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Articoli 13/06/2006

da "il Centauro" n.103 - Il futuro della formazione degli autisti di veicoli pesanti


Cambia, in meglio, la professione degli autotrasportatori e dei conducenti di veicoli pesanti in genere, che si fa - almeno nei confini dell’Unione Europea - sempre più specializzata. Lo prevede una direttiva della Ue, la numero 2003/59/CE, che fissa i termini della formazione necessari per accedere alla professione cardine del mondo dell’autotrasporto. Si tratta di una direttiva importante, destinata a cambiare profondamente il quadro generale del settore, imponendo vincoli piuttosto pesanti alle aziende che devono fin da ora prevedere tempi medio-lunghi non soltanto per la formazione iniziale di chi deve entrare in possesso della nuova carta di qualificazione professionale, ma anche di quella periodica destinata ad aggiornare continuamente gli autisti.

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Proprio questi ultimi, infatti, dovranno essere costantemente aggiornati, occorrerà verificarne le capacità psico-fisiche e la conoscenza dei nuovi ritrovati tecnologici che possono aiutarli in caso di bisogno. Un passo certamente obbligato, ma forse non ancora conosciuto a fondo e per questo ne vogliamo parlare anche per aiutare proprio quelle aziende e gli stessi autotrasportatori a cui è diretta la norma comunitaria. Quali sono dunque i punti fondamentali della direttiva europea? Innanzitutto la formazione iniziale, quella cioè obbligatoria, dovrà avere una durata di almeno 280 ore (è la prima volta che si giunge ad un corso di formazione di una tale durata) e comprendere un lungo elenco di materie: dalla capacità di ottimizzare il consumo di carburante a quella di caricare il mezzo rispettando i principi di sicurezza, dalla conoscenza approfondita dei regolamenti alla prevenzione dei rischi. A queste materie vanno poi aggiunte altre venti ore di guida individuale, di cui otto che possono essere compiute su di un simulatore ad alta qualità che preveda le situazioni di maggiore rischio stradale e indichi le conseguenze per la circolazione ed il veicolo stesso, a seconda della manovra che il candidato deciderà di adottare. Ancora da chiarire, invece, la possibilità di poter effettuare un corso accelerato, la cui durata potrebbe essere esattamente la metà di quello appena descritto, per coloro che possiedono la patente da più di dieci anni o qualora si sia svolto in modo continuativo un lavoro di piccolo autotrasportatore, corriere o vettore. In entrambi i casi, però, il Cap (certificato di abilitazione professionale) viene rilasciato al termine di un esame che comprenderà sia una prova scritta che una di guida pratica. A tutto questo, inoltre, si aggiunge un concetto importante, quello della formazione periodica con corsi di 35 ore ogni cinque anni, suddivisi in periodi di almeno sette ore ciascuno, da tenersi presso gli uffici della motorizzazione di ogni singolo Stato. In questo senso, tuttavia, le federazioni europee che rappresentano le autoscuole hanno issato la bandiera di guerra, ricordando come la sede naturale della formazione degli autisti sia proprio l’autoscuola. Per questo motivo, la commissione europea che si occupa della questione sta tentando di trovare un punto di accordo per mettere tutti d’accordo e non è escluso che già quest’anno si definisca il regolamento che sosterrà la direttiva. Anche perché, salvo ulteriori contestazioni, la stessa entrerà in vigore nel settembre del 2009 e c’è tutto il tempo per potersi mettere d’accordo. 


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Martedì, 13 Giugno 2006
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