Gli incidenti stradali sono un importante problema di salute pubblica per la grande quantità di morti, feriti e invalidi permanenti prodotti ogni anno. E’ innegabile che il progresso e le moderne tecnologie hanno profondamente cambiato la nostra vita, regalandoci possibilità un tempo impensabili. Tutto questo ha comportato in molti settori conseguenze che condizionano pesantemente l’ambiente, la qualità della nostra vita, il nostro futuro. In questo profondo cambiamento, l’automobile ha sicuramente avuto, ed ha tutt’ora, un ruolo di grande rilievo, sia in positivo che in negativo. Nella civiltà dell’automobile, con una mobilità sempre più crescente ed affidata al comportamento degli individui, emerge inconfutabilmente la drammatica necessità di limitare gli incidenti stradali. I dati forniti dall’ ISTAT sono agghiaccianti e ciò ci fa comprendere come necessario sia aggredire il fenomeno con azioni mirate. Il veicolo, l’uomo e la strada sono i tre elementi su cui bisogna intervenire in una prospettiva di sicurezza globale. Le ricerche nel campo dell’accidentologia pur riguardando prevalentemente l’analisi dei fattori meccanici, infrastrutturali o le conseguenze sull’uomo sottolineano come la maggior parte degli incidenti sia riconducibile a fattori umani. Negli ultimi dieci anni nel nostro paese una famiglia su 10 ha registrato un morto o un ferito (fonte: “Statistica degli incidenti stradali” ISTAT anno 2000). Circa 1/3 di tali vittime è costituito da giovani con meno di 30 anni di età. Da queste evidenze emerge che gli incidenti stradali determinano un costo sociale inaccettabile sia in termini di vite umane, sia da un punto di vista strettamente economico. Gli incidenti stradali, infatti, distruggono professionalità, causano inabilità temporanee che si traducono in giornate di lavoro perse, assorbono un ampia quota del sistema sanitario nazionale, impongono costi rilevanti alle famiglie delle vittime, danneggiano e distruggono milioni di veicoli ogni anno. Dobbiamo imboccare la strada giusta per prevenire le stragi sulle strade e qualora queste si verifichino assicurare giustizia alle vittime. In questi anni le compagnie di assicurazioni, i tribunali, le aziende produttrici e i consumatori da ultimo, avevano messo in luce il vuoto conoscitivo in ordine alle dinamiche e ai fattori di rischio degli incidenti stradali. Il Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche sulla Sicurezza Stradale (CIRSS) (http://www.unipv.it/webdssap voce formazione) con sede presso l’Ateneo di Pavia, presieduto dalla prof.ssa Alessandra Marinoni, con la sua esperienza pluriennale nel settore della ricerca e della formazione ha proposto dei corsi per formare esperti nell’analisi degli incidenti stradali per la valutazione dei rischi e delle conseguenze sull’uomo, sui veicoli, sull’ambiente al fine di rispondere a due domande cruciali: “come avvengono gli incidenti stradali” e “quali sono i principali fattori di rischio che causano l’incidente”. Al fine di far fronte alle numerose richieste di partecipazione alle iniziative di formazione proposte dal centro, il CIRSS ha proposto corsi di perfezionamento in analisi e ricostruzione degli incidenti stradali sia a Pavia che in Sicilia. I Corsi sono rivolti ad avvocati, consulenti di infortunistica, forze dell’ordine, ingegneri, medici, periti, professionisti sanitari, tecnici del traffico ed altri operatori del settore. In Sicilia il corso è stato realizzato a Giarre (CT) presso l’ITIS “E. FERMI” e si è concluso con successo il 28 Maggio scorso con un seminario di studi dal titolo: Gli incidenti stradali: profili tecnici, socio sanitari e medico-legali. Proficua è stata valutata l’esperienza del seminario al termine del corso, poichè esso ha rappresentato un “contenitore culturale” tematico al cui interno si sono sviluppate idee, informazione e formazione sul tema della sicurezza stradale. Gli interventi sono stati tenuti da esperti di diverse istituzioni: Università, Consorzio per le Autostrade Siciliane, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ecc... Inoltre, gli argomenti trattati hanno suscitato grande interesse ed ampio spazio è stato lasciato per la discussione e per il confronto dei corsisti con gli esperti intervenuti. Abbiamo scelto una esposizione dialogata in quanto le esperienze compiute ci dimostrano che, chi assiste ad una esposizione articolata in un dialogo aperto, si mette nella condizione stessa di colui che rivolge le domande. Infatti, dopo aver avuto delle risposte accade spesso che nella nostra mente emergano nuovi interrogativi che hanno, nel nostro caso, motivato i corsisti a rivolgere domande ai relatori. In questo modo il processo formativo avviato con il corso prima e il seminario dopo ha provocato la riflessione, ha sviluppato in tutti coloro che vi hanno partecipato la capacità del dialogo socratico e l’atteggiamento dell’apprendere ad apprendere. Avv. Antonietta Stendardo Referente CIRSS
Dott.ssa Anna Morandi Direttore Tecnico CIRSS – Università di Pavia |