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Notizie brevi 07/06/2006

LA PROPOSTA DEL DIRETTORE DELLA STRADALE GIANNELLA DI CONFISCARE L’AUTO AI CONDUCENTI EBBRI TROVA UN GRANDE CONSENSO NEL SONDAGGIO DEL CORRIERE DELLA SERA.

OTRE L’80% I FAVOREVOLI SU 18.660 VOTANTI

(ASAPS) – La proposta del direttore della Polizia Stradale Antonio Giannella – avanzata in occasione del suo intervento alla tavola rotonda dell’Asaps del 27 maggio scorso – ha bucato la cronaca. In un pezzo di Nestore Morosini pubblicato ieri (5 giugno) sul sito web del Corriere della Sera, che abbiamo riproposto anche sul nostro sito internet, l’idea di confiscare l’auto ai conducenti colti alla guida in stato di ebbrezza alcolica (e da stupefacenti ovviamente) che superano il valore di 1 g/l, ha trovato un larghissimo consenso. Spiegata nel dettaglio dal giornalista del quotidiano di via Solferino, la questione è stata girata ai lettori con un sondaggio che ha letteralmente spopolato. Nel breve volgere di poche ore, infatti, hanno risposto 18.660 persone, le quali hanno optato con una quasi unanimità – parliamo dell’80,7% di favorevoli contro il 19,3% dei contrari – per procedere alla confisca del veicolo. Oggi, lo ricordiamo, i positivi al test dell’etilometro, vengono denunciati a piede libero, subiscono il ritiro della patente e la decurtazione di 10 punti. Il dottor Giannella aveva parlato di confisca non in un’ottica “forcaiola”, ma dimostrando con un intervento estremamente articolato che lo strumento della sanzione amministrativa accessoria potrebbe costituire una validissima deterrenza, oltre che una garanzia ancora più efficace di togliere dalla circolazione stradale – letteralmente – coloro che mettono a repentaglio la propria vita e quella degli altri con condotte del genere. In parole povere, inutile marchiare a fuoco con un precedente penale una persona che sbaglia, ma metterla semplicemente fuori dalla realtà oggettiva del sistema mobilità fino ad un’accertata condizione psicofisica del tutto ripristinata. Questo perché, lo sappiamo bene, spesso l’ebbro è recidivo, sia in relazione alla tutto sommata scarsa deterrenza che una contravvenzione penale del genere può rappresentare, sia perché la patente viene spesso riconsegnata alla scadenza del periodo di sospensione e infine perché di fatto non viene meno la disponibilità del veicolo. Il capo della Specialità, nel suo intervento, aveva infatti ben descritto il peso della sinistrosità dovuto alle condizioni alterate dei conducenti, ben il 30% del totale. Nestore Morosini, che aveva partecipato al forum dell’Asaps proprio in veste di relatore, aveva annotato sul proprio inseparabile taccuino la relazione dell’alto funzionario di Polizia, che ha fatto del contrasto alla guida sotto l’effetto di sostanze una delle priorità di tutto il servizio di Polizia Stradale: costi per la collettività, constatazione che un conducente su 10 è in stato di ebbrezza, risultati della campagna “Guido con prudenza – zero alcol tutta vita”, hanno fornito spunti irripetibili per uno dei giornalisti più attenti alla sicurezza stradale, che al momento giusto ha proposto al grande pubblico del suo quotidiano un’idea che peraltro sembrava essere già una realtà legislativa, prima di un’inattesa retromarcia all’ultimo momento. È un segnale importante, questo, perché ci dà la forza di andare avanti per una strada che mostra una larghissima condivisione. Insomma, visto anche l’alta qualità di pubblico del Corriere, non è escluso che questo tassello costituisca una valida base per una riforma di cui auspichiamo una veloce approvazione. Oltre naturalmente alla rivisitazione del sistema controlli e di uno stimolo verso le polizie locali, molte delle quali non dispongono ancora di un etilometro: c’è da augurarsi che siano soprattutto i proventi di questa violazione – oggi interamente assorbiti dallo Stato – ad alimentare le casse dei comuni. Forse in questo modo potremmo arrivare ai numeri dei nostri stati confinari: in Francia, 8 milioni di controlli all’anno, mentre in Italia non arriviamo a 200mila. (ASAPS)


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Mercoledì, 07 Giugno 2006
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