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Notizie brevi 09/06/2006

Cassazione - In tre sul motorino, ne risponde chi guida

In caso di incidente non ha colpa il terzo ’ospite’

(Ansa) - Roma, 8 giu - Non bisogna andare in tre sul motorino ma, se proprio succede, il guidatore deve usare una accortezza particolare e destreggiarsi con prudenza per evitare che al terzo ’ospite’ trasportato capitino incidenti dovuti al sovraccarico del mezzo. Nessuna colpa puo’, comunque, essere accollata alla terza persona se ci scappa il volo a terra. Lo sottolinea la cassazione con la sentenza 13130 della terza sezione civile. Con questo verdetto, infatti, la suprema corte ha confermato che Martina - una ragazzina di Gallipoli - dovra’ risarcire con 17.400 euro l’amico Antonio, caduto dal suo ’vespino’ che trasportava anche un’altra amica. In pratica sul motorino della diciassettenne erano in tre, quel pomeriggio del 15 giugno 1995, e Martina guidando si accosto’ troppo a una macchina posteggiata. Antonio - l’ultimo a occupare il sedile, con le gambe fuori dalla scocca - fini’ per cadere dato che, a causa della sua posizione, urto’ l’auto con il ginocchio tenuto divaricato e fini’ sull’asfalto riportando lesioni personali.
La faccenda fini’ davanti al giudice di pace che rigetto’ la richiesta di risarcimento avanzata dal ragazzo. In secondo grado, il tribunale di Lecce ribalto’ l’esito e ritenne martina interamente responsabile dell’incidente condannandola, in solido con i genitori, a risarcire Antonio. Adesso questa decisione e’ stata confermata dalla cassazione. Per i supremi giudici la colpa dell’incidente e’, senza dubbio, della guidatrice "per la sua condotta inadeguata alla situazione anomala cui si era esposta ospitando due persone a bordo dello scooter". In pratica Martina "avrebbe dovuto evitare di procedere a ridosso delle altre autovetture in sosta, mentre nessun addebito puo’ essere mosso a Antonio per la posizione divaricata delle sue gambe che, evidentemente, dipendeva dalla presenza di un altro trasportato sul ciclomotore". Nessuna colpa o corresponsabilita’ - rileva piazza Cavour - puo’ essere attribuita alla "decisione imprudente" del terzo passeggero di salire in sella.(ansa)


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Venerdì, 09 Giugno 2006
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