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Notizie brevi 06/06/2006

Roma - Ripresi i lavori della Consulta Nazionale per la Sicurezza Stradale:
Asaps in prima linea nelle proposte



Dopo un anno e mezzo di stasi, dovuta perlopiù alla sostituzione dei componenti del comitato tecnico di coordinamento, sono finalmente ripresi i lavori della Consulta Nazionale per la Sicurezza Stradale di cui Asaps fa parte fin dall’inizio. In tre diversi giorni, infatti, si sono riunite le commissioni di lavoro per discutere dei tempi principali che saranno portati davanti all’assemblea plenaria fra qualche settimana.
Motivo del riavvio di questo organismo consultivo previsto dal Piano nazionale per la sicurezza stradale, è stato anche il rinnovato Governo che ha visto lo scorporamento del ministero delle Infrastrutture da quello dei Trasporti e che con tutta probabilità dovrebbe dare luogo ad un’agenzia generale sulla sicurezza stradale (se lo augura anche Asaps).
Fra gli obiettivi della Consulta vi è infatti quello di presentare al nuovo Parlamento, oltre che alla compagine governativa, lo stato e l’evoluzione della sicurezza stradale in Italia, lo stato di attuazione del Piano nazionale, l’efficacia delle misure poste in essere anche in relazione alla programmazione dei finanziamenti connessi al raggiungimento degli obiettivi europei (riduzione del 50 per cento del numero di incidenti stradali e di conseguenza delle vittime mortali).
A partecipare ai lavori delle commissioni è stato il consigliere nazionale Roberto Rocchi, in sostituzione del presidente dell’Asaps Giordano Biserni già impegnato in altre sedi. Il primo gruppo di lavoro ha riguardato lo “Stato di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale” ed ha analizzato le campagne di sicurezza messe in atto nei Paesi europei, la terza relazione presentata al Parlamento e le iniziative per la ricognizione sullo stato di attuazione del piano nazionale.
Il secondo gruppo, invece, si è occupato della “Costruzione di una rete di monitoraggio sulla sicurezza stradale” ed ha visto una massiccia partecipazione degli enti locali ed in particolare di quelli che si sono dotati di un centro di monitoraggio. Fra le altre cose, sono state avanzate numerose proposte per incrementare la qualità dei dati raccolti e fornire precisi indirizzi agli enti locali e alle forze di polizia per rendere omogenea la raccolta dei dati.
Infine, l’ultimo gruppo si è occupato delle “Misure per contrastare l’incidentalità a carico dei motoveicoli”, valutando di estrema necessità un azione più incisiva in tale ambito, anche in relazione alla crescente incidentalità dei conducenti dei veicoli a due ruote, sui quali pare che l’applicazione della cosiddetta patente a punti non abbia sortito alcun effetto, come ha fortemente e più volte sottolineato Asaps con l’analisi di dati e statistiche che si sono rivelate utili e gradite dai tanti presenti e che sono state distribuite nel corso dei lavori. Anche nei restanti gruppi di lavoro, tuttavia, il rappresentante di Asaps è più volte intervenuto in maniera propositiva sopratutto per quanto riguarda la realizzazione di una fitta rete di monitoraggio, evidenziando taluni limiti delle statistiche Istat e le varie difficoltà delle forze di polizia in sede di raccolta dati.
Fra i partecipanti ai gruppi di lavori erano presenti anche Franco Taggi dell’Istituto Superiore di Sanità, Sandro Vedovi della Fondazione Ania ed i rappresentanti dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada.
Il Comitato tecnico di coordinamento, infine, è stato rappresentato dal neoeletto presidente Silvano Veronese, da Franco Dondolini della direzione generale del Dipartimento dei trasporti terrestri e da Pierangelo Sardi (presidente dell’Ordine degli psicologici), mentre consulente esterno è rimasto Maurizio Coppo, già componente del trascorso comitato.  


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Martedì, 06 Giugno 2006
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