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Rassegna stampa 15/06/2006

Rassegna stampa del 14 giugno 2006

Da “Il Tempo”    del 14 giugno 2006

 La Polstrada in tre abitazioni pontine

Ste.Bel.

 LATINA

Perquisite dalla squadra di polizia giudiziaria di Latina, con l’ausilio dei colleghi di Firenze, le case del titolare della «Sp Scavi», Raffaele Santoro, (nella foto) e del 21enne rumeno Daniel Ciobica. Entrambi sono agli arresti domiciliari perché coinvolti in «Ghost Truck», l’operazione che in dicembre aveva consentito di sgominare un’organizzazione volta al riciclaggio di mezzi d’opera rubati nel Norditalia e clonati. Alla lista degli indagati si è poi aggiunto anche Nicolae Rahaian, rumeno 35enne, che aveva contatti con membri dell’organizzazione che in Italia contava 59 persone, di cui 27 arrestate. Anche lui perquisito. Sequestrati appunti e modelli di autocarri, elementi forse utili all’indagine. Intanto pare proseguano, in provincia, le segnalazioni su altri possibili casi di contraffazione.


 Da “Il Giornale di Vicenza”    del 14 giugno 2006

 Una gang di professionisti in azione a Caldogno ruba soldi e un’auto
Furto in villa nella notte e folle inseguimento in A4
La polizia intercetta i ladri a Verona, ma viene colpita da una sbarra

di Diego Neri e Alessandra Vaccari

 Un furto in villa a Caldogno e un folle inseguimento in autostrada, con i ladri riusciti a scappare ma senza bottino. È accaduto tutto la notte scorsa, fra le 3.30 e le 4.15, sull’asse Caldogno-Verona, con tanto di fuga a piedi in A4 e di una pattuglia della stradale colpita da una sbarra di ferro lanciata dai banditi.
Sono le 3.30 passate da poco quando la famiglia Savio scopre di avere i ladri in casa. «Mi ha svegliato mia moglie: “C’è qualcuno in casa”. Sono andato in corridoio, al buio, ho visto delle ombre e mi sono accorto che mi avevano chiuso dentro. Il tempo di alzare la persiana e saltare la finestra, e li ho visti salire sulla mia macchina e scappare. Ho provato a lanciare contro un sasso, ma è stato inutile». Louis Fabiano Savio, 40 anni, assicuratore, ieri pomeriggio era un po’ più sollevato. Sua moglie Marisa e i tre figli di 6, 9 e 12 anni («erano preoccupati per il loro salvadanaio», sorride) non hanno avuto fortunatamente modo di trovarsi a tu per tu con i banditi. Il furto al piano superiore, da suo padre cieco, non ha permesso ai ladri di portar via roba di valore. La sua Volkswagen Touareg è stata recuperata dopo il folle inseguimento e con essa orologio, cellulare e contanti.
Ma la nottata nella villetta di via Zanella 28 a Caldogno è stata di quelle che non si dimenticano facilmente. «I ladri prima erano andati al piano superiore, forzando la porta, ed erano arrivati alla camera da letto di mio padre Lino, prendendogli i vestiti dalla sedia. Ma né lui né mia madre Eleonora hanno sentito nulla. Poi sono scesi da me: con precisione chirurgica sono riusciti a estrarre il cilindro della serratura dalla porta, a forzare la seconda e, senza far rumore, a entrare. Hanno preso in corridoio borse, portafogli e altri oggetti e li hanno portati in giardino, come pure le chiavi della mia macchina. Poi abbiamo udito i rumori».
Savio racconta di non aver avuto il tempo di avere paura; ripensando a quanto accaduto, però, si è reso conto che «avrebbero potuto davvero farmi del male se avessero voluto. Ma volevano solo la mia macchina. Anche dai miei non hanno preso nulla, forse perché si sono spaventati per il labrador che accompagna mio padre e che dorme in casa. Il cane si è svegliato ed è andato in camera, ma papà ha pensato che volesse uscire. Non abbiamo mai subito furti, anche perché siamo in una zona centrale del paese, davanti ad una strada trafficata».
L’assicuratore ha subito dato l’allarme al 112, e a Caldogno sono arrivati i carabinieri di Dueville. La targa della sua Touareg è stata diramata via radio, e una pattuglia del radiomobile di Vicenza l’ha vista passare non lontano dal casello di Vicenza ovest. Con la Volkswagen c’era anche una Bmw 520 grigia, con i complici; i ladri hanno cercato di fare il cambio, ma si sono accorti di essere braccati anche dalla polstrada di Vicenza ed è iniziato un folle inseguimento in A4. A Soave le due macchine sono state intercettate dalla stradale di Verona sud: la Touareg viene raggiunta. I conducenti iniziano a zigzagare, la polizia blocca l’A4 e i banditi lasciano l’auto in una piazzola e scappano a piedi attraverso i campi dopo aver attraversato, rischiando la morte, le corsie nei due sensi, dopo aver scavalcato il guardrail. Ma non è finita. La pattuglia allerta altri colleghi, chiede rinforzi. Sulla tratta Verona-Pegognaga la Bmw che prima era scappata via viene intercettata da un’altra pattuglia che si mette all’inseguimento sul filo dei 220 all’ora, ma a Sona gli agenti finiscono per travolgere parti in ghisa, tra cui un cerchione, che forse sono stati gli stessi fuggitivi a lanciare a terra per impedire l’inseguimento. L’auto della polizia sbanda, scoppia uno dei pneumatici, quello anteriore destro, esplode il sidebag. Un poliziotto si ferisce al gomito destro. A quel punto impossibile proseguire. La Bmw si dilegua. Nella Touareg viene recuperata la refurtiva.
E Savio ringrazia carabinieri e polizia, che hanno agito con coordinazione e «hanno dimostrato gentilezza e competenza», e aspetta di tornare in possesso del suo costoso fuoristrada. La Volkswagen è stata presa in consegna dalla polizia, che cercherà all’interno eventuali impronte digitali dei ladri; saranno esaminati anche dei telefonini trovati nell’abitacolo. Sono dei banditi? Le indagini puntano ad una gang di pendolari del crimine, romeni o moldavi, giunti in Veneto dalla Lombardia.


 Da “Il Giornale di Vicenza”    del 14 giugno 2006

 La stradale lo ha fermato lungo l’autostrada
Autista clandestino

Titolare denunciato

 L’autista clandestino fa finire nei pasticci anche il titolare dell’impresa di autotrasporti per cui lavora. Nei giorni scorsi, la polizia stradale ha denunciato per impiego di manodopera irregolare Rosario Mazzaferro, 43 anni, di Reggio Calabria, mentre in manette per la Bossi-Fini è finito Deance Mitev, 25 anni, macedone.
Una pattuglia della stradale vicentina aveva controllato un camion fermo nell’area di sosta Tesina lungo l’A4 a Torri di Quartesolo. Al volante del mezzo c’era Mitev, che non aveva i documenti in regola. Per questo gli agenti lo hanno portato al comando di via Muggia dove, dal controllo al computer del ministero, è emerso che il giovane straniero era stato colpito dall’ordine di espulsione del questore di Cosenza i primi giorni del maggio scorso. Avrebbe dovuto andarsene dall’Italia, ma di lasciare la penisola non ne voleva proprio sapere. Per questo è stato ammanettato e portato in cella in attesa del processo per direttissima.
L’autoarticolato, carico di materiale ferroso, è risultato di proprietà dell’azienda di Mazzaferro, che avrebbe mandato Mitev a trasportare la merce in Veneto. L’immigrato ha riferito di essere di fatto alle dipendenze della società calabrese, e di ricevere uno stipendio mensile. A quel punto la sezione di polizia giudiziaria della stradale lo ha segnalato in procura.


 Da “Il Tempo”    del 14 giugno 2006

 Furti d’auto, «un segnale radio per scoprire quelle rubate»

 Si intensifica la lotta contro i furti d’auto nella regione: a breve saranno infatti ben cinquanta le pattuglie della polizia stradale del Lazio dotate di un dispositivo a radiofrequenza in grado di recepire, in tempo reale, un segnale emesso da un apparecchio installato sul veicolo rubato. Lo ha annunciato il sostituto commissario della polizia di Stato, Rolando Pazienza, alla presentazione alla stampa del sistema antifurto realizzato dell’azienda LoJack. In sostanza, chiunque potrà acquistare un apparecchio da installare a bordo della propria auto. Una volta scoperto il furto, il proprietario della vettura avviserà, oltre alla polizia, anche il personale dell’azienda, che attiverà il congegno. Questo, quindi, «comunicherà», attraverso un segnale silenzioso, con i dispositivi installati sulle volanti, segnalando agli agenti la posizione della macchina rubata. Secondo quanto riferisce il Ministero dell’Interno la piaga dei furti d’auto colpisce particolarmente la Regione Lazio: nel 2004 sono state 32.000 le auto rubate di cui solo il 39% þ stato ritrovato. La capitale è leader in questa classifica con 29.863 veicoli rubati nel 2004. A livello regionale invece in testa è la Lombardia, seguita dalla Campania e appunto dal Lazio.


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Giovedì, 15 Giugno 2006
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