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Rassegna Stampa Alcol e guida del 20 giugno 2006

LA PROVINCIA DI SONDRIO

L’intervento Abuso di alcol, facciamo riflettere i giovani sulla perdita di autonomia di Guglielmo Giumelli sociologo

Il consumo di bevande alcoliche, in Italia, è diffuso sia per i suoi aspetti culturali di antica tradizione sia per le nuove modalità che interessano i giovani. Gran parte dei consumatori beve con modalità normali o "sociali"; beve, cioè, senza conseguenze di alcun tipo secondo modelli integrati nel contesto sociale di appartenenza. Costoro, sia che bevano bevande a minor o maggior tasso alcolico, sia che bevano tanto o poco, da soli o in compagnia, per via delle loro capacità metaboliche, reggono l’alcol. Preoccupazioni destano, invece, i cosiddetti problem drinkers (bevitori con problemi): un fenomeno che ha assunto negli ultimi anni dimensioni consistenti, specie tra i giovani. Si stima attorno a 1 milione e mezzo gli alcodipendenti e a 3 milioni i soggetti a rischio. Un maggior incremento si è avuto negli ultimi anni, specie tra i giovani. Le fasce interessate sono quelle tra 25-34 anni e 15-24 anni. Il primo contatto con l’alcol avviene intorno 11-12 anni. La media europea è 14 anni e mezzo. Ciò fa sì che circa il 19,5% (21,8% dei maschi) dei ragazzi fra 11-15 anni abbia assunto nell’ultimo anno almeno una volta bevande alcoliche fuori pasto (2005). Tra i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, l’1% consuma alcolici fuori pasto almeno una volta alla settimana e il 2,3% si è ubriacato almeno una volta nell’anno (3,2% dei maschi e 1,3% delle femmine). Tra i 14-16 anni, il 51,6% dei maschi e il 41,6% delle femmine consuma bevande alcoliche. La legge proibisce la somministrazione di tale bevande ai minori di 16 anni. Il quadro è ancora più critico tra i ragazzi di 16-17 anni: uno su due ha consumato alcolici nell’anno (57,8% dei maschi e 41,5% delle femmine). In questa fascia di età l’8% dei maschi consuma alcolici fuori pasto tutti i giorni, 4,7% almeno una volta alla settimana. Il 10,4% ha dichiarato di essersi ubriacato almeno una volta negli ultimi 12 mesi e, di questi, uno su quattro più di tre volte. E’ in aumento il consumo dell’alcol anche tra le donne Tra il 1995-2000 vi è stato un aumento del 103% delle ragazze tra 15-24 anni. I dati Istat mostrano il diffondersi tra i giovani del cosiddetto binge drinking (bere per fare bisboccia): 15,7% dei ragazzi di età 20-24 anni. Sono dati sui cui riflettere. L’organismo dell’adolescente, non avendo ancor completato il suo sviluppo, si trova indifeso di fronte agli attacchi di una sostanza potenzialmente tossica quale è l’alcol. Il diffondersi di tale fenomeno, pur senza allarmismi, richiede attenzione. Vede coinvolti molti per-sone e ha conseguenze pesanti. Causa 30 mila morti all’anno. E’ responsabile di consistenti di incidenti stradali con vittime soprattutto tra i giovani: 6-9000 morti, 300.000 feriti e 150.000 ricoveri all’anno. Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte tra i 16-26 anni e secondo i dati Doxa il trend di incidenza del weekend è aumentato tra il 1980-1995 del 113% il venerdì sera e del 108% il sabato sera. I costi sociali sono altissimi (danni economici per 2,5 del PIL). Le spese per cure e invalidità permanente sono 27 miliardi di euro ogni anno. Vanno, poi, ricordati le sofferenze psicologiche sia per le persone colpite che per quelle che convivono. Che fare, è la domanda. Certamente non ci si può affidare a un rigoroso neoproibizionismo e al ricorso a stigmatizzazioni generalizzanti. E’, al contrario, necessario valorizzare quei filamenti di subculture giovanili capaci di offrire alternative competitive alla fruizione ludica centrata sugli eccessi in cui si annida l’abuso di alcol; occorre promuovere lo star assieme. Accorre valorizzare anche la soggettività evidenziando come i comportamenti nocivi siano una minaccia sostanziale non per la legge che si viola o per la società che deve assumersi una parte di costi, ma perché inevitabilmente si viene a pagare di persona costi elevati, se non altro in termini di perdita di autonomia.


 

 

MODENA2000

Lavoro e alcol, un libro-ricerca presentati oggi

Seimila lavoratori di 25 aziende in 14 Comuni dei distretti sanitari di Sassuolo e Pavullo nel Frignano. Dal 2000 ad oggi sono stati contattati con interviste e questionari e, grazie anche a specifici corsi di formazione ed incontri di sensibilizzazione, hanno appreso quanto può essere rischioso bere alcolici sul posto di lavoro.

I risultati di questa ricerca-intervento, effettuata dai Servizi Dipendenze Patologiche e Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’Azienda USL di Modena, sono ora pubblicati nel “Manuale di prevenzione dei problemi alcol-correlati negli ambienti di lavoro”, edito dalla Franco Angeli.
Il volume viene presentato oggi ad un pubblico di esperti del mondo della sanità, del lavoro e del volontariato:
questa mattina presso l’Auditorium di Maranello e nel pomeriggio (dalle ore 16.30) presso la Galleria dei sotterranei del Palazzo Ducale di Pavullo.

Gli autori Claudio Annovi, Roberta Biolcati e Renato Di Rico descrivono i possibili interventi per contrastare e ridurre l’incidenza degli infortuni e delle problematiche legate al consumo ed abuso di bevande alcoliche sul lavoro.
Le due iniziative pubbliche sono introdotte, rispettivamente, dal sindaco di Maranello Lucia Bursi e dal Direttore del Distretto sanitario di Sassuolo Mirco Braghiroli.
Gli effetti del consumo e dell’abuso di alcol sulla sicurezza negli ambienti di lavoro sono molto pesanti e l’importanza della prevenzione e di una corretta informazione è testimoniata in modo evidente dalla ricerca e dagli interventi effettuati fino ad oggi.
Dalle interviste realizzate con 168 quadri e dirigenti di 20 aziende emerge che:
per il 24,4% degli intervistati il problema è grave e per il 4,2% è una vera emergenza; il 25,6% considera l’alcol responsabile di almeno il 10% degli infortuni; l’8,3% è a conoscenza di infortuni avvenuti in azienda nell’ultimo anno e presumibilmente collegati al consumo di alcol; il 33% ritiene che nella propria azienda più del 5% dei lavoratori abbia problemi legati al consumo di alcolici; il 38% afferma di avere visto persone consumare alcolici durante l’attività lavorativa (condotta che non sembra così inusuale).
Dai 1.029 questionari somministrati con garanzia dell’anonimato ai lavoratori (628 maschi e 401 femmine, in maggioranza dai 30 ai 49 anni, nel 77,9% operai con bassa scolarità) emerge una buona percezione del problema e, in linea con i dati nazionali, il 70,3% del campione dichiara di aver consumato bevande alcoliche nei tre mesi precedenti la compilazione del questionario. Il tipo di bevanda alcolica più consumata rimane il vino mentre va rimarcato il primato della birra tra i maschi al di sotto dei 30 anni e la sostanziale parità tra uomini e donne, nella stessa fascia di età, per il consumo di superalcolici.
Ben il 91,7% dei lavoratori è a conoscenza che la legislazione vigente vieta il consumo di bevande alcoliche sul posto di lavoro, ma, ciononostante, il 24% del campione dichiara di aver bevuto alcolici nelle due ore precedenti l’attività lavorativa (anche nella pausa pranzo).
Il 21,3% dei lavoratori dichiara di aver bevuto alcolici prima di mettersi alla guida nel corso dell’ultimo anno e il 71,2% di queste persone pensa di non aver bevuto “troppo”. Per l’importante progetto di prevenzione illustrato nel manuale presentato oggi, i Servizi Dipendenze Patologiche e i Servizi Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dei Distretti sanitari di Sassuolo e Pavullo si sono avvalsi della preziosa collaborazione degli Enti Locali del territorio, dei gruppi di auto aiuto (Alcolisti Anonimi, Club alcolisti in trattamento, Al-Anon), delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria e delle aziende che hanno aderito all’iniziativa.
La risposta del mondo del lavoro è stata positiva e ovunque è stato riscontrato un crescente interesse sul tema da parte dei lavoratori, nonché una fattiva collaborazione nella gestione del progetto da parte delle aziende e dei diversi professionisti chiamati a svolgere compiti e funzioni nel campo della prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro.
Il progetto (che ha portato anche alla predisposizione di protocolli operativi) proseguirà coinvolgendo tutte le aziende medio–grandi disponibili dei Distretti di Sassuolo e di Pavullo. Il manuale sarà distribuito alle imprese partecipanti per favorire l’adozione del modello di prevenzione dei problemi alcolcorrelati sperimentato attraverso la ricerca-intervento già attuata.


  YUGO ITALY

Sigarette e alcol già a 15 anni

E’ un’indagine promossa dal Rotary Club Milano Porta Vercellina e dal Prof. Antonio Pezzano, primario del Centro di Cardiologia e Cardiochirurgia Angelo de Gasperis, a rilanciare l’allarme per lo stile di vita di giovani e giovanissimi. Alcol e sigarette sarebbero infatti presenti nella vita di un quindicenne su due, con il 30% dei ragazzi che hanno provato a fumare già nell’età della scuola media.

Il risultato, ancora una volta preoccupante e sconcertante, è frutto di un’inchiesta nata all’interno della ’’Progetto Io e il mio cuore’’ che coinvolge circa 8.000 tra bambini e ragazzi, di età compresa tra gli 8 e 21 anni di età, condotta nella sola città di Milano. I primi dati dell’indagine, basata sugli oltre 4.500 questionari già raccolti, hanno permesso, tra l’altro, la pubblicazione del libro ’’Costruisci oggi la tua salute di domani’’. La campagna, patrocinata dalla Regione Lombardia, ha infatti rafforzato la convinzione che la prevenzione sia il fattore primario per combattere gli stili di vita errati dei giovani.
Appare indispensabile ed impellente che i ragazzi comprendano la necessità di rinunciare alle sigarette e di adottare un regime alimentare corretto, associato ad un costante esercizio fisico. Questo per prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari che, come denuncia l’Organizzazione mondiale della sanità, sono sempre più frequenti, purtroppo anche nei giovani.


 

LA PROVINCIA DI SONDRIO

Divertimento senza sballo a Vassalini
Niente alcol ma tanta musica, aggregazione e anche una tivù per non perdere l’Italia mondiale Un autentico successo la Giornata dei giovani malenchi di sabato, tanto che già si pensa al bis

Chiesa Bilancio positivo per la seconda Giornata dei giovani malenchi e questo nonostante la concomitanza con la partita di calcio Italia-Usa. Anche perché, per consentire ai giovani presenti sabato sera al centro sportivo di Vassalini di non perdere di vista il pallone, è stato montato in fretta e furia uno schermo su cui seguire l’evento mondiale. E così, fra note musicali, birra e stuzzichini, gol e autogol, si è consumata la serata malenca dedicata ai giovani che, a giudicare dall’adesione e dal coinvolgimento, hanno dimostrato di apprezzare l’iniziativa e di cogliere il messaggio che gli organizzatori intendevano lanciare ovvero: svago senza sballo. Intenzione dei comuni che fanno capo all’Unione della Valmalenco, all’Unione di Spriana e Torre, della Cooperativa Lotta contro l’emarginazione e della Pro Loco di Spriana (a patrocinare l’iniziativa è stata poi la Comunità Montana), proprio quella di favorire l’aggregazione giovanile e il divertimento dando ai giovani la possibilità di mostrare le proprie capacità musicali. Ad alternarsi sul palco cinque gruppi locali che hanno suonato e cantato per 45-60 minuti ciascuno, fino alle 23.30. Per la “regia” di Pierluigi Morelli che ha presentato la serata, i primi a salire sul palco sono stati i Due di Picche che hanno eseguito musiche da piano bar italiane e straniere, seguiti subito dopo dal duo formato da Pierluigi Morelli, che è anche musicista, e Stefano Bertalli che hanno proposto musica rock e di cantautori italiani. E’ stata poi la volta dei Psichedelic Monsters from Valvulera, provenienti da Torre S.Maria, che si sono esibiti nel rock classico eseguendo pezzi di Creedence, Led Zeppelin, Deep Purple, Pink Floyd e Nirvana. Più duro, ricercato e strumentale il rock dei Keio-A, gruppo sondriese, che propone testi e musiche rigorosamente homemade. E poi di nuovo il rock classico italiano, con pezzi di Ligabue, Vasco Rossi, Nomadi, quello proposto dai Solo Quattro, gruppo tutto malenco. Al termine della serata, tutti e cinque i gruppi musicali, si sono esibiti insieme sul palco in due evergreen degli intramontabili Bob Dylan e Bob Marley: Knockin’ on Heaven’s Door e No woman no cry. Da rilevare anche la disponibilità dei gestori del pub Mautha che per tutta la serata non hanno distribuito alcun superalcolico e hanno allestito un happy hour con stuzzichini e tartine sgranocchiabili al prezzo di 5 euro. (*) Presenti anche i rappresentanti dell’associazione Lotta contro l’emarginazione che sono saliti sul palco riscuotendo attenzione da parte dei giovani, e presenti anche gli assessori alla cultura di Chiesa, Alessandra Masa, e di Lanzada, Stefania Nana oltre ai rappresentanti di Caspoggio, Torre e Spriana. Favorevolmente impressionati dall’esito della manifestazione hanno intenzione di riproporre l’evento anche l’anno prossimo. Elisabetta Del Curto

 

(*) Nota: una festa all’insegna del niente alcol sarebbe stata ancora più credibile senza la birra. Molte volte l’organizzazione di queste feste è il frutto di compromessi tra diversi punti di vista degli organizzatori, della necessità di mediare con chi ha interessi diversi dalla prevenzione o del poco coraggio degli organizzatori.


 

ARTICOLO21.COM

LE IDEE

La movida e le regole di civiltà

GIANNI PIVA

da Repubblica

A quanto pare Milano non inizierà il suo riscatto consumando scarpe, birra e dignità lungo le sponde dei poveri navigli. La calda notte che dovrebbe dare un senso all´estate e liberare il bisogno di divertimento after eight promette di ricalcare le orme di tutte quelle che l´hanno preceduta, garantendo qualche buon incasso ai venditori di birra, pizzette e miscugli alcolici, spazi intasati e un clamoroso concentrato di disagi proliferanti, di fronte alla totale capitolazione di chi se ne sta lì e dice di governare la cosa pubblica. La novità dell´estate 2006 è l´alt di Letizia Moratti, che fa intravedere la volontà di dare un´occhiata a come stanno le cose sulle amate sponde. Si sono inalberati i gestori, pronti ad alzare il vessillo della movida, intesa come assoluta libertà di caos. Signor sindaco, dia a Milano le sue notti on the beach, con regole semplici, ma fatte rispettare, per ottenere civiltà.

LA MOVIDA E LE REGOLE DI CIVILTÀ

Movida non può essere note senza rispetto. Migliaia di bottiglie di birra sparse per le strade, lanciate direttamente nei canali, spaccate contro binari, abitanti e passi carrai sequestrati da auto sparpagliate ovunque, feriti dalla furia dei decibel, inevitabilmente imbufaliti e alla fine mobilitati contro ogni ipotesi di parcheggio sotterraneo, ovvero la soluzione che tutto il mondo si è già dato da decenni. E mai la sagoma di un tutore dell´ordine. Avevano promesso solennemente vigili di quartiere, si disputa sul salario per qualche ghisa da mettere a guardia degli spazi per tavolini e ombrelloni, ma nemmeno un progetto per garantire doveri e diritti, rispetto di spazi e orari ed educazione civile. Perché parlare di notti a Milano deve far venire in mente soprattutto fine di ogni regola, centinaia di ambulanti che si contendono i marciapiedi appena rifatti con il dilagare di tavolini e giacigli, gran festival dei furbi? Pensare a un qualche progetto di arredamento è utopia, ma davvero l´unica soluzione è questa idea di divertimento fai da te, o meglio ognuno faccia quel che gli pare nel segno di una malsana idea di libertà? Coraggio Milano, diamoci una movida


 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (NORDBARESE)

«Ubriacati... di vita!» La cerimonia, a Barletta, è fissata per le 12.30 nel salone del pub Open the door 

No all’alcol, giovedì le premiazioni

Premi ai barman per i cocktail ed ai giovani autori degli slogan più belli Intanto l’iniziativa può fare un primo bilancio: è stata un grande successo

«Ubriacati... di vita». Ormai si è in dirittura d’arrivo. Le due serate organizzate dal Comune (assieme a vari partner) con i locali barlettani ha avuto un grande successo. Ma bisogna insistere. Giovedì 22 giugno, alle 12.30, nel pub «Open the door» in piazza Marina 34, a Barletta, è in programma la cerimonia di premiazione dei partecipanti al progetto «Ubriacati... di vita|», organizzato dal Dipartimento Dipendenze patologiche dell’Ausl Bat1, dal SerT Barletta, dal Comune di Barletta e dall’Age (associazione genitori Barletta). Verranno premiati i barman che hanno «inventato» i migliori cocktail analcolici ed anche i ragazzi che hanno «coniato» opportuni slogan sui motivi per i quali è bene sostituire il «cicchetto» con un analcolico. A volte ci si salva la vita e si salva anche quella degli altri. Anche il caffè Garibaldi di Pino Albanese ha voluto contribuire a premiare i migliori slogan ed ha offerto due buoni per due cocktail analcolici ciascuno da consumare nel suo bar. Il premio del caffè Garibaldi si aggiunge a quelli del bar Lara, del caffè Fanfulla, della Caffetteria della Corte, de «Il Birraio» e del pub «Saint Patrick». Gli autori dei migliori slogan ovviamente verranno premiati assieme ai barman nella cerimonia di giovedì all’Open the door. Come fare a sapere se si è tra i vincitori? Semplice: domani pubblicheremo l’elenco degli autori dei migliori slogan che quindi dovranno presentarsi alla manifestazione di giovedì (ore 12.30) per ritirare il premio e per fare la foto di rito che verrà pubblicata sulla Gazzetta. Intanto, continuiamo con la pubblicazione degli slogan che abbiamo ricevuto: Mauro Giuseppe Scagliarini: «Non spegnere con l’alcol la candela che illumina la tua vita»; Claudia Rodriquez: «Con l’alcol sei marcio, senza alcol sei tutta la tua simpatia»; Angela Salamina: «Boia chi beve, non molla chi vive»; Antonella Semeraro: «Non bere o sarai bevuto!»; Laura Torre: «Bevi responsabilmente»; Savio Villani: «Ubriacarsi di vita? uno sballo!». C’è da sottolineare che i giovani hanno risposto bene alle sollecitazioni. Ma la strada del «convincimento» è lunga. Iniziative come quella che si è svolta in questi giorni vanno ripetute periodicamente. Anche perché i locali pubblici hanno dato un’ottima risposta. Ed i giovani hanno iniziato a comprendere...


 

REDATTORE SOCIALE

DROGHE

Il Sert del carcere di Rebibbia rischia il collasso

Parla il responsabile, Sandro Libianchi: ’’Il nostro organico è carente per l’80%: 40 persone ma con poche ore di lavoro. E attendiamo da tempo il decreto di transizione della sanità carceraria alla sanità pubblica’’

ROMA - “Il nostro organico è carente per l’80%: 40 persone ma con poche ore di lavoro. E attendiamo da tempo il decreto di transizione della sanità carceraria alla sanità pubblica, per garantire uguali diritti ai cittadini detenuti”. La denuncia è di Sandro Libianchi, responsabile del Ser.T del carcere di Rebibbia, intervenuto questa mattina alla presentazione della II indagine conoscitiva sulla condizione strutturale e gestionale dei Ser.T. della città. “Sert a mente tre anni dopo. Criticità dei Sert a Roma” è il titolo della ricerca, illustrata questa mattina presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio.

Frequentato da 1.600 detenuti all’anno, uomini e donne (gli stranieri, stabili, sono circa il 25%), il Sert del penitenziario romano rischia il collasso. “Facciamo un appello al ministro della Giustizia, perché sblocchi i fondi della tossicodipendenza”, ha aggiunto Libianchi a margine del convegno, sottolineando che il livello medio di chi assume sostanze si sta elevando: “Arrivano in carcere anche professionisti, trovati con un sacchetto di cocaina in tasca”. E sono molti i recidivi, con alle spalle oltre 10 carcerazioni nell’arco di 5 anni. Carenti le misure alternative, le proposte di inserimenti in centri diurni o in posti lavorativi. “Con questa carenza di personale non possiamo andare avanti”, ha osservato Libianchi, aggiungendo: “Aumentano gli errori possibili se si fanno le cose in fretta e sotto pressione. Ci sono rischi diagnostici nella terapia sia metadonica sia con farmaci”. I pazienti che arrivano al Sert sono nella maggioranza poliassuntori, che associano l’uso di eroina o cocaina a quello di fumo e alcol. “Nelle condizioni in cui ci troviamo – ha concluso il responsabile del Sert di Rebibbia – possiamo garantire solo un primo soccorso, ma non riusciamo ad elaborare programmi terapeutici personalizzati. E ci vorrebbe un maggiore coordinamento tra i vari interventi effettuati in carcere”.

Ma non tutti i tossicodipendenti arrivano in carcere o nei Sert: c’è un mondo sommerso, quello dei poliassuntori del fine-settimana. Lo fa notare Germana Cesarano, presidente della cooperativa Magliana 80: “Con le nostre unità di strada intercettiamo migliaia di giovani e di meno giovani che ci chiedono un sostegno ma non si sentono tossicodipendenti perché si impasticcano e fanno uso di cocaina e alcol solo nel week-end. Li incontriamo presso le discoteche o i rave, ma non esistono stime su questa popolazione che non avverte la propria dipendenza”. (lab)


 

IL SECOLO XIX

Premio a chi beve. Sagra nella bufera

La festa di Cossera diventa un caso. Il Comune e la Pro Loco: nessun patrocinio. Gli organizzatori: poca educazione

Una maglietta ogni dieci consumazioni: il sindaco convoca la giunta

Cosseria. Doveva essere una promozione commerciale: ogni dieci consumazioni generiche, la maglietta celebrativa della sagra di Cosseria in regalo. Ma le intenzioni degli organizzatori sono state interpretate a senso unico - "alcolico"- dalla maggior parte dei giovani partecipanti. E così in tanti hanno bevuto dieci birre di fila con ovvie conseguenze per la deambulazione e la lucidità. E così è riesploso il problema dell’eccesso d’alcol alle sagre con tutte le degenerazioni che ne conseguono: di ordine pubblico, sicurezza, risse, schiamazzi, atti vandalici, danneggiamenti, incidenti, ritiro delle patenti e malori.

Eccessi che si sono verificati nello scorso fine settimana a Cosseria dov’era in programma un’affollatissima sagra. « Eccessi che almeno non vengano favoriti o incentivati da chi ha la responsabilità dell’organizzazione», è il senso delle proteste di una parte degli utenti (vedi lettera a lato).

Nel mirino ci sono associazioni, circoli, società sportive, ma anche enti pubblici, Pro Loco e Comuni stessi. La querelle è scoppiata sabato scorso alla "Festa di inizio estate" con annessa gara della birra organizzata dal circolo Acli La Bicocca con il patrocinio - come da volantini e manifesti, poi disconosciuto - di Comune e Pro Loco. Bilancio: oltre duemila visitatori. Un successone. Ma anche un esercito di giovani alticci. Da qui le proteste.

«Ha senso organizzare una sagra in cui i giovani vengono incentivati ad esagerare col l’alcol?»è la domanda di chi protesta.

A suscitare sconcerto l’inusuale promozione decisa dagli organizzatori. Ogni dieci consumazioni in regalo la maglietta celebrativa della festa, arrivata alla decima edizione. «Ma per dieci consumazioni si intende consumazioni, non obbligatoriamente boccali di birra» è la replica.

Di fatto il sindaco di Cosseria, Gianni Cavallero, ha convocato una riunione straordinaria della sua giunta comunale per questa sera, dopo aver chiesto una relazione sull’accaduto ai carabinieri e alla polizia municipale. All’ordine del giorno "studiare possibili limitazioni e restrizioni agli eccessi che ci sono stati". Ma chiama fuori il Comune: «L’amministrazione e la Pro Loco sono estranee all’organizzazione della festa». E precisa: «è stato concesso alcun patrocinio, e neppure contributi in denaro».

E questo nonostante i vari patrocini pubblici siano stato scritti in calce ai volantini promozionali della sagra.

«Abbiamo soltanto dato un’autorizzazione amministrativa» prosegue il sindaco. Gli organizzatori da parte loro sminuiscono il caos. Parlano di "piccole discussioni" durante la festa. «Nulla di più». Il problema è che dopo la sagra l’esercito dei partecipanti si è rovesciato per le strade con inevitabili disguidi. «I superalcolici sono rimasti invenduti, le magliette non venivano date dopo dieci birre, ma dopo dieci consumazioni in generale e non siamo responsabili dei disordini successivi» si difende Dario Bacino, "anima" della Bicocca di cui è vicepresidente da anni. «Non è giusto fare di tutta un’erba un fascio. È un problema di educazione dei giovani dai 18 ai 24 anni, che hanno poco rispetto per tutto e tutti». Stessa analisi fatta da Andrea Berruti che a Cosseria è assessore alla cultura e turismo: «Non sanno più divertirsi». Rimedi? «Controlli mirati con l’Asl durante le sagre e incontri all’insegna del dialogo con i ragazzi prima che si svolgano le feste».


 

CORRIERE ADRIATICO

A breve scadenza l’ufficializzazione del calendario con le iniziative per l’estate

Bene il turismo, funziona la destagionalizzazione

Il sindaco Brignocchi rivela che nei primi cinque mesi del 2006 la crescita è stata del 54%

PORTO SAN GIORGIO - Primi quattro mesi del 2006: le affluenze turistiche segnano un’impennata del + 54 per cento. A fare l’annuncio è il sindaco Claudio Brignocchi che spiega con soddisfazione come si stia concretizzando il progetto di destagionalizzazione su cui l’amministrazione comunale conta da tempo. Si tratta di un dato significativo e pesante - spiega il primo cittadino - un aumento del 54 per cento nei mesi che vanno da gennaio ad aprile 2006 rispetto al 2005 costituiscono un dato importante. Sindaco che spiega come ad influire così positivamente sui primi dati 2006 sia stato il turismo religioso: anche questa è una forma rispettabilissima di promozione - spiega - la nostra città ha assunto un ruolo importante anche in questo senso. Protagonista assoluto del boom di arrivi è quindi il centro neocatecumenale sangiorgese che fa da polo d’attrazione per i fedeli di tutta Italia. Capita spesso che questa gente arrivi con gli autobus e visiti Porto San Giorgio e gli altri comuni della zona innamorandosene e tornando per le ferie estive. Un 54 per cento al quale ha contribuito anche il turismo ’normale’, soprattutto quello nei luoghi d’arte o dei prodotti tipici locali, dall’enogastronomia alla calzatura. Intanto fervono i preparativi per la stagione estiva vera e propria. Brignocchi anticipa un trend positivo anche per il mese di maggio 2006, caratterizzato spesso da belle giornate, soprattutto nei primi fine settimana del mese. Stiamo predisponendo gli ultimi dettagli - spiega il sindaco - tutto comunque è praticamente pronto. Il cartellone estivo è delineato da tempo ed i suoi appuntamenti più importanti sono già stati in qualche modo anticipati dai mezzi di informazione. Va detto che le nostre iniziative saranno anche inserite in un discorso più ampio previsto dal Sistema Turistico Locale Marca Fermana. Claudio Brignocchi che spiega anche cosa si sta facendo per divertimento, spiaggia e lungomare: in merito alla musica e agli orari del divertimento l’ordinanza è già stata firmata ormai da due o tre settimane ed è simile a quella dell’anno scorso. In merito a quella degli orari di apertura dei pubblici esercizi (ristoranti, pub, bar, pizzerie) sto provvedendo a delle modifiche a favore degli esercenti in linea con gli accordi presi in questi giorni. Brignocchi spiega che firmerà l’ordinanza nel giro di qualche giorno. Un documento che prevede la chiusura degli esercizi alle 3 con possibilità di deroghe. Un provvedimento di larga manica con una condizione ben precisa: il rispetto dell’accordo sulla sicurezza e vivibilità stilato in collaborazione con l’Asur, Confesercenti e Confcommercio. Si tratta in pratica di un impegno in prima persona degli stessi operatori commerciali in un lavoro di responsabilità e verifica dello stato dei loro clienti. Queste alcune delle direttive: niente alcool ai minori di 16 anni, stop alla vendita di bevande alcoliche a persone in evidente stato di ubriachezza, divieto di accesso ai locali per i male intenzionati e iniziative di prevenzione dalla dipendenze di alcool e droghe. (*) Per la viabilità dal 3 luglio al 31 agosto tornerà l’isola pedonale totale sul lungomare Gramsci. Riconfermato e intensificato il servizio di bus navetta gratuito per il trasporto di residenti e turisti.

 

(*) Nota: e noi che ci lamentiamo per la mancanza di scelte coraggiose da parte delle pubbliche amministrazioni! Finalmente possiamo additare come esempio l’ordinanza del sindaco di Porto San Giorgio che, per il periodo estivo, ha invitato gli esercenti a non somministrare alcolici ai minori di sedici anni ed alle persone alterate. (Comportamenti già puniti dal codice penale). Ci aspettiamo che prenda in mano la questione della sicurezza stradale deliberando l’invito a fermarsi con il semaforo rosso!


 

IL MESSAGGERO (MARCHE)

PORTO SAN GIORGIO 

Vastaroli (An) chiede il vigile di quartiere contro l’offensiva della microcriminalità 

PORTO SAN GIORGIO - Sicurezza e ordine pubblico al centro dei dibattito politico dopo la presentazione del protocollo d’intesa siglato dal comune, dal Sert e dalle associazioni di categoria venerdì scorso. L’obiettivo del progetto è quello di prevenire soprattutto l’abuso di alcol ed arginare di conseguenza i fenomeni di devianza sociale e microcriminalità tra i giovani. La risposta dell’amministrazione comunale a chi chiede da mesi maggiore attenzione e controllo del territorio non soddisfa il centrodestra che rilancia con l’istituzione del vigile di quartiere. «La microcriminalità in crescita non si contrasta con i protocolli d’intesa, ma controllando e presidiando il territorio se necessario anche con vigili di quartiere» tuona Gianfranco Vastaroli di An che aggiunge «serve un servizio di pattugliamento di polizia municipale, di segnalazione costante di fenomeni che vanno certamente governati con le forze di polizia locale e chiedendo per il periodo estivo maggiore controllo alla Polizia ed ai Carabinieri». L’esponente di An ritiene infine vana «la delega della vigilanza ai pubblici esercizi» come previsto dal protocollo.

Sa.Ren.


 

L’ADIGE

Sei denunce per alcol e droga

C’erano anche i cani antidroga al posto di blocco organizzato dai carabinieri sabato notte, in occasione della festa della birra a Fornace. Il controllo mirato è scattato fra il paese e l’abitato di Civezzano e ha portato alla denuncia di sei persone. I carabinieri del Radiomobile di Trento, assieme ai carabinieri di Civezzano e delle stazioni della zona, con il nucleo cinofili di Laives, hanno fermato e controllato complessivamente una trentina di persone. Tre sono gli automobilisti trovati alla guida del mezzo in stato d’ebbrezza: per loro è scattata la denuncia ed il ritiro della patente. Altri tre conducenti sono stati segnalati al Commissariato del Governo perché consumatori di sostanze stupefacenti: addosso avevano alcuni grammi di droga, scoperti dal fiuto dei cani. La sostanza - si trattava di hashish e marijuana - è stata sequestrata dai carabinieri. L’operazione rientra in un più ampio progetto di controllo e prevenzione degli incidenti dovuti ad abuso di alcol e di droga. Un medesimo intervento era stato effettuato la settimana precedente sulla statale della Valsugana, sempre all’altezza di Civezzano.


 

IL GAZZETTINO (TREVISO)

(...)

Sabato sera, invece, sempre i militari del luogo, hanno denunciato a piede libero un cittadino marocchino di 30 anni residente in paese, che, già ubriaco, si era presentato al bar Alla Tergola chiedendo da bere. Al rifiuto del gestore questo lo aveva minacciato con un cacciavite. Subito i carabinieri sono intervenuti ripristinando l’ordine. Infine ancora sabato i militari hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un residente extracomunitario che doveva scontare un mese di carcere per una condanna risalente al 2001.


 

IL GAZZETTINO (VICENZA)

VIOLENZA E RESISTENZA 

Aggredisce passante e agente Giovane austriaco in manette 

Complici l’eccesso di alcol e un caratterino tutt’altro che docile, Harald Weber, cittadino austriaco di 23 anni, è finito in carcere con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La sua personalissima corrida scatta poco dopo l’una di domenica scorsa. Chiede di entrare al Koko club di via Vecchia Ferriera: deve cercare un amico: lo trova ma comincia dare in escandescenze e a inveire soprattutto contro le ragazze in sala. A niente servono tutti i tentativi per ridurlo a miti consigli: anzi la collera scoppia sempre più cruenta finché l’uomo sferra dei pugni alla parete causandosi delle ferite tutt’altro che superficiali. Arriva la volante. Gli agenti lo accompagnato fuori ma quando gli chiedono i documenti, lui ingaggia l’ennesima colluttazione e fugge in direzione del Boy’s dove prende a pugni un avventore che sta uscendo. Non contento si dirige verso il Kiss & Kiss dove viene braccato da un poliziotto che per ammanettarlo deve usare persino lo sfollagente e rimedia, alla fine di una vera e propria lotta, contusioni guaribili in sette giorni. In tasca solo un biglietto dell’Hotel Adele dove alloggia in città da alcuni giorni: lì c’è il passaporto con cui si approda alla sua identificazione.


 

IL GIORNALE DI VICENZA.IT

Omicidio dell’ucraino l’autopsia per chiarire

Il dramma di Fellette

Accoltellato e massacrato di botte da due amici moldavi con i quali aveva trascorso la serata. Il medico legale eseguirà oggi l’esame

(v. p.) Verrà eseguita oggi dal medico legale, dott. Lorenzo Melloni l’autopsia sul cadavere di Valentyn Poulektov, l’ucraino di 26 anni, massacrato a coltellate una settimana fa in un’abitazione di via Bassanese a Fellette di Romano.

L’esame autoptico potrà contribuire a fare piena luce sull’episodio di sangue, anche se quello che preme maggiormente agli uomini del commissario Campagnolo è delineare il reale movente che avrebbe portato i due moldavi a compiere un omicidio così efferato. Dopo l’espletamento degli esami sarà possibile dare sepoltura all’ucraino.

Intanto, per il momento restano in carcere a Vicenza i due moldavi accusati dei fatti: Igor Munteanu, 20 anni, dimorato a Cassola e Eduard Tcacenco, 19 anni, clandestino, ospite dell’amico e connazionale. Gli investigatori in questi giorni stanno lavorando duro per riuscire a risalire al motivo che ha spinto i due ragazzi, difesi dall’avvocato Giuseppe Pavan, del Foro di Padova, a vibrare le coltellate che hanno ucciso l’ucraino.

Non sarà un’impresa semplice, i detectives stanno vagliando tutti i particolari della scena del delitto, prestando attenzione anche ai minimi dettagli. Il legale che assiste i moldavi insiste sul concetto della legittima difesa, ma su alcune discordanze che sarebbero emerse nel corso dell’ultimo interrogatorio a Vicenza, stanno puntando il mirino gli inquirenti per giungere alla risoluzione del caso.

Di sicuro lo screzio, all’apparenza banale (forse il diverbio per una partita a carte), che ha innescato la lite furibonda, è stato alimentato dall’alcool, che ha fatto da miccia alla colluttazione fatale. I due imputati sostengono di essere stati minacciati con un coltello dalla vittima.


 

IL GIORNALE DI VICENZA.IT

Creazzo. Le volanti fanno fuggire l’uomo

Rissa fuori dal bar tra un immigrato e i clienti del locale

Botte da orbi fuori dal locale tra un immigrato e i clienti abituali, ma alla fine il rumore delle volanti mette in fuga lo straniero che si dilegua in sella alla bicicletta.

È successo ieri sera alle 21 al bar “Nodari” in viale Italia a Creazzo, quando prima della chiusura del locale alcuni ragazzi stavano bevendo l’abituale ultimo bicchiere. A quel punto si è avvicinato l’immigrato in bicicletta che secondo alcuni testimoni dava evidenti segnali di ubriachezza.

Sembra che lo straniero abbia iniziato a provocare i clienti del “Nodari” e che siano volate alcune parole di troppo. A quel punto l’uomo ha inveito contro il gruppo e ha scaraventato delle bici addosso al locale e anche dei vasi di fiori. A quel punto è iniziata una vera e propria rissa, interrotta però dalle volanti il cui suono delle sirene ha fatto scappare l’immigrato a bordo della sue due ruote.


 

IL MATTINO (NAZIONALE)

PROVOCATA DA ALCUNI TIFOSI IN UN LOCALE DI BADEN BADEN 

La fidanzata di Lampard litiga al night

 Baden Baden. Sulle orme dei rispettivi mariti e fidanzati, anche le «Wags», le mogli e le fidanzate dei giocatori della nazionale inglese, cercano di farsi valere ai mondiali di Germania. Secondo quanto riporta il tabloid inglese «The Sun», la scorsa notte alcune delle compagne dei giocatori di Sven Goran Eriksson hanno risposto per le rime a dei tifosi tedeschi che le avevano prese di mira intonando cori contro l’Inghilterra e a favore della Germania. Uscite per una serata tra ragazze in un locale di Baden Baden, sede del ritiro tedesco dell’Inghilterra, le «Wags» hanno reagito con una risata alle provocazioni di sei tifosi tedeschi: questi ultimi si erano sistemati davanti alle donne cantando cori da stadio, sulla vittoria della Germania ai mondiali. Poi, però, i tifosi tedeschi - forse con le menti annebbiate dall’alcool - hanno iniziato a esagerare, urlando e iniziando a scattare fotografie al gruppetto di fidanzate e mogli illustri. A quel punto le donne hanno reagito: capeggiate da Elen Rives, fidanzata del centrocampista del Chelsea Frank Lampard e da Coleen McLoughlin, ventenne fidanzata di Wayne Rooney (nella foto insieme a Victoria Beckham), hanno zittito i loro interlocutori replicando con alcune espressioni degne dei peggiori hooligans inglesi. Una volta sistemata la faccenda, la serata è proseguita senza ulteriori inconvenienti e, sempre per non essere da meno dei rispettivi compagni, con un conto per le «Wags» di circa duemila sterline (oltre tremila euro) tra champagne e altri alcoolici. Il reportage del «Sun» annota scrupolosamente che le ragazze ospiti del locale hanno consumato «una dozzina di bottiglie di champagne Veuve Clicquot più alcuni bicchieri di vodka, whisky e cocktails all’amaretto». 


 

 

IL MESSAGGERO (UMBRIA)

DERUTA

Ubriaco sfascia bar e viene arrestato 

DERUTA – Aveva bevuto troppo, quando ha chiesto ancora da bere. Erano le 20,30 e la proprietaria del Malibù, un bar sullo svincolo della E45 per Marsciano, si è rifiutata di servirlo. Allora M.S., marocchino di 36 anni, ha cominciato ad inveire, distruggendo tutto quello che gli capitava a tiro. Poi ha spaccato una bottiglia per usarla come un’arma, compiendo anche atti di autolesionismo, tagliandosi mani e braccia e inghiottendo del vetro. La titolare del bar ha chiamato i carabinieri di Deruta. I militari sono riusciti a bloccare l’uomo, scoprendo che non era in regola con i documenti di soggiorno ed era stato colpito da ordinanza di carcerazione per sei mesi emessa dal Tribunale di Milano per spaccio di stupefacenti. Quindi M.S. è stato arrestato e denunciato anche per danneggiamento e minacce aggravate.


 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (TARANTO)

Scattano 2 denunce 

Ubriachi al volante

Due persone sono state denunciate a piede libero dalla polizia nel corso dei controlli compiuti durante il week end. Si tratta di un automobilista che l’altra notte ha provocato un incidente stradale con la sua Mercedes classe A in viale Kennedy. Il conducente è stato rintracciato dalla polizia nel posto della Guardia Medica dove si era recato per farsi medicare alcune lievi lesioni riportate. Gli agenti hanno accertato che l’automobilista versava in condizioni psico-ficiche alterate, dovute all’assunzione di sostanze alcoliche e stupefacenti e dunque nei suoi confronti è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza e per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Un analogo episodio è avvenuto in viale Unità d’Italia, dove il conducente di una autovettura coinvolta in un sinistro stradale versava in evidente stato di ebbrezza alcolica. L’uomo è stato denunciato. In viale Magna Grecia, infine, una rumena sorpresa a chiedere l’elemosina nei pressi di un semaforo è stata allontanata.


 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (CAPITANATA)

Il Civ chiede controlli contro i vandali <
Mercoledì, 21 Giugno 2006
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