Da Uomini e trasporti -- Anno
XXV n. 218 Giugno 2006 Cronotachigrafo
digitale con carta tachigrafa inserita Proprio mentre stiamo per andare in stampa arriva la
felice novella: “ben sei” officine in tutta Italia sono state abilitate alla
taratura del cronotachigrafo digitale. Non si tratta
certo di un evento inatteso, visto che all’estero sono pronti da mesi (qualcuno
anche da più di un anno). Ma visto come si erano messe le cose non rimane che
gioire e sperare che questo sia soltanto l’inizio di una lunga serie. In ogni
caso anche la gioia va contenuta, visto che le officine (che vi elenchiamo in
basso) sono abilitate soltanto su tachigrafi Actia Sa. Mentre mancano ancora quelle autorizzate Siemens Vdo, il marchio
maggiormente diffuso a livello continentale. L’odissea sul cronotachigrafo,
comunque, vede l’apertura di un altro fronte, visto che sono sette gli Stati
che alla scadenza non sono riusciti a ottemperare agli obblighi prescritti
dalle leggi: Ungheria, Slovenia, Slovacchia, Portogallo, Grecia, Cipro, Malta.
Tutto lascia presumere quindi che i trasportatori provenienti da questi paesi
non siano in regola. E siccome i trasportatori di casa nostra sono obbligati ad
esserlo si pone il problema di assicurare a tutti gli operatori pari
condizioni. Le associazioni di categoria dal canto loro promettono di vigilare.
Tutto lascia presumere, comunque, che la querelle tachigrafo
conosca ancora altre puntate. l MARINONI
DI ZECCHINI ARMANDO l AUTORIPARAZIONI
MIGLIOLI SNC l AUTOFFICINA
VANZETTO SAS l SEVERINO
CARRI SAS l OFFICINA
MARANELLI SRL l OFFICINA
GELIO GIORGIO SRL |
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