate - Vanno coinvolti i giovani, le famiglie, le istituzioni pubbliche le scuole medie superiori”.Un’altra insidia che colpisce spesso i giovai è l’abuso di alcol. Anche in questo caso è in crescita il numero delle donne che fanno uso di sostanze alcoliche.“Il terzo sportello del Centro di ascolto e consulenza ha proprio lo scopo di approfondire il dialogo e risolvere, con i diretti interessati questo disagio - avverte l’assessore alla Politiche Giovanili, Dino Golinucci - Il centro Informagiovani, i nostri animatori di strada, la scuola, in considerazione della loro conoscenza delle situazioni di rischio, si sono messe a disposizioni per collaborare”.Alla presentazione dello Sportello di Ascolto e Consulenza erano presenti il preside delle scuole medie Otello Guidi, i responsabili del servizio Scuole e del servizio Giovani del Comune e gli operatori di strada. IL GAZZETTINO (TREVISO) Treviso Alcol ai minorenni? ... Alcol ai minorenni? Sarà la moviola a
ricostruire esattamente come è andata. Visioneranno tutto il
"girato", come si dice in gergo, dell’emittente Rete Veneta gli
agenti della polizia municipale dell’Annonaria (specializzata nei controlli ad
attività commerciali). I vigili stanno cercando di far luce su eventuali
illeciti che sarebbero avvenuti alla festa del 30 aprile scorso nella chiesa
sconsacrata di Santa Margherita. Le immagini, che verranno acquisite dalla
polizia municipale, sono quelle riprese alla festa "Resurrezione",
organizzata da Trevisoviva. In quell’occasione sarebbero stati venduti anche ai
minori di 18 anni spritz ed alcolici. (*) Un party al quale avevano preso parte
centinaia di giovani e che aveva creato non poche polemiche. Prima fra tutte il
luogo scelto da Trevisoviva, un bene del patrimonio architettonico tutelato
dalle Belle Arti. Ma, a distanza di un mese, arrivano le polemiche più forti e
un’inchiesta della Procura. A quella festa gli alcolici sarebbero stati serviti
anche ai più piccini. A poco sarebbe valsa quindi la campagna di prevenzione,
portata avanti da tempo da Trevisoviva e da Mirella Tuzzato, con l’alcoltest.
Durante il party infatti i giovani erano invitati a sottoporsi alla prova
dell’etilometro. Il problema è che tra quelli che hanno fatto il test, ci
sarebbero anche dei ragazzini. Giovani minorenni che avrebbero bevuto spritz e
alcol alla festa e che poi "coscientemente" si sarebbero sottoposti
alla prova (*) Nota: questo articolo è impreciso. La legge punisce la somministrazione e non la vendita di alcolici, e oltretutto ai minori di sedici anno, non ai minorenni. In ogni caso altri articoli dei giorni scorsi che hanno riferito di questa iniziativa hanno parlato di quattordicenni ubriachi. CORRIERE ADRIATICO Borri se la prende con i genitori“Molti
pensano a torto che il problema non li riguardi”
Dipendenti dall’alcol,
allarme per i giovani
Il sindaco di Pergola stigmatizzata la
scarsa presenza delle famiglie al convegno sull’abuso del bere Pergola – L’abuso di bevande alcoliche tra i
minorenni (ma anche tra i maggiorenni) è un problema che a Pergola sta
diventando sempre più di stretta attualità ed è stato l’argomento di un
convegno organizzato dall’amministrazione provinciale,dedicato ad “Alcoladolescenza”,
progetto pilota della Provincia in collaborazione con le scuole medie inferiori
per la sensibilizzazione delle problematiche alcolcorrelate riferite agli
adolescenti, a cura dei servizi sociali dell’amministrazione provinciale.
“L’alcol è l’amico che ti frega” è il messaggio rivolto agli adolescenti per
invitarli a non cadere nel vizio dell’alcolismo. Ricordiamo che l’amministrazione comunale ha
preso dei provvedimenti per contrastare l’abuso di bevande alcoliche
soprattutto tra i minorenni e lo scorso novembre ha inviato a tutti gli
esercizi commerciali un comunicato che ricorda gli articoli del codice penale
che prevedono dure sanzioni per gli esercenti che somministrano bevande
alcoliche ai minori di sedici anni, ma, evidentemente, non bastano i richiami
al rispetto della legge per risolvere il problema. Sono intervenuti l’assessore provinciale alla
tutela della salute e alle politiche sociali Graziano Ilari, Giovanni
Feliziani, medico esperto in dipendenze patologiche e operatori del settore delle
problematiche collegate all’abuso di alcool da parte degli adolescenti, Roberto
Drago, componente dell’ufficio servizi sociali della Provincia di Pesaro e
Urbino e le due psicologhe dell’associazione Algor di Fano Jessica Giommi e
Sonia Tranquilli. Va sottolineata la delusione del sindaco Giordano Borri per
la scarsa partecipazione dei genitori. “Questa mancanza di interesse da parte di
molti genitori – ha detto il sindaco – è un segnale negativo. La gente pensa
che il problema non li riguardi, salvo poi lamentarsi quando si rendono conto
che sono coinvolti. Ringrazio i genitori che sono intervenuti, ma sono molto
deluso dalla scarsa partecipazione”. Anche l’assessore ai servizi sociali Nadia
Mollaroli ha sottolineato la mancanza di partecipazione dei genitori riferita a
una iniziativa collegata alla prevenzione della tossicodipendenza, un problema
strettamente collegato a quello dell’alcolismo. L’assessore provinciale Ilari
ha parlato del progetto dell’amministrazione provinciale rivolto alla prevenzione
primaria, vale a dire nel periodo in cui i ragazzi non hanno avuto a che fare
con l’alcool. “L’abuso di bevande alcoliche tra i minorenni
– ha aggiunto l’assessore Ilari – è un problema che sta diventando sempre più
serio anche nei piccoli centri come Pergola”. I vari aspetti del problema sono stati illustrati dagli esperti che hanno presentato una situazione abbastanza inquietante riconducibile a una mancanza di valori autentici, a uno stile di vita che insegue miti fasulli, alle situazioni famigliari dove non si riesce a cogliere i segnali di disagio, alla facilità con cui i minorenni possono disporre delle somme necessarie per frequentare i locali dove oltre all’alcool consumano anche le pasticche di ecstasis, l’ignoranza rispetto agli effetti negativi che producono l’alcool e la droga e i messaggi pubblicitari che tendono a rendere tutti dei consumatori inconsapevoli. Un convegno sicuramente interessante che avrebbe dovuto coinvolgere maggiormente la famiglie. IL GAZZETTINO (PADOVA) Spritz, l’inutile
lettera del sindaco
Egr. Sig. Zanonato Dopo aver letto sulla stampa locale il suo
benvenuto ai ragazzi nella zona delle piazze, da cittadino del ghetto il mio
stato d’animo è stato prima di incredulità e poi di indignazione. Sono due anni che insieme a tutti gli
assessori Lei sta lavorando al problema e ad oggi è riuscito a partorire
unicamente questa patetica lettera. Perché invece di invitare gli studenti a
sostare nelle piazze del centro non li ha inviati a soffermarsi poco fuori il
cancello del suo bel condominio. Forse perché Le urterebbe trovare ogni
mattina, fuori dell’androne del Suo bel condominio, i residui corporali (orali,
anali, vescicali non fa alcuna differenza come oramai non fa più alcuna
differenza se a provocarli sono ragazzi, ragazze o animali), di queste brave
persone? Forse Lei non gradisce, magari rientrando da
una breve passeggiata serale, dover spostare dalla cancellata del Suo bel
condominio corpi distesi per terra, corpi assenti per droga, alcol (spritz,
vino, birra non fa alcuna differenza) o amplessi amorosi a cielo aperto? Forse Lei non gradisce trovare continuamente
cocci di bottiglia sui quali ferire le sue stanche membra magari al rientro da
una delle innumerevoli inaugurazioni alle quali è costretto a partecipare (a
proposito abbiamo messo qualche chiletto in più o mi sbaglio)? Forse non gradisce essere continuamente
svegliato a notte fonda dal suono del campanello, da urla, improperi,o liti che
si sviluppano nel giardino del suo bel condominio? Egr. Sig Zanonato Lei non ha ancora capito che
non si tratta di piccole minoranze ma di un vero e proprio sistema del quale
fanno parte anche gli altri cioè quelli che vedono e invece di intervenire si
mettono a ridere e in cuor loro invidiano gli autori di queste eroiche gesta. E allora meglio prendersela con gli alberi
almeno quelli non bevono, non parlano, non sporcano ma soprattutto non votano e
quindi anche se sottoposti a una vera e propria pulizia etnica come sta
accadendo a Padova. Roberto Sandon IL GAZZETTINO (PADOVA) Riunione ieri pomeriggio in Comune tra il
sindaco Zanonato, gli assessori Carrai e Pieruz, e i residenti: in discussione
il caos spritz «Picchiato perchè li ha fotografati» Drammatico racconto di una donna: suo marito è
finito in ospedale, perchè ha ripreso alcuni ragazzi Si sono dati appuntamento, su invito del sindaco Flavio Zanonato, per cercare di proporre soluzioni al problema spritz. I residenti hanno portato le loro testimonianze di notti insonni, di case invivibili per troppi giorni la settimana. Alla fine il primo cittadino ha elencato quello che si sta facendo, per esempio con la Questura la lotta serrata agli spacciatori, e quello che a breve si farà. Zanonato ha aggiunto che la sua ordinanza qualche risultato lo sta dando e quindi l’ha confermata, ma che si procederà anche su altri fronti, come l’individuazione di posti alternativi dove trasferire cinque-sei bar dopo le 17 e l’installazione di nuove telecamere nelle Piazze. L’impegno è quello di incontrarsi a scadenze fisse, praticamente ogni dieci giorni e con il Questore. Nel frattempo dovrà essere fatto un monitoraggio continuo. Durante la riunione convocata in Municipio è emersa la vicenda sconcertante di cui è stato protagonista un signore che risiede in via Marsala. Ed è stata la moglie, piangendo, a raccontare cosa è accaduto qualche sera fa. «A mio marito - ha riferito - era stato detto di scattare alcuni immagini di coloro che davanti al portoncino della nostra abitazione hanno comportamenti scorretti. Ma quando ha iniziato a fare foto lo hanno inseguito e nei pressi di Palazzo Papafava gli hanno strappato di mano la macchina e gliel’hanno spaccata sulla testa. È finito in ospedale con 8 giorni di prognosi per trauma cranico. Quella casa per noi è diventata invivibile».I residenti hanno segnalato varie situazioni di cui sono vittime: oltre al fatto che fino a tarda notte non possono riposare per il rumore, c’è chi ha denunciato l’impossibilità di poter aprire le finestre, non solo per un problema di... inquinamento acustico, ma anche perché chi ha le finestre sopra i bar, si vede entrare in casa quantità industriali di fumo. Il professor Luzzato (medico) e il professor Brunetta (docente di Storia del cinema), hanno segnalato le difficoltà di concentrazione che incontrano al lavoro, perché spesso non riescono a dormire un numero sufficiente di ore. Alberto Mazzocco, ex presidente del Padova, ha chiesto all’amministrazione se nei confronti dei bar, vengono applicati gli stessi provvedimenti previsti per le discoteche che vengono multate se all’interno c’è un minore. «Si dovrebbe fare altrettanto anche quando c’è un barista che vende alcolici ai ragazzini». L’assessore Carrai ha risposto che negli ultimi giorni sono state elevate oltre 60 contravvenzioni nei confronti dei giovani che disturbavano. Oggi, intanto, come ha annunciato lo stesso Zanonato, il Prefetto firmerà l’ordinanza che vieta di vendere alcolici dopo le 20. «Troveremo delle soluzioni - ha detto il sindaco - per le enoteche. Non so come, ma dobbiamo salvaguardare chi, dopo quell’ora, vende magari la bottiglia di vino pregiato a chi non va certo a consumarla nelle piazze». CORRIERE ADRIATICO Gli operatori: “Dovrebbe essere una cartolina
di benvenuto, è il regno del degrado e dei balordi” La piazza della
stazione è una pattumiera
L’ennesimo appello agli addetti alle pulizie:
“C’è sporcizia dappertutto” ANCONA - In piazza Rosselli urgono scopa e
paletta. Piovono lamentele dagli esercenti del piazzale frontale alla stazione
ferroviaria. Motivo delle loro ire la sporcizia e il disordine. Rabbia che
aumenta esponenzialmente perché le segnalazioni di disagio sono già state
inoltrate all’amministrazione comunale e di Anconambiente più volte e sempre
senza efficacia. “Non si può andare avanti così – sbotta
Luciano Santarelli del “Caffè espresso” -. La stazione dovrebbe essere una
cartolina di benvenuto della città e invece qui ogni giorno ci troviamo a
convivere con sporcizia, rifiuti, gente che urina sulle nostre serrande e
personaggi balordi o ubriachi”. Il barista di piazza Rosselli se la prende con
gli addetti alle pulizie. “Quelli di Anconambiente o della cooperativa
commissionata passano raramente – confida il proprietario del Caffè -, e quando
lo fanno stanno qui giusto il tempo di raccogliere le cartacce più grosse,
dimenticandosi la valanga di cicche di sigarette che ogni mattina troviamo qui
davanti o di ripulire i bordi dei marciapiedi”. “Una volta ho richiamato una
ragazza che era stata qui giusto il tempo di dare una spazzata – aggiunge -. Le
ho chiesto se aveva già finito e lei mi ha risposto di farmi gli affari miei”. La singola voce del barista diventa un coro
quando a sfogarsi sono tutte le altre attività della zona. “A volte addirittura
per fare più in fretta puliscono un lato sì e l’altro no – dice Mario Rossi del
vicino tabacchi -. Lo scorso anno Sturani ci promise che avrebbe messo
telecamere e potenziato i servizi. Per dieci giorni in effetti qualcosa si è
visto, poi è tornato tutto trascurato come prima”. “Adesso basta però – si
unisce al canto di proteste il gestore del Garage Fortuna, Fausto Massaccessi
-. Non si può andare avanti così. Tra sporcizia, incuria e personaggi poco
rassicuranti qui non si può più lavorare come si deve. Chiedete all’edicola
cosa deve sopportare ogni mattina”. A qualche passo di distanza l’edicola della famiglia Pagliaroni effettivamente sembra quella costretta a pagare le pene maggiori. “Ogni mattina siamo costretti ad aprire il nostro chiosco circondati dalla puzza di pipì proveniente dalle scalette sul retro e da una marea di bottiglie di birra – racconta la signora Patrizia -. Se non fosse per quel ragazzo che ci fa un favore e le disinfetta anche se non è suo compito, non so come faremmo. Ma adesso abbiamo oltrepassato il limite: se le cose non cambieranno al più presto ci faremo sentire”. Gli addetti alle pulizie sono avvisati. L’ARENA VILLAFRANCA. In arrivo accertatori di sosta,
più controlli all’aeroporto e interviste agli automobilisti Velocisti, occhio al
laser
Il nuovo rilevatore è adatto ai centri abitati
ed è già in funzione Villafranca. Telelaser, accertatori di sosta,
controlli all’aeroporto, Piano urbano della mobilità (Pum) e sondaggi tra i
cittadini sulla stessa mobilità: è la svolta data all’inizio di questa
settimana alla mobilità (e alla sosta) nel territorio villafranchese. Ne
parlano l’assessore alla viabilità Angiolino Faccioli e il comandante della
Polizia municipale Angelo Competiello. «Si tratta di provvedimenti», dicono
illustrando il tutto con dovizia di particolari e statistiche, «per migliorare
la mobilità sul territorio». «Dall’inizio di questa settimana sarà al
lavoro insieme ai nostri vigili un ulteriore accertatore della sosta», ha
esordito Faccioli, «dipendente della ditta da cui abbiamo acquistato le
apparecchiature per verificare la regolarità dei parcheggi. Inoltre, entro
breve, sostituiremo un vigile che andrà in pensione con due nuovi accertatori,
questa volta però alle dipendenze del Comune, per aiutare i vigili attualmente
impegnati nel riscontro delle infrazioni». Il comandante Competiello ha esposto il
progetto che vedrà impegnati alcuni agenti, due volte alla settimana in orari
diurni, e due volte al mese in orari notturni, nell’effettuare sul territorio
comunale dei controlli del tasso alcolico degli automobilisti, tramite
etilometro. L’assessore Faccioli ha sottolineato ancora come, in risposta alle
critiche mosse all’amministrazione dal Comitato antitraffico, è stato
acquistato un nuovo apparecchio telelaser adatto per i centri abitati: «È già
in funzione», ha assicurato il comandante, «tanto che utilizzandolo per tre
sole ore i vigili hanno comminato 18 verbali. Verrà utilizzato in molte zone
del comune, per contrastare gli automobilisti che corrono troppo». Faccioli ha spiegato come, nell’ambito del
Piano di assetto territoriale(Pat), ovvero il vecchio piano regolatore,
obbligatorio a livello regionale, il Comune si sia attivato per mettere in atto
nel migliore dei modi il Pum, corrispondente al vecchio piano urbano del
traffico. Per conoscere meglio le abitudini e le esigenze dei numerosi automobilisti
che ogni giorno transitano sul territorio comunale, per tutta la settimana,
dalle 7,30 alle 9,30, saranno dislocate sulle vie più trafficate quattro
postazioni di vigili e giovani intervistatori che fermeranno automobili per
intervistare i conducenti domandando loro percorsi, provenienze, destinazioni e
altro. Con le loro risposte il Comune -dicono Faccioli e Competiello- conta di
portare a termine uno studio sulla viabilità del paese, in modo da migliorarla. Lo studio per conto del Comune verrà svolto dalla
Cooperativa architetti ingegneri Reggio Emilia (Caire), un’azienda
specializzata (la stessa che ha fatto i sondaggi per il Pat) che, sempre
nell’ambito del Piano della mobilità, fornirà speciali apparecchiature in grado
di poter effettuare il conteggio dei veicoli transitanti in zone particolari,
differenziando nel conteggio i mezzi leggeri da quelli pesanti. Competiello ha
sottolineato infine l’accordo raggiunto tra Villafranca e Sommacampagna in
occasione dell’apertura del nuovo terminal arrivi dell’aeroporto che è stato
inaugurato ieri. Secondo l’accordo i corpi di polizia dei due paesi potranno
intervenire anche sul territorio del Comune vicino, per i controlli riguardanti
l’aeroporto. In questo modo verrà garantita maggior prontezza d’intervento in
caso di necessità, una più efficace opera di controllo su un’area congestionata
e impegnativa e una migliore distribuzione di agenti in entrambi i comuni. Matteo Venturelli IL MESSAGGERO (UMBRIA) SANITA’ Ecco la sfida
degli ospedali gemelli
Trasimeno e Todi-Marsciano, lavori al via a fine anno. Il nodo
delle riconversioni
di GIANNI AGOSTINELLI La rete ospedaliera umbra cambia faccia, e non
si tratta di un semplice lifting ma di un rinnovamento profondo. Il progetto
per la costruzione di due nuovi ospedali di Todi-Marsciano e Castiglione del
Lago-Città della Pieve è in fase di decollo, e sono già fissate le date per
l’apertura dei cantieri oltre a quelle per l’avvio delle funzioni sanitarie. «Il nostro obiettivo – dice Alessandro
Truffarelli, direttore generale Asl2 – è quello di aprire i plessi entro il
2009. Entrambi gli ospedali viaggeranno su binari paralleli, sia per le date di
inizio lavori, ultimi mesi di quest’anno, sia per aspetti tecnici, come le
dimensioni, sia anche per il bacino di popolazione che dovranno soddisfare: 50
mila cittadini ciascuno». Una sorta di ospedali gemelli da 120 posti
letto. «Puntiamo ad una crescia – dice ancora Truffarelli – sia sulla qualità
dei servizi che con un risparmio della spesa». Soddisfatto anche l’assessore regionale alla
Sanità Maurizio Rosi che ha sottolineato come «questi due nuovi plessi vanno a
completare un progetto regionale ampio ed efficiente, con le aperture già
avvenute a Foligno, Città di Castello, Orvieto. Con l’ampliamento dell’ospedale
perugino e di quello di Gubbio e Gualdo. Abbiamo provveduto col nostro
patrimonio allo sviluppo capillare di una sanità migliore, ma auspico anche
l’arrivo di investimenti alle regioni». L’ospedale del Trasimeno, che sorgerà a Castiglione del Lago, occuperà una superficie di circa 15 mila metri quadrati e verrà realizzato con un investimento di 23,5 milioni di euro. A Pantalla di Todi il plesso sarà costruito su una superficie di circa 16 mila metri quadrati e avrà un costo di 34 milioni di euro. I quattro presidi fin’ora attivi verranno riconvertiti diversamente. A Castiglione del Lago l’ospedale verrà dismesso; mentre a Città della Pieve sorgerà una struttura per la riabilitazione dei disturbi del comportamento alimentare e quelli legati all’alcol. A Todi e Marsciano gli ospedali verranno utilizzati per i servizi territoriali delle Asl. IL MESSAGGERO (UMBRIA) Guidava ubriaco con a bordo la refurtiva
destinata a un ricettatore locale, arrestato
di GIULIO LADI ORVIETO - In auto, una Peugeut 206, che non
risulta rubata, un bottino del valore di circa quindicimila euro, destinato al
ricettatore orvietano. L’arresto, l’altra notte, intorno alle 22 e 30, di un
pregiudicato perugino di 35 anni, che stava guidando in evidente stato di
ebbrezza e, forse, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, potrebbe dare
l’avvio a un’indagine tesa a individuare il terminale di tutta quella merce,
sicuramente rubata. E, forse, ad altri, imminenti, arresti. All’interno dell’auto sulla quale l’uomo
viaggiava, cinque computer portatili, una decina di telefonini, ricariche
telefoniche, batterie, francobolli, un lettore dvd, ticket per ristorazione, un
bottino proveniente da furti in negozi di computer e tabaccherie. L’uomo
proveniva dalla zona di Perugia, e percorreva la strada del Peglia, dalla zona
di Prodo. La guida dell’uomo, a zig zag, pericolosa, aveva attirato
l’attenzione di alcune persone che avevano cercato di fermarlo ricevendo in
cambio una vera e propria aggressione, con calci e pugni. Le stesse persone
avevano avvertito il commissariato di Orvieto e sul posto era arrivata una
volante. Anche verso gli agenti - tra questi una donna - il pregiudicato si era
rivoltato a calci e pugni. Soltanto con l’intervento di altri agenti era stato
possibile immobilizzare l’uomo e accompagnarlo all’ospedale di Orvieto da dove
è stato dimesso qualche ora dopo, appena smaltito l’evidente stato di
eccitazione. Poi, è stato portato in commissariato. Quando gli è stato intimato di svuotare le tasche, ha cercato di inghiottire alcune banconote da cinquanta euro. In tutto aveva in tasca 2.800 euro in banconote di vario taglio. Il pregiudicato perugino ha dichiarato di aver acquistato tutta quella merce ma non ha saputo specificare quando, dove e da chi. È stato arrestato con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. Per lui, si profila un processo per direttissima, forse la prossima settimana. IL MESSAGGERO (LATINA) Ferisce i carabinieri,
condannato
Condannato a due anni e otto mesi di reclusione
il marocchino Adil Darsa, 29 anni, arrestato dopo aver aggredito alcuni
carabinieri nel marzo scorso in via Palmarola al lido di Latina. I militari
erano intervenuti tentando di bloccare il giovane che, ubriaco, dava in
escandescenze agitando un coltello. Per l’uomo, difeso da Antonio Musti, era
stata chiesta la condanna a sei anni per tentato omicidio ma il giudice Iansiti
ha ridotto la pena derubricando il reato in lesioni. Resta in carcere il giovane arrestato a
Terracina dopo aver aggredito la madre con un coltello, rubandole anche dei
gioielli. La donna, esasperata, ha denunciato il figlio che ieri è stato
interrogato dal gip Morgigni il quale ha confermato la reclusione. Restano in carcere anche i due indiani arrestati dopo l’aggressione ad un loro connazionale, ricoverato in gravi condizioni. Alla base delle violenze ci sarebbero state alcune questioni di denaro.
Giovedì, 25 Maggio 2006
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