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ebbri oltre 1,2 g/l ed eccessi di velocità oltre un limite costeranno la sbarra e la prigione.

Introdotto il concetto di “imprudenza stradale”: è una condotta temeraria. Chi mette a rischio gli altri, sulla strada, trattato come uno stupratore.
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Il ministro della Giustizia Juan Fernando López Aguilar



Un militare della Guardia Civil in azione

(ASAPS) MADRID – E allora, la riforma del nuovo “codigo penal” spagnolo, sembra davvero fatta. Come avevamo anticipato alcuni giorni fa, proprio sulle colonne del nostro sito, il ministro della Giustizia Juan Fernando López Aguilar, era stato chiamato a decidere tra varie opzioni politiche concordate nel dibattito parlamentare in seno alla commissione parlamentare non permanente sulla Sicurezza Stradale e gli Incidenti Stradali, ed altre tecniche approntate dalla DGT, la Direzione Generale del Traffico diretta da Pere Navarro. Riassumendo il “succo” del dibattito, permanevano alcune divergenze sulla “soglia” oltre la quale introdurre sanzioni di tipo penale nel codice della strada iberico: da una parte i politici, che chiedevano di rendere penale la guida in stato di ebbrezza a partire da 1,2 g/l ed il superamento di oltre 80 km/h dei limiti di velocità, dall’altra i tecnici, che non intendevano concedere sconti a chi fosse stato trovato ebbro oltre 1 grammo di alcol per litro di sangue ed a chi avesse spinto il tachimetro 60 km orari in più rispetto ai limiti imposti. Il ministro ha optato per una soluzione intermedia, accontentando i più teneri parlamentari sul fronte della guida in stato di ebbrezza – accettando la loro richiesta di limitare l’azione penale agli over 1,2 g/l – e gli analisti della DGT per quanto riguarda la questione degli eccessi di velocità. Su questo argomento, è doveroso sottolinearlo, pare che il titolare del dicastero della Giustizia abbia deciso di essere particolarmente severo, visto che se la riforma andrà in porto spetterà al giudice sentenziare nei confronti di chi supererà i 90 nei centri abitati, dove vige il limite tassativo di 50 km/h, ed i 190 sulla rete viaria veloce, autostrade comprese, dove il limite massimo – lo ricordiamo – è di 120 km/h. Prende forma insomma, in Spagna, quello che molti esperti della sicurezza stradale auspicano da tempo anche in Italia, dove il codice – delegittimato spesso dall’uso sbagliato della “repressione” e dal buonismo di chi spesso annulla verbali correttamente eseguiti – consente in realtà di cavarsela a buon mercato anche a velocità da aereo.  

Il progetto di legge sarà esaminato dal consiglio dei ministri entro la fine di luglio, ma in ogni caso la sua approvazione sembra cosa fatta, visto anche il peso specifico che sulla sua formazione hanno giocato gli esperti. Resta il disappunto per il regalo fatto agli ubriachi al volante, ma anche la sanzione amministrativa prevista con la nuova patente a punti è tutt’altro che leggera.

A mettere i puntini sulle “i” è proprio López Aguilar, che forte dell’approvazione del capo del governo Zapatero, ha ribadito la ferma intenzione dell’esecutivo di non fare sconti a nessuno, soprattutto nei confronti di chi compie “delitti” contro la sicurezza stradale. “Chi metterà in pericolo l’incolumità della libera circolazione sulla strada – ha detto Lòpez Aguilar – sarà trattato alla stessa stregua di stupratori o degli autori di crimini domestici”.

Il ministro ha anticipato anche le critiche di chi ha messo in discussione la capacità del sistema giudiziario iberico, illustrando nei dettagli il senso della riforma e spiegando che il ritiro amministrativo della patente di guida produrrà gli stessi effetti di chi subirà la sospensione del “permiso de conducir” a seguito di un reato penale, e nel caso – purtroppo diffusissimo anche in Italia – che coloro i quali siano già stati privati della patente si mettano comunque al volante, allora la pena sarà triplicata (come minimo).

Per concludere, un particolare che segnaliamo ai cultori del diritto: la qualificazione penale del concetto di imprudenza. Gli specialisti, applicandola alla condotta di guida, parlano di “conduzione temeraria” del veicolo per definire chiaramente l’imprudenza, posta in essere in forma grave come lieve. Vari gradi di responsabilità saranno poi decisi dal giudice al momento del decreto penale di condanna, ma si tratta di reati per i quali la polizia giudiziaria dovrà procedere d’ufficio. Insomma, un eccesso di velocità “temerario” sarà considerato un attentato alla circolazione, e chi spinge troppo sul pedale finirà sotto processo. (ASAPS)


© asaps.it

Di Lorenzo Borselli

Spagna, passa la riforma del codice penale:
Giovedì, 22 Giugno 2006
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