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Animali 19/06/2006

Africa, emergenza asini sulla strada: troppi investimenti notturni? - Dall’Inghilterra un’idea… particolare: strisce riflettenti sulle loro orecchie…


Namibia: sulle orecchie degli asini strisce riflettenti… (foto Donkey Welfare)


(ASAPS) NAMIBIA – In Namibia, un incidente stradale su quattro, è provocato dall’investimento di un asino. La specie di quadrupede, infatti, gode in questo particolare periodo storico di una grande crescita demografica, tanto da essere divenuto un vero e proprio pericolo pubblico. Nonostante si tratti di un paese del Terzo Mondo, infatti, le strade della regione sono eccezionalmente curate, particolarmente rettilinee e con asfalti inusuali per un paese africano, tanto che una buona parte delle violazioni del limite di velocità accertate dalle forze di polizia superano abbondantemente i 140 orari. Il pericolo – esattamente come avviene in Australia per i canguri – diventa incredibilmente elevato nelle ore notturne, quando i 200mila esemplari censiti di “burros” vanno a riposarsi proprio in mezzo alla strada, dove l’asfalto restituisce buona parte del calore assorbito durante il giorno. Il colore del proprio manto si confonde con quello grigio chiaro delle strade, tanto da risultare quasi invisibili anche a breve distanza, quando ovviamente la velocità dei veicoli è elevata. In Australia, nell’immensa distesa dell’Outback, lo stesso problema si presenta con i canguri: non appena il sole sparisce dietro la linea dell’orizzonte, i bellissimi marsupiali piombano direttamente al centro della carreggiata: a migliaia finiscono uccisi dai pesanti bull-bar montati indistintamente dagli Aussie’s sui giganteschi fuoristrada come sulle utilitarie, sui rari locomotori ferroviari e sui comunissimi Road-Trains, immensi trattori stradali capaci di trainare fino a 10 rimorchi. I turisti che affittano auto per esplorare il continente, ricevono la disposizione di non circolare al di fuori dei centri urbani nelle ore notturne, tanta è la certezza di distruggere l’auto – se priva di protezione – contro i graziosi ma invadenti animali.

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Australia: ai canguri l’idea non piacerebbe…(foto Raffaella Zampetti)


A ideare una soluzione a questo tipo di problema, studiando in particolare la condizione africana, ci ha pensato un’organizzazione non governativa inglese, la Donkey Welfare, che definire singolare è assolutamente riduttivo. Secondo uno dei suoi fondatori, Russell Hay, è possibile porre rimedio a questa fattispecie di sinistrosità applicando una striscia retroriflettente niente meno che sulle lunghe orecchie dei ciuchi, che abituati per definizione a sforzi immani potranno ben sopportare una sottile pellicola salvatrice… Dello stesso avviso Peter Collingwood, un pubblicitario in pensione che partecipa con Hay alla vita dell’organizzazione, e che ha spiegato al giornale iberico EFE di aver avuto l’idea mentre ricercavano il modo di utilizzare l’immensa popolazione di asini per contribuire al benessere della popolazione africana dell’Ovambo Land, situata nord del paese. Qui, per ogni famiglia di indigeni ci sono almeno 5 somari. Ed a chi chiede loro quanto un’iniziativa del genere può costare, gli ideatori del progetto rispondono 6 dollari a ciuco: pochi, considerando che nell’ultimo anno almeno 90 persone sono rimaste uccise sbattendo contro un quadrupede mimetizzato sull’asfalto. “Una soluzione che accontenta tutti – dicono i responsabili della Donkey – somari compresi. Gli asini non muoiono, le persone non muoiono, nessuno perde preziosi strumenti di lavoro (i ciuchi ovviamente, ndr) e la società non deve rinunciare alla perdita forzosa di preziose vite”. Immaginiamo cosa direbbe un fiero australiano se gli venisse chiesto di appiccicare sulla schiena dei canguri una diottra… per non parlare di Lucignolo… Ma è meglio non dirlo in questa sede. (ASAPS)



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Lunedì, 19 Giugno 2006
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