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Rassegna stampa Alcol e guida del 16 giugno 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

ASAPS.IT
Lamezia Terme (CZ)
Ebbro? Si ma non più di tanto...

(ASAPS) – Due anni fa viene fermato dai Carabinieri e denunciato perché guidava in stato di ebbrezza. E dopo due anni, finalmente, la giustizia fa il suo corso. Assolto, questo il verdetto del giudice. E non perché non trovato positivo alla prova del palloncino, all’epoca ripetuta due volte. Bensì perché il quantitativo di alcol trovatogli nel sangue, 0,89 grami, non dimentichiamoci che con 0,50 si è già “fuori-legge”, non avrebbe inciso - in base alla tesi perseguita dalla difesa - più di tanto sul grado di attenzione del giovane guidatore, che è sanzionabile secondo il giudice del caso, solo a livello amministrativo, ma non penalmente. Ancora una volta si potrebbe dire che la legge in certi casi è come diceva qualcuno, un elastico, si può tirare da una parte e dall’altra. Se non fosse una materia estremamente seria quasi quasi ci sarebbe da farsi quattro risate, come quattro amici al bar...(ASAPS).


LA PROVINCIA DI SONDRIO

condannato Investì e uccise ragazzo: 20 mesi

Sondrio

Si era messo al volante ubriaco, sotto l’effetto di hashish ed eroina, e guidando a folle velocità sulla Statale provocò un incidente costato la vita ad un giovane di 22 anni. Per questo ha patteggiato la pena di un anno e otto mesi con la condizionale, più 4 mesi di lavori di pubblica utilità.


IL GAZZETTINO (NORDEST)
Lite dopo la partita a carte ammazzato dai due amici

Bassano del Grappa

La Polizia è entrata nell’abitazione. Sul tavolo c’erano un mazzo di carte e 8 bottiglie, vuote. Sul pavimento scie di vino e di sangue che conducevano al bagno. Nella vasca c’era il cadavere di un giovane. Il viso era sfigurato, la bocca era stata riempita di carta igienica per tamponare i fiotti. Era stato pestato senza pietà e accoltellato per 5 volte al collo, altre 2-3 all’addome. Un’aggressione bestiale.
L’omicidio è stato scoperto mercoledì sera, a Fellette di Romano, ai confini con Bassano. L’identificazione del deceduto ancora non è certa perchè non sono stati ritrovati i documenti. Al 99\% si tratta di Valentin B., 26 anni, ucraino. Da un paio di settimane si era sistemato nell’alloggio della suocera, una delle tante badanti straniere (lavora a Padova) che era rientrata in Ucraina per un breve periodo. Il giovane era un po’ in vacanza, po’ in cerca di occupazione; clandestino lui, "nero" il lavoro, se l’avesse trovato. É stato ammazzato da altra gente dell’Est, Igor Munteanu, 20 anni, moldavo, regolare, ed Eduard Tcacenco, 19, moldavo, clandestino, ospite del connazionale.
I tre si erano conosciuti alcuni giorni fa. Pare che fra Valentin ed Eduard fosse sorto uno screzio. Martedì pomeriggio, Igor ha festeggiato il suo compleanno. Poi, verso le 20.30, con il Tcacenco, è andato dal nuovo amico ucraino, a Fellette. I tre si sono messi a giocare a carte, svuotando le bottiglie come noccioline. Erano ubriachi fradici, una scintilla, l’esplosione della furia. Secondo i due moldavi Valentin li ha minacciati prima con uno e poi con un altro coltello. Loro lo hanno disarmato e gli si sono avventati addosso; nella colluttazione lo hanno colpito entrambi, con entrambe le lame. Sembrava ancora vivo e allora l’hanno portato in bagno per tentare di rianimarlo. Quando hanno capito che era morto, sono fuggiti. Il mattino seguente sono spuntati a Padova. Hanno chiesto aiuto a una zia del Munteanu che li ha indirizzati ad un avvocato, che li ha portati in Questura, a Vicenza. Erano le 18.30 di mercoledì: a questo punto è scattata l’inchiesta, coordinata dal pm Arata. I due sono stati fermati per omicidio volontario.
Gli inquirenti hanno molti dubbi sulla loro versione. Non hanno un segno sul corpo, mentre il loro avversario è massacrato. Più verosimilmente i due hanno assalito Valentin improvvisamente, assieme, con ferocia. Selvaggi, martedì sera, quanto saggi, il giorno dopo, a costituirsi. Una vicenda piena di stridenti contrasti e di paradossi. Come quello di uccidere nel giorno del proprio compleanno.

Bruno Cera


IL GIORNALE DI VICENZA.IT
Assassini giovanissimi e ubriachi
La feroce esecuzione dopo una festa

Ancora senza nome l’ucraino massacrato da due moldavi a calci, pugni e coltellate. Dopo averlo colpito con ferocia inaudita i ventenni sono scappati a Padova da una zia.
Cinque pugnalate alla gola e due all’addome, il volto sfigurato e reso irriconoscibile dalle botte. La vittima era sposata, aveva un figlio e viveva clandestinamente in un appartamento fino a qualche tempo fa diviso con una parente. Gli assassini sono stati convinti da un legale a confessare e a costituirsi. Rischiano l’ergastolo.

di Davide Moro

Cinque coltellate alla gola, due all’addome e il volto sfigurato, tanto da essere irriconoscibile, a furia di calci e pugni. Non è stato solo efferato l’omicidio compiuto martedì sera a Fellette di Romano. È stato addirittura bestiale, come hanno ripetuto più volte gli inquirenti della polizia per cercare di definire la scena che si è parata davanti ai loro occhi mercoledì sera, in una graziosa palazzina rossa situata in via Bassanese a Fellette di Romano abitata per lo più da immigrati.
Un delitto compiuto da due giovani moldavi appena ventenni ai danni di un clandestino, loro amico, di nazionalità ucraina, la cui identità al momento non è ancora certa. Il movente, in uno sfondo fatto di disagio sociale, sarebbe una banale lite sulla quale la polizia sta ancora indagando. Non c’è dubbio comunque che abbia influito in larga parte l’alcol: i tre, prima della tragedia, si erano infatti scolati ben 8 litri di vino.
L’identità dei due assassini, ora in carcere al San Pio X, è stata resa nota ieri. Con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà verso la vittima, sono stati arrestati Igor Munteanu, 20 anni, residente a Termine di Cassola e operaio in una ditta della zona, e Eduard Tgacenco, 19 anni, clandestino giunto nel nostro Paese da non più di venti giorni. Gli assassini si sarebbero consegnati alla giustizia su indicazione di una zia che abita regolarmente a Padova: li avrebbe messi in contatto con un legale patavino, l’avv. Pavan, che li ha convinti a costituirsi e si è quindi messo in contatto con il sostituto commissario Giampaolo Bettini della questura di Vicenza. A stringere le manette ai polsi dei giovani immigrati, dopo essere stati sulla scena del crimine e dopo ore di interrogatorio, sono stati il vicequestore Alessandro Campagnolo, dirigente del commissariato cittadino, e il dirigente della squadra mobile berica Michele Marchese. Del caso si occupa il sostituto procuratore Linda Arata. Come riferito ieri, il brutale omicidio risale a martedì sera, nel giorno del ventesimo compleanno di Igor Munteanu, in un orario compreso tra le 20.30 e le 22.30.
I due moldavi, dopo aver festeggiato con dei connazionali in casa del Munteanu, raggiungono via Bassanese a Fellette per incontrare un loro amico ucraino. Di Valentin è dato sapere solo il nome (in casa non c’erano documenti) con cui veniva solitamente chiamato, che era sposato con una connazionale e aveva un figlio, e che abitava clandestinamente in un appartamento al primo piano fino a qualche tempo fa diviso con una parente, ora andata via ma chissà dove.
Succede comunque che i tre si incontrano e cominciano a bere del vino. Alla fine, ci saranno bottiglie vuote per otto litri di alcolici, che, hanno confessato due moldavi, si sono bevuti solo loro. Per buona parte la serata trascorre senza problemi, tra bevute e partite a carte. Poi, verso le 22.30, scoppia la lite. Gli arrestati, ma le versioni sono piuttosto contradditorie, avrebbero parlato di legittima difesa, dato che Valentin ad un certo punto avrebbe minacciato uno dei due con un coltello da cucina.
Gesto che avrebbe scatenato l’inconsulta reazione: Munteanu e Tgacenco prima lo avrebbero disarmato, senza patire alcuna lesione, poi, oltre a pestarlo di botte, lo hanno colpito, questo è certo, con dei coltelli da cucina. Oltre al volto tumefatto dai pugni, il medico legale Lorenzo Meloni ha riscontrato cinque fendenti alla gola, uno dei quali avrebbe reciso la carotide, e due all’addome. Compiuto l’agghiacciante omicidio, i giovani moldavi hanno portato Valentin in bagno, l’hanno messo nella vasca vestito dei soli pantaloni e, per fermare l’emorragia, gli hanno riempito la bocca di carta igienica. Quando però si sono accorti che con tutta probabilità era morto, sono scappati in sella alle loro bici. Dove e come abbiano passato la notte non si sa, anche se una bici è stata rinvenuta in un campo poco distante.
E si arriva a mercoledì pomeriggio. Una loro zia, infatti, chiama l’avvocato Pavan, del foro di Padova, e racconta di essere stata raggiunta a casa sua da due nipoti, i quali si sarebbero macchiati di un omicidio. L’avvocato li convince a costituirsi e, alle 18, c’è l’incontro in questura a Vicenza. Appena si delinea l’accaduto, con l’aiuto anche di un’interprete, partono i sopralluoghi. Il vicequestore Campagnolo e il dirigente della Mobile Machese si danno appuntamento con i rispettivi uomini alle 19 davanti all’abitazione di via Bassanese e, una volta sfondata la porta, si trovano davanti la macabra scena.
C’è sangue dappertutto e un cadavere. Parallelamente ai rilievi della scientifica, partono quindi gli interrogatori, che dureranno fino a notte fonda, e le ammissioni, alla luce delle quali il sostituto procuratore Linda Arata e gli inquirenti della polizia arresteranno i due moldavi. Anche se le indagini sono sostanzialmente terminate, rimangono ora da accertare l’identità della vittima, le esatte ragioni che hanno portato all’omicidio e altri particolari che ancora non sono stati chiariti. In queste ore sono anche state concluse le indagini sui due assassini. Munteanu, giusto un anno fa, era stato segnalato al commissariato di Bassano dall’Interpol perché conoscente di un moldavo che, in prigione per omicidio, era riuscito ad evadere.
Su Tgacenco, invece, non sono emersi elementi particolari: è un clandestino che viveva di espedienti, dunque con una storia simile a tante altre.
Entrambi, ora, nonostante la confessione, dovranno rispondere per un reato con aggravanti tali da prevedere l’ergastolo.


L’ADIGE
Alcol, patenti ritirate

Era al volante dell’auto al limite del coma etilico, tanto da non vedere un marciapiede e da andarci a sbattere con tale violenza da rompere gli pneumatici della vettura, una Opel Tigra. Un tunisino di 34 anni, residente in città, è stato trovato in evidente stato di ebbrezza alcolica dai poliziotti della volante, in servizio la scorsa notte. Il controllo è avvenuto a mezzanotte e trenta, in via Maccani, dopo la segnalazione di una persona che aveva visto l’auto sbattere contro il marciapiede. Da un esame sintomatologico, gli agenti hanno potuto notare che lo stato di semicoscienza dell’uomo era dovuto al troppo alcol piuttosto che alla botta. In ambulanza è stato accompagnato in ospedale per gli accertamenti del caso. All’uomo, che fra l’altro è autista abilitato a guidare mezzi pesanti, è stata tolta la patente per guida in stato d’ebbrezza ed è stato denunciato. E sono sei le patenti ritirate dai carabinieri del Radiomobile della compagnia di Trento nell’ultima settimana, nel corso sia di operazioni preventive, sia di controlli di routine sul territorio. Le pattuglie con l’alcoltest sono state impegnate sulle arterie principali dell’area di competenza ed in alcuni casi sono state chiamate per rilievi ad incidenti - fortunatamente non gravi - ma causati dal conducenti con la mente annebbiata dal troppo alcol ingerito. In tutti e sei i casi la patente è stata ritirata e gli automobilisti sono stati denunciati per guida in stato d’ebbrezza. Controlli mirati vengono organizzati da parte delle forze dell’ordine in occasione dei fine settimana.


IL MATTINO (AREA METROPOLITANA SUD)
Litiga con la moglie: torna a casa e si accoltella

Portici. Una separazione particolarmente sofferta in corso, probabili dissapori sull’affidamento dei figli, una depressione insostenibile che si trasforma in angoscia, rabbia, disperazione e infine nella cieca follia: sarebbero queste le cause dell’agghiacciante gesto compiuto da S.A. 45 anni di Portici, l’uomo che la notte scorsa si è ferito all’addome con un coltello da cucina e ora si trova ricoverato all’ospedale Maresca di Torre del Greco. L’uomo non rischia la vita, ma le sue condizioni sono serie: la lama di 20 centimetri ha causato una ferita profonda. Una storia di enorme dolore, quella di quest’uomo, alle prese ormai da molti mesi con una separazione evidentemente tutt’altro che consensuale. Una storia finita nel sangue, la lacerazione che si era aperta nel suo animo il 45enne ha voluto riprodurla sul suo corpo, nel tentativo disperato di fermare per sempre il dolore e la sofferenza di un padre che vede la sua famiglia andare in frantumi sotto i colpi di incomprensioni, litigi, dissapori, liti, contrasti. E così in un appartamento di Portici l’altra sera si è consumato un dramma: la verità è adesso custodita nel cuore di un uomo che sotto lo sguardo attonito del fratello e della sorella ha accostato al proprio addome una lunga lama e poi l’ha spinta con forza. Sono circa le 23,30 dell’altro ieri: agli agenti del commissariato giunge la segnalazione anonima di un accoltellamento che si sarebbe verificato pochi minuti prima a poche decine di metri da piazza San Ciro. La volante giunge sul posto e vede un’ambulanza che si allontana a tutta velocità diretta verso l’ospedale Maresca: raggiuntolo, gli agenti appurano che un uomo è stato ferito all’addome da una coltellata. Identificato, partono le indagini e vengono immediatamente ascoltati i parenti: alla fine la ricostruzione degli investigatori è quella di un atto di autolesionismo. L’uomo, poche ore prima aveva avuto l’ennesima accesa discussione con la moglie dalla quale si sta separando. Al centro della lite, forse, l’affidamento dei figli: in ogni caso quando l’uomo ritorna a casa della sorella è in evidente stato di agitazione. Nell’appartamento al momento c’è anche un fratello: l’uomo inizia a bere superalcolici in grande quantità. È fuori di sé: il fratello tenta di farlo ragionare, ma lui per tutta risposta raggiunge la cucina, rovescia il cassetto delle posate e impugna un coltello affilato. È un attimo: e si sferra una profonda coltellata. Viene immediatamente chiamata un’ambulanza che trasporta il ferito al pronto soccorso mentre qualche vicino spaventato dalle urla, avverte la polizia. Le testimonianze concordano: si è trattato di un atto estremo di autolesionismo provocato dalla disperazione e dell’ubriachezza.

ca.ta.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (NORDBARESE)
Alcune riflessioni del dirigente ai servizi sociali e comandante dei vigili 
Alcol e droga binomio mortale
Filannino: lo smodato uso di alcolici e sostanze tossiche crea allarme

«Nel corso di questi ultimi anni si è cercato di trovare il giusto equilibrio tra le due vocazioni della Polizia municipale quella di prevenzione e quella repressiva - spiega il dirigente dei due settori polizia municipale e servizi sociali Savino Filannino - con questo progetto «Ubriacati? di vita», abbiamo voluto mettere maggiormente in evidenza il lato preventivo della nostra azione non disgiunto dalla capacità di agire in rete con altre istituzioni pubbliche e private. L’intento è quello di accendere i riflettori su di una realtà, quella del sano divertimento dei ragazzi che va monitorata e seguita. La recente tendenza ad un uso smodato di alcol unitamente all’utilizzo di altre sostanze tossiche crea non poco allarme in città. Un altro segnale preoccupante viene dal consistente numero di sanzioni elevate soprattutto ai giovani che guidano i ciclomotori senza il casco. A tale proposito nel corso dell’attività del 2005 sono stati comminate 348 sanzioni per guida senza casco e relativo sequestro amministrativo. Non mancano però dei segnali positivi che emergono dall’attività di questi ultimi mesi, solo una settantina le sanzioni finora, ed in particolare un continuo e costante incremento di motociclisti che indossano il casco». Effetto della nuova norma che prevede la confisca? «Può darsi - risponde il comandante Savino Filannino - vogliamo però credere che vi sia una maggiore consapevolezza da parte di tutti, in particolare i giovani, per un atteggiamento più responsabile e rispettoso, non tanto delle norme quanto della voglia di vivere. Scegliere di sballarsi, si, forse, qualche volta? Ma che dire di quei genitori che aspettano insonni fino all’alba, con il terrore di sentire squillare il telefono?. Melodramma? No, solo esperienza di oltre 15 anni, nei quali ho visto troppe vite spezzate! Pertanto, prima che il fenomeno diventi incontrollabile, ci è sembrato giusto agire di concerto con altre realtà che si occupano del problema. I giovani devono essere responsabili ed apprezzare la vita. Morire è molto facile ed è bene che si rifletta su questi incidenti». Il progetto, infatti è frutto di un gruppo di lavoro interistituzionale che vede riuniti tre settori comunali, l’Ausl Bat 1 con il SerT, l’Associazione Genitori e alcune scuole superiori locali con la collaborazione de «La Gazzetta del Mezzogiorno», dell’associazione Barlettaonline, del Comitato Spontaneo del Divertimento, dell’Associazione Giovani Sognatori, dell’Unione degli Studenti e della redazione del periodico giovanile «l’Alba». «Da tempo, come comando vigili comunale - prosegue il colonnello Savino Filannino - svolgiamo una rilevante attività di formazione ed educazione stradale con un importante seguito nelle scuole di ogni ordine e grado. Inoltre anche il settore servizi sociali ha impostato il Piano di zona e la programmazione dei servizi tenendo in notevole considerazione la fascia minorile e includendo i servizi per i giovani tra le priorità cittadine. Con il progetto «Ubriacati? di vita» intendiamo, in collaborazione con gli esercenti, andare nei luoghi d’incontro serali dei ragazzi. Scenderemo in piazza, nei punti caldi della città, nei pub e nei locali, cercando di sensibilizzare i giovani ma anche i loro familiari. Si tratta di piccoli ma significativi segnali che vogliamo lanciare spingendo i giovanissimi a trovare delle alternative allo sballo e alla trasgressione che spesso può sfociare in atteggiamenti e stili di vita pericolosi per sé e per gli altri».


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (NORDBARESE)

l’iniziativa Entra nel vivo il concorso «W il cocktail analcolico» promosso dal Comune, con il sostegno del SerT e dell’Associazione genitori 
«Ubriacati» di vita con cocktail analcolici
Succo d’arancia e limone, granatina e ghiaccio: ecco la base per bevande «non dannose»

Succo d’arancia e di limone, sciroppo di granatina e qualche cubetto di ghiaccio ecco servito il cocktail «Voglia di vivere». Fragola, pompelmo, pesca ed è pronta la bevanda «Bellavita», i locali che hanno aderito al Progetto "Ubriacati? di vita!" e al concorso "W il cocktail analcolico" promosso dal Comune, con il locale SerT e l’Associazione Age, stanno scatenando la loro fantasia. C’è chi ha deciso di rivisitare in chiave analcolica il noto «Mojito» con limone, zucchero di canna, menta e acqua tonica o la bibita della casa come il «della Corte analcolico» a base di granatina di succo d’arancia, sciroppo di fragola, succo di pesca e d’ananas e una fettina d’arancia; chi ha previsto anche un tocco di esotico con ananas, maracuja, angostura e succo di limone come nella bibita «Open the summer», e nel cocktail «Vertigo» con Ace verde, midori, sciroppo di kiwi ed exotic. Tra gli ingredienti anche il gelato che figura nel «Mandragola summer» con sciroppo e pezzi di fragola,succo e pezzi d’ananas e gelato di cocco e nel «Mont blanc analcolico». Tra le altre bevande ispirate al tema il «Succo di vita» con sciroppo di mango, passion fruit, succo di fragola e ananas e il «baby cocktail» con crema di latte, succo di limone e di ananas, riferimento indiretto alla campagna di prevenzione partita in parallelo con l’iniziativa del concorso che prevede anche l’affissione di un colorato e originale segnale nei locali, che avvisa che il codice penale vieta la somministrazione di alcolici ai teen ager sotto i 16 anni. Gettonatissimi i frutti estivi e freschi come la fragola e la pesca spesso in combinazione con sciroppi d’ananas e spremute d’arancia, come nella bibita «Kitsch 100%» in cui al succo d’arancia e pompelmo viene aggiunto il limone fresco, la fragola e la menta o nella bibita «Orchidea» con succo di pompelmo, limone e fragola e orzata. Alcuni pub hanno inteso offrire anche degli spettacoli ai loro clienti, basandosi sulle segnalazioni di alcune scuole superiori. In particolare i locali «Il birraio», il «Limes» e «Il bar» hanno ospitato il cantante e attore Franco Magliocchetti, il tenore Sabino Losito e il complesso rock Trivia composto da Michele Piccolo, Leonardo Daloiso, Marco Bruno, Domenico Piccolo e Francesco Imbriola. In piazzetta della sfida, in concomitanza con l’iniziativa, anche stasera a partire dalle ore 21 sarà montato uno stand a cui faranno capo gli agenti della Polstrada di Barletta, i volontari dell’Age con la presidente Nunzia Roggio, gli operatori del Comune, lo staff del SerT con la responsabile dell’Unità operativa di prevenzione Maria Cassano, l’assistente sociale Filomena Lamacchia, l’educatrice Samantha Faggella e le tirocinanti psicologhe Annarita Paolillo e Palma Paparella, i giovani delle scuole superiori aderenti, e quelli del Comitato spontaneo del divertimento, dell’Unione degli Studenti e dei Giovani Sognatori. Anche questa serata sarà seguita dalle telecamere dell’Associazione Barlettaonline che riprenderà i momenti salienti della manifestazione, riproponendoli in rete sul sito: www.barlettaonline.net . Nei prossimi giorni saranno definiti anche i particolari riferiti alla cerimonia di premiazione del concorso «W il cocktail analcolico» e la consegna di targhe e attestati di partecipazione.


IL GAZZETTINO (TREVISO)
I GIOVANI CHE NON CONOSCIAMO 
In gruppo nei bar e nei pub per sentirsi se stessi

Bassano

Come si divertono i giovani oggi? Quali sono i criteri con cui scelgono gli amici e quali i luoghi d’incontro privilegiati?
Queste sono alcune delle domande che abbiamo posto ai ragazzi delle nostre zone per scoprire come nascono le compagnie e quanto importante sia l’amicizia fra gli adolescenti.
La maggioranza di loro dichiara di uscire in gruppo nel week-end, altri due o tre volte alla settimana, ma c’è anche chi si ritrova soltanto ogni tanto e chi preferisce rimanere a casa.
«Scelgo gli amici in base alla simpatia» spiega una ragazza. «Oppure per gli interessi comuni» aggiunge un altro. «Non escludiamo il diverso, però, se c’è qualcosa in comune è sicuramente meglio» conclude lei.
Alla domanda «Come definiresti i tuoi amici?» rispondono più o meno «Dei fuori di testa» o «Degli alcolisti» o ancora «Gente che ha voglia di divertirsi».
In prevalenza preferiscono i gruppetti di cinque o sei persone, ma alcuni si ritrovano anche in compagnie più ampie, otto o nove persone. «Però non vorrei far parte di una compagnia con più di nove persone» chiarisce una ventiduenne, mentre un’altra ragazza più giovane ci rivela che predilige i gruppi numerosi.
Per quanto riguarda i luoghi d’incontro preferiti scopriamo che ai giovani piace trovarsi nei locali, dove possono parlare, ma amano anche la discoteca o il cinema e per qualcuno è bello incontrarsi a casa di uno del gruppo e cenare assieme.
Interessanti sono pure le risposte di fronte al quesito «Ti senti te stesso nel gruppo?».
Molti, soprattutto fra i più giovani, dichiarano di sì mentre più articolate sono le risposte di altri più grandi che colgono un lieve cambiamento nel loro modo di essere in base alle persone che hanno di fronte.
Alcuni ragazzi ammettono di essere diversi quando sono in giro con gli amici rispetto a quando sono a casa «Dove non si possono fare troppe stupidaggini...»
«Insomma siamo più liberi quando usciamo, quando stiamo fuori».
Da queste risposte possiamo capire che i giovani stanno meglio quando sono con i loro coetanei lontano dagli occhi preoccupati dei loro genitori. In fondo un genitore,anche se aperto e democratico,deve restare al suo posto. I giovani stessi li preferiscono così. Gli amici si scelgono i genitori ci devono essere.


IL GAZZETTINO (TREVISO)
IL CASO FANZOLO

Era stato Andrea Dan, il presidente dell’associazione Manuela, che si batte per impedire gli incidenti stradali, ad alzare per primo la voce con la Procura della Repubblica dopo aver letto dell’intenzione di celebrare a Fanzolo di Vedelago la "Festa della birra" come era stato scritto sul manifesto: "Dieci euro per fare il pieno di musica.... e di birra". Insieme a Dan, anche molti genitori erano insorti contro l’iniziativa di lasciar bere birra a volontà dietro pagamento della modesta cifra. «Ma come - aveva detto Dan - sono anni e anni che tutti tentano di instaurare nei giovani la cultura del non bere; sono anni e anni che combattiamo le discoteche da cui i ragazzi escono troppo tardi; sono anni e anni che celebriamo le culture del nord Europa, in cui una sera escono i genitori e un’altra i figli, così le auto le guida solo chi è sobrio... e si fa una festa in cui la somministrazione di birra è libera? E mentre Dan ricorreva direttamente alla Procura della Repubblica per fermare l’iniziativa, i genitori si rivolgevano direttamente al Comune. Gli organizzatori, peraltro, hanno assicurato vigilanza.
Richiesto del suo parere, il Procuratore di Treviso Fojadelli ha detto ieri che questa volta, nel propagandare gli alcolici, «al cattivo gusto si è associato anche qualcosa di espressamente proibito dalla legge. Non drammatizziamo - ha detto - perchè è chiara la disattenzione di chi ha redatto il manifesto, che certo non voleva significare ubriacatura libera. Ma sia chiaro che non si distribuisce alcol ai minori di sedici anni, e in una festa che può attrarre centinaia di persone certo non si può controllare ad ogni bevuta il documento con l’età. Il codice penale prevede la pena dell’arresto fino ad un anno per chi somministri alcol ai minori; e anche qualora lo si somministri liberamente a chi di anni ne ha più di diciotto, si deve responsabilizzarsi sul fatto che poi il maggiorenne comunque su metterà alla guida».

Il presidente dell’Associazione "Insieme per Fanzolo" è già stato convocato in municipio, e ha assicurato che non verranno somministrati più di 3/4 bicchieri a persona (ma come avverrà il controllo?).

Fojadelli ha detto che non ci sono stati esposti formali; ma che se ci fossero, la Procura interverrebbe. (*)

Antonella Federici

(*) Nota: alla luce dell’articolo di oggi, ribadisco la nota critica su questa iniziativa, scritta all’inizio della rassegna di ieri.


IL GAZZETTINO (BELLUNO)
CRIMINALITÀ
Preoccupante scatto in avanti del livello di delinquenza in città: finora "solo" furti e risse 
Scippata di due collane in centro 
Donna in via Nassa avvicinata dal guidatore di uno scooter che procedeva contromano

Feltre

Attimi di panico ieri in via Nassa, a due passi dal cuore della città, per uno scippo di cui è stata vittima una signora:il guidatore di uno scooter che avanzava contromano poco prima di incrociare M. L., 60 anni di Feltre, ha prima rallentato la corsa, poi, quando si è trovato a pochi centimetri dalla donna ha frenato e con un gesto fulmineo e violento della mano ha strappato dal collo della signora due collane d’oro. Poi si è dato alla fuga proseguendo la sua corsa in senso vietato e scomaprendo alla vista.
Nessun testimone ha assistito alla scena: in quel momento, erano circa le 10, la strada era deserta, circostanza che ha favorito lo scippatore. La donna, superati i primi attimi di paura, ha chiamato con il proprio cellulare i carabinieri che sono accorsi sul posto. Ai militari la signora, ancora scossa dal furto subito, è riuscita a dare soltanto pochi elementi per risalire all’autore: aveva un casco integrale in testa ed era alla guida di uno scooter, probabilmente di 50 cc. Un giro effettuato dalla pattuglia nelle vicinanze è stato infruttuoso, ma le indagini dei carabinieri per dare un volto allo scippatore proseguono.
L’episodio segna uno deciso scatto in avanti del livello di gravità della delinquenza e della criminalità: negli ultimi mesi si erano infatti registrate numerose risse che avevano coinvolto per lo più giovani spesso in preda ai fumi dell’alcol. Anche i furti in appartamenti e villette nelle scorse settimane avevano registrato un certo incremento e nel mirino dei ladri erano finiti anche motorini e auto. Ordinaria amministrazione, verrebbe da dire se non fosse che si tratta di delinquenza.
Mai però negli ultimi tempi era stata presa di mira in pieno giorno e in pieno centro una donna sola.

Giovanni Longhi


IL GAZZETTINO (VENEZIA)
Dopo il successo delle "serate lunghe" del venerdì oggi nel cuore della città negozi ed esercizi aperti fino all’indomani 
Mestre sperimenta la Notte bianca 
Si comincia dalle 18 e fino all’alba sarà un susseguirsi di spettacoli e iniziative

Mestre

Al via questa sera la Notte bianca in città. Dalle 18 sino all’alba negozi, bar e ristoranti aperti e poi tante manifestazioni. Protagonisti della kermesse la musica e gli spettacoli. Si tratta del clou della serie dei venerdì "aperti" di Mestre Più che ha riscosso un notevole successo di pubblico. Le presenze sono andate crescendo e in tanti sono venuti in terraferma da Venezia. Molte le presenze anche dalle città vicine. Tante iniziative costelleranno il centro: dai concerti in piazza Ferretto con i Tantratribe e Paolo Belli agli spettacoli di piazzetta Coin con i comici di Zelig e i Sugarfree.
A tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica il sindaco Massimo Cacciari ha emesso un’ordinanza che vieta la vendita per asporto di alcolici, bibite in lattina e bottiglie di vetro.


IL GAZZETTINO (VENEZIA)
QUESTURA Due amici di 20 e 19 anni sorpresi a San Marco dagli agenti della squadra volante mentre navigavano a tutta velocità 
Sfrecciavano ubriachi in Bacino: denunciati 
Uno di loro è caduto in acqua ed è stato soccorso dal Suem. L’altro aveva addosso un grammo di hascisc

Sfrecciavano ad alta velocità in Bacino San Marco, incuranti del limite di 11 chilometri orari che vige per ogni tipo di imbarcazione. Per di più, a notte inoltrata, uno ubriaco fradicio e l’altro in possesso di hascisc, mettendo evidentemente a repentaglio anche la sicurezza e l’incolumità degli altri utenti della laguna.Ma non sono riusciti a farla franca perché sono "incappati", loro malgrado, in uno dei regolari controlli effettuati dagli agenti della squadra volante della Questura di Santa Chiara.G.M., veneziano di 20 anni e P.M., pugliese di 19, risultano ora indagati ai sensi dell’ex articolo 1231 del Codice di navigazione, ossia per alta velocità.
La barca dei due amici, che procedeva decisamente forte, è stata intercettata dagli agenti poco prima delle 3 dell’altra notte. E’ stata raggiunta immediatamente dal natante con a bordo i poliziotti che hanno proceduto subito all’identificazione degli occupanti.Ma mentre i due amici mostravano i documenti, G.M., quello tra i due che aveva alzato un po’ troppo il gomito e a stento riusciva a reggersi in piedi, ad un certo punto ha perso l’equilibrio ed è caduto in acqua, creando non poco scompiglio.
Per soccorrerlo e rimetterlo in piedi è stato necessario addirittura l’intervento del personale del "118" portatosi sul posto con un’idroambulanza.Nel frattempo, all’amico che era con lui in barca è stato rinvenuto addosso dagli agenti della Volante un grammo di hascisc. Per questo motivo P.M. è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti. Una bravata che per entrambi finirà davanti ad un giudice in tribunale.
Roberta Benedetto


IL GAZZETTINO (VICENZA)
A PADOVA PER RADIO SHERWOOD O L’IPPODROMO

Vicenza, 16 giugno
Motivi per andare a Padova, si sa, noi vicentini ne abbiamo sempre avuti in abbondanza: l’università, il Santo, gli affari, le vetrine di uno shopping meno costoso che nella nostra città.
Magari dei padovani non parliamo sempre benissimo, rimproverando loro una certa boria, però su quei trenta chilometri di strada torniamo nelle più diverse occasioni.
La stagione calda pare fatta apposta per moltiplicarle. Sicuramente a migliaia sono i vicentini fra i 16 e i 30 anni che, a cominciare da oggi e fino al 15 luglio, frequenteranno stand e arene dello Sherwood Festival 2006, puntualmente di ritorno al parcheggio nord dello stadio Euganeo. Per un mese alternativi e arabbiati di tutto il Nordest si danno convegno dove la storica radio, nata dalle proteste degli anni Settanta, propone fiumi di musica e birra con cui inventarsi un’estate in città. Il concerto di apertura tocca aiLinea 77, furious band torinese tutta metallo e gergalità urbana, appena ammirata al nostrano Rockando di Povolaro. Domani è pieno sabba con gli Assalti Frontali, dopodiché la festa continua con un cast brado e variopinto, dove il 2 luglio trova posto anche un’Osteria Popolare Berica indicata come cult-band del "folk etilico".
Apparentemente meno alternativi, ma in realtà inquieti e avventurosi, sono i vicentini che a partire da oggi prenderanno l’autostrada per Padova, lasciando il casello ovest ai pronipoti degli indiani metropolitani per puntare a quello est, dove li attendono luci ed emozioni dell’ippodromo delle Padovanelle. Quella che inizia alle 20.10 è solo la prima di una serie di serate da trascorrere sotto le stelle, puntando su vincenti e piazzati.Garrick eFilagna Jeti nomi dei primi favoriti. C’è da fidarsi?

Stefano Ferrio


IL GAZZETTINO (PADOVA)

Residenti in zona Santo pronti a denunciare l’Università ...

(M.A.) Residenti in zona Santo pronti a denunciare l’Università per disturbo della quiete pubblica. L’ultimo episodio che ha mandato su tutte le furie gli abitanti di via del Santo e strade limitrofe, risale a mercoledì sera. Il Collettivo di Scienze Politiche, entrato nel palazzo Ca’ Borin della facoltà di Scienze Politiche, ha organizzato una vera e propria festa con musica tecno, stile rave party, sparata fino alle cinque del mattino. In totale quasi 400 studenti che hanno ballato fino all’alba, urlato e trangugiato super alcolici tra cui il famigerato spritz. Una mega festa che non ha fatto chiudere occhio a diversi padovani che hanno sentito risuonare la musica fino a dentro casa con relativa vibrazione di vetri e muri.
Il perchè di tanto chiasso lo spiega la portavoce del Collettivo Caterina Peroni: «Non è la prima volta che organizziamo dentro Ca’ Borin questo genere di iniziative, comunque la musica ad una certa ora la abbiamo abbassata. Purtroppo mercoledì sera sono venute più persone del previsto e abbiamo fatto fatica a mandarle via. Abbiamo messo in piedi questa festa - prosegue Peroni - per autofinanziarci un treno per Milano per la giornata di sabato. Giorno in cui ci sarà una manifestazione di solidarietà nei confronti dei compagni che l’11 marzo scorso sono stati arrestati dalla polizia mentre combattevano contro i fascisti. Tra questi c’è il nostro amico Cesco tuttora incarcerato a Milano. La festa è servita, anche, per distribuire materiale informativo come i volantini che spiegano il motivo dello sgombero che abbiamo subito in via Locatelli nell’edificio di proprietà dell’Irpea (istituti riuniti padovani di educazione e assistenza, ndr)». Queste le spiegazioni fornite dal Collettivo in merito alla messa in scena di un autentico baccanale. Chiarimenti, però, che non fanno assolutamente contenti i residenti dell’area che si sono riuniti e stanno pensando di rivolgersi un avvocato per adire le vie legali contro l’Università. Infatti, secondo questi cittadini non è la prima volta che a Ca’ Borin vengono attuate prime delle occupazioni e poi organizzate delle feste con musica a tutto volume fino al mattino. Una situazione divenuta ormai insostenibile, tanto che molti abitanti delle strade intorno alla facoltà di Scienze Politiche per questi continui schiamazzi notturni che non li fanno riposare, stanno avendo dei danni fisici e seri problemi di concentrazione al lavoro.


LA SICILIA
Un potenziamento del controllo

Un potenziamento del controllo in vista della prossima estate è stato predisposto dal Commissariato locale. A essere controllati saranno soprattutto i luoghi di assembramento dei giovani che con la bella stagione si riversano maggiormente sulle strade.
Brucoli e piazza America saranno costantemente pattugliate dalle «Pantere». La presenza degli uomini in divisa non serve solo alla repressione, ma anche alla prevenzione dei piccoli reati. Particolare attenzione soprattutto a chi assume sostanze stupefacenti. Controlli costanti anche nelle notti del fine settimana per la repressione di coloro che guidano in stato di ebbrezza. L’età media di coloro che fanno abuso di alcol ad Augusta si è abbassata notevolmente come affermato dal pronto soccorso.
Posti di blocco anche nei punti di accesso della città e nella zona industriale nel territorio di competenza del locale Commissariato. Il controllo costante sull’area megarese è correlato ai dati diramati: dal 12 giugno ad oggi. In tre giorni sono state 226 persone e 116 mezzi controllati. Pochissime le infrazioni al codice della strada. Dalla dirigenza del commissariato di Enzo Frontiera, che ha voluto un’azione capillare degli agenti di polizia sulle strade, ha quasi azzerato la percentuale di quanti non portano il casco o la cintura di sicurezza. Dal 12 giugno ad oggi sono state elevate sette contravvenzioni. Dal pronto soccorso sono stati quasi azzerati in correlativo anche i traumi cranici. I controlli alle persone sottoposte a pene alternative a quella detentiva sono state 54. Il dato registra che le stesse persone sono state controllate più volte anche nello stesso arco di una giornata.
Per la prossima estate assicurano dal Commissariato che ci saranno controlli costanti anche nelle zone di balneazione. Non di rado le forze di polizia hanno sopperito ad altri controlli delle istituzioni pubbliche. Il monitoraggio sui giovani in una città che sembra essere all’apparenza serena ma che in realtà registra molti giovanissimi insospettabili fare uso di droghe è la direttiva precisa delle forze dell’ordine.

Anna Burzilleri


IL MATTINO (AVELLINO)
L’esperto: vanno forte i cocktail alla frutta

Poco alcol, molta frutta. È questo il must per i cocktail dell’estate 2006. Voglia di freschezza e di qualcosa di dissetante ed allora la fantasia dei barman si sbizzarrisce alla ricerca delle ricette giuste per soddisfare i palati più fini. A presentare le novità della stagione è un esperto della materia, Gerardo Ciurlia, i cui drink vanno a ruba presso il bar dell’Hotel de la Ville di Avellino. «Ormai sempre più piace bere analcolico - osserva Ciurlia - e la richiesta di bibite a base di frutta è sempre più forte. D’altronde i cocktail privi o con poco alcool sono senza dubbio più dissetanti». Due le novità proposte per questa estate. Il "Rubino", bevanda analcolica a base di fragole fresche tagliate a pezzetti con arancia rossa, pompelmo, sciroppo di fragole e lemonsoda. Naturalmente il tutto servito con il giusto decoro floreale perché, come sottolinea il barman "quando si beve anche l’occhio vuole la sua parte". Per chi, invece, al sapore forte proprio non riesce a rinunciare ecco il "Peach fresh", cocktail a base di pezzi di pesca condita con succo d’arancia, vodka alla pesca, succo di limone e sprite. Il tutto, ovviamente, servito con abbondante ghiaccio. E per chi ama il classico? «I vecchi Bellini e Rossini continuano ad avere un certo charme tra i più accaniti bevitori».
ri.ca.


IL MESSAGGERO (ABRUZZO)
Promessa: arriveranno tre agenti in più 

Tre poliziotti provenienti da Roma si aggiungeranno, a Pescara vecchia, alle pattuglie delle forze dell’ordine locali - raddoppiate dopo l’ultima riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica -, nel periodo dal primo luglio al 15 settembre. Lo conferma il sindaco Luiano D’Alfonso dopo un incontro a Roma con il vice comandante Vicario della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli. I tre poliziotti aggiuntivi svolgeranno, sulla base delle disposizioni del Prefetto e del Questore il servizio di vigilanza e di intervento nella zona di Pescara vecchia il venerdì e il sabato dalle 18 alle 24. Questa ulteriore presenza delle forze dell’ordine è giudicata a livello locale «particolarmente utile» in una fascia oraria in cui i controlli vengono svolti dalla Polizia Municipale, che in questo modo potrà contare sul contributo operativo dei poliziotti in servizio a Pescara vecchia. E sempre su Porta Nuova, il sindaco ha ieri firmato l’ordinanza che disciplina regole più rigide per gli esercizi commerciali di Porta Nuova: alle 4 si chiude e stop all’alcol dalle 2 o alle 2 e mezza, a seconda di feriali o week-end, fino al 30 settembre.


LA PROVINCIA DI CREMONA
Guida ubriaco, condannato a cinque week-end a casa

Lamezia Terme (Catanzaro) — Dovrà trascorrere cinque week-end a casa un uomo di 44 anni di Lamezia Terme che nel 2002 fu sorpreso mentre era alla guida della sua auto in stato di ebbrezza. È quanto ha stabilito il giudice di pace di Lamezia Terme. L’uomo, nel corso dei controlli cui fu sottoposto nel 2002 da parte di alcuni agenti di polizia, fu trovato con un tasso alcolico nel sangue quattro volte superiore al minimo consentito.


CORRIERE ADRIATICO
Vastaroli critica la posizionedel primo cittadinoe il piano per affrontarela microcriminalità
Le forze dell’opposizione chiedono l’intervento diretto della polizia municipale
“Ci vogliono i vigili di quartiere”

PORTO SAN GIORGIO - La microcriminalità in crescita non si contrasta con i protocolli d’intesa, ma controllando e presidiando il territorio se necessario anche con i vigili di quartiere. L’opposizione sangiorgese scende in campo contro il ’metodo Brignocchi’. Il sindaco ha spiegato recentemente di voler puntare su una collaborazione globale, dai commercianti all’ASUR, per combattere i piccoli fenomeni di devianza. Per Alleanza Nazionale: far prendere impegni alle categorie commerciali, ai proprietari dei pubblici esercizi, ed al servizio tossicodipendenze, pur se meritorio, di fatto non risolve il problema della microcriminalità cittadina. A spiegare la posizione alternativa che propone il centro destra è Gianfranco Vastaroli che lancia un appello: che vengano istituiti i vigili di quartiere come ormai hanno fatto molte altre città, in primis Fermo. Per risolvere il problema vandali sulla spiaggia e non solo:serve un servizio di pattugliamento di polizia municipale - spiega Vastaroli - di segnalazione costante di fenomeni che vanno certamente governati con le forze di polizia locale e chiedendo per il periodo estivo maggiore controllo al Commissariato ed ai Carabinieri. Consigliere di An che aggiunge: mi spiace dover nuovamente contraddire il primo cittadino, ma fatti incresciosi di microcriminalità sono purtroppo in aumento da alcuni anni a questa parte, ma anche nell’immediato presente. Non posso non ricordare come fummo ridicolizzati per l’indirizzo che venne dato alla polizia municipale che doveva controllare maggiormente il territorio particolarmente nei mesi estivi all’epoca del centro-sinistra opposizione anche con assunzioni trimestrali a ciò finalizzate. Opposizione sangiorgese che boccia di netto il metodo intrapreso dal sindaco: ha dato la sua ricetta secondo noi (purtroppo) insufficiente ed effimera. Centro destra che riporta le parti salienti dell’accordo lanciato da Brignocchi: agli esercizi pubblici finalizzati a fare sì che pure attraverso l’apertura dei locali possano gli operatori stessi formare degli organismi interni che presiedano ad un controllo, in modo da evitare che l’attività determini un qualche pregiudizio agli abitanti. I pubblici esercizi non dovranno somministrare alcolici sotto i 16 anni, e neppure dovranno somministrarli a persone adulte che dimostrino di stare abusando, oppure segnalare fenomeni di devianza. Vastaroli che conclude: ecco, la delega della vigilanza ai pubblici esercizi pur se conferma una volontà, (labile secondo noi) di contrastare fenomeni di devianza come ultimamente e maggiormente siamo costretti a subire, non risolve però il problema e non lo risolve alla radice, ma cura solo la parte marginale. Bene ha fatto qualcuno, già in forza al centro-sinistra, a chiedere con veemenza e determinazione la predisposizione almeno per il periodo estivo del vigile di quartiere che con la sua presenza può meglio controllare e governare i fenomeni critici, fatti certamente da scongiurare in una città, che almeno sulla carta sarebbe a vocazione turistica.


L’ARENA.IT
Denunciata
Guida ubriaca e si schianta sul contatore del gas metano

Bonavigo. Guidava pressoché ubriaca e, raggiunta la curva dopo la frazione di Coriano, sulla strada che va a Pilastro, è uscita di strada ed ha divelto la colonnina del gas di un’abitazione privata. L’incidente, per fortuna senza conseguenze né per l’autista della macchina, N.

Sabato, 17 Giugno 2006
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