Roma, 21 giu. (Ign) ADN Kronos - Italia fanalino di coda
nella classifica delle vittime da incidenti stradali che vedono coinvolti i
motociclisti. Secondo i dati dell’Asaps
(Associazione amici della Polizia Stradale) infatti, nell’ultimo week end di maggio hanno perso la
vita 26 centauri,
pari al 60% delle vittime di
quella fine settimana. Un bilancio grave, le cui cause sono molteplici e vanno
dal fattore umano, ai guasti meccanici, all’inadeguatezza degli equipaggiamenti
dei motociclisti. Quest’ultimo fattore è determinante per la cosiddetta
’sicurezza passiva’, cui l’UNI (Ente Italiano di Unificazione) ha dedicato
un’insieme di norme tecniche (UNI
EN 13595-1-2-3-4) alle quali i produttori di accessori per
moto devono fare riferimento. Le norme precisano che ’’tutti gli indumenti ’sicuri’
devono essere marcati in modo chiaro ed indelebile almeno con il marchio di
fabbrica, il nome del prodotto o il modello ed il numero della norma applicata.
Inoltre, il fabbricante è tenuto a fornire le istruzioni per l’uso che dovranno
comprendere le indicazioni per la cura, la manutenzione e la pulizia del capo
oltre che l’indirizzo completo del fabbricante’’. I paraschiena, ad esempio, per essere effettivamente
’sicuri’, devono rispondere alla norma UNI EN 1621-2, che definisce dimensioni
minime e caratteristiche di protezione del prodotto, evidenziate attraverso un
apposito pittogramma che indichi il livello di prestazioni garantite (1 o 2 a
seconda del livello di resistenza; 2 livello di prestazione maggiore) e il tipo
di protettore ("B" per i paraschiena normali, "L" per i
protettori lombari). La norma UNI
EN 1621-1 riguarda invece i requisiti e i metodi di prova dei
dispositivi di protezione che le case produttrici inseriscono negli indumenti
per il motociclista. Tra questi ci sono quei ’protettori’ che servono a
riparare le parti del corpo più esposte in caso di incidente: spalla, gomito e
avambraccio, anca, ginocchio, tibia superiore e media, parte frontale della
gamba al di sotto del ginocchio. I test di questi dispositivi vengono
effettuati dall’UNI sulla base di parametri molto rigidi, al termine dei quali
viene rilasciata la certificazione. Anche accessori che sembrerebbero
ininfluenti e relativi solo al look del motociclista, come gli occhiali da
sole, sono fondamentali per la sicurezza e debbono possedere requisiti precisi,
come i materiali con i quali sono costruiti, le dimensioni e la ventilazione.
Per questo motivo gli occhiali ’sicuri’ devono rispondere alla norma UNI EN 1938. Per un acquisto senza sorprese, quindi, bisogna prestare molta attenzione
all’etichettatura degli accessori che si comprano. Questo
costituisce un passo in avanti nella consapevolezza del motociclista e di
conseguenza nella sicurezza. |
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