CORRIERE ADRIATICO E’ la vicenda di Gaetano Angeletti, tipografo di Corridonia, che ha fondato l’associazione “La Rondinella” IL GAZZETTINO (Udine) SAN DANIELE Realizzato dai giovani della zona con l’aiuto del Distretto sanitarioUn Dvd per combattere la drogaSan Daniele Un Dvd interamente realizzato dai giovani del territorio del Distretto Sanitario di San Daniele, con l’intento di descrivere le attività di prevenzione della tossicodipendenza svolte nell’ambito distrettuale sandanielese.Lo hanno chiamato "Informabus" e sarà presentato ufficialmente ai sindaci dei 14 Comuni dell’Ambito distrettuale del sandanielese, il 14 giugno alle 18,30 nella sala consiliare della Biblioteca Guarneriana.Il Dvd "Informabus", per l’appunto, è maturato sull’idea di alcune video-interviste che sono state realizzate negli anni 2004-2005 dai giovani del territorio, ad adolescenti, referenti istituzionali nonchè operatori che ruotano intorno all’omonimo progetto.Tutto il lavoro era mirato ad interventi di promozione del benessere degli adolescenti e fra gli obiettivi si proponeva: la promozione della frequentazione in particolare di forme sane di divertimento; la prevenzione delle azioni a rischio legate all’uso di sostanze stupefacenti, in particolare alcol e droghe sintetiche, nonchè la visibilità delle produzioni culturali giovanili.Il progetto è stato promosso dai 14 Comuni dell’ambito distrettuale del Sandanielese, in collaborazione con l’azienda sanitaria 4 "Medio Friuli" ed il coordinamento del Dipartimento delle Dipendenze, in particolare il Ser.T. di Udine, che ha messo a disposizione il Camper "Nautibus" con il quale si sono contattati i gruppi di adolescenti nei singoli Comuni.L’attività è stata finanziata dal Ministero della Sanità e degli affari sociali, per mezzo della regione Friuli Venezia Giulia. Le azioni principali sono state svolte dagli operatori della Cooperativa Co.S.M.O., specializzati da anni nel campo dell’intervento psico-sociale con adolescenti.Ivano Mattiussi LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO UNA SEDE CITTADINA DELL’ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA STRADA Nasce una filiale magliese dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus. La sede dell’associazione, il cui motto è «fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti», si trova da oggi in via Garibaldi 121. «È una vera e propria strage, anche se una strage silenziosa - dichiara Eva Ruggeri, responsabile della sede di Maglie, e il cui fratello Alessandro ha perso la vita lo scorso 8 gennaio in un incidente stradale, all’età di 22 anni - Ogni vittima affronta da sola il proprio dolore, senza che nessuno tenga il conto. Ogni anno, sulle strade italiane, muoiono seimila persone, i feriti sono trecentomila e ventimila i disabili gravi. Noi siamo con le vittime e con i superstiti, ma, soprattutto, ci battiamo sul terreno della prevenzione, per avere strade più sicure e automobilisti più diligenti e attenti alla guida». Ed è importante che una città così geograficamente centrale come Maglie, che, spesso, si ritrova con molti automobilisti provenienti da tutto il Salento per i più svariati motivi, cerchi di tutelarli dai possibili pericoli o, se qualcosa accade, eviti che l’ingiustizia di chi, ad esempio, risultasse ubriaco al volante, resti impunita. «La giustizia è un’altra nota dolente - continua Eva Ruggeri - Dopo ogni incidente grave, per chi rimane inizia un doloroso ed estenuante iter legale, che spesso si conclude dopo molti anni e senza che sia resa giustizia alle vittime. Ma non è l’unico problema: siamo indietro su tutti i fronti rispetto agli standard europei. Il Parlamento europeo ha chiesto all’Italia una riduzione del 40 per cento del numero di incidenti in dieci anni. L’introduzione della patente a punti, che è stata promossa dall’Aifvs, ha certamente contribuito a ridurre sensibilmente gli incidenti, ma i dati attuali vedono l’Italia ancora molto lontana dal raggiungimento dell’obiettivo». Necessari dunque più attenzione, ma anche più prevenzione. Angela Leucci IL TEMPO ALLA FESTA DEL VINO In cinque si picchiano per un palloncino bucato FIRENZE — Forse erano un po’ alticci, altrimenti non si spiegherebbe come mai l’altra notte tre uomini e due donne, abbiano dato vita a una maxi rissa generata da un motivo futile: un palloncino bucato. È accaduto a mezzanotte a Montespertoli, nel Chianti fiorentino, durante la «Festa del Vino». La rissa è scoppiata dopo che un fiorentino ha bucato il palloncino che era legato al polso di una giovane pistoiese. L’uomo e il fidanzato della ragazza hanno iniziato a litigare, poi si è passati alla rissa, a cui si sono aggiunti la moglie del fiorentino, la ragazza di Pistoia e un amico della coppia. I 5, poi arrestati dai carabinieri, si sono colpiti con pugni, calci e bicchieri di vetro. In due sono finiti all’ospedale.
LA PROVINCIA DI CREMONA Ubriachi, una notte di follia LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Giovane preso a Leporano Aggredisce i carabinieri IL MESSAGGERO (Marche) Tre donne ferite a Porto Recanati e Recanati(...) Pompieri impegnati anche a Recanati per un incidente nel quale è rimasta ferita una maceratese ora in osservazione all’ospedale di Recanati. Altre due ragazze, M.M. e R.R. di Potenza Picena, hanno riportato lesioni guaribili in 10 giorni per un tamponamento a catena, a Porto Recanati. Illeso il giovane, C.C. di 30 anni di Loreto, che lo ha provocato. Il ragazzo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza: la polstrada di Camerino gli ha ritirato la patente. IL GAZZETTINO (Nordest) In carcere per l’incidente dopo la rissaAccusa di omicidio per il muratore che aveva inseguito i due amici in moto facendoli schiantare Verona Ha investito deliberatamente un motociclista dopo una rissa in un bar, provocandone la morte. Ieri Luigi Liguori, 38 anni, è stato arrestato. L’uomo nella notte di domenica era stato al centro di una rissa in un bar di Brenzone (Verona), poi aveva inseguito con la sua Alfa 155 due giovani a bordo di una Suzuki 650, scaraventandoli contro la serranda di un negozio lungo la Gardesana Orientale. Uno schianto fatale per Alessandro Patrone, 37 anni, che era alla guida della moto, mentre il passeggero, Giuseppe Pellegrini, 38 anni, era rimasto ferito. Le indagini della Polizia stradale di Bardolino hanno portato all’arresto del guidatore dell’auto, che da lunedì era indagato per omicidio colposo. Il gip ora lo accusa di omicidio intenzionale. Liguori, residente dal 2002 a Brenzone, muratore campano, è stato arrestato a Sarno (in provincia di Salerno), nella casa dei genitori. L’uomo ora è in carcere nel capoluogo campano, in attesa di essere trasferito a Verona, per essere interrogato dal pm Paolo Sachar. Proprio ieri alle 15 sono stati celebrati i funerali di Alessandro Patrone, molto conosciuto da tutti nella zona del Garda orientale perché era l’artista che ha dipinto ad affreschi l’oleificio di Brenzone. Sarebbe stato inseguito e ucciso solo per aver detto: «Guarda quello com’è ubriaco». Il tragico episodio aveva vissuto il preludio verso le due di notte al bar "La Pinta", un pub in centro a Brenzone. C’era un uomo che dava fastidio ai clienti, che aveva alzato un po’ troppo il gomito e alcuni ragazzi della compagnia di Alessandro lo avevano apostrofato dandogli appunto dell’ubriaco. Forse è volata anche qualche parola grossa. Ma sembra che tutto fosse finito lì. Alle 2.30 il locale aveva chiuso e Alessandro era andato a riprendere la sua moto assieme a un amico, Giuseppe Perbellini, 38 anni, di Verona, per tornare verso casa. All’improvviso, dopo neanche un chilometro di strada, la moto è stata affiancata dall’Alfa 155 rossa di Liguori. Secondo l’amico della vittima l’uomo al volante sembra pazzo: un altro testimone che ha visto tutto da un balcone e racconta che l’Alfa ha stretto la moto fino ad andarci sopra, e poi ha continuato la sua corsa, trascinando la Suzuki 650 per venti metri, e sbattendola contro il muretto. IL GEZZETTINO (Venezia) Era talmente ubriaco che ... (G.B.) Era talmente ubriaco che gli agenti della Polizia Municipale di Cavallino-Treporti prima hanno dovuto sequestrargli la bicicletta e poi denunciarlo per ubriachezza molesta. Si tratta di M.I., un uomo di 40 anni residente a Mira, che ieri mattina si trovava a Cavallino-Treporti in sella alla propria bicicletta. Così mentre percorreva via Fausta, all’altezza di Ca’ Savio, l’uomo si è scontrato contro un auto condotta da una coppia di turisti austriaci da qualche giorno in vacanza nel litorale. Nulla di particolarmente grave: una piccola ammaccatura per l’auto e qualche botta leggera per il ciclista. Un incidente da poco conto insomma, come tanti altri. Piuttosto, a preoccupare la pattuglia di agenti della Polizia Municipale locale accorsi per i rilievi di rito, è stato il grado alcolico del ciclista. A stento infatti l’uomo riusciva a reggersi in piedi da solo. Nonostante questo l’uomo, che è stato poi denunciato per ubriachezza molesta, (*) ha rifiutato più volte il ricovero in ospedale. Agli agenti della Polizia Municipale non è restato altro che affidarlo ai Carabinieri di Ca’ Savio, che per evitare che commettesse guai ben più gravi in grado di compromettere la sua vita o quella di altre persone, l’hanno tenuto in custodia fino allo smaltimento della sbornia.
(*) Nota: l’articolo 186 (guida in stato di ebbrezza) vale anche per i ciclisti. Anche se la Polizia Municipale di Cavallino-Treporti avesse considerato più grave l’ubriachezza molesta, il reato di guida in stato di ebbrezza rimarrebbe. Per il Codice della Strada “ubi maior minor non cessat” IL MESSAGGERO (Umbria) GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: DENUNCIATI 5 GIOVANI Agenti della squadra volante della questura di Terni, con il supporto di alcune pattuglie della polizia stradale, hanno svolto nella nottata tra ieri e venerdì un ampio servizio di controllo sul territorio. LA STAMPA CONTROLLI. GIOVANI TRA I 18 E 25 ANNI FERMATI DAI CARABINIERI VICINO A DISCOTECHE, PUB E BIRRERIE Guidavano ubriachi, ritirate 19 patenti ALBA Diciannove patenti ritirate ed altrettanti giovani automobilisti, tra i 18 e i 25 anni, denunciati per guida in stato di ebbrezza. È il risultato dell’operazione condotta negli ultimi giorni dai carabinieri della compagnia di Alba per prevenire gli incidenti stradali. Sono state impegnate numerose pattuglie, con controlli esegkuiti mediante l’etilometro, soprattutto in prossimità di discoteche, birrerie pub ed altri esercizi pubblici. Un fenomeno, quello dell’abuso di alcol, che sta diventando qualcosa di più che un semplice campanello di allarme. Sarà la consuetudine in famiglia con la bottiglia di vino sul tavolo, sarà l’immagine di un territorio dove bere è sinonimo di tradizione e status symbol, ma i ragazzi, ma i ragazzi vanno oltre e mescolano con sempre più leggerezza la birra ed i micidiali cocktail a base di vodka o gin, ritrovandosi senza rendersene neppure conto dall’abuso del sabato sera ad una dipendenza che a volte diventa patologica. “ben vengano questi controlli – dice il responsabile del dipartimento prevenzione dell’ASL 18, Attilio Clerico – l’alcol e le droghe sono un fenomeno in crescita tra i giovani. Sarebbe opportuno che anche i gestori dei locali si attenessero alla regola di non somministrare superalcolici ai ragazzi, cosa che spesso invece non avviene. Non si possono che auspicare ispezioni sempre più rigorose”. Un dato è particolarmente significativo: “anche se gli incidenti stradali nel 2005 sono diminuiti in tutta Italia e nel Cuneese, nella nostra provincia sono aumentati quelli attribuibili all’abuso di alcol, soprattutto nei fine settimana – dice ancora Clerico -. La regione ha affidato all’ASL 18 uno studio triennale sulla prevenzione degli incidenti stradali in Piemonte, per capire le cause e mettere in atto azioni educative”. (...) CORRIERE ROMAGNA Notte brava, chieste le attenuanti perchè tifa JuveFORLI’ - Si è dichiarato tifoso della Juve e l’avvocato che lo difendeva ha chiesto al giudice le attenuanti generiche per il delicato momento che la sua squadra sta attraversando. Ieri mattina, Alessandro Zoli, 42 anni, residente a Forlì era imputato in Tribunale in un processo per direttissima. Poche ore prima, nella notte, era stato arrestato dai Carabinieri davanti al pub X-Ray in viale Italia perchè in stato di ebbrezza creava problemi agli avventori che uscivano dal locale. Le manette sono scattate perchè alla vista dei militari, il 42enne, ha dato in escandescenze e ha sferrato calci e pugni e danneggiato la Gazzella dell’Arma. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Forlì, a fatica, sono riusciti a bloccarlo per poi arrestarlo in flagranza con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento. Messo in cella di sicurezza, ieri mattina, è comparso davanti al giudice monocratico Roberto Evangelisti per il processo per direttissima dove è stato chiesto di procedere con un patteggiamento. Riacquistata la lucidità, l’imputato, ha dichiarato di essere tifoso della Juventus, facendo capire a chiare lettere di non passare un bel periodo e di essere arrabbiato per tutto ciò che sta accadendo alla sua squadra del cuore, e lo spettro di una retrocessione di categoria che pare ormai inevitabile. Come dire: “Cercate di capirmi se ho bevuto troppo e mi sono ubriacato, è periodo nero e sono un po’ scontroso”. A questo punto l’avvocato difensore Carlo Zauli ha chiesto al giudice monocratico le attenuanti generiche proprio perchè tifoso della Juve. Alla fine, ad Alessandro Zoli, è stata comminata una pena di sei mesi (per le accuse mosse rischiava una condanna molto severa), ma quello che più conta è che stata concessa l’immediata scarcerazione. Il pubblico ministero Fabio Di Vizio lo voleva in galera e aveva quindi chiesto la custodia cautelare in carcere. Per questa volta si può ben dire che il fantasista non è stato Del Piero, ma l’avvocato.
LA STAMPA Bergamo Un russo ubriaco cacciato dall’aereo Un russo ubriaco ha aggredito gli agenti a Bergamo-Orio al Serio. Era su un volo diretto in Germania, ha cominciato ad importunare gli altri passeggeri. Il comandante ha chiesto aiuto alla polizia di frontiera, ma gi agenti hanno faticato a farlo scendere. Si è scoperto che è un ex tossicodipendente affetto da epatite C. gli agenti graffiati sono stati sottoposti a esami.
WINENEWS.IT ... Secondo recenti studi il consumo moderato di vino rosso potrebbe abbassare il colesterolo, prevenire le malattie cardiovascolari, la demenza senile e forse anche alcuni tipi di cancro. Ma se a qualcuno servisse un’altra buona scusa per non rinunciare a un buon bicchiere di rosso a tavola… Sappia che potrebbe fare bene anche all’udito. L’orecchio invecchia. I tessuti dell’orecchio interno subiscono nel tempo un processo di ossidazione dovuto ai radicali liberi presenti nell’ossigeno, responsabili del danneggiamento dei cosiddetti villi, le cellule che catturano le onde sonore e le trasmettono al cervello sottoforma di impulsi nervosi. La conseguenza di questo deterioramento è la graduale perdita dell’udito che affligge molte persone anziane. E secondo Jochen Schacht dell’università del Michigan anche alcuni antibiotici, come la gentamicina, utilizzati per combattere le infezioni dell’orecchio, hanno sulle cellule lo stesso effetto dei radicali liberi, spesso causando sordità anche prematuramente. La dieta per l’udito. Questo deperimento dei villi, causato dall’invecchiamento, dalle medicine o dagli ambienti troppo rumorosi, potrebbe essere scongiurato grazie all’uso di antiossidanti come il resveratrolo, contenuto nel vino rosso, nel tè verde e nel salicilato, uno degli ingredienti dell’aspirina. Durante un esperimento, guidato da Schacht, i ricercatori hanno somministrato ad alcuni pazienti affetti da infezioni all’orecchio il gentamicin e subito dopo un’aspirina, mentre a un altro gruppo veniva dato, in seguito all’antibiotico, un placebo. Solo il 3 per cento dei pazienti trattati con l’aspirina, hanno mostrato una certa perdita dell’udito. Mentre nell’altro gruppo i "sordi" erano più numerosi: il 13 per cento. Gli esperimenti per ora si sono fermati all’aspirina e non si conosce ancora esattamente il legame tra una dieta ricca di antiossidanti (tra cui il fantomatico bicchiere di vino) e la prevenzione della sordità. Ma è molto probabile, secondo gli scienziati, che ne esista uno. Bisognerà dunque cambiare il proverbio: un bicchiere di rosso al giorno toglie il medico di torno?
(*) Nota: eppure gli estimatori del vino, quando si dice loro che il vino può anche far male, non ci sentono proprio!
IL MESSAGGERO (Umbria) VINI NEL MONDO/I DIBATTITI «L’agroalimentare di qualità sostenuto con 50 milioni» E’ un settore in crescita, dice il capo dipartimento del ministero delle Politiche agricole. E l’Ice conferma: l’export ”tira” «Occorre fare azioni collaterali coordinate sulla logistica, il marketing, la comunicazione: in questo senso il ministero intende affrontare le problematiche legate al mondo dell’enologia salvaguardando la qualità e affiancandovi il marketing»: è quanto ha dichiarato Giuseppe Ambrosio, capo dipartimento del ministero delle Politiche agricole, durante il convegno "Il nostro vino nel mondo" svoltosi nell’ambito della manifestazione “Vini nel Mondo”.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Il vino al gusto di legna
IL CITTADINO
L’ADIGE Neopatentato brillo centra due auto
| |