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Marocco - Brevettato il primo “detective elettronico dell’insicurezza stradale” del nordafrica. Pizzicherà i furbi dei semafori.

(ASAPS) CASABLANCA (MAROCCO) – Si chiama Khalid El Ayadi, ed è una specie di Archimede del Magreb. Molto geniale, a giudicare dai risultati di un suo progetto, ideato dopo aver riflettuto a lungo sul livello di trasgressione – definito intollerabile – rilevato sulle strade marocchine. El Ayadi ha messo a punto un sistema di rilevamento delle violazioni alle disposizioni dei semafori, apparentemente molto simile a quelli in uso anche in Italia, peraltro molto contestati dagli utenti. In ogni caso, l’inventore ha messo a punto un sistema in grado di offrire, almeno sulla carta, strumenti di controllo e repressione alle municipalità marocchine, alle prese con un traffico in continuo aumento e caratterizzato da un livello di trasgressione elevatissimo. El Ayadi, depositando il brevetto all’Ufficio marocchino per la Proprietà Industriale e Commerciale, ha messo così a disposizione degli organi municipali, e soprattutto del Comitato Nazionale per la Prevenzione degli Incidenti Stradali, un vero e proprio vigile urbano elettronico, in grado non solo di fotografare chi passa col rosso, ma anche gli autori di una delle infrazioni più pericolose, il sorpasso da parte di automobilisti e motociclisti in prossimità degli incroci, la circolazione contromano e perfino chi non concede la precedenza ai pedoni, ovviamente sulle strisce. Un potenziale notevole, dunque, che potrebbe garantire un futuro al giovane ingegnere, in cerca di sponsor. Per il funzionamento del sistema, sono previste fotocellule e sistemi ad induzione elettromagnetica, anche se i particolari, per il momento, non sono del tutto noti. (ASAPS)

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Martedì, 20 Giugno 2006
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