Da Viaggiare Oggi in Europa nr.96/97
Molti i dati sorprendenti, e soprattutto imprevisti, che è possibile cogliere scorrendo la classifica delle principali violazioni del Codice della strada, commesse dagli autotrasportatori nel corso del 2004, elaborata su dati Istat dall’Asaps. Trasportare Oggi ve ne da conto in questa inchiesta Una cosa emerge chiaramente scorrendo la classifica delle violazioni più frequentemente commesse dagli autotrasportatori nel corso del 2004 sulle nostre strade e autostrade: l’immagine che i media generalisti danno della categoria non corrisponde a quella che si delinea dall’elaborazione realizzata da Il Centauro – ASAPS su dati ISTAT. Al di là – infatti – della concezione del camion come di un veicolo pericoloso per lo stesso fatto di esistere e di circolare sulle nostre strade. Questa immagine appare ancora oggi estremamente difficile da cancellare per la categoria degli autotrasportatori nonostante ormai sia assolutamente non corrispondente alla realtà quotidiana di un comparto sempre più strategico per l’equilibrio dell’economia del nostro Paese. La realtà delle violazioni commesse da autisti e padroncini nel corso dello scorso anno denuncia semmai una situazione di cui gli addetti ai lavori discutono da tempo: le condizioni in cui i nostri vettori sono costretti ad operare li portano a trascurare alcune delle regole fondamentali per la sicurezza della circolazione, pur di rispettare le richieste circa il carico e i tempi di consegna avanzate dalla committenza. Chi l’avrebbe detto Non stupisce dunque che la violazione più frequentemente rilevata dagli uomini della Polizia stradale nel corso del 2004 sia stata la mancanza di un idoneo documento di circolazione, in pratica l’abuso nell’esercizio della professione. Sono state registrate 123.903 violazioni di questo tipo circa un quarto del totale delle violazioni commesse da autocarri, che si sono attestate intorno alle 529.792, circa il 24 per cento del totale di quelle elevate complessivamente, che sono state 2.281.021 nel 2004. Si tratta di una percentuale assolutamente considerevole se si tiene conto che il parco veicoli pesanti corrisponde a circa il 12 per cento di quello generale, anche se si deve considerare che i veicoli pesanti percorrono mediamente molti più chilometri rispetto agli altri mezzi. E’ interessante notare comunque come rispetto ai dati registrati nel 2003 sia il numero delle contravvenzioni totali elevate dalla Polstrada sia il numero di quelle che nello specifico interessano gli autocarri siano diminuite. Chiaro segnale che gli incrementati controlli sui veicoli pesanti iniziano a dare i loro frutti. Del resto, come emerge da una ricerca dell’osservatorio sulla logistica Due Torri, è in Italia la più alta densità di camion per chilometro di strada. Secondo gli esperti dell’osservatorio sulla logistica, infatti, nel nostro Paese circolerebbero per ogni chilometro di strada 14 veicoli industriali, il che significa che se fossero tutti contemporaneamente in marcia ve ne sarebbe uno ogni 71 metri di strada. Si tratta – sottolinea l’osservatorio che ha eseguito uno studio sui principali Paesi europei – di una densità estremamente elevata: in tutte le principali nazioni dell’Ue la densità è più bassa. Nel Regno Unito vi sono 10 autoveicoli per km di strada, in Spagna 7, in Francia e in Germania 6. Il primo elemento che comporta un eccessivo affollamento di veicoli industriali è l’insufficiente estensione della rete stradale. In Italia – precisa la ricerca – vi sono, infatti, soltanto 102 km di strade per ogni 100 chilometri quadrati contro i 184 della Francia, i 179 della Germania, i 153 del Regno Unito e i 134 della Spagna. Nel nostro Paese abbiamo dunque poche strade e questo elemento, unito alle condizioni di manutenzione che lasciano troppo spesso a desiderare, costituisce indubbiamente un fattore che incide in maniera fortemente negativa, oltre che sulla efficienza del sistema di trasporto, anche sulla sicurezza stradale. Come dimostra chiaramente la classifica delle contravvenzioni più “gettonate” nel settore del trasporto pesante. Le altre violazioni Potrà sembrare strano ma al secondo posto fra le violazioni, anche per gli autocarri, c’è il superamento dei limiti di velocità (art. 142 CdS) con 71.002 sanzioni contro le 83.420 registrate nel 2003, pari al 23,22 per cento del dato complessivo della categoria, dopodiché, al terzo posto, con 51.867 sanzioni elevate (contro le 52.069 comminate nel 2003), troviamo la mancanza o inefficienza dei dispositivi di frenatura, di illuminazione, segnalazione acustica e silenziatori (art. 72-79 CdS). Al quarto posto registriamo forse una delle violazioni che maggiormente trova spiegazione nelle condizioni in cui i nostri vettori sono costretti ad operare. Condizioni che l’entrata in vigore della liberalizzazione delle tariffe del trasporto (di cui abbiamo parlato a pagina 4) speriamo possa veramente cambiare in favore della categoria. Nel 2004 sono state elevate 46.635 sanzioni per il superamento dei limiti di peso nel trasporto di cose (art. 167 CdS) contro le 66.185 registrate nel 2003. A seguire troviamo le violazioni che riguardano più da vicino gli aspetti connessi con i tempi di guida del mezzo e quindi la violazione dell’articolo 19/11 che attiene alle regole di compilazione del foglio di registrazione del cronotachigrafo e la revisione dei veicoli. Al settimo posto troviamo invece la violazione dell’articolo 172 del CdS che riguarda il divieto di sosta. Nel 2004 sono state elevate 17.294 sanzioni; all’ottavo il mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo dei conducenti dei veicoli pesanti (art. 174-178 CdS) per cui nel 2004 sono state elevate 15.589 sanzioni contro le 31.337 dell’anno precedente. In questo caso si nota addirittura un dimezzamento del numero delle violazioni commesse che pare di buon auspicio per l’aumento dei livelli di sicurezza delle nostre strade. Le infrazioni riguardanti il mancato rispetto delle norme di corretta circolazione (articoli 148-149 del CdS), come la violazione della distanza di sicurezza e le infrazioni per sorpasso, sono di numero inferiore (nel 2004 14.765 e nel 2003 14.853). Chiude la classifica la violazione degli articoli 152-153 riguardanti le regole di uso dei dispositivi visivi. Quanti punti per le violazioni della Top Ten In questo paragrafo vi forniamo un piccolo schema riassuntivo in cui è possibile verificare quanti punti vengono sottratti per ciascuna delle infrazioni segnalate dalla classifica elaborata su dati Istat dall’Asap. E’ doveroso fare però una precisazione, esistono in ogni singola infrazione del codice una serie di variabili di cui uno schema riassuntivo per forza di cose non può dare conto. E’ quindi possibile che vengano sottratti un numero maggiore o minore di punti a parità di infrazione perché le circostanze in cui questa è stata commessa sono differenti. Un altro elemento che ci pare doveroso sottolineare è il fatto che il numero maggiore di violazioni del CdS risultano commesse dagli autotrasportatori entro il range dei 4 punti di decurtazione. Si tratta, cioè, di infrazioni di media gravità. E’ un dato che induce senz’altro alcune riflessioni sulla cattiva fama costruita ad hoc di cui il trasporto pesante continua a godere presso l’opinione pubblica. Chiudiamo il nostro excursus nelle violazioni commesse dagli autocarri prendendo in considerazione gli aspetti più gravi, quelle violazioni che comportano cioè il verificarsi di un incidente con morti o feriti. Fra le violazioni più pericolose si segnalano infine 1.436 casi di guida in stato di ebbrezza contro i 1.327 registrati nel 2003 e i 1.244 nel 2002. In questo caso siamo costretti purtroppo a rilevare un costante seppur limitato aumento dei casi. Diminuiscono invece i casi di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, che erano 62 nel 2003 e sono scesi a 57 nel 2004.
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