(ASAPS) – Che gli incidenti stradali siano una piaga della
modernità, è un fatto purtroppo ben noto, anche se solo gli addetti ai lavori
hanno piena conoscenza delle conseguenze del fenomeno. Il problema, appunto, è
proprio questo: la scarsa sensibilità dell’opinione pubblica ad un problema che
– oggi – grava pesantemente sulla razza umana, e che le costa, ogni anno, un
milione e 200mila vite. Proprio così: più dell’AIDS, sicuramente più di
encefalopatie spongiformi (mucca pazza) e di varie pandemie, compresa quella –
ultima – dell’influenza aviaria. Il dato, ufficiale, è reso ancora più grave
dalla constatazione da parte della Commissione Mondiale per la Sicurezza
Stradale, con sede a Londra, che il numero di decessi sta aumentando
rapidamente nei paesi poveri. Eh sì, proprio in quegli spicchi di mondo dove la
sindrome da immunodeficienza acquisita, dove l’ebola, le guerre fratricide tra
fazioni religiose, dove le carestie e più genericamente la povertà condizionano
in maniera indegna – per un pianeta che si dice evoluto – la qualità della
vita. Il dato della Commissione, anche questo ci sconforta, non si ferma al
numero di decessi: alle vittime che restano sulla strada, deve essere aggiunto
– come nella miglior tradizione di ogni guerra – un numero spaventoso di
feriti, stimato (sembra addirittura per difetto) in 50 milioni di persone,
l’85% delle quali appartenenti proprio al cosiddetto Terzo Mondo, e quindi
destinate ad essere curate, quando ciò è possibile, male. Il risultato?
Esattamente quello di ogni guerra : mutilati, invalidi permanenti, disagi sulle
famiglie coinvolte, generazioni intere messe in condizione di non produrre più.
Ma non è finita qui: entro il 2020, stimano gli esperti della Commissione
mondiale – presieduta dall’anziano segretario generale della NATO George
Robertson, gli incidenti nel Sud del Mondo raddoppieranno. Una curiosità: la
Commissione Mondiale per la Sicurezza Stradale esiste grazie ad una donazione della
FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile, quella che organizza il
mondiale di Formula Uno ed ogni manifestazione sportiva legata alle 4 ruote.
Anche questo, un segno. Fonte: Commissione Mondiale per la Sicurezza Stradale -
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