(ASAPS) PALMA DE MALLORCA, BALEARI (SPAGNA) – L’elicottero
della divisione “Tràfico” della Guardia Civil sorvolerà le strade delle isole Baleari per vigilare sulla regolarità
della circolazione: il velivolo sarà dotato di una sofisticatissima telecamera
per registrare le infrazioni commesse dagli utenti della strada, fermati
all’occorrenza dalle pattuglie stradali. È questa la novità di un progetto
“pilota” varato dal Governo e che sarà messo in atto proprio in una delle
regioni maggiormente colpite dalla sinistrosità stradale, le isole Baleari
appunto, meta turistica di grandissima rilevanza, dove nei primi mesi del 2006
sono state registrate punte altissime di mortalità. La gravità della situazione
è confermata dall’analisi dell’incidentalità, caratterizzata dall’86% di
vittime nella fascia d’età dei giovanissimi, quella al di sotto dei 30 anni.
L’annuncio è stato dato nelle ore scorse dal delegato del governo Ramon Socìas,
che ha ricevuto precise istruzioni da Madrid in vista dell’imminente nuova
stagione turistica. L’elicottero della polizia stradale spagnola, la Guardia
Civìl (in pratica i nostri Carabinieri) è in fase di allestimento, ed entrerà
in servizio permanente effettivo a partire dal prossimo 15 giugno. La
telecamera sarà brandeggiata dal copilota, un militare che provvederà anche
all’immediata trasmissione a terra delle immagini, dove una centrale operativa
composta da tre specialisti della divisione Tràfico analizzerà in tempo reale
le violazioni e procederà all’immediata redazione dei verbali. Il dispositivo –
che ricorda molto i vecchi “Infratel” o i più moderni “Provida” tuttora montati
a bordo delle auto civetta della Stradale italiana – consentirà anche precise
zumate per identificare e registrare i numeri di targa, e prevenire così ogni
tentativo dei furbi di farla franca. Nei casi più gravi, ove la condotta dei
trasgressori metta ad effettivo rischio la sicurezza della circolazione,
l’elicottero tallonerà i bersagli fino a quando non saranno fermati dalle
pattuglie operative su strada. Ma non è finita qui: l’aeromobile avrà infatti a
bordo anche un medico d’urgenza, infermieri specialisti in area critica ed un
tecnico verricellista. Si tratta dunque di un’iniziativa ad ampio spettro, che
parte dalla prevenzione per arrivare alla repressione più intransigente,
passando anche per l’opera di soccorso pubblico e sanitario. La speranza degli
ideatori del piano – gli analisti della Direzione Generale del Traffico (DGT) –
è quella di porre un freno all’escalation di morti che anno dopo anno insanguina
senza soluzione di continuità le strade spagnole in generale e quelle delle
Baleari in particolare, definita senza mezzi termini da Socìas come una “piaga
intollerabile”: nei primi 4 mesi dell’anno 37 persone hanno già perso la vita
sulle strade dell’arcipelago, una in più rispetto al 2005: una cifra
considerevole, se si considera che in tutta la comunità autonoma – che conta
una rete viaria tipicamente isolana – il numero di abitanti supera di poco le
900mila unità. Dei 37 decessi registrati, 13 sono riferiti a persone al di
sotto dei 30 anni, tutti caduti in incidenti avvenuti a Mallorca. Purtroppo,
restringendo il campo dell’analisi, pagano un durissimo prezzo proprio gli
adolescenti, visto che nel solo mese di aprile ne sono morti 4 in sella a
ciclomotori. Il limite imposto dalla strategia è quello del crepuscolo:
l’elicottero potrà infatti essere operativo solo dall’alba al tramonto, e
purtroppo 2 eventi mortali su 3 avvengono nelle ore notturne. Al calar del
sole, però, i presidi sulle strade aumenteranno e si lavorerà alla vecchia
maniera: pattuglie ad ogni angolo di strada, munite di radar ed etilometri,
visto che in buona parte degli eventi infortunistici caratterizzati da lesione
o morte il ruolo dell’alcol è spesso quello di protagonista. “Con questo tipo
di strategia – ha detto il delegato governativo – speriamo di essere fortemente
incisivi e dovremmo riuscire ad evitare molti decessi: la prevenzione e la
repressione sono forti deterrenti alla principale causa di incidente,
l’imprudenza”. E quando parla di imprudenza, Socìas si riferisce all’abuso di
alcol, alla velocità eccessiva, alla stanchezza ed ai comportamenti
irresponsabili: “il 55% dei morti non indossava la cintura di sicurezza –
precisa – ma le analisi dei controlli operati su strada confermano che il 97%
degli utenti è solito indossarla. Dobbiamo dunque lavorare sul 3% degli
indisciplinati e potremo già essere determinanti”. Al termine della prima fase
dell’operazione, una commissione composta da specialisti analizzerà i primi
risultati ed aggiusterà il tiro. (ASAPS)
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