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Notizie brevi 09/06/2006

Irak, muore il pericolo pubblico numero 2 - Al-Zarqawi eliminato da un bombardamento a Baquba

(ASAPS) BAGDAD (IRAK) – Abu Musab al Zarqaui, il famigerato numero due di Osama Bin Laden, il boia della jihad, è morto. La notizia è stata data ieri mattina, poco dopo le 9.30, dal generale Geroge Cassey, comandante in capo delle truppe americane in Irak. Immediatamente dopo è stato “breaking news”. Divenuto uno degli uomini più ricercati al mondo, famoso per la sua passione sanguinaria di sgozzare inermi ostaggi, accusato degli attentati più sanguinari degli ultimi anni – 11 settembre ed 11 marzo compresi – è stato alla fine localizzato ed “eliminato”, tanto per usare il termine con cui si è espressa la Casa Bianca. Il suo corpo è stato mostrato in diretta tv, come ormai siamo abituati, per esibire una certezza troppe volte in passato caduta. A confermare la sua eliminazione, le impronte digitali ed il confronto con le cicatrici portate come un trofeo dall’integralista, scampato a condanne e bombardamenti, volatilizzatosi dopo un fermo di polizia nel corso del quale non era stato riconosciuto. Il sigillo finale dell’operazione è arrivato con un annuncio fatto pubblicare da Al Qaeda sulla pagina web di un sito islamico: “annunciamo il martirio del nostro guerriero Abu Musab Al-Zarqaui en Irak. Sappiamo che questo è un onore per la nostra nazione”, firmato Abu Abdulrahman al-Iraqi, vice in carica dell’ucciso ed ora accreditato al comando supremo. Lui, Al Zarqaui, aveva cercato rifugio a Baquba, centro a 65 km a nord della capitale, presa d’assalto dalle forze americane ed irachene. I caccia F16 hanno concentrato il loro fuoco in un punto esatto della città, segno che l’intelligence aveva saputo dove si trovasse il bersaglio, e dove hanno perso la vita almeno 7 luogotenenti del terrorista, estratti tutti dalle macerie fumanti dagli agenti della polizia locale. “Ogni volta che un terrorista come Al Zarqaui apparirà sulla scena – ha detto il premier iracheno Al Maliki – noi lo uccideremo. È una guerra aperta tra noi e loro”. Mentre la notizia correva, mentre gli applausi si sprecano per altro sangue versato, noi rivolgiamo un pensiero a tutti i morti di questa stranissima guerra, che ormai non ha una data d’inizio, che si è combattuta un po’ dappertutto, e che sembra non avere mai fine. (ASAPS) 


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Venerdì, 09 Giugno 2006
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