LA PROVINCIA DI SONDRIO L’abuso di alcol e
sostanze psicotrope fra i giovani della nostra provincia al centro di un
approfondito workshop svoltosi ieri in città «Non criminalizziamoli, ma
aiutiamoli a capire» Nell’occasione consegnati i premi alle scuole che hanno
partecipato al concorso promosso dalla Prefettura "Non berti la vita" Per poter risolvere un problema è necessario conoscerlo a fondo, comprenderne cause, sviluppi e conseguenze. E quello dell’abuso di alcol e sostanze psicotrope nella nostra provincia rappresenta indubbiamente una delle maggiori preoccupazioni per autorità, enti ed istituzioni del territorio, testimoni di una veloce ed allarmante evoluzione di tali fenomeni. Con le sue pericolose “deviazioni”: in primis gli incidenti stradali, vera e propria piaga di Valtellina e Valchiavenna. Capire per controbattere, questo il senso del “Workshop sulla prevenzione” organizzato dalla Prefettura di Sondrio, in collaborazione con l’Asl provinciale, l’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa e la Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione. Un’occasione per conoscere meglio i giovani, i problemi legati all’uso di alcol e di droghe, rivolta soprattutto a chi, tali fenomeni, deve combatterli: erano infatti presenti le maggiori autorità ed i rappresentanti delle forze dell’ordine della provincia, ma anche di enti ed istituzioni che hanno sostenuto l’iniziativa. Dati significativi, ricerche approfondite, riflessioni e proposte: questi i contenuti della giornata, promossa nell’ambito del progetto “Ricerca intervento integrata sui nuovi stili di consumo nell’area della Provincia di Sondrio” di cui è titolare la Prefettura del capoluogo. «La legge 45 del ’99 – ha spiegato il vice prefetto aggiunto dottor Giorgio Spezzaferri che ha presentato il convegno - ha portato alla creazione di un Fondo nazionale contro la droga, che fornisce contributi a progetto. Da tempo, in collaborazione con l’Asl, stiamo mettendo in atto un’azione sinergica con enti ed istituzioni per un attento programma di prevenzione per alcol e droghe, basato sull’assistenza, l’informazione ai giovani ma anche sul “recupero” di chi subisce sanzioni in merito». Il Prefetto Sante Frantellizzi ha sottolineato con forza l’utilità di riflettere su questi fenomeni, «per aumentare la sensibilità verso di essi, ma anche il senso di responsabilità dei ragazzi. Criminalizzare all’eccesso non ha senso, meglio insistere sul concetto di sicurezza; meglio far capire che eventuali comportamenti vanno evitati per il nostro bene e quello degli altri, e questo vale non solo per i giovani ma anche per altre fasce d’età, sia chiaro». Due le iniziative in programma: «Fra breve tempo fuori dalle discoteche saranno disponibili degli etilometri gratuiti – ha spiegato Frantellizzi – e presto la Prefettura invierà un messaggio a tutte le famiglie, affinché seguano con attenzione i propri ragazzi». I dati presentati possono aiutare a comprendere bisogni e abitudini dei ragazzi, per cominciare ad interagire con questo tipo di problemi, «che stanno dilagando – ha aggiunto il sindaco di Sondrio Bianca Bianchini – e nessuno sa cosa è meglio fare per favorire un’aggregazione giovanile senza comportamenti devianti e distruttivi. Ben vengano dunque iniziative come queste per trovare le modalità e le risorse per intervenire: pensiamo a quante patenti ritirate, agli incidenti, le vittime…è tempo di invertire la tendenza». «Dobbiamo alzare la soglia d’attenzione, noi genitori in primis – ha osservato Emilio Triaca, direttore generale dell’Asl – e lo dico da padre preoccupato. Oggi per “sballarsi” nel weekend bastano pochi euro, ce n’è per tutti i gusti. Giusto puntare alla sinergia tra forze ed istituzioni presenti sul territorio, ma anche ad una prevenzione che faccia riflettere i ragazzi, obiettivi cui puntava la dottoressa Clorinda Minerva, i cui sforzi indubbiamente hanno contribuito a capire l’importanza di questo tipo di “strategia”». Nicola Locatelli Dati allarmanti sul
consumo di alcol e droghe Il 30% si è fatto almeno una canna di recente (n.loc.) Alcol sì, ma anche cannabinoidi ed altre tipologie di stupefacenti. Voglia di “evadere”, ma anche semplice curiosità, desiderio di provare; senso di benessere, ma al tempo stesso la consapevolezza di alcuni disturbi nel comportamento. E soprattutto una percezione del rischio davvero minima: “Alcolemia oltre il limite? No problem, guido lo stesso”. Il documento presentato dal dottor Stefano Salvadori ha messo in risalto alcuni interessanti fattori. Numeri frutto dei questionari (circa 1900) raccolti dall’Equipe Mobile dell’Asl provinciale, dei dati dei fascicoli relativi alle sospensioni di patenti per alcol e droga ed alle segnalazioni di uso e possesso di queste ultime, nonché dalle analisi effettuate dalla Prefettura di Sondrio nel 2005 e dalla ricerca Espad-Italia sulla diffusione delle sostanze psicotrope nella popolazione studentesca (1100 studenti). Il consumo di cannabis e stimolanti, ma anche di allucinogeni, appare piuttosto diffuso: secondo Espad-Italia (consumatori meno esperti) il 30% degli studenti contattati si è fatto almeno una “canna” negli ultimi dodici mesi, il 7% ha usato stimolanti (cocaina, anfetamine). Per la Prefettura, tra consumatori “maturi” (già sanzionati dalle forze dell’ordine), il 97% ha fatto uso di cannabis (96% invece per chi ha compilato il questionario dell’Equipe Mobile), il 43% di stimolanti, il 24% di allucinogeni. Perché si usano? Rispettivamente il 62% ed il 44% dei soggetti lo fa per curiosità e sperimentarne l’effetto. Il 12% e 27% per “andare fuori”, 7 e 8% per dimenticare i problemi. «Un punto drammatico – ha sottolineato il professor Renato Bricolo, neuropsichiatria e grande esperto di tossicodipendenze - perché è difficile contrastare queste voglie: “l’offerta” è molto creativa, dalle droghe all’alcol, perciò i ragazzi trovano sul mercato ciò che vogliono». Significativa la scarsa percezione del rischio: per Espad-Italia rispettivamente il 2% e 3% degli intervistati afferma che non c’è alcun rischio nel bere 4/5 bicchieri di vino al giorno o fumare cannabis regolarmente; 27% e 31% i risultati per la Prefettura. Secondo l’Equipe Mobile invece tra i soggetti con alcolemia oltre il limite legale il 23% afferma di poter guidare senza problemi, il 34% “ce la posso fare. Forse tra mezz’ora”. LA PROVINCIA DI SONDRIO domenica Una festa stupefacente a Montagna MONTAGNA (d. lu.) L’hanno chiamata “Festa stupefacente” sia perché intendono sorprendere e divertire - sono invitati a partecipare domenica alle 14 nella sede della scuola elementare di via Roma tutti i cittadini - sia perché è la tappa finale di “A proposito di divertimento”, progetto promosso dall’amministrazione comunale di Montagna, in particolare dall’assessorato alle Politiche giovanili, dalla biblioteca con la collaborazione della cooperativa Lotta all’emarginazione e dell’Azienda sanitaria locale, imperniato sulla prevenzione di certi comportamenti trasgressivi quali l’uso e l’abuso di sostanze psicoattive o alcoliche. Fautori della giornata, giovani di terza media e di prima superiore con i rispettivi genitori - in totale una ventina - che hanno partecipato al percorso articolatosi in cinque incontri con esperti e operatori del settore prevenzione durante i quali il tema del divertimento è stato analizzato in tutte le sue sfaccettature, con massima attenzione all’informazione e al dialogo. Non reprimere, dunque, bensì parlarne, il messaggio. Chi volesse prendere parte alla festa, potrà direttamente iscriversi domenica alle 14 o meglio ancora sarebbe contattare precedentemente la biblioteca (tel. 0342380583) in modo da permettere ai promotori di organizzarsi al meglio. Il pomeriggio sarà animato da una serie di giochi ai quali potranno partecipare tutti. L’ADIGE Beve alcol il 54% dei
ragazzi
Cles, sondaggio degli studenti all’Istituto di istruzione
CLES - La pratica dell’assunzione di sostanze alcoliche, tra gli studenti, è diffusa. Stando ad un sondaggio degli studenti impegnati nel «Progetto salute» dell’Istituto d’istruzione di Cles, cui hanno risposto 115 giovani del biennio, 62 assumono alcol costantemente, 18 qualche volta, 35 mai. Ne risulterebbe che quasi il 54% dei ragazzi «beve». E nel triennio (150 intervistati) le cose non cambiano granché. I risultati della ricerca, che ha visto impegnati inizialmente i liceali Laura Marinelli, Federico Genetti, Valerio Callovi, Alessandro Preti, Roberto Covi e Luca Lorenzoni , cui si sono aggiunti vari altri colleghi, vengono presentati alle varie classi in questi giorni. «Va precisato che il lavoro è svolto in forma totalmente autonoma dai ragazzi», sottolinea l’insegnante Graziella Candido , responsabile del Progetto salute. «Hanno realizzato un filmato che ho visto solo ieri, e che, devo dire, a me è piaciuto. Hanno usato il linguaggio tipico dei ragazzi, che ha sicuramente maggior impatto su di loro di quello ufficiale che usiamo noi. Un linguaggio a tratti scanzonato e divertente, ma efficace». Molti si sono impegnati nel portare a termine il compito: intervistando ad esempio il dottor Roberto Moggio , specialista in pneumatologia, che opera nel reparto medicina dell’ospedale di Cles; o verificando «sul campo» quanti sono i baristi che si rifiutano di somministrare alcolici a ragazzi sotto i 16 anni (sconfortante: proprio pochini...). Dai questionari, distribuiti ad oltre 400 liceali, emerge un quadro abbastanza preoccupante. Alla domanda «a che età hai iniziato a bere» il 55,56% degli studenti del biennio risponde tra i 14-15 anni; il 32,1% a 12-13 anni, c’è persino un 3,7% che si è fatto il primo bicchierino a 10-11 anni. In testa alle preferenze ci sono vodka e grappe (26 ragazzi), seguono la birra (22), il «Bacardi mezzeseghe» (9) ed altri alcolici, con i vini a fondo classifica. La bevanda più consumata è comunque la birra (97, su 113 che hanno risposto). Alla domanda «ti sei mai ubriacato» risponde positivamente il 35,09% degli intervistati; mentre le «persone che hanno sboccato» (tradotto: vomitato) sono il 24,56%. Il 14,89% ritiene che non vi sia una «maturità» per bere, ma è addirittura il 61,7% che ritiene «maturo» l’under 16, mentre il 19,15% pone la maturità attorno ai 20 anni, ed il 4,26% prima dei 30. Comunque, il 67% degli intervistati ritiene che le norme sulla guida in stato di ebbrezza siano giuste; un 27% le ritiene severe, ed un 6% non sufficiente. I dati che emergono tra gli studenti del triennio (più numerosi: rispondono circa 150 ragazzi) non si discostano molto: beve il 58,11%, i «qualche volta» sono il 19,59%, sopravvive un 22,3% di astemi. Cambiano le preferenze: rimane in vetta la birra, anche nei consumi, ma prendono quota i vini, pur mantenendo buone posizioni vodka e cocktail. I «grandi» ritengono però che l’età «matura» per bere sia più alta: solo 11 su 131 (l’8,4%) indicano che sia «giusto» sotto i 16 anni, mentre tra i «ragazzini» del biennio si era al 61,7%. G. S. L’ADIGE Il 68% dei trasportati
è minorenne, il 46% ha consumato alcol Dorothy al Pub con 895 passeggeri
MOLINA DI FIEMME - Prima al pub, poi su Dorothy. Divertirsi rischiando meno. Il rito del sabato sera includeva anche l’utilizzo delle ruote sicure del pullman, che dal 14 gennaio al 15 aprile ha viaggiato sulla statale 48 da Molina di Fiemme a Canazei. Così i ragazzi, la maggior parte minorenni, non devono elemosinare un passaggio e lasciano l’ape o lo scooter in garage. Per i genitori, la tranquillità di sapere il proprio figlio su un mezzo sicuro, il che non implica però un ritorno in condizioni psicofisiche decenti. Dopo la conclusione del progetto, gli organizzatori hanno fatto il punto della situazione, per avere chiarezza sui contenuti e cercare nuove collaborazioni. Serve un maggiore impegno, sia da parte delle amministrazioni comunali, sia dai gestori dei locali e dalle associazioni. La partecipazione della Croce rossa e degli assistenti sociali ogni sabato sera sul pullman, nonché il lavoro per l’organizzazione tecnica e burocratica che sta alle spalle, devono godere di una maggiore condivisione all’interno delle due comunità valligiane. Dorothy non è solo un mezzo di trasporto, ma è monitoraggio della condizione giovanile e opera di prevenzione e informazione attraverso il dialogo con gli operatori. Durante l’inverno 2006, Dorothy ha trasportato circa 895 persone rispetto alle 1.200 dell’anno precedente: 559 maschi e 336 femmine. Ne hanno usufruito 257 maschi e 193 femmine per un totale di 450 persone. La più giovane è una ragazza di 13 anni ed il più anziano un uomo di 50 anni. La maggioranza dei trasportati è minorenne: 310 su 450 fanno il 68,88% Il 46% ha dichiarato di aver consumato alcolici, il che non esclude che questa percentuale sia maggiore visto che le risposte ad un questionario non sempre coincidono con la realtà. Gli esempi di alcolemia massima rilevata per età mostrano un quadro in cui Bacco è vincente: il che porta a chiedersi, ancora una volta, se tale servizio non risulti essere per molti ragazzi un’opportunità per divertirsi ancora di più bevendo ancora di più, visto che non ci sono né problemi di guida né posti di blocco. Come ogni medaglia anche Dorothy ha quindi la sua doppia faccia ed ora occorre chiedersi quale si voglia privilegiare. La notte senza il botto è il desiderio da cui si deve partire, se nuovamente con il pullman è ancora da decidere. F. D. Nel corso dei servizi
della guardia di finanza, sanzionati anche due gestori di locali pubblici per
mancanza di licenza regolare Vendono alcol agli adolescenti: denunciati Quattro
esercenti finiscono nei guai per inosservanza della legge che vieta di servire
i minori di 16 anni Sessantaquattro esercizi pubblici controllati, quattro gestori denunciati e due colpiti da una sanzione amministrativa. È il bilancio dei controlli a tappeto messi in atto dalla guardia di finanza lo scorso fine settimana in tutto il territorio provinciale. Obiettivo delle fiamme gialle l’abuso di alcol da parte dei giovani, fenomeno strettamente correlato con le cosiddette stragi del sabato sera. In particolare, questa volta si è puntata l’attenzione sul rispetto della normativa che vieta la somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni. Sì perché, in base all’esperienza degli uomini delle forze dell’ordine, l’abitudine di ubriacarsi il sabato sera riguarda spesso anche i giovanissimi. I militari si sono presentati per i controlli in ristoranti, pub e discoteche, con un’attenzione particolare per i locali pubblici maggiormente frequentati da una clientela giovane. Uno sforzo imponente, tenendo conto del fatto che gli uomini del comando provinciale sono stati impegnati proprio nelle serate del fine settimana rinunciando quindi al proprio riposo in quei giorni. Non solo, ma hanno dovuto passare in rassegna tutti i principali centri della provincia: Sondrio, Poggiridenti, Tirano, Villa di Tirano, Bianzone, Chiavenna, Prata Camportaccio, Novate Mezzola, Gordona, Samolaco, Livigno, Valdidentro, Valdisotto, Morbegno, Cosio, Ardenno, Andalo, Rogolo e Talamona. Dei 64 esercizi controllati, sono 6 quelli nei quali si sono registrate le irregolarità che hanno portato ai provvedimenti delle denunce e delle sanzioni amministrative. In pratica, quindi, il 10 per cento dei locali sono risultati fuori regola rispetto alle norme sulla vendita di alcolici. E se per due esercenti è scattata la contestazione (con conseguente ammenda) per la mancanza di regolare licenza, quattro sono stati denunciati per aver servito da bere alcolici a dei minori di 16 anni. La piaga della dipendenza da alcol, fanno sapere dal comando delle fiamme gialle, in provincia è una realtà. Non per niente il tenente colonnello Francesco Maria Pavese ha disposto mirati controlli. Che - avvertono le fiamme gialle - hanno soprattutto finalità preventive più che repressive. L’iniziativa, insomma, va vista anche come un segnale agli esercenti, sensibilizzati in questo modo a prestare la massima attenzione quando a chiedere da bere è un giovane. Soltanto in questo modo si può porre un freno all’abitudine, spesso contratta fin dall’adolescenza, della sbronza del sabato sera i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, visto il numero delle vittime di incidenti stradali proprio il venerdì e il sabato sera. I recenti controlli delle forze dell’ordine, d’altra parte, hanno permesso di accertare che, durante le serate del weekend, un automobilista su dieci non è in condizioni di guidare. Riccardo Carugo IL GAZZETTINO (PADOVA) Sarà una festa dello
spritz ... (M.F.) Sarà una festa dello spritz "istituzionale" quella organizzata dall’amministrazione comunale per la sera del venerdì 23 giugno in piazza delle Erbe. Per l’occasione, i trenta baristi diplomati al corso di formazione professionale organizzato dal Comune in collaborazione con Ascom, Appe e Confesercenti proporranno i cocktail preparati secondo le regole previste dal protocollo d’intesa siglato da amministrazione ed esercenti su questo argomento. Il corso di perfezionamento si è concluso ieri l’altro ed è stato tenuto dalla dottoressa Gabriella Baiguera, barista laureata in pedagogia. I baristi iscritti, una trentina in tutto, hanno ricevuto una vetrofania con la "carta di qualità", sulla quale sta scritto: "Promuoviamo la salute dei cittadini e rendiamo consapevoli i giovani di una vita responsabile". Insieme a una locandina a colori con la scritta: "Se hai meno di 16 anni non chiedere bevande alcoliche. Questo locale rispetta la legge e la tua salute". «E’ importante che ci sia una collaborazione tesa a migliorare la qualità del prodotto che si somministra - ha commentato l’assessore ai Servizi sociali Claudio Sinigaglia -. Sono gli esercenti stessi a chiedercelo, perché la maggior parte di essi ha a cuore il rapporto con i clienti. Quelli che preferiscono arricchirsi rapidamente speculando sulla salute dei ragazzi sono una netta minoranza». L’ultimo tentativo di riaprire ... L’ultimo tentativo di riaprire un dialogo tra
il comitato "Bar per il centro" e il Comune è previsto per oggi, con
l’incontro tra l’assessore al Commercio Ruggero Pieruz e il presidente del
Comitato Federico Contin. La rottura tra baristi e amministrazione comunale si
è registrata lunedì, quando gli esercenti non hanno avuto il permesso da
palazzo Moroni di organizzare una serata musicale (sarebbe stata prevista per
questa sera) in piazza delle Frutta. L’ennesimo divieto che si è andato ad
aggiungere all’ordinanza antispritz targata Flavio Zanonato (chiusura
anticipata alle 24 anziché alle 2 di venti locali tra piazze e Ghetto) e a
quella prefettizia che vieta la vendita di bottiglie e lattine di alcol nei
giorni di mercoledì, venerdì e sabato fino al 25 giugno. Una situazione di
stallo che ha minato l’unità del Comitato, composto da 18 bar, e che sta sempre
di più isolando il leader Federico Contin ormai esautorato dalla maggior parte
dei baristi. «E’ vero - afferma Contin - in questo momento
c’è molta confusione e diversi esercenti vogliono agire per conto loro. Resta
il fatto che con l’assessore Pieruz sei di noi tenteranno nuovamente la via del
dialogo, per cercare di decentrare per il periodo estivo il fenomeno spritz in
viale Colombo in zona Portello. Esattamente i locali Cafè Madrid, Chez Moi,
Kolar, Bacaretto, Bar Lume e il mio pub Ai Dadi vorrebbero aprire fino a
settembre al Portello. Si tratterebbe di sei strutture in legno posizionate
lungo l’argine, area in cui si potranno organizzare eventi culturali e
concerti». Nella speranza che l’assessore Ruggero Pieruz
accolga l’idea di quello che resta del comitato "Bar per il centro",
Federico Contin chiede aiuto ai residenti del centro storico. «L’altro giorno
ho parlato per quasi due ore al telefono con Dino Ponchio (portavoce
dell’associazione "Per le piazze" che conta circa 300 iscritti tutti
abitanti in centro, ndr) che mi ha detto che il piano di decentrare parte dei
bar tra piazze e Ghetto al Portello può essere una soluzione per limitare il
fenomeno spritz. Quindi, abbiamo anche i residenti dalla nostra parte e questa
volta il Comune deve assecondarci. Se l’amministrazione comunale - sottolinea
Contin - non ci darà ascolto, siamo pronti ad agire con pesanti manifestazioni
di protesta. Potremmo organizzare un sit-in dentro palazzo Moroni di baristi e
camerieri o tenere aperti i locali ad oltranza ben dopo la mezzanotte». Intanto
una cosa è certa, questa sera in piazza delle Erbe non ci saranno i no global
impegnati a preparare la festa di "Radio Sherwood". "Il problema
spritz - conclude Contin - sta scemando, perchè gli studenti hanno gli esami e
perchè sono attirati da manifestazioni musicali. Sarebbe il momento opportuno
per fare decadere l’ordinanza che impone la chiusura alle 24 a venti
locali". Marco Aldighieri Interrogazione dei Ds sull’intenzione
di fare del Veneto il capofila della sperimentazione
«Cocaina, vaccino inefficace» Venezia Quali sono le ragioni di tanta esposizione
mediatica nei confronti di un vaccino la cui scarsa efficacia è nota, come si
evince dallo stesso sito della ditta produttrice, la britannica Xenova? Perché
si intende spendere denaro pubblico per lo studio di fattibilità di una
sperimentazione, quando già si conoscono i deludenti risultati? Non si ritiene
pericoloso suscitare e alimentare aspettative esagerate per un vaccino che
viene presentato come rimedio salvifico, con l’effetto di deresponsabilizzare
l’impegno personale e di irridere quanti si impegnano con fatica in programmi
di lunga durata, tesi a ripristinare comportamenti e valori compatibili con il
benessere personale e la convivenza collettiva, nella consapevolezza della
scarsa efficacia degli strumenti farmacologici per la soluzione dei problemi
delle tossicodipendenze? Non si ritiene più opportuno un aumento degli
investimenti nel campo della prevenzione e della lotta alla droga e
all’alcolismo, armonizzando politiche che siano in grado di ridurre
efficacemente i danni e contemporaneamente facilitare scelte sane e
responsabili, senza dispendiose e inutili deleghe farmacologiche che fanno
perdere di vista lo stesso valore strumentale? Sono alcune delle domande che il capogruppo dei Ds in consiglio regionale del Veneto, Giovanni Gallo, pone alla giunta in relazione alla notizia di un vaccino contro la cocaina di cui si è discusso anche in un convegno a Verona e sul quale l’assessore regionale Antonio De Poli ha annunciato uno studio di fattibilità per la sperimentazione, di cui il Veneto si farebbe capofila. «Riguardo all’efficacia del vaccino anti-cocaina - ricorda invece Gallo nell’interrogazione - i ricercatori internazionali affermano che a un anno dall’inizio della sperimentazione, condotta su poche decine di persone, il 75\% del campione è ricaduto più volte nell’uso della droga. A un’immunizzazione solo temporanea si associa inoltre il rischio di assunzioni in sovradosaggio per superare la barriera immunologia». ARCUGNANO Alcolisti anonimi di
Torri
Domenica prossima il gruppo di Alcolisti anonimi di Torri di Arcugnano festeggia il 18. anno di fondazione con una riunione aperta al pubblico alle 15,30 al palazzo delle Associazioni in via dell’Artigianato. saranno presenti i gruppi degli Alcolisti anonimi di Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige. CAVALLINO-TREPORTI Polacchi in fuga E’
spuntato un testimone
«Verso la mezzanotte di domenica ho avvisato
le forze dell’ordine, facendo notare la pericolosità per la sicurezza pubblica
che rappresentava l’auto con a bordo i cittadini polacchi». Spunta una
testimonianza inedita sull’incidente capitato all’una di domenica scorsa a
Treporti. Si tratta di Andrea Nesto, cittadino di Cavallino-Treporti, che per
coincidenza si è imbattuto nella Peugeot 205 con a bordo gli stranieri, protagonista
di un incidente a prima vista terribile: gli occupanti, alticci e in vena di
bagordi, percorrevano con l’auto via Treportina a velocità sostenuta.
All’altezza del ponte di Portosecco l’auto sbanda, cozza contro un muro, falcia
due cicliste e si capotta in mezzo alla strada. Una corsa folle iniziata per
scappare da un ristorante della zona, dove i cittadini polacchi avevano
mangiato e bevuto ma non pagato il conto. Per le donne, nonostante l’impatto
violentissimo, non ci sono state conseguenze gravi. Nemmeno per gli stranieri,
uno dei quali è stato ricoverato all’ospedale di Jesolo assieme alle due
cicliste, entrambe residenti in zona. Bastava poco e le conseguenze sarebbero
state ben peggiori. Anche perché, svegliati dal forte botto, in strada sono
scesi parecchi residenti, che resisi conto che i polacchi erano ubriachi, hanno
incominciato ad inveirgli contro. Solo il buon senso ha permesso di evitare il
linciaggio. «Ero fuori da un locale del litorale - racconta Nesto - quando ho visto un gruppo di persone, forse sei o anche di più, salire dentro quell’auto con targa polacca. Mi sono subito preoccupato perché erano tutti ubriachi. Per dovere civico ho avvisato le forze dell’ordine. Il mio pensiero è andato subito alle possibili conseguenze che avrebbero procurato una volta per strada. Sono rimasto ad osservarli fino a quando non sono partiti. Circa mezz’ora dopo la loro partenza sono venuto a sapere dell’incidente che solo per fortuna non è finito in tragedia. Forse si tratta di una semplice casualità, certo è che nel litorale servono maggiori controlli sopratutto nelle ore notturne».Sulle cause dell’incidente stanno indagando i Carabinieri della compagnia di San Donà di Piave che dovranno chiarire alcuni antefatti all’incidente, ed in particolare se l’auto dei polacchi fosse inseguita da qualcuno e il numero effettivo degli occupanti visto che secondo alcune testimonianze, dopo il botto, alcuni sarebbero riusciti ad abbandonare l’auto in tutta fretta. Giuseppe Babbo Ubriaca provoca
incidente e scappa
Poi ruba patente ritiratale dalla Polstrada
(ANSA)-CREMONA - Una donna ubriaca di 51 anni ha provocato un incidente stradale sulla provinciale Bergamina e poi e’ scappata. In seguito e’ stata fermata dalla Polstrada e accompagnata al commissariato dove e’ riuscita a rubare la patente che le era stata ritirata e il verbale della multa. Ora e’ stata denunciata per furto e per guida in stato di ebbrezza. Mercoledì 7 Giugno 2006 Ferentino Aggredisce i sanitari
del 118 bloccato dai carabinieri
di EMILIANO PAPILLO I sanitari del 118 di Ferentino hanno rischiato l’aggressione ad opera di un 35enne del posto ubriaco tra domenica e lunedì. Il fatto è accaduto nella periferia sud del centro ernico. Una telefonata da parte di una signora al 118 di Ferentino raccomandava un soccorso urgente in casa in quanto il marito si sentiva male ed era molto nervoso e tremante. L’ambulanza è subito partita per la località Cartiera per prestare soccorso all’uomo. Ma quando i sanitari sono arrivati sul posto l’uomo è andato in escandescenza minacciando i medici e prendendoli a schiaffi e spintoni. «Chi siete, io sto bene, non vi ha chiamato nessuno. Se non ve ne andate subito vi ammazzo» ha esclamato l’uomo agli esterrefatti operatori del 118 ferentinate che si sono dati alla fuga tornando al presidio sanitario. «Facciamo decine di interventi al giorno. Ci capitano personaggi strani, ma la reazione rabbiosa dell’uomo non l’avevamo mai subita prima d’ora». Quando l’ambulanza è andata via, sembrava tutto finito, invece l’ira dell’uomo si è scatenata sulla moglie. Un vicino si è recato nell’abitazione della coppia cercando di calmare l’uomo. Ma non c’è stato nulla da fare. Sono dovuti intervenire i carabinieri del maresciallo Alberto Munno: quando sono arrivati hanno trovato la moglie a terra disperata, mentre il 35enne la minacciava. I carabinieri a fatica sono riusciti a calmarlo. Per lui è scattata la denuncia per minacce e lesioni. Arrestato per
violenza
Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e
lesioni personali è stato tratto in arresto, nella tarda serata di lunedì
scorso, Francesco Manzella, nato ad Avola quarantaquattro anni fa. Dopo una segnalazione giunta al 112 da parte
della convivente dello stesso Manzella i militari dell’arma della locale
stazione e del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Noto sono
giunti presso l’abitazione della coppia. Manzella è stato trovato in evidente stato di
ebbrezza alcolica e, avvistati i carabinieri, si è scagliato ancora con
maggiore foga e violenza contro la convivente con il chiaro intento di
continuare a malmenarla. L’uomo ha quindi in quel momento aggravato la
propria posizione essendo stato colto in flagranza di reato. I carabinieri sono stati costretti quindi ad
intervenire immediatamente per bloccare l’uomo che sembrava una belva scatenata
contro la povera donna che non riusciva più a schivare le botte. Manzella, immobilizzato e bloccato, è stato
immediatamente condotto presso gli uffici della stazione dei carabinieri di
Avola. La donna, sofferente a causa delle continue
percosse, è stata immediatamente accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale
Giovanni Di Maria e, dopo essere stata visitata dal medico di turno è stata
considerata guaribile in sei giorni. Nel contempo sono stati visitati anche due
militari dell’arma che hanno subito lievi lesioni durante il tentativo di
immobilizzare l’energumeno, trovato in evidente stato di agitazione e crisi
violenta nei confronti, a quel punto non solo della propria compagna, ma anche
dei militari stessi. Le lesioni causate ai carabinieri sono state considerate
comunque guaribili nel giro di pochi giorni. Manzella, espletate le formalità di rito, è
stato arrestato ed associato presso la casa Circondariale di Siracusa, il
carcere di Cavadonna a disposizione del pubblico ministero di turno. La donna, almeno nel periodo in cui il
compagno rimarrà chiuso in carcere a scontare la pena, potrà riprendersi dallo
choc subito. Maria Di Stefano Poliziotto killer,
inchiesta al rush finale
ANCONA - Dopo i risultati completi dell’ autopsia sul corpo di Anna Maria Fracassa, 39 anni, la donna uccisa l’1 aprile scorso con due colpi di pistola dal convivente, il poliziotto Tiziano Gentile, 44 anni, il pm Rosario Lioniello chiuderà l’inchiesta per omicidio volontario. Il magistrato attende il deposito della documentazione. Sono arrivati i risultati dell’esame stub compiuto su Gentile e anche sulla vittima, che hanno ravvisato tracce di polvere da sparo su entrambi. Ma la polvere può essere finita sulle mani di Anna Maria per la vicinanza dei colpi sparati. Gentile ha sostenuto che il primo colpo fu da lui sparato accidentalmente nel tentativo di evitare un atto autolesionistico della donna, durante un litigio. Il secondo sparo lo aveva esploso per non farla soffrire. In procura sono stati già depositati il foglio matricolare dell’agente e il fascicolo di servizio, chiesti anche dalla difesa di Gentile dopo che le analisi avevano evidenziato nell’ agente un tasso alcolico di 3,71 al momento del fatto. Dai registri risulterebbe che il poliziotto, alle prese con problemi di alcolismo, li avrebbe superati ottenendo il via libera per il ritorno in servizio. La difesa cercherà di dimostrare la presenza di uno stato d’ intossicazione cronica da alcol per ottenere la non imputabilità. MONTEGROTTO.
ALLO SPORTING UNA OTTANTINA DI CAMPEGGIATORI POCO CONSONI ALLE REGOLE Irlandesi urlanti e
alticci, con un vizio: la birra Appare decisamente strano sentire il direttore
del campeggio Sporting descrivere l’arrivo di ben 80 nuovi clienti con il
termine "sfortuna". Ma non si può non essere d’accordo con lui dopo
aver ascoltato alcuni aneddoti sulle "abitudini" di questi 80 ospiti
non graditi. Si tratta di un nutrito gruppo di nomadi irlandesi arrivati a
Montegrotto venerdì sera, dopo essere stati cacciati da un campeggio nei pressi
di Cremona. Ed è stato proprio venerdì sera quando hanno fatto il loro ingresso
nel campeggio di Montegrotto la cinquantina di nomadi. Una vera e propria orda
che una volta arrivati al campeggio si sono alzati la sbarra e sono
tranquillamente entrati senza nemmeno chiedere il permesso e senza lasciare i
documenti. E, manco a dirlo, non si sono certo preoccupati di pagare l’affitto
della piazzola. A coronamento di un ingresso di questo tipo sono seguiti poi
schiamazzi e balli che per tutta la notte hanno tolto il sonno agli altri
campeggiatori. Impossibile chiedere di moderarsi visto che, a detta dei
presenti, il più sobrio dell’allegra comitiva aveva almeno una decina di birre
in corpo. All’alba del sabato ad attendere il gruppo di festaioli c’erano i
carabinieri della stazione di Abano. E’ stato solo grazie a loro se almeno
sette di questi ospiti non graditi sono stati messi alla porta. Sabato e domenica
è poi trascorsa tranquillamente. Il tutto fino a quando, lunedì, hanno varcato
la soglia del campeggio, anche in questo caso alzandosi la sbarra da soli e
ignorando ogni regolamento, altre 10/15 auto, roulotte e camper. Una nuova
ondata di una trentina di nomadi irlandesi, anche in questo caso completamente
ubriachi. E via di nuovo agli schiamazzi, ai balli, alle urla e ai rimproveri
dei gestori del campeggio. Anche in questo caso l’unico modo per ottenere un
po’ d’attenzione è stato chiamare i carabinieri. Ora a campeggiare allo
Sporting sono circa 80 irlandesi che, stando alle promesse fatte dai
capifamiglia, dovrebbero andarsene entro un paio di giorni. Fortunatamente per
il momento non ci sono danni materiali alle strutture, solo qualche problema
per lo smaltimento delle centinaia di bottiglie di birra lasciare a terra al
termine di ogni serata. Ri.Ba. Due ragazzine tedesche
picchiano l’aggressore
JESOLO - Voleva approfittare delle due ragazzine, più per derubarle che per molestarle, certo di avere vita facile considerato l’alcool che avevano ingurgitato. E invece il cingalese non solo le ha prese, ma è stato anche riconosciuto e arrestato dalla polizia. Il fatto è accaduto quasi all’alba di ieri, sul tratto di arenile tra le piazze Brescia e Trieste. Le due stavano probabilmente rientrando in albergo, ubriache, quando un cingalese di 29 anni si è avvicinato con l’intenzione di derubarle. L’uomo quindi ha cercato di baciare una delle due scatenando la reazione delle ragazze: una di loro ha colpito il cingalese in testa con una bottigliata, ferendolo. Quest’ultimo prima di andarsene è riuscito però a portarle via il telefonino e il denaro, recandosi quindi al Pronto soccorso per farsi medicare le ferite. Ed è qui che è stato riconosciuto e arrestato. Jammin’ Festival 2006:
’Buone premesse, nonostante i Mondiali’ Trentamila prenotazioni, a oggi 6 giugno,
equamente suddivise tra le due giornate (il venerdì dei Depeche Mode e il
sabato dei Metallica, vedi News): quanto basta a rincuorare gli organizzatori
del Jammin’ Festival di Imola nona edizione, quella dei Mondiali di Calcio di
Germania che proprio sabato 17 giugno propongono in contemporanea la partita
tra Italia e Stati Uniti: "Ci sarà il maxischermo, ovviamente, e
interromperemo i concerti prima dell’esibizione dei Metallica: un gruppo che
manca da tempo dal mercato discografico, è vero, ma che vanta uno zoccolo duro
di fedelissimi che, speriamo, non si faranno condizionare dalla concomitanza
dei due eventi". Assente il patron del festival, Roberto De
Luca, tocca ai suoi collaboratori Antonella Lodi e Massimo Boraso parare le
critiche dei giornalisti, curiosi di sapere perché manchino due grandi
protagonisti dei festival europei dell’estate, Red Hot Chili Peppers
("Scelta loro, l’Italia non rientra nei piani estivi del gruppo") e
Who ("Ci abbiamo provato, ma ci hanno risposto di no"), di verificare
se Morrissey sia stato informato o meno della sua discutibile posizione in
scaletta, prima dei Negramaro ("Certo, ne è al corrente e non ha avuto
nulla da obiettare") e di capire come mai il programma sia stato ridotto a
due giornate. Lo sponsor/organizzatore Heineken e Milano
Concerti preferiscono spostare il discorso su altri aspetti dell’evento, e
leggono in positivo la cifra dei 2.500 abbonamenti venduti per le due giornate
a dispetto di programmazioni musicali prevedibilmente poco compatibili, la
prima orientata al pop rock e una seconda marcatamente metallara. "Per
noi", dice Boraso, direttore marketing di Milano Concerti, "è il
segnale che i nostri sforzi di ’vendere’ il festival indipendentemente dagli
artisti che vi partecipano cominciano a dare i primi frutti. Anche se, inutile
negarlo, siamo ancora molto lontani da quello che succede nei paesi scandinavi,
in Germania e soprattutto in Inghilterra, dove esiste una vera cultura del
festival". Marco Alberizzi, direttore marketing di Heineken, confessa la
difficoltà di allestire ogni anno un cast all’altezza, considerata la relativa
scarsità di artisti, italiani e internazionali, in grado di attrarre grandi
folle, ma parla di "format vincente, che ogni anno sviluppiamo
introducendo piccole correzioni e miglioramenti. L’obiettivo è sempre quello di
creare un grande contenitore di esperienze, non solo musicali; quest’anno, per
esempio, sfruttando anche l’evoluzione delle tecnologie, punteremo molto
sull’interattività e su un’area community che consentirà a tutti di vedere
trasmessi su maxischermo i propri messaggi sms. E poi naturalmente c’è il
contest per gruppi emergenti, che ci sta particolarmente a cuore: stavolta ci
sono arrivate domande di iscrizione da parte di 2.220 band". Resta da dire dei prezzi, 37 euro per la
giornata singola, 55 per l’abbonamento alle due serate, obiettivamente tra i
più bassi d’Europa. "A dispetto delle critiche che abbiamo letto su alcuni
giornali" puntualizza Alberizzi, aggiungendo che verranno organizzate
navette speciali da 23 città, a tariffe dimezzate rispetto a quelle di mercato:
da produttore di birra "socialmente consapevole", (*) la Heineken
vuole dare il suo contributo alla campagna contro la guida in stato di
ebbrezza. IL MESSAGGERO Addio Billy Preston
grande sessionman
ROMA - Alla fine degli anni Sessanta gli fu
affibbiata l’etichetta di quinto Beatles. Un riconoscimento che consegnò larga
popolarità al suo lavoro di sessionman nelle ultime incisioni del quartetto di
Liverpool, ma Billy Preston, che ieri è morto all’età di 59 anni in un ospedale
dell’Arizona dove era ricoverato per gravi problemi renali, era qualcosa di più
e di diverso. Strepitoso musicista, formidabile virtuoso di uno strumento come
l’organo Hammond, ottimo cantante, compositore dotato (per esempio del classico
You are so beautiful lanciato da Joe Cocker), bambino prodigio (a dieci anni
accompagnava la first lady del gospel, Mahalia Jackson), infaticabile
protagonista in studio con grandi star come Aretha Franklyn, i Jackson five, i
Rolling stones coi quali ha inciso vari album, Barbra Streisand e Carole King. Billy Preston, texano di Houston, nato il 2
settembre del 1946 ha alle spalle una grandissima carriera (anche se segnata
dai problemi con la droga e l’alcool). Un concorso vinto a sette anni, il
debutto discografico a 16 ( The 16 Year Old Soul ), il lavoro con Sam Cooke a
17, a venti il primo successo con l’album strumentale The Most Exciting Organ
Ever . Sulla scia di questo lavoro viene chiamato dai Beatles per le sedute di
alcuni dischi come White album, Abbey road e Let it be e per partecipare ai
film The Complete Beatles e Let It Be , oltre al celebre concerto sul tetto.
Quando si sciolgono i Beatles la sua collaborazione continua con John Lennon e
la Plastic Ono Band, con il suo amico George Harrison con il quale prende parte
al celebre Concert for Bangladesh e anche con Ringo. m.mol. Giovedì, 08 Giugno 2006
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