(ASAPS) - In Italia i controlli per guida in stato di
ebbrezza, è noto, sono piuttosto rari, nonostante gli italiani risultino, in
Europa, tra quelli con più probabilità di essere colti in flagranza. E’ quanto
emerge da uno studio pubblicato a Bruxelles, dall’European transport safety
conntrol (Etsc). Secondo l’Etsc, tra il
2002 e il 2004, soltanto il 3% degli automobilisti italiani
è stato sottoposto all’alcoltest, a fronte di una media europea del 16%.
È la percentuale di controlli più bassa d’Europa (con questa media un patentato
italiano sarebbe controllato ogni 170 anni), che cala ulteriormente se si
calcolano gli automobilisti che hanno subito più di un test nel periodo
indicato: appena l’1%. In Finlandia, il Paese con più controlli d’Europa,
il 38% dei cittadini ha fatto il test del palloncino per più di una volta
tra il 2002 e il 2004; in Estonia il 33%; in Slovacchia il
28%. Anche nella meno rigida Spagna, un cittadino su 5 ha subito almeno
un controllo nel triennio preso in considerazione. In controtendenza, l’Italia
registra il tasso più alto di automobilisti sanzionati per guida in stato di
ebbrezza: 27 ogni 100 controlli nel 2004, in calo comunque
dagli oltre 30 su 100 del 2003. Solo l’Austria presenta una
quota simile (poco più del 20%), mentre gli altri stati Ue sono
nettamente sotto i 15. In Finlandia solo un automobilista su
100 è colto in flagrante. L’Etsc propone maggiori controlli per l’alcol,
che è la seconda causa di incidenti mortali in Europa (nel 30-40% dei
casi), ma anche e soprattutto per il rispetto dei limiti di velocità, la cui
infrazione rappresenta appunto la prima causa di morte sulle strade europee. E
proprio a tal proposito l’organizzazione europea preme per una massiccia
introduzione dei sistemi di controllo e di riduzione della velocità interni alle
auto. (ASAPS). |