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Il ministro della Giustizia Juan Ferdinando Lopez Aguilar
| Il ministro dell’Interno
Spagnolo Alfredo Perez Rubalcaba |
(ASAPS) MADRID – C’è aria di riforma in vista, in Spagna:
ci riferiamo a quella del Codice Penale, all’interno del quale potrebbero
essere introdotte modifiche attorno ai reati stradali contemplati nel “Codigo
Penal”, come la guida sotto l’effetto dell’alcol. Il dibattito è reso più
vivace dallo scambio di vedute tuttora in atto tra la Commissione
parlamentare non permanente sulla
Sicurezza Stradale e gli Incidenti Stradali e la Direzione Generale
del Traffico (DGT): da un lato i deputati che chiedono sanzioni penali meno
severe per la guida sotto l’effetto di alcolici e per il superamento dei limiti
di velocità, dall’altro i tecnici della DGT diretta da Pere Navarro, che invece
ha stilato un rapporto scientifico di tutt’altro avviso. A vederla dall’Italia
– dove l’approccio a certi dibattiti da parte dell’opinione pubblica è
assolutamente diverso – il dissidio parrebbe superabile, e invece le cose non
stanno così. Ma veniamo alla riforma: oggi, il codice penale spagnolo considera
reato “conducir bajo la influencia de bebidas alcohólicas”, guidare cioè sotto
l’effetto di sostanze alcoliche, senza indicare alcun limite oltre a quello
previsto dalla legge (0,5 g/l). Al ministro della Giustizia Juan Ferdinando
Lopez Aguilar toccherà ora decidere tra
la proposta del Congresso – che chiede di limitare il carattere penale della
violazione a 1.2 g/l – e la richiesta della Direzione Generale del Traffico,
che non intende superare la soglia di 1 grammo di alcol per litro di sangue. Si tenga
conto che in Spagna gli studiosi hanno ben chiaro, sulla scorta di mirate
ricerche effettuate sulle autopsie delle vittime di incidenti stradali, che oltre il limite di 0.2 il fisico comincia
a dare segni di cedimento agli stimoli psicoattivi offerti dalle bevande
alcoliche, siano queste vino, birra o altro. Proprio la DGT, che in Spagna coordina
anche l’attività delle polizie stradali, ha rivelato che ogni anno almeno 4.000
vittime restano uccise sulla strada per fenomeni infortunistici correlati
all’abuso di sostanze alcoliche ed alla velocità. Ad impensierire invece i
parlamentari, sul carattere penale di certe violazioni, arrivano i calcoli di
un’associazione di consumatori, secondo la quale accettando le proposte “forcaiole”
della DGT, 60mila persone rischieranno la galera ogni anno. Forse più,
aggiungiamo noi, se consideriamo che in Spagna si fanno quasi 5 milioni di
controlli alcolimetrici all’anno. Per quanto riguarda invece la velocità, lo
staff della DGT ha proposto all’esecutivo di Zapatero di considerare un reo
chiunque superi il limite di oltre 60 km/h, mentre i più “teneri” deputati –
con ogni probabilità più inclini a soddisfare le aspettative degli elettori –
chiedono di prevedere una soglia penale oltre gli 80 orari. Il 20 giugno
prossimo – e l’Asaps ne racconterà gli esiti – il ministro Aguilar ascolterà i
membri della commissione congressuale, ben sapendo che eventuali decisioni
dovranno essere prese entro pochissimi giorni, visto che il pacchetto di riforme
entrerà comunque in vigore il prossimo 1° luglio, giorno in cui ogni spagnolo
dovrà fare i conti con la nuova patente a punti. Intanto, se quello della
Giustizia prende tempo, il ministro dell’Interno Alfredo
Perez Rubalcaba fa
sapere che la riforma coinvolgerà complessivamente quasi 24 milioni di
spagnoli, ai quali vanno aggiunti un milione di patentati per professione: per
far fronte alla necessità di maggior sicurezza stradale, “el Ministero del
Interior” ha già stanziato finanziamenti per ampliare di svariate migliaia di
unità l’organico della divisione Tràfico della Guardia Civile – la nostra
Polizia Stradale – e sarà rivisto l’intero sistema retributivo degli agenti:
secondo i vertici del governo, “scarsamente incentivati” dall’attuale busta paga.
In Spagna, un militare semplice della Guardia Civil – pariqualifica di un
nostro Carabiniere o di un Agente – guadagna circa 1.800 euro. (ASAPS)
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