ASAPS.IT
Lamezia Terme
(CZ)
Ebbro? Si ma non più di tanto...
(ASAPS) – Due anni fa viene fermato dai Carabinieri e
denunciato perché guidava in stato di ebbrezza. E dopo due anni, finalmente, la
giustizia fa il suo corso. Assolto, questo il verdetto del giudice. E non
perché non trovato positivo alla prova del palloncino, all’epoca ripetuta due
volte. Bensì perché il quantitativo di alcol trovatogli nel sangue, 0,89 grami,
non dimentichiamoci che con 0,50 si è già “fuori-legge”, non avrebbe inciso -
in base alla tesi perseguita dalla difesa - più di tanto sul grado di
attenzione del giovane guidatore, che è sanzionabile secondo il giudice del
caso, solo a livello amministrativo, ma non penalmente. Ancora una volta si
potrebbe dire che la legge in certi casi è come diceva qualcuno, un elastico,
si può tirare da una parte e dall’altra. Se non fosse una materia estremamente
seria quasi quasi ci sarebbe da farsi quattro risate, come quattro amici al bar...(ASAPS).
LA PROVINCIA DI SONDRIO
condannato Investì e uccise
ragazzo: 20 mesi
Sondrio
Si era messo al volante ubriaco,
sotto l’effetto di hashish ed eroina, e guidando a folle velocità sulla Statale
provocò un incidente costato la vita ad un giovane di 22 anni. Per questo ha
patteggiato la pena di un anno e otto mesi con la condizionale, più 4 mesi di
lavori di pubblica utilità.
IL GAZZETTINO (NORDEST)
Lite dopo la partita a carte ammazzato dai due amici
Bassano del Grappa
La Polizia è entrata nell’abitazione. Sul tavolo c’erano
un mazzo di carte e 8 bottiglie, vuote. Sul pavimento scie di vino e di sangue
che conducevano al bagno. Nella vasca c’era il cadavere di un giovane. Il viso
era sfigurato, la bocca era stata riempita di carta igienica per tamponare i
fiotti. Era stato pestato senza pietà e accoltellato per 5 volte al collo,
altre 2-3 all’addome. Un’aggressione bestiale.
L’omicidio è stato scoperto mercoledì sera, a Fellette di
Romano, ai confini con Bassano. L’identificazione del deceduto ancora non è
certa perchè non sono stati ritrovati i documenti. Al 99\% si tratta di
Valentin B., 26 anni, ucraino. Da un paio di settimane si era sistemato
nell’alloggio della suocera, una delle tante badanti straniere (lavora a
Padova) che era rientrata in Ucraina per un breve periodo. Il giovane era un
po’ in vacanza, po’ in cerca di occupazione; clandestino lui, "nero"
il lavoro, se l’avesse trovato. É stato ammazzato da altra gente dell’Est, Igor
Munteanu, 20 anni, moldavo, regolare, ed Eduard Tcacenco, 19, moldavo,
clandestino, ospite del connazionale.
I tre si erano conosciuti alcuni giorni fa. Pare che fra
Valentin ed Eduard fosse sorto uno screzio. Martedì pomeriggio, Igor ha
festeggiato il suo compleanno. Poi, verso le 20.30, con il Tcacenco, è andato
dal nuovo amico ucraino, a Fellette. I tre si sono messi a giocare a carte,
svuotando le bottiglie come noccioline. Erano ubriachi fradici, una
scintilla, l’esplosione della furia. Secondo i due moldavi Valentin li ha
minacciati prima con uno e poi con un altro coltello. Loro lo hanno disarmato e
gli si sono avventati addosso; nella colluttazione lo hanno colpito entrambi,
con entrambe le lame. Sembrava ancora vivo e allora l’hanno portato in bagno
per tentare di rianimarlo. Quando hanno capito che era morto, sono fuggiti. Il
mattino seguente sono spuntati a Padova. Hanno chiesto aiuto a una zia del
Munteanu che li ha indirizzati ad un avvocato, che li ha portati in Questura, a
Vicenza. Erano le 18.30 di mercoledì: a questo punto è scattata l’inchiesta,
coordinata dal pm Arata. I due sono stati fermati per omicidio volontario.
Gli inquirenti hanno molti dubbi sulla loro versione. Non
hanno un segno sul corpo, mentre il loro avversario è massacrato. Più
verosimilmente i due hanno assalito Valentin improvvisamente, assieme, con
ferocia. Selvaggi, martedì sera, quanto saggi, il giorno dopo, a costituirsi.
Una vicenda piena di stridenti contrasti e di paradossi. Come quello di
uccidere nel giorno del proprio compleanno.
Bruno Cera
IL GIORNALE DI VICENZA.IT
Assassini giovanissimi e ubriachi
La feroce esecuzione dopo una festa
Ancora senza nome l’ucraino massacrato da due moldavi a
calci, pugni e coltellate. Dopo averlo colpito con ferocia inaudita i ventenni
sono scappati a Padova da una zia.
Cinque pugnalate alla gola e due all’addome, il volto
sfigurato e reso irriconoscibile dalle botte. La vittima era sposata, aveva un
figlio e viveva clandestinamente in un appartamento fino a qualche tempo fa
diviso con una parente. Gli assassini sono stati convinti da un legale a
confessare e a costituirsi. Rischiano l’ergastolo.
di Davide Moro
Cinque coltellate alla gola, due all’addome e il volto
sfigurato, tanto da essere irriconoscibile, a furia di calci e pugni. Non è
stato solo efferato l’omicidio compiuto martedì sera a Fellette di Romano. È
stato addirittura bestiale, come hanno ripetuto più volte gli inquirenti della
polizia per cercare di definire la scena che si è parata davanti ai loro occhi
mercoledì sera, in una graziosa palazzina rossa situata in via Bassanese a
Fellette di Romano abitata per lo più da immigrati.
Un delitto compiuto da due giovani moldavi appena ventenni
ai danni di un clandestino, loro amico, di nazionalità ucraina, la cui identità
al momento non è ancora certa. Il movente, in uno sfondo fatto di disagio
sociale, sarebbe una banale lite sulla quale la polizia sta ancora indagando. Non
c’è dubbio comunque che abbia influito in larga parte l’alcol: i tre, prima
della tragedia, si erano infatti scolati ben 8 litri di vino.
L’identità dei due assassini, ora in carcere al San Pio X,
è stata resa nota ieri. Con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai
futili motivi e dalla crudeltà verso la vittima, sono stati arrestati Igor
Munteanu, 20 anni, residente a Termine di Cassola e operaio in una ditta della
zona, e Eduard Tgacenco, 19 anni, clandestino giunto nel nostro Paese da non
più di venti giorni. Gli assassini si sarebbero consegnati alla giustizia su
indicazione di una zia che abita regolarmente a Padova: li avrebbe messi in
contatto con un legale patavino, l’avv. Pavan, che li ha convinti a costituirsi
e si è quindi messo in contatto con il sostituto commissario Giampaolo Bettini
della questura di Vicenza. A stringere le manette ai polsi dei giovani
immigrati, dopo essere stati sulla scena del crimine e dopo ore di
interrogatorio, sono stati il vicequestore Alessandro Campagnolo, dirigente del
commissariato cittadino, e il dirigente della squadra mobile berica Michele
Marchese. Del caso si occupa il sostituto procuratore Linda Arata. Come
riferito ieri, il brutale omicidio risale a martedì sera, nel giorno del
ventesimo compleanno di Igor Munteanu, in un orario compreso tra le 20.30 e le
22.30.
I due moldavi, dopo aver festeggiato con dei connazionali
in casa del Munteanu, raggiungono via Bassanese a Fellette per incontrare un
loro amico ucraino. Di Valentin è dato sapere solo il nome (in casa non c’erano
documenti) con cui veniva solitamente chiamato, che era sposato con una
connazionale e aveva un figlio, e che abitava clandestinamente in un
appartamento al primo piano fino a qualche tempo fa diviso con una parente, ora
andata via ma chissà dove.
Succede comunque che i tre si incontrano e cominciano a
bere del vino. Alla fine, ci saranno bottiglie vuote per otto litri di
alcolici, che, hanno confessato due moldavi, si sono bevuti solo loro. Per
buona parte la serata trascorre senza problemi, tra bevute e partite a carte.
Poi, verso le 22.30, scoppia la lite. Gli arrestati, ma le versioni sono
piuttosto contradditorie, avrebbero parlato di legittima difesa, dato che
Valentin ad un certo punto avrebbe minacciato uno dei due con un coltello da
cucina.
Gesto che avrebbe scatenato l’inconsulta reazione:
Munteanu e Tgacenco prima lo avrebbero disarmato, senza patire alcuna lesione,
poi, oltre a pestarlo di botte, lo hanno colpito, questo è certo, con dei coltelli
da cucina. Oltre al volto tumefatto dai pugni, il medico legale Lorenzo Meloni
ha riscontrato cinque fendenti alla gola, uno dei quali avrebbe reciso la
carotide, e due all’addome. Compiuto l’agghiacciante omicidio, i giovani
moldavi hanno portato Valentin in bagno, l’hanno messo nella vasca vestito dei
soli pantaloni e, per fermare l’emorragia, gli hanno riempito la bocca di carta
igienica. Quando però si sono accorti che con tutta probabilità era morto, sono
scappati in sella alle loro bici. Dove e come abbiano passato la notte non si
sa, anche se una bici è stata rinvenuta in un campo poco distante.
E si arriva a mercoledì pomeriggio. Una loro zia, infatti,
chiama l’avvocato Pavan, del foro di Padova, e racconta di essere stata
raggiunta a casa sua da due nipoti, i quali si sarebbero macchiati di un
omicidio. L’avvocato li convince a costituirsi e, alle 18, c’è l’incontro in
questura a Vicenza. Appena si delinea l’accaduto, con l’aiuto anche di
un’interprete, partono i sopralluoghi. Il vicequestore Campagnolo e il
dirigente della Mobile Machese si danno appuntamento con i rispettivi uomini
alle 19 davanti all’abitazione di via Bassanese e, una volta sfondata la porta,
si trovano davanti la macabra scena.
C’è sangue dappertutto e un cadavere. Parallelamente ai
rilievi della scientifica, partono quindi gli interrogatori, che dureranno fino
a notte fonda, e le ammissioni, alla luce delle quali il sostituto procuratore
Linda Arata e gli inquirenti della polizia arresteranno i due moldavi. Anche se
le indagini sono sostanzialmente terminate, rimangono ora da accertare
l’identità della vittima, le esatte ragioni che hanno portato all’omicidio e
altri particolari che ancora non sono stati chiariti. In queste ore sono anche
state concluse le indagini sui due assassini. Munteanu, giusto un anno fa, era
stato segnalato al commissariato di Bassano dall’Interpol perché conoscente di
un moldavo che, in prigione per omicidio, era riuscito ad evadere.
Su Tgacenco, invece, non sono emersi elementi particolari:
è un clandestino che viveva di espedienti, dunque con una storia simile a tante
altre.
Entrambi, ora, nonostante la confessione, dovranno
rispondere per un reato con aggravanti tali da prevedere l’ergastolo.
L’ADIGE
Alcol, patenti ritirate
Era al volante dell’auto al limite del coma etilico, tanto da non vedere un
marciapiede e da andarci a sbattere con tale violenza da rompere gli pneumatici
della vettura, una Opel Tigra. Un tunisino di 34 anni, residente in città, è
stato trovato in evidente stato di ebbrezza alcolica dai poliziotti della
volante, in servizio la scorsa notte. Il controllo è avvenuto a mezzanotte e
trenta, in via Maccani, dopo la segnalazione di una persona che aveva visto
l’auto sbattere contro il marciapiede. Da un esame sintomatologico, gli agenti
hanno potuto notare che lo stato di semicoscienza dell’uomo era dovuto al
troppo alcol piuttosto che alla botta. In ambulanza è stato accompagnato in
ospedale per gli accertamenti del caso. All’uomo, che fra l’altro è autista
abilitato a guidare mezzi pesanti, è stata tolta la patente per guida in stato
d’ebbrezza ed è stato denunciato. E sono sei le patenti ritirate dai
carabinieri del Radiomobile della compagnia di Trento nell’ultima settimana,
nel corso sia di operazioni preventive, sia di controlli di routine sul
territorio. Le pattuglie con l’alcoltest sono state impegnate sulle arterie
principali dell’area di competenza ed in alcuni casi sono state chiamate per
rilievi ad incidenti - fortunatamente non gravi - ma causati dal conducenti con
la mente annebbiata dal troppo alcol ingerito. In tutti e sei i casi la
patente è stata ritirata e gli automobilisti sono stati denunciati per guida in
stato d’ebbrezza. Controlli mirati vengono organizzati da parte delle forze
dell’ordine in occasione dei fine settimana.
IL MATTINO (AREA METROPOLITANA SUD)
Litiga con la
moglie: torna a casa e si accoltella
Portici. Una separazione particolarmente sofferta in
corso, probabili dissapori sull’affidamento dei figli, una depressione
insostenibile che si trasforma in angoscia, rabbia, disperazione e infine nella
cieca follia: sarebbero queste le cause dell’agghiacciante gesto compiuto da
S.A. 45 anni di Portici, l’uomo che la notte scorsa si è ferito all’addome con
un coltello da cucina e ora si trova ricoverato all’ospedale Maresca di Torre
del Greco. L’uomo non rischia la vita, ma le sue condizioni sono serie: la lama
di 20 centimetri ha causato una ferita profonda. Una storia di enorme dolore,
quella di quest’uomo, alle prese ormai da molti mesi con una separazione
evidentemente tutt’altro che consensuale. Una storia finita nel sangue, la
lacerazione che si era aperta nel suo animo il 45enne ha voluto riprodurla sul
suo corpo, nel tentativo disperato di fermare per sempre il dolore e la
sofferenza di un padre che vede la sua famiglia andare in frantumi sotto i
colpi di incomprensioni, litigi, dissapori, liti, contrasti. E così in un
appartamento di Portici l’altra sera si è consumato un dramma: la verità è
adesso custodita nel cuore di un uomo che sotto lo sguardo attonito del
fratello e della sorella ha accostato al proprio addome una lunga lama e poi
l’ha spinta con forza. Sono circa le 23,30 dell’altro ieri: agli agenti del
commissariato giunge la segnalazione anonima di un accoltellamento che si
sarebbe verificato pochi minuti prima a poche decine di metri da piazza San
Ciro. La volante giunge sul posto e vede un’ambulanza che si allontana a tutta
velocità diretta verso l’ospedale Maresca: raggiuntolo, gli agenti appurano che
un uomo è stato ferito all’addome da una coltellata. Identificato, partono le
indagini e vengono immediatamente ascoltati i parenti: alla fine la
ricostruzione degli investigatori è quella di un atto di autolesionismo.
L’uomo, poche ore prima aveva avuto l’ennesima accesa discussione con la moglie
dalla quale si sta separando. Al centro della lite, forse, l’affidamento dei
figli: in ogni caso quando l’uomo ritorna a casa della sorella è in evidente
stato di agitazione. Nell’appartamento al momento c’è anche un fratello: l’uomo
inizia a bere superalcolici in grande quantità. È fuori di sé: il fratello
tenta di farlo ragionare, ma lui per tutta risposta raggiunge la cucina,
rovescia il cassetto delle posate e impugna un coltello affilato. È un attimo:
e si sferra una profonda coltellata. Viene immediatamente chiamata un’ambulanza
che trasporta il ferito al pronto soccorso mentre qualche vicino spaventato
dalle urla, avverte la polizia. Le testimonianze concordano: si è trattato
di un atto estremo di autolesionismo provocato dalla disperazione e
dell’ubriachezza.
ca.ta.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (NORDBARESE)
Alcune riflessioni del dirigente ai servizi sociali e
comandante dei vigili
Alcol e droga binomio mortale
Filannino: lo smodato uso di alcolici e sostanze tossiche
crea allarme
«Nel corso di questi ultimi anni si è cercato di trovare
il giusto equilibrio tra le due vocazioni della Polizia municipale quella di
prevenzione e quella repressiva - spiega il dirigente dei due settori polizia
municipale e servizi sociali Savino Filannino - con questo progetto «Ubriacati?
di vita», abbiamo voluto mettere maggiormente in evidenza il lato preventivo
della nostra azione non disgiunto dalla capacità di agire in rete con altre
istituzioni pubbliche e private. L’intento è quello di accendere i riflettori
su di una realtà, quella del sano divertimento dei ragazzi che va monitorata e
seguita. La recente tendenza ad un uso smodato di alcol unitamente all’utilizzo
di altre sostanze tossiche crea non poco allarme in città. Un altro segnale
preoccupante viene dal consistente numero di sanzioni elevate soprattutto ai
giovani che guidano i ciclomotori senza il casco. A tale proposito nel corso
dell’attività del 2005 sono stati comminate 348 sanzioni per guida senza casco
e relativo sequestro amministrativo. Non mancano però dei segnali positivi che
emergono dall’attività di questi ultimi mesi, solo una settantina le sanzioni
finora, ed in particolare un continuo e costante incremento di motociclisti che
indossano il casco». Effetto della nuova norma che prevede la confisca? «Può
darsi - risponde il comandante Savino Filannino - vogliamo però credere che vi
sia una maggiore consapevolezza da parte di tutti, in particolare i giovani, per
un atteggiamento più responsabile e rispettoso, non tanto delle norme quanto
della voglia di vivere. Scegliere di sballarsi, si, forse, qualche
volta? Ma che dire di quei genitori che aspettano insonni fino all’alba, con il
terrore di sentire squillare il telefono?. Melodramma? No, solo esperienza di
oltre 15 anni, nei quali ho visto troppe vite spezzate! Pertanto, prima che il
fenomeno diventi incontrollabile, ci è sembrato giusto agire di concerto con
altre realtà che si occupano del problema. I giovani devono essere responsabili
ed apprezzare la vita. Morire è molto facile ed è bene che si rifletta su
questi incidenti». Il progetto, infatti è frutto di un gruppo di lavoro
interistituzionale che vede riuniti tre settori comunali, l’Ausl Bat 1 con il
SerT, l’Associazione Genitori e alcune scuole superiori locali con la
collaborazione de «La Gazzetta del Mezzogiorno», dell’associazione
Barlettaonline, del Comitato Spontaneo del Divertimento, dell’Associazione
Giovani Sognatori, dell’Unione degli Studenti e della redazione del periodico
giovanile «l’Alba». «Da tempo, come comando vigili comunale - prosegue il
colonnello Savino Filannino - svolgiamo una rilevante attività di formazione ed
educazione stradale con un importante seguito nelle scuole di ogni ordine e
grado. Inoltre anche il settore servizi sociali ha impostato il Piano di zona e
la programmazione dei servizi tenendo in notevole considerazione la fascia
minorile e includendo i servizi per i giovani tra le priorità cittadine. Con il
progetto «Ubriacati? di vita» intendiamo, in collaborazione con gli esercenti,
andare nei luoghi d’incontro serali dei ragazzi. Scenderemo in piazza, nei
punti caldi della città, nei pub e nei locali, cercando di sensibilizzare i
giovani ma anche i loro familiari. Si tratta di piccoli ma significativi
segnali che vogliamo lanciare spingendo i giovanissimi a trovare delle
alternative allo sballo e alla trasgressione che spesso può sfociare in
atteggiamenti e stili di vita pericolosi per sé e per gli altri».
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (NORDBARESE)
l’iniziativa Entra nel vivo il concorso «W il cocktail
analcolico» promosso dal Comune, con il sostegno del SerT e dell’Associazione
genitori
«Ubriacati» di vita con cocktail analcolici
Succo d’arancia e limone, granatina e ghiaccio: ecco la
base per bevande «non dannose»
Succo d’arancia e di limone, sciroppo di granatina e
qualche cubetto di ghiaccio ecco servito il cocktail «Voglia di vivere». Fragola,
pompelmo, pesca ed è pronta la bevanda «Bellavita», i locali che hanno aderito
al Progetto "Ubriacati? di vita!" e al concorso "W il cocktail
analcolico" promosso dal Comune, con il locale SerT e l’Associazione Age,
stanno scatenando la loro fantasia. C’è chi ha deciso di rivisitare in chiave
analcolica il noto «Mojito» con limone, zucchero di canna, menta e acqua tonica
o la bibita della casa come il «della Corte analcolico» a base di granatina di
succo d’arancia, sciroppo di fragola, succo di pesca e d’ananas e una fettina
d’arancia; chi ha previsto anche un tocco di esotico con ananas, maracuja,
angostura e succo di limone come nella bibita «Open the summer», e nel cocktail
«Vertigo» con Ace verde, midori, sciroppo di kiwi ed exotic. Tra gli
ingredienti anche il gelato che figura nel «Mandragola summer» con sciroppo e
pezzi di fragola,succo e pezzi d’ananas e gelato di cocco e nel «Mont blanc
analcolico». Tra le altre bevande ispirate al tema il «Succo di vita» con
sciroppo di mango, passion fruit, succo di fragola e ananas e il «baby
cocktail» con crema di latte, succo di limone e di ananas, riferimento
indiretto alla campagna di prevenzione partita in parallelo con l’iniziativa
del concorso che prevede anche l’affissione di un colorato e originale segnale
nei locali, che avvisa che il codice penale vieta la somministrazione di
alcolici ai teen ager sotto i 16 anni. Gettonatissimi i frutti estivi e freschi
come la fragola e la pesca spesso in combinazione con sciroppi d’ananas e
spremute d’arancia, come nella bibita «Kitsch 100%» in cui al succo d’arancia e
pompelmo viene aggiunto il limone fresco, la fragola e la menta o nella bibita
«Orchidea» con succo di pompelmo, limone e fragola e orzata. Alcuni pub hanno
inteso offrire anche degli spettacoli ai loro clienti, basandosi sulle
segnalazioni di alcune scuole superiori. In particolare i locali «Il birraio»,
il «Limes» e «Il bar» hanno ospitato il cantante e attore Franco Magliocchetti,
il tenore Sabino Losito e il complesso rock Trivia composto da Michele Piccolo,
Leonardo Daloiso, Marco Bruno, Domenico Piccolo e Francesco Imbriola. In
piazzetta della sfida, in concomitanza con l’iniziativa, anche stasera a partire
dalle ore 21 sarà montato uno stand a cui faranno capo gli agenti della
Polstrada di Barletta, i volontari dell’Age con la presidente Nunzia Roggio,
gli operatori del Comune, lo staff del SerT con la responsabile dell’Unità
operativa di prevenzione Maria Cassano, l’assistente sociale Filomena
Lamacchia, l’educatrice Samantha Faggella e le tirocinanti psicologhe Annarita
Paolillo e Palma Paparella, i giovani delle scuole superiori aderenti, e quelli
del Comitato spontaneo del divertimento, dell’Unione degli Studenti e dei
Giovani Sognatori. Anche questa serata sarà seguita dalle telecamere
dell’Associazione Barlettaonline che riprenderà i momenti salienti della
manifestazione, riproponendoli in rete sul sito: www.barlettaonline.net
. Nei prossimi giorni saranno definiti anche i particolari riferiti alla
cerimonia di premiazione del concorso «W il cocktail analcolico» e la consegna
di targhe e attestati di partecipazione.
IL GAZZETTINO (TREVISO)
I GIOVANI CHE NON CONOSCIAMO
In gruppo nei bar e nei pub per sentirsi se stessi
Bassano
Come si divertono i giovani oggi? Quali sono i criteri con
cui scelgono gli amici e quali i luoghi d’incontro privilegiati?
Queste sono alcune delle domande che abbiamo posto ai
ragazzi delle nostre zone per scoprire come nascono le compagnie e quanto
importante sia l’amicizia fra gli adolescenti.
La maggioranza di loro dichiara di uscire in gruppo nel
week-end, altri due o tre volte alla settimana, ma c’è anche chi si ritrova
soltanto ogni tanto e chi preferisce rimanere a casa.
«Scelgo gli amici in base alla simpatia» spiega una
ragazza. «Oppure per gli interessi comuni» aggiunge un altro. «Non escludiamo
il diverso, però, se c’è qualcosa in comune è sicuramente meglio» conclude lei.
Alla domanda «Come definiresti i tuoi amici?» rispondono
più o meno «Dei fuori di testa» o «Degli alcolisti» o ancora «Gente che ha
voglia di divertirsi».
In prevalenza preferiscono i gruppetti di cinque o sei
persone, ma alcuni si ritrovano anche in compagnie più ampie, otto o nove
persone. «Però non vorrei far parte di una compagnia con più di nove persone»
chiarisce una ventiduenne, mentre un’altra ragazza più giovane ci rivela che
predilige i gruppi numerosi.
Per quanto riguarda i luoghi d’incontro preferiti
scopriamo che ai giovani piace trovarsi nei locali, dove possono parlare, ma
amano anche la discoteca o il cinema e per qualcuno è bello incontrarsi a casa
di uno del gruppo e cenare assieme.
Interessanti sono pure le risposte di fronte al quesito
«Ti senti te stesso nel gruppo?».
Molti, soprattutto fra i più giovani, dichiarano di sì
mentre più articolate sono le risposte di altri più grandi che colgono un lieve
cambiamento nel loro modo di essere in base alle persone che hanno di fronte.
Alcuni ragazzi ammettono di essere diversi quando sono in
giro con gli amici rispetto a quando sono a casa «Dove non si possono fare
troppe stupidaggini...»
«Insomma siamo più liberi quando usciamo, quando stiamo
fuori».
Da queste risposte possiamo capire che i giovani stanno
meglio quando sono con i loro coetanei lontano dagli occhi preoccupati dei loro
genitori. In fondo un genitore,anche se aperto e democratico,deve restare al
suo posto. I giovani stessi li preferiscono così. Gli amici si scelgono i genitori
ci devono essere.
IL GAZZETTINO (TREVISO)
IL CASO FANZOLO
Era stato Andrea Dan, il presidente dell’associazione
Manuela, che si batte per impedire gli incidenti stradali, ad alzare per primo
la voce con la Procura della Repubblica dopo aver letto dell’intenzione di
celebrare a Fanzolo di Vedelago la "Festa della birra" come era stato
scritto sul manifesto: "Dieci euro per fare il pieno di musica.... e di
birra". Insieme a Dan, anche molti genitori erano insorti contro
l’iniziativa di lasciar bere birra a volontà dietro pagamento della modesta
cifra. «Ma come - aveva detto Dan - sono anni e anni che tutti
tentano di instaurare nei giovani la cultura del non bere; sono anni e anni che
combattiamo le discoteche da cui i ragazzi escono troppo tardi; sono anni e
anni che celebriamo le culture del nord Europa, in cui una sera escono i
genitori e un’altra i figli, così le auto le guida solo chi è sobrio... e si fa
una festa in cui la somministrazione di birra è libera? E mentre Dan
ricorreva direttamente alla Procura della Repubblica per fermare l’iniziativa,
i genitori si rivolgevano direttamente al Comune. Gli organizzatori, peraltro,
hanno assicurato vigilanza.
Richiesto del suo parere, il Procuratore di Treviso
Fojadelli ha detto ieri che questa volta, nel propagandare gli alcolici, «al
cattivo gusto si è associato anche qualcosa di espressamente proibito dalla
legge. Non drammatizziamo - ha detto - perchè è chiara la disattenzione di
chi ha redatto il manifesto, che certo non voleva significare ubriacatura libera.
Ma sia chiaro che non si distribuisce alcol ai minori di sedici anni, e in
una festa che può attrarre centinaia di persone certo non si può controllare ad
ogni bevuta il documento con l’età. Il codice penale prevede la pena
dell’arresto fino ad un anno per chi somministri alcol ai minori; e anche
qualora lo si somministri liberamente a chi di anni ne ha più di diciotto, si
deve responsabilizzarsi sul fatto che poi il maggiorenne comunque su metterà
alla guida».
Il presidente dell’Associazione "Insieme per
Fanzolo" è già stato convocato in municipio, e ha assicurato che non
verranno somministrati più di 3/4 bicchieri a persona (ma come avverrà il
controllo?).
Fojadelli ha detto che non ci sono stati esposti formali;
ma che se ci fossero, la Procura interverrebbe. (*)
Antonella Federici
(*) Nota: alla luce dell’articolo di oggi, ribadisco la
nota critica su questa iniziativa, scritta all’inizio della rassegna di ieri.
IL GAZZETTINO (BELLUNO)
CRIMINALITÀ
Preoccupante scatto in avanti del livello di delinquenza
in città: finora "solo" furti e risse
Scippata di due collane in centro
Donna in via Nassa avvicinata dal guidatore di uno scooter
che procedeva contromano
Feltre
Attimi di panico ieri in via Nassa, a due passi dal cuore
della città, per uno scippo di cui è stata vittima una signora:il guidatore di
uno scooter che avanzava contromano poco prima di incrociare M. L., 60 anni di
Feltre, ha prima rallentato la corsa, poi, quando si è trovato a pochi
centimetri dalla donna ha frenato e con un gesto fulmineo e violento della mano
ha strappato dal collo della signora due collane d’oro. Poi si è dato alla fuga
proseguendo la sua corsa in senso vietato e scomaprendo alla vista.
Nessun testimone ha assistito alla scena: in quel momento,
erano circa le 10, la strada era deserta, circostanza che ha favorito lo
scippatore. La donna, superati i primi attimi di paura, ha chiamato con il
proprio cellulare i carabinieri che sono accorsi sul posto. Ai militari la
signora, ancora scossa dal furto subito, è riuscita a dare soltanto pochi
elementi per risalire all’autore: aveva un casco integrale in testa ed era alla
guida di uno scooter, probabilmente di 50 cc. Un giro effettuato dalla
pattuglia nelle vicinanze è stato infruttuoso, ma le indagini dei carabinieri per
dare un volto allo scippatore proseguono.
L’episodio segna uno deciso scatto in avanti del livello
di gravità della delinquenza e della criminalità: negli ultimi mesi si erano
infatti registrate numerose risse che avevano coinvolto per lo più giovani spesso
in preda ai fumi dell’alcol. Anche i furti in appartamenti e villette nelle
scorse settimane avevano registrato un certo incremento e nel mirino dei ladri
erano finiti anche motorini e auto. Ordinaria amministrazione, verrebbe da dire
se non fosse che si tratta di delinquenza.
Mai però negli ultimi tempi era stata presa di mira in
pieno giorno e in pieno centro una donna sola.
Giovanni Longhi
IL GAZZETTINO (VENEZIA)
Dopo il successo delle "serate lunghe" del
venerdì oggi nel cuore della città negozi ed esercizi aperti fino
all’indomani
Mestre sperimenta la Notte bianca
Si comincia dalle 18 e fino all’alba sarà un susseguirsi
di spettacoli e iniziative
Mestre
Al via questa sera la Notte bianca in città. Dalle 18 sino
all’alba negozi, bar e ristoranti aperti e poi tante manifestazioni.
Protagonisti della kermesse la musica e gli spettacoli. Si tratta del clou
della serie dei venerdì "aperti" di Mestre Più che ha riscosso un
notevole successo di pubblico. Le presenze sono andate crescendo e in tanti
sono venuti in terraferma da Venezia. Molte le presenze anche dalle città
vicine. Tante iniziative costelleranno il centro: dai concerti in piazza
Ferretto con i Tantratribe e Paolo Belli agli spettacoli di piazzetta Coin con
i comici di Zelig e i Sugarfree.
A tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica il sindaco
Massimo Cacciari ha emesso un’ordinanza che vieta la vendita per asporto di
alcolici, bibite in lattina e bottiglie di vetro.
IL GAZZETTINO (VENEZIA)
QUESTURA Due amici di 20 e 19 anni sorpresi a San Marco
dagli agenti della squadra volante mentre navigavano a tutta velocità
Sfrecciavano ubriachi in Bacino: denunciati
Uno di loro è caduto in acqua ed è stato soccorso dal
Suem. L’altro aveva addosso un grammo di hascisc
Sfrecciavano ad alta velocità in Bacino San Marco,
incuranti del limite di 11 chilometri orari che vige per ogni tipo di
imbarcazione. Per di più, a notte inoltrata, uno ubriaco fradicio e l’altro in
possesso di hascisc, mettendo evidentemente a repentaglio anche la sicurezza e
l’incolumità degli altri utenti della laguna.Ma non sono riusciti a farla
franca perché sono "incappati", loro malgrado, in uno dei regolari
controlli effettuati dagli agenti della squadra volante della Questura di Santa
Chiara.G.M., veneziano di 20 anni e P.M., pugliese di 19, risultano ora
indagati ai sensi dell’ex articolo 1231 del Codice di navigazione, ossia per
alta velocità.
La barca dei due amici, che procedeva decisamente forte, è
stata intercettata dagli agenti poco prima delle 3 dell’altra notte. E’ stata
raggiunta immediatamente dal natante con a bordo i poliziotti che hanno
proceduto subito all’identificazione degli occupanti.Ma mentre i due amici
mostravano i documenti, G.M., quello tra i due che aveva alzato un po’ troppo
il gomito e a stento riusciva a reggersi in piedi, ad un certo punto ha perso
l’equilibrio ed è caduto in acqua, creando non poco scompiglio.
Per soccorrerlo e rimetterlo in piedi è stato necessario
addirittura l’intervento del personale del "118" portatosi sul posto
con un’idroambulanza.Nel frattempo, all’amico che era con lui in barca è stato
rinvenuto addosso dagli agenti della Volante un grammo di hascisc. Per questo
motivo P.M. è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze
stupefacenti. Una bravata che per entrambi finirà davanti ad un giudice in
tribunale.
Roberta Benedetto
IL GAZZETTINO (VICENZA)
A PADOVA PER RADIO SHERWOOD O L’IPPODROMO
Vicenza, 16 giugno
Motivi per andare a Padova, si sa, noi vicentini ne
abbiamo sempre avuti in abbondanza: l’università, il Santo, gli affari, le
vetrine di uno shopping meno costoso che nella nostra città.
Magari dei padovani non parliamo sempre benissimo,
rimproverando loro una certa boria, però su quei trenta chilometri di strada
torniamo nelle più diverse occasioni.
La stagione calda pare fatta apposta per moltiplicarle.
Sicuramente a migliaia sono i vicentini fra i 16 e i 30 anni che, a cominciare
da oggi e fino al 15 luglio, frequenteranno stand e arene dello Sherwood
Festival 2006, puntualmente di ritorno al parcheggio nord dello stadio Euganeo.
Per un mese alternativi e arabbiati di tutto il Nordest si danno convegno dove
la storica radio, nata dalle proteste degli anni Settanta, propone fiumi di
musica e birra con cui inventarsi un’estate in città. Il concerto di
apertura tocca aiLinea 77, furious band torinese tutta metallo e gergalità
urbana, appena ammirata al nostrano Rockando di Povolaro. Domani è pieno sabba
con gli Assalti Frontali, dopodiché la festa continua con un cast brado e
variopinto, dove il 2 luglio trova posto anche un’Osteria Popolare Berica indicata
come cult-band del "folk etilico".
Apparentemente meno alternativi, ma in realtà inquieti e
avventurosi, sono i vicentini che a partire da oggi prenderanno l’autostrada
per Padova, lasciando il casello ovest ai pronipoti degli indiani metropolitani
per puntare a quello est, dove li attendono luci ed emozioni dell’ippodromo
delle Padovanelle. Quella che inizia alle 20.10 è solo la prima di una serie di
serate da trascorrere sotto le stelle, puntando su vincenti e piazzati.Garrick
eFilagna Jeti nomi dei primi favoriti. C’è da fidarsi?
Stefano Ferrio
IL GAZZETTINO (PADOVA)
Residenti in zona Santo pronti a denunciare l’Università
...
(M.A.) Residenti in zona Santo pronti a denunciare
l’Università per disturbo della quiete pubblica. L’ultimo episodio che ha
mandato su tutte le furie gli abitanti di via del Santo e strade limitrofe,
risale a mercoledì sera. Il Collettivo di Scienze Politiche, entrato nel
palazzo Ca’ Borin della facoltà di Scienze Politiche, ha organizzato una vera e
propria festa con musica tecno, stile rave party, sparata fino alle cinque del
mattino. In totale quasi 400 studenti che hanno ballato fino all’alba, urlato e
trangugiato super alcolici tra cui il famigerato spritz. Una mega festa che non
ha fatto chiudere occhio a diversi padovani che hanno sentito risuonare la
musica fino a dentro casa con relativa vibrazione di vetri e muri.
Il perchè di tanto chiasso lo spiega la portavoce del
Collettivo Caterina Peroni: «Non è la prima volta che organizziamo dentro Ca’
Borin questo genere di iniziative, comunque la musica ad una certa ora la
abbiamo abbassata. Purtroppo mercoledì sera sono venute più persone del
previsto e abbiamo fatto fatica a mandarle via. Abbiamo messo in piedi questa
festa - prosegue Peroni - per autofinanziarci un treno per Milano per la
giornata di sabato. Giorno in cui ci sarà una manifestazione di solidarietà nei
confronti dei compagni che l’11 marzo scorso sono stati arrestati dalla polizia
mentre combattevano contro i fascisti. Tra questi c’è il nostro amico Cesco
tuttora incarcerato a Milano. La festa è servita, anche, per distribuire
materiale informativo come i volantini che spiegano il motivo dello sgombero
che abbiamo subito in via Locatelli nell’edificio di proprietà dell’Irpea
(istituti riuniti padovani di educazione e assistenza, ndr)». Queste le
spiegazioni fornite dal Collettivo in merito alla messa in scena di un
autentico baccanale. Chiarimenti, però, che non fanno assolutamente contenti i
residenti dell’area che si sono riuniti e stanno pensando di rivolgersi un
avvocato per adire le vie legali contro l’Università. Infatti, secondo questi
cittadini non è la prima volta che a Ca’ Borin vengono attuate prime delle
occupazioni e poi organizzate delle feste con musica a tutto volume fino al
mattino. Una situazione divenuta ormai insostenibile, tanto che molti abitanti
delle strade intorno alla facoltà di Scienze Politiche per questi continui
schiamazzi notturni che non li fanno riposare, stanno avendo dei danni fisici e
seri problemi di concentrazione al lavoro.
LA SICILIA
Un potenziamento del controllo
Un potenziamento del controllo in vista della prossima
estate è stato predisposto dal Commissariato locale. A essere controllati
saranno soprattutto i luoghi di assembramento dei giovani che con la bella
stagione si riversano maggiormente sulle strade.
Brucoli e piazza America saranno costantemente pattugliate
dalle «Pantere». La presenza degli uomini in divisa non serve solo alla
repressione, ma anche alla prevenzione dei piccoli reati. Particolare
attenzione soprattutto a chi assume sostanze stupefacenti. Controlli costanti
anche nelle notti del fine settimana per la repressione di coloro che guidano
in stato di ebbrezza. L’età media di coloro che fanno abuso di alcol ad
Augusta si è abbassata notevolmente come affermato dal pronto soccorso.
Posti di blocco anche nei punti di accesso della città e
nella zona industriale nel territorio di competenza del locale Commissariato.
Il controllo costante sull’area megarese è correlato ai dati diramati: dal 12
giugno ad oggi. In tre giorni sono state 226 persone e 116 mezzi controllati.
Pochissime le infrazioni al codice della strada. Dalla dirigenza del
commissariato di Enzo Frontiera, che ha voluto un’azione capillare degli agenti
di polizia sulle strade, ha quasi azzerato la percentuale di quanti non portano
il casco o la cintura di sicurezza. Dal 12 giugno ad oggi sono state elevate
sette contravvenzioni. Dal pronto soccorso sono stati quasi azzerati in
correlativo anche i traumi cranici. I controlli alle persone sottoposte a pene
alternative a quella detentiva sono state 54. Il dato registra che le stesse
persone sono state controllate più volte anche nello stesso arco di una
giornata.
Per la prossima estate assicurano dal Commissariato che ci
saranno controlli costanti anche nelle zone di balneazione. Non di rado le
forze di polizia hanno sopperito ad altri controlli delle istituzioni
pubbliche. Il monitoraggio sui giovani in una città che sembra essere all’apparenza
serena ma che in realtà registra molti giovanissimi insospettabili fare uso di
droghe è la direttiva precisa delle forze dell’ordine.
Anna Burzilleri
IL MATTINO (AVELLINO)
L’esperto: vanno forte i cocktail alla frutta
Poco alcol, molta frutta. È questo il must per i cocktail
dell’estate 2006. Voglia di freschezza e di qualcosa di dissetante ed allora la
fantasia dei barman si sbizzarrisce alla ricerca delle ricette giuste per
soddisfare i palati più fini. A presentare le novità della stagione è un esperto
della materia, Gerardo Ciurlia, i cui drink vanno a ruba presso il bar
dell’Hotel de la Ville di Avellino. «Ormai sempre più piace bere analcolico -
osserva Ciurlia - e la richiesta di bibite a base di frutta è sempre più forte.
D’altronde i cocktail privi o con poco alcool sono senza dubbio più
dissetanti». Due le novità proposte per questa estate. Il "Rubino",
bevanda analcolica a base di fragole fresche tagliate a pezzetti con arancia
rossa, pompelmo, sciroppo di fragole e lemonsoda. Naturalmente il tutto servito
con il giusto decoro floreale perché, come sottolinea il barman "quando si
beve anche l’occhio vuole la sua parte". Per chi, invece, al sapore forte
proprio non riesce a rinunciare ecco il "Peach fresh", cocktail a
base di pezzi di pesca condita con succo d’arancia, vodka alla pesca, succo di
limone e sprite. Il tutto, ovviamente, servito con abbondante ghiaccio. E per
chi ama il classico? «I vecchi Bellini e Rossini continuano ad avere un certo
charme tra i più accaniti bevitori».
ri.ca.
IL MESSAGGERO (ABRUZZO)
Promessa: arriveranno tre agenti in più
Tre poliziotti provenienti da Roma si aggiungeranno, a
Pescara vecchia, alle pattuglie delle forze dell’ordine locali - raddoppiate
dopo l’ultima riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza
pubblica -, nel periodo dal primo luglio al 15 settembre. Lo conferma il
sindaco Luiano D’Alfonso dopo un incontro a Roma con il vice comandante Vicario
della Polizia, il prefetto Antonio Manganelli. I tre poliziotti aggiuntivi
svolgeranno, sulla base delle disposizioni del Prefetto e del Questore il
servizio di vigilanza e di intervento nella zona di Pescara vecchia il venerdì
e il sabato dalle 18 alle 24. Questa ulteriore presenza delle forze dell’ordine
è giudicata a livello locale «particolarmente utile» in una fascia oraria in
cui i controlli vengono svolti dalla Polizia Municipale, che in questo modo
potrà contare sul contributo operativo dei poliziotti in servizio a Pescara
vecchia. E sempre su Porta Nuova, il sindaco ha ieri firmato l’ordinanza che
disciplina regole più rigide per gli esercizi commerciali di Porta Nuova: alle
4 si chiude e stop all’alcol dalle 2 o alle 2 e mezza, a seconda di feriali
o week-end, fino al 30 settembre.
LA PROVINCIA DI CREMONA
Guida ubriaco, condannato a cinque week-end a casa
Lamezia Terme (Catanzaro) — Dovrà trascorrere cinque
week-end a casa un uomo di 44 anni di Lamezia Terme che nel 2002 fu sorpreso
mentre era alla guida della sua auto in stato di ebbrezza. È quanto ha
stabilito il giudice di pace di Lamezia Terme. L’uomo, nel corso dei controlli
cui fu sottoposto nel 2002 da parte di alcuni agenti di polizia, fu trovato con
un tasso alcolico nel sangue quattro volte superiore al minimo consentito.
CORRIERE ADRIATICO
Vastaroli critica la posizionedel primo cittadinoe il
piano per affrontarela microcriminalità
Le forze dell’opposizione chiedono l’intervento diretto
della polizia municipale
“Ci vogliono i vigili di quartiere”
PORTO SAN GIORGIO - La microcriminalità in crescita non si
contrasta con i protocolli d’intesa, ma controllando e presidiando il
territorio se necessario anche con i vigili di quartiere. L’opposizione
sangiorgese scende in campo contro il ’metodo Brignocchi’. Il sindaco ha
spiegato recentemente di voler puntare su una collaborazione globale, dai
commercianti all’ASUR, per combattere i piccoli fenomeni di devianza. Per
Alleanza Nazionale: far prendere impegni alle categorie commerciali, ai
proprietari dei pubblici esercizi, ed al servizio tossicodipendenze, pur se
meritorio, di fatto non risolve il problema della microcriminalità cittadina. A
spiegare la posizione alternativa che propone il centro destra è Gianfranco
Vastaroli che lancia un appello: che vengano istituiti i vigili di quartiere
come ormai hanno fatto molte altre città, in primis Fermo. Per risolvere il
problema vandali sulla spiaggia e non solo:serve un servizio di pattugliamento
di polizia municipale - spiega Vastaroli - di segnalazione costante di fenomeni
che vanno certamente governati con le forze di polizia locale e chiedendo per
il periodo estivo maggiore controllo al Commissariato ed ai Carabinieri.
Consigliere di An che aggiunge: mi spiace dover nuovamente contraddire il primo
cittadino, ma fatti incresciosi di microcriminalità sono purtroppo in aumento da
alcuni anni a questa parte, ma anche nell’immediato presente. Non posso non
ricordare come fummo ridicolizzati per l’indirizzo che venne dato alla polizia
municipale che doveva controllare maggiormente il territorio particolarmente
nei mesi estivi all’epoca del centro-sinistra opposizione anche con assunzioni
trimestrali a ciò finalizzate. Opposizione sangiorgese che boccia di netto il
metodo intrapreso dal sindaco: ha dato la sua ricetta secondo noi (purtroppo)
insufficiente ed effimera. Centro destra che riporta le parti salienti
dell’accordo lanciato da Brignocchi: agli esercizi pubblici finalizzati a fare
sì che pure attraverso l’apertura dei locali possano gli operatori stessi
formare degli organismi interni che presiedano ad un controllo, in modo da evitare
che l’attività determini un qualche pregiudizio agli abitanti. I pubblici
esercizi non dovranno somministrare alcolici sotto i 16 anni, e neppure
dovranno somministrarli a persone adulte che dimostrino di stare abusando,
oppure segnalare fenomeni di devianza. Vastaroli che conclude: ecco, la delega
della vigilanza ai pubblici esercizi pur se conferma una volontà, (labile
secondo noi) di contrastare fenomeni di devianza come ultimamente e
maggiormente siamo costretti a subire, non risolve però il problema e non lo
risolve alla radice, ma cura solo la parte marginale. Bene ha fatto qualcuno,
già in forza al centro-sinistra, a chiedere con veemenza e determinazione la
predisposizione almeno per il periodo estivo del vigile di quartiere che con la
sua presenza può meglio controllare e governare i fenomeni critici, fatti
certamente da scongiurare in una città, che almeno sulla carta sarebbe a
vocazione turistica.
L’ARENA.IT
Denunciata
Guida ubriaca e si schianta sul contatore del gas metano
Bonavigo. Guidava pressoché ubriaca e, raggiunta la curva
dopo la frazione di Coriano, sulla strada che va a Pilastro, è uscita di strada
ed ha divelto la colonnina del gas di un’abitazione privata. L’incidente, per
fortuna senza conseguenze né per l’autista della macchina, N.
Sabato, 17 Giugno 2006
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