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Rassegna stampa Alcol e guida del 21 giugno 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL SECOLO XIX (Savona)
LETTERE AL GIORNALE

Basta alcol, troppi giovani a rischio

Abbiamo letto con preoccupazione l’articolo del 20 Giugno di Alberto Parodi relativo a cio’ che accaduto il 17 Giugno in localita’ Cosseria durante la “festa di inizio estate”. Viene riportato come in tale occasione sia stato permesso un consumo eccessivo di bevande alcoliche a soggetti adolescenti.

Questo evento altamente diseducativo ci induce ancora una volta a ricordare alcuni dati che possono essere utili per far comprendere come il consumo di alcol, soprattutto nei giovani, possa essere considerato un fattore di rischio particolarmente rilevante.

Negli ultimi 5 anni sono aumentati i trapianti di fegato del 25% in soggetti affetti da cirrosi epatica alcolica al di sotto dei 45 anni. Considerando come ci vogliano circa 20 anni di consumo eccessivo ed inappropriato (per es. a digiuno od in modo concentrato durante il fine settimana) di bevande alcoliche per sviluppare la cirrosi e’ evidente come tale abitudine inizi tendenzialmente in giovane eta’. In effetti una recente indagine della Sezione Ligure della Societa’ Italiana di Alcologia (SIA) ha rilevato come fra i giovani di 17-18 anni il 20% circa beva abitualmente tutti i giorni, il 30% circa nel fine settimana ed un 10% circa possa gia’ essere considerato un forte bevitore. Il 44% ha iniziato a bere fra i 12-15 anni e le motivazioni sono da ricondurre alle abitudini ambientali, alla moda ed alla pubblicita’. Non dobbiamo dimenticare anche le numerose morti dovute ad incidenti stradali e come con facilita’ si possa passare dal consumo alla dipendenza.

Speriamo che questi dati possano far riflettere le famiglie e gli amministratori locali per promuovere iniziative tese ad corretta informazione scientifica e che possano comportare reali programmi di prevenzione primaria e secondaria.

Prof. Gianni Testino Presidente Ligure SIA

Dr. Alessandro Sumberaz  Segretario Ligure SIA


CORRIERE ROMAGNA

Porchette giganti e fiumi di vino, Gradisca a volontà

RIMINI - Porchette giganti, vino a fiumi, pesce azzurro a chili, strozzapreti a badilate, fuochi d’artificio come se piovesse. Puntuale con il solstizio torna Gradisca... l’estate, la festa popolare che prende il nome dall’icona felliniana di Amarcord e che, come da tradizione, dà il benvenuto alla stagione delle vacanze.Oggi (21 giugno), dall’ora dell’aperitivo per finire con i balli di mezzanotte, va in scena lungo i 15 chilometri di litorale, da Torre Pedrera a Miramare, la non stop di libagioni e animazioni sulla spiaggia con tavolate imbandite vista mare e palchi con musica e spettacoli disseminati un po’ ovunque per soddisfare i gusti di tutte le età. Un incipit dell’estate che conferma e rafforza una formula di divertimento che unisce musica, giochi, balli, incontri sotto le stelle e sotto il cielo illuminato dal più lungo spettacolo di fuochi d’artificio d’Italia, a prelibatezze gastronomiche e brindisi con vino, sangria e ciambella. Ecco i numeri della festa più lunga che unisce, all’insegna della tradizione e della gioia di vivere, la spiaggia da Torre Pedrera a Miramare: saranno oltre 70 le orchestre che daranno spettacolo in altrettanti punti musica da nord a sud, 2 le tonnellate fra saraghi, sarde e sardoni che verranno annaffiate da circa 12mila litri di vino Trebbiano e Sangiovese. Finiranno inoltre nei piatti almeno 10 quintali di strozzapreti, tagliatelle e altre qualità di pasta e migliaia di piadine e ciambelle. Solo a Torre Pedrera, all’altezza del bagno 66, verranno serviti cinque porchette giganti per un totale di circa 150 chili. A partire dalle ore 22.45 tutti con il naso all’insù per il tradizionale gran finale con 6mila fuochi artificiali sparati in cielo da dieci diversi punti sui quindici chilometri di litorale riminese, che disegneranno la più grande e variopinta composizione pirotecnica mai vista sui nostri mari: centinaia di fiori artificiali dagli incredibili colori, giallo limone, rosa fucsia, turchese, mandarino.Un menu davvero ricco quello presentato dai quattordici comitati turistici di Rimini che, di zona in zona, trova particolari caratterizzazioni: a partire da Marina centro che, già dall’ora dell’aperitivo, vedrà su viale Vespucci (tra via Beccadelli e Piazzale Kennedy) i locali contendersi l’offerta dell’aperitivo più gustoso, mentre da una carrozza, un gruppo di ragazze in look Anni ’60 distribuirà a piene mani rose (almeno 600) e caramelle ai passanti. Ad arricchire il movimento in viale Vespucci uno spettacolo di danza e un gruppo di animatori che, da dieci diverse postazioni, farà divertire i passanti con spettacoli di giocolieri e saltimbanchi, angoli truccabimbi, palloncini e zucchero filato. Sulla spiaggia il giorno di Gradisca inizia sin dalla mattina con animazione per bambini e ginnastica in acqua per continuare nel pomeriggio con cacce al tesoro e tornei di bocce. Solidarietà. Trenta ore per la vita e Vis saranno presenti con tre stand a Rivazzurra, Rivabella e Marina centro.Viabilità. Oggi dalle 17 alle 24 chiusura del tratto di lungomare Spadazzi da via Padova a via Latina, nonchè il lungomare Di Vittorio e via Siracusa, nel tratto dal viale Regina Margherita a Piazzale Gondar. Divieto di sosta con rimozione della 19 alle 24 di oggi su ambo i lati di via San Salvador nel tratto tra via Tocra e via Tolemaide.


CORRIERE ADRIATICO

Stand dell’Asur per le informazioni ai ragazzi

Stammibene al Babaloo

POTENZA PICENA - Con il primo giorno d’estate Stammibene si spinge verso la costa e più precisamente alla discoteca Babaloo di Porto Potenza. Il mercoledì Babaloo è ormai da tempo un appuntamento fisso per i giovani della zona e dintorni ma anche meta di molti ragazzi in villeggiatura nella zona costiera. Questo tipo di serata rappresenta anche per il progetto. Gli operatori saranno a disposizione di chi vorrà ricevere utili informazioni, opuscoli e gadget sui rischi legati all’abuso di alcol (a questo proposito i ragazzi che faranno visita al gazebo di Stammibene potranno verificare il proprio tasso alcolemico con l’etilometro prima di rimettersi alla guida), sui temi delle malattie sessualmente trasmissibili e sulle sostanze stupefacenti con la possibilità di rispondere a quiz interattivi su questi specifici argomenti.


CORRIERE ADRIATICO

Contro gli incidenti del weekend la proposta dei consiglieri di Alleanza nazionale

“Bus per il popolo della notte”

SENIGALLIA – Contro le stragi del sabato sera, ma soprattutto contro il rischio di mettersi alla guida dopo avere alzato un po’ il gomito, si pensa ai trasporti sicuri per il popolo della notte pronto a scatenarsi in queste sere d’estate. La richiesta arriva dal gruppo consiliare di Alleanza nazionale che ha rivolto un’interrogazione urgente agli assessori Rebecchini e Ceresoni, in quanto depositari delle deleghe al turismo e politiche giovanili.

“Senigallia, città turistica da sempre, vede come quasi tutti gli anni il rinforzarsi del cosiddetto “popolo della notte” – scrivono i consiglieri di An Gabriele Girolimetti, Lucio Massacesi e Vincenzo Mastrantonio - che consiste in un numero considerevole di giovani frequentatori dei locali notturni, sia sui lungomare che sulle immediate vicinanze. Rispetto ad altre località turistiche, Senigallia non offre la possibilità di poter fruire di mezzi pubblici in determinati orari, che consentano di raggiungere le mete di svago preferite dai giovani risolvendo così problemi logistici di spostamento e soprattutto di sicurezza stradale”.

Da queste considerazioni i consiglieri di An hanno tratto la conclusione che sarebbe auspicabile creare una linea notturna, per scortare i giovani nei locali e discoteche della città, come di fatto avviene in molte altre città. Servizio che garantirebbe la loro incolumità, diminuendo i rischi di incidenti stradali dovuti alla guida in stato d’ebbrezza oltre a risolvere problemi legati al traffico ed ai parcheggi selvaggi che si verificano nelle vicinanze dei locali.

“Chiediamo all’amministrazione comunale di attivarsi, in sinergia con i proprietari dei locali interessati – suggerisce il gruppo consiliare di Alleanza nazionale - affinché vengano istituiti dei servizi di trasporto verso tali luoghi e permettere così a Senigallia, e alle sue strutture turistiche, di offrire un servizio in più ai giovani che intendano scegliere la nostra città come meta di vacanze. Ciò permetterebbe ai giovani di usufruire di un servizio che, nella pratica, riduce i noti rischi derivanti dal traffico notturno ed ai turisti, o comunque a chi non è in possesso di un mezzo di trasporto, di poter raggiungere le mete del divertimento che la città offre. Inoltre si contribuirebbe, in questo modo, ad una non indifferente riduzione del traffico che nelle ore notturne dei fine settimane vede purtroppo, il ripetersi di tanti incidenti con un crescente bilancio di giovani vittime, troppo spesso dovuto alla guida di autovetture ad una velocità eccessiva o in stato di ebbrezza”.


L’ADIGE

«Dove si imparano i segni del mondo»

In 200 ai «Laboratori del fare»

di CORONA PERER Un anno di attività, consuntivi e progetti. Sono molte le idee che l’associazione Ubalda Bettini Girella ha messo in campo in questi ultimi anni nei quali ha di fatto fornito alla città di Rovereto un valido contenitore per le politiche giovanili. E i ragazzi lo hanno dimostrato con la loro adesione. C’erano anche loro l’altra sera all’assemblea chiamata al rinnovo degli organi sociali. Jessica, Luca, Alberto, Ivan, Filippo che partecipano ai Laboratori del Fare e fanno parte con altri coetanei del coordinamento, hanno vissuto il momento istituzionale come un ulteriore passo del loro pieno coinvolgimento nella vita dell’associazione. Il Presidente Fabiano Lorandi, a scadenza del mandato triennale, ha evidenziato nella sua relazione i risultati conseguiti sul piano educativo e relazionale e i numeri (per nulla insignificanti) che si sono prodotti: se nel 2003 alla partenza dei Laboratori del Fare gli iscritti erano 67 con un totale di 216 presenze, a fine 2005 gli iscritti erano già il triplo ovvero 195 con 4598 presenze (per il 2006 sono già 2189 le presenze del solo primo semestre). Gli utenti sono ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni di età con un picco nella fascia tra i 15 e i 16 anni. E’ a loro che l’Associazione Ubalda Girella (65 soci, 23 collaboratori, 13 volontari e un’equipe progettuale di 9 membri) rivolge i propri progetti educativi. Dai Laboratori è venuta anche "L’associazione Nuovo Mondo" nata fra i ragazzi: 11 membri e un’età media sui 18 anni. La filosofia dei progetti di questi anni? «Si dà di più a chi ha meno» spiega il presidente uscente Fabiano Lorandi. «In termini di tempo, attenzioni e cura si danno cose uguali e diverse, a persone diverse. Si costruiscono le condizioni per pari opportunità di apprendimento, si valorizzano crediti e potenzialità si lavora sull’idea di equità sociale visto che la disuguaglianza economica/sociale/culturale è ciò che connota il nostro tempo». Ma la validità dei Laboratori sta soprattutto nel fatto che il giovane viene educato alle scelte e quindi a dar valore alle cose. «Costruiamo assieme alle ragazze e ai ragazzi luoghi di produzione di significati, di esperienze, di relazioni, di regole e organizziamo assieme a loro momenti nei quali possano cogliere i segni del mondo» aggiunge Lorandi. Tra le ultime novità va ricordato "Passaggi" il laboratorio sul pensiero che ha permesso ai ragazzi di confrontarsi con il mondo degli adulti sulle più importanti questioni contemporanee. Si è parlato di disagio, alcol, droga, ma anche di affettività e sessualità e l’adesione è stata superiore ad ogni aspettativa, tanto che gli incontri continueranno anche durante l’estate. Il nuovo direttivo uscito dall’assemblea è composto da: Fabiano Lorandi, Barbara Campus, Paolo Zocche, Pietro Pedrotti, Elisabetta Erspamer, Chiara Vegher, Sonia Weger, Milena Bernard, Rita Dalrì, Daniele Rando, Renzo Petrolli. L’età media è "green": si aggira sui 37 anni e anche questa è una buona novità rispetto al resto del mondo associativo. Nei prossimi giorni il direttivo per eleggere il presidente. Pressoché scontata la rielezione di Lorandi.


L’ADIGE

Lorandi: «I nostri giovani, non così male...»

E a proposito di gioventù, Lorandi invita guardare al bicchiere mezzo pieno. «Non bisogna prendere la parte per il tutto e generalizzare» è il pensiero di Fabiano Lorandi in merito alle recenti polemiche sui giardini Perlasca. «A Rovereto la maggior parte dei ragazzi va a scuola con successo, è impegnata nello sport, si dedica ad attività di volontariato in parrocchia e negli scout. Certo ci sono alcune emergenze, quella dell’alcolismo giovanile e della diffusione di sostanze psicotrope, sulle quali occorre lavorare incrementando interventi e strategie. Anche di fronte a difficoltà bisogna guardare al "mezzo pieno" delle persone, come consiglia lo psicoanalista Donald Winniccott. Sono convinto che la trasgressività degli adolescenti può essere ricondotta ad attività costruttive e a comportamenti responsabili se se si riesce a recuperare e reinvestire la creatività che sottende».


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (NORDBARESE)

Barletta Giunge a conclusione l’iniziativa del Comune contro il consumo di alcol e in favore delle bibite analcoliche 

«Ubriacati... di vita», i vincitori

Domani all’«Open the door» la cerimonia di consegna dei premi

«Ubriacati... di vita!». Ieri sono stati recapitati in redazione altri slogan: Salvatore Ricco: «L’elisir di lunga vita? I cocktail analcolici del bar Lara!»; Francesco Sciancalepore: Accelera la tua vita... metti un freno allo sballo!». E veniamo ai premiati. Vincono un buono per due pizze e due bibite analcoliche, offerto dal Saint Patrick: 1) Mauro Alfano e Giuseppe Filannino. 2) Antonella Semeraro. Vincono un buono per due due pizze e due bibite analcoliche offerto da «Il Birraio»: 1) Andrea Palma. 2) Nicola Scorcia. Vincono un buono per un cappuccino ed un cornetto, offerto dalla Caffetteria della Corte: 1) Laura Torre. 2) Flavio Villani. Vincono un buono per consumare due cocktail, offerto dal Caffè Garibaldi: 1) Antonio Dimastrochicco. 2) Claudia Rodriquez. Vincono un buono per consumare due cocktail, offerto dal «Cafè Fanfulla»: 1) Raffaele Giannini. 2) Mauro Digiovanni. Vincono un buono per consumare due cocktail, offerto dal Bar Lara: 1) Francesco Sciancalepore. 2) Domenico Brugnano. I buoni per le consumazioni verranno consegnati domani nel corso della cerimonia che si terrà a Barletta, alle 12.30, al pub «Open the door» nel corso della quale verranno premiati anche i titolari dei locali che hanno partecipato all’iniziativa.


IL MESSAGGERO (RIETI)

Automobilisti, così si evitano gli incidenti 

Ecco il vademecum del comando provinciale della Polizia Stradale 

Con questo articolo il comando provinciale della Polizia Stradale di Rieti comincia la collaborazione periodica all’edizione sabina del Messaggero.

L’ATTIVITÀ della Polizia stradale è percepita spesso esclusivamente nella sua funzione repressiva e per il timore di eventuali sanzioni, dimenticando che questa deve essere invece inquadrata necessariamente in un’ottica di prevenzione. L’obiettivo sicurezza può essere raggiunto attraverso maggiori controlli ma anche per mezzo di un’adeguata informazione. Ecco allora un vademecum per gli automobilisti che, da qui ai prossimi giorni, si metteranno in viaggio dalla Sabina per raggiungere le mete delle vacanze estive. Tenere accesi, in autostrada e su tutte le strade extraurbane, i fari anabbaglianti anche di giorno; non sovraccaricare l’autovettura (i limiti sono indicati nella carta di circolazione); evitare bevande alcoliche...


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (NORDBARESE)

Un no deciso all’abuso di alcol. Ed ecco, per trasmettere un messaggio di fiducia ai giovani, una stazione mobile stazionare in via Nazareth 

In campo, per prevenire, ecco anche i carabinieri

Un «no» deciso all’abuso dell’alcol, per prevenire senza dover necessariamente reprimere. I carabinieri della compagnia di Barletta, in piena sintonia con la campagna comunale «Ubriacati di vita», hanno effettuato un servizio dimostrativo nel centro storico della città, per avvicinare ancor prima di punire e cercare di trasmettere un messaggio di fiducia alle generazioni più giovani, contro ogni logica-illogica di autodistruzione. In via Nazareth, è presente una stazione mobile e personale della compagnia, per dialogare ed offrire consigli ai giovani, ma anche per garantire la tranquillità dei numerosi residenti contro i fracassoni. «Nella nostra azione - è il commento del comandante della compagnia di Barletta, capitano Walter Pietro Pastorino - si è sempre privilegiato l’aspetto preventivo, non disgiunto, però, dal necessario rigore quando è evidente la violazione delle norme in tema di sicurezza per la circolazione stradale e l’abuso di alcool, prima di mettersi alla guida di veicoli». «Quello del consumo di bevande alcoliche - dice ancora il capitano Pastorino - è un aspetto particolarmente costoso per il bilancio statale sotto il profilo sanitario, come conseguenza degli incidenti. È quindi opportuno che questo fenomeno trovi ben poca tolleranza nella società e presso le forze dell’ordine, per evitare atteggiamenti lassisti o una generalizzata quanto inutile indulgenza». Pastorino entra nel merito della campagna di sensibilizzazione, sciorinando l’impegno costante dell’Arma contro l’alcolismo. «L’istituzione che rappresento - ricorda - considera come fondamentale, nella scala delle priorità, l’attività di contrasto all’abuso di alcool, specie quando questa cattiva abitudine è prerogativa di giovani guidatori e centauri. Iniziative come quella in atto nella città di Barletta agevolano percorsi di socializzazione ed educazione alla responsabilità, in un giusto tragitto di legalità e rispetto per gli altri che lasci intravedere come approdo finale il bene comune».

Nicola Curci


REDATTORE SOCIALE

POVERTA’

Dossier Caritas in Liguria: aumentano gli stranieri anziani e le coppie senza fissa dimora

Foglino: ’"Elementi ancora numericamente poco rilevanti ma su cui avviare una riflessione’’. Più cinesi nei Centri di Ascolto, chiedono aiuto per la regolarizzazione e le pratiche burocratiche

GENOVA – Se negli anni Novanta il fenomeno dei "nuovi poveri” era un segnale debole, oggi è un elemento consolidato. Così oggi, si registrano nuovi segnali deboli che potrebbero diventare significativi nei prossimi anni. Il Dossier sulle povertà in Liguria delle Caritas Diocesane mette in evidenza nuovi elementi su cui gli operatori dei Centri di Ascolto si stanno interrogando. “Elementi ancora numericamente poco rilevanti – spiega Lucia Foglino della Caritas di Genova – ma su cui avviare una riflessione”. Il primo segnale da monitorare è quello dell’aumento degli stranieri anziani. La richiesta che presentano ai Centri di Ascolto è solitamente un aiuto economico. Appartengono a nazionalità con flussi migratori fortemente ridotti (Argentina, Cile, Eritrea). “Persone immigrate tanti anni fa – sostengono gli operatori – e non ancora inserite o cadute in situazioni di povertà”. La previsione allarmante dei Centri di Ascolto è che “nel prossimo futuro, le nostre città saranno di fronte a un numero crescente di persone straniere, non più in grado di lavorare, senza previdenza e con minore accesso ai servizi sociali”.

Un elemento altrettanto significativo riguarda l’aumento delle coppie senza fissa dimora. Solitamente molto giovani. Alcuni di essi si sono incontrati in strada, ma cresce il numero delle coppie scivolate insieme dalla normalità a situazioni di estrema povertà, che dopo la perdita della casa hanno trovato nell’automobile il proprio riferimento abitativo. Entrambe le categorie presentano problematiche legate all’alcolismo. Cresce anche il numero di persone che svolgono lavori umili e faticosi, prima riferibili ai soli immigrati. Lavoro agricolo, domestico, di cura e servizi pesanti per l’industria e l’edilizia vengono svolti principalmente da persone straniere. Tuttavia, nell’ultimo periodo sono molte le persone italiane che “chiedono di svolgere qualunque lavoro, compresi quelli faticosi, in nero e sottopagati”. Allo stesso modo cresce gradualmente il numero delle donne italiane che chiedono di lavorare come domestiche o badanti. Infine, il Dossier della Carità Diocesana della Liguria mette in evidenza la crescente presenza della comunità cinese nei centri di Ascolto, che, nei Centri di Savona e Imperia è passata dai 4 contatti del 2004 ai 70 del 2006. “Chiedono aiuto per la regolarizzazione e le pratiche burocratiche. Un segnale questo – conclude Lucia Foglino – di un lento ma significativo bisogno di inserimento”. (md)


IL MESSAGGERO

Pomezia: ucciso a botte, poi tentano di bruciarlo 

di MOIRA DI MARIO

Pestato a sangue con calci e pugni fino ad ammazzarlo. Un accanimento che non è finito nemmeno quando il poveretto, Cosimo Quaranta 39 anni, non riusciva più a difendersi. Ormai agonizzante gli hanno anche dato fuoco e poi, una volta morto e parzialmente carbonizzato, lo hanno gettato nella tromba di una delle scale esterne del centro commerciale "La Galleria" sulla via del mare a Pomezia, dove intorno alle 9,30 di ieri il titolare di una ditta della città ha trovato il cadavere.

A ucciderlo probabilmente degli stranieri che la vittima, originaria di Lecce, frequentava da quando era arrivato a Pomezia e con i quali sarebbe scoppiata una lite finita con l’omicidio. Senza lavoro, né una residenza fissa, con problemi di alcol, era considerato un clochard che sbarcava il lunario come poteva. La sera, poi, incontrava la comunità di stranieri dell’Est europeo che si ritrovano tra la multisala e il centro commerciale. Qualche bottiglia di birra e un po’ di vino. E’ così che trascorrono la notte che non di rado finisce in rissa. Ed è probabilmente quello che è successo lunedì scorso, stando anche alle testimonianze di alcune persone che lavorano negli uffici sopra la "Banca Toscana", che si trova davanti al centro commerciale. «Poi ieri mattina la macabra scoperta del titolare di un’azienda i cui uffici sono sopra l’istituto di credito. Le scale dove è stato trovato il cadavere portano infatti al garage e ad alcuni magazzini che si trovano sotto il centro commerciale ed accanto alla banca. L’uomo ha chiamato i carabinieri di Pomezia che insieme alla Scientifica di Frascati hanno effettuato i rilievi. La vittima é stata probabilmente lasciata sulle scale subito dopo l’omicidio che potrebbe essere avvenuto a poche centinaia di metri dal luogo del ritrovamento dove gli investigatori non hanno rinvenuto né tracce di fumo, né taniche di liquido infiammabile nonostante il cadavere parzialmente carbonizzato. Solo l’autopsia fissata oggi alle 17 a Roma potrà stabilire se l’uomo era ubriaco. Intanto i carabinieri danno la caccia ai suoi assassini.


IL GAZZETTINO (PADOVA)

È successo ieri notte alle tre. L’arrestato è un marocchino di 39 anni con regolare permesso di soggiorno. Per colpire il connazionale ha usato una bottiglia 

Lite fra ubriachi in piazza, uno sfregiato l’altro in cella 

Agghiacciante la scena che si è presentata ai carabinieri: un giovane riverso in una pozza di sangue, massacrato di pugni e calci 

Ospedaletto Euganeo

Una larga chiazza di sangue sulla trachite della piazza principale del paese. Un marocchino di 29 anni all’ospedale con il volto orribilmente sfigurato dalle lacerazioni impresse dalla bottiglia di vino con cui un connazionale di dieci anni più vecchio lo ha violentemente colpito nel corso di una furibonda lite tra ubriachi.

L’aggressore, Mohamed Lahif, 39 anni, originario di Marrakech, operaio con residenza a Ospedaletto in via Roma Ovest e regolare permesso di soggiorno, pregiudicato, dopo avere sbollito per una notte i fumi dell’alcol in una cella di sicurezza nella caserma dei carabinieri di Este, è stato trasferito nel carcere Due Palazzi di Padova. Nei suoi confronti è stata formalizzata l’accusa di lesioni gravissime, con l’aggravante dei futili motivi da cui sarebbe scaturita la lite.

L’episodio risale alle tre di ieri notte, quando alla centrale operativa dei carabinieri di Este è giunta la chiamata per una violenta lite tra extracomunitari in corso a Ospedaletto in piazza Pertini, proprio di fronte al municipio. Quando la gazzella del Radiomobile è arrivata sul posto si è trovata di fronte a una scena agghiacciante: un giovane di colore con la faccia massacrata riverso in una pozza di sangue e due connazionali che cercavano di prestargli aiuto. La vittima del violento pestaggio, M.A., residente sempre a Ospedaletto, in via Maggiore, è stata immediatamente soccorsa e trasferita all’ospedale di Este, dove gli è stata assegnata una prognosi di un paio di mesi. Oltre ai colpi di bottiglia, il giovane, risultato anch’egli ubriaco, è stato colpito senza pietà a suon di calci e pugni, come hanno raccontato ai carabinieri i testimoni del fatto. I sanitari hanno riscontrato trauma cranico, ecchimosi, tagli e lacerazioni, oltre che alla testa, alle braccia, alle mani e anche alle gambe.

L’aggressore, dopo avere scaricato la sua furia contro il connazionale, al momento dell’arrivo dei militari dell’Arma in Piazza Pertini se ne era già tornato a casa: i carabinieri lo hanno svegliato e trascinato in caserma intorno alle cinque di mattina. Nell’uomo, che non è nuovo a episodi del genere, erano ancora evidenti i segni della solenne sbornia della sera precedente. Quella che in base ai racconti dei presenti avrebbe fatto da detonatore al sanguinoso alterco che ha fatto finire all’ospedale il ventinovenne di origine marocchina.

Claudio Bertoncin


IL GAZZETTINO (TREVISO)

Marocchino arrestato morde un carabiniere

Montebelluna

(L.Bel.) Era salito sul treno alla stazione di Fener chiaramente ubriaco senza fare il biglietto e durante il tragitto aveva molestato una serie infinita di passeggeri. Alla stazione ferroviaria di Montebelluna la sua giornata di gloria è finita miseramente in manette. L’uomo, operaio marocchino di 26 anni residente a Fener, Bagdad Abdelladi alla vista del controllore che gli chiedeva mostrargli il biglietto è andato in escandescenze minacciando a parole il controllore spingendolo fuori dal vagone. Subito è stato fatto scattare l’allarme grazie al cellulare di un passeggero ormai stanco delle molestie subite e in stazione, dopo che il treno era stato bloccato, sono giunti i carabinieri di Montebelluna. Alla loro vista Bagdad si è ancor arrabbiato e si è scaraventato con calci, pugni e morsi addosso ai carabinieri che grazie anche all’aiuto dei vigili urbani sono riusciti a renderlo innocuo. Nella violenta colluttazione a riportare la peggio è stato un appuntato dei carabinieri che è stato morso ad un polpaccio, se la caverà con sei giorni di prognosi. Impacchettato per bene il marocchino ubriaco è stato portato nella caserma dei carabinieri di via Sansovino e poi tradotto in carcere a Santa Bona a Treviso con le accuse di molestie e resistenza a pubblico ufficiale.


IL MESSAGGERO (UMBRIA

Assisi, ubriaco ferisce due carabinieri 

ASSISI – Ha iniziato spaccando tutto ciò che gli capitava a tiro, poi ha minacciato il personale del bar e i clienti fino agli insulti, i calci e gli sputi contro i carabinieri. Ci sono volute le manette per calmare l’esagitato quarantasettenne A.F., pregiudicato di origine campana ma residente da tempo a Cannara, che ha dato in escandescenze all’interno del bar “Gulliver” di Santa Maria degli Angeli. Completamente ubriaco, l’uomo non ha esitato a scagliarsi anche contro i militari di Assisi, intervenuti dopo la chiamata al 112: due carabinieri del Nucleo radiomobile sono rimasti feriti con una prognosi di 10 giorni. Nonostante le manette ai polsi, il pregiudicato ha continuato ad agitarsi anche dentro l’automobile dei carabinieri, sferrando violenti calci contro la portiera e il vetro posteriore, spaccati da tanta furia. È stato arrestato ed ora è agli arresti domiciliari.


IL GAZZETTINO (TREVISO)

Violenza alla novantenne: condannato a 2 anni e mezzo 

Un marocchino ubriaco aveva minacciato l’anziana con un punteruolo e le aveva rotto il naso perchè tacesse

Vazzola

(A. Fed.)Due anni e sei mesi è stata la condanna con rito abbreviato (che sconta un terzo della pena) che la giudice Valeria Castagna ha stabilito ieri per il marocchino Abbes El Doghmy, 33 anni, accusato della tentata violenza e delle ferite che ha provocato per costringere una novantenne a stare ferma. La povera signora si divincolava, gridava e lui le ha spaccato il naso e ferito la testa, procurandole lesioni guaribili in quaranta giorni.

In realtà le lesioni di questo genere non sono guaribili: l’anziana ha riportato uno shock che ora i vicini e la famiglia stanno cercando di farle dimenticare. La signora Non ha subito completamente la violenza sessuale, probabilmente causa lo stato di ubriachezza di lui; ha deposto poco dopo i fatti davanti al giudice dell’udienza preliminare Elena Rossi e al Pm Iuri De Biasi e ieri non ha dovuto tornare in Tribunale; non si è costituita parte civile perchè non se la sentiva di vedere l’uomo un’altra volta.

Abbes Ed Doghmy è un venditore di tappeti che bazzicava nella zona di Vazzola da tempo e che era anche considerato un brav’uomo, innocuo. Chiedeva spesso qualcosa da mangiare all’anziana, che quindi lo conosceva bene e che lo ha riconosciuto.

Dopo la mezzanotte, nello scorso febbraio, il trentatreenne era entrato nella casa dell’anziana, si era seduto sul letto della donna, l’aveva spogliata con forza, cercando poi di violentarla. La signora si era divincolata, aveva gridato, poi deve essersi sentita morire quando lui le si è sdraiato addosso minacciandola con un punteruolo e tentando ripetutamente la violenza.

«Da un paio di anni a questa parte, il giovane marocchino passava ogni tanto - aveva detto il vicinato - e qualche volta in cortile dall’anziana signora beveva un bicchiere di vino o mangiava un panino».

Il difensore, Alessandra Nava, ha sostenuto che si è trattato di un tragico errore; che la signora non può aver visto perchè era buio, e che il suo cliente era ben noto per essere docile ed educato. L’uomo afferma di non essere stato lui, di essere stato ubriaco, quella sera, ma di essere solo andato a dormire: dice di non ricordare più nulla di quello che gli viene contestato.


IL GAZZETTINO (ROVIGO)

Minaccia lo zio con l’arma Condannato a due mesi 

Dopo la morte del padre aveva preso di mira lo zio. Non esitava a rivolgergli offese e minacce pur di ottenere prestiti in denaro. In un’occasione aveva addirittura suonato il campanello dell’abitazione del congiunto alle due di notte agitandogli una pistola sotto il naso. Era il 2 dicembre 1998. A distanza di oltre sette anni Massimiliano Stroppa, trentacinquenne pluripregiudicato di Badia, attualmente ristretto nel carcere milanese di San Vittore, è stato condannato a due mesi di reclusione per minaccia aggravata. Il giudice Rossella Materia l’ha assolto dalle residue imputazioni di minaccia semplice, violazione di domicilio e diffamazione per intervenuta prescrizione e difetto di procedibilità in mancanza di querela di parte. Vittima delle angherie e prepotenze del nipote l’allora sindaco di San Bellino Gianni Stroppa. Il politico della Margherita non aveva mai voluto sporgere denuncia nei confronti del parente nonostante le pesanti offese. Quella notte aveva vissuto momenti di autentico terrore. Era stato costretto ad allertare i carabinieri. All’arrivo dei militari Massimiliano Stroppa aveva però fatto perdere le proprie tracce. Da successive indagini si era riusciti ad accertare che il giovane, in evidente stato di ubriachezza, aveva compiuto la sceneggiata a casa dello zio servendosi di un’arma giocattolo.

L.I.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (TARANTO)

Raffica di controlli nei riguardi dei sorvegliati speciali Tre denunce della polizia

Automobilista ubriaco finisce nei guai a Martina

È di tre persone denunciate in stato di libertà il bilancio dei servizi di prevenzione e controllo del territorio effettuati dagli agenti della Polizia di Stato. A finire nella fitta rete dei controlli della Polizia di Stato è stata una persona, denunciata in stato di libertà per inosservanza degli obblighi imposti dalla libertà vigilata. Si tratta di un giovane fermato per un controllo in via Machiavelli e trovato in compagnia di un pregiudicato, in violanzione così delle prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria. Nel corso di analoghi servizi, gli agenti del commissariato di Martina Franca sono intervenuti in via Bellini dove il conducente di una autovettura coinvolta in un sinistro stradale versava in evidente stato di ebbrezza alcolica. Per quest’ultimo, oltre alle sanzioni previste dal codice della strada, è scattata la denuncia in stato di libertà per guida in stato di ebbrezza. Infine, nel prosieguo di mirati servizi di prevenzione e controllo del territorio effettuati dagli agenti del commissariato di Manduria, una persona è stata denunciata in stato di libertà per inosservanza degli obblighi imposti dal foglio di via obbligatorio.


L’ARENA.IT

Omicidio di Brenzone. Ma la difesa è pronta a fornire altri elementi alla magistratura Liguori non può lasciare il carcere

Il Tribunale ha rigettato l’istanza dell’investitore di Patrone

Resta in carcere Luigi Liguori, l’uomo accusato di aver volontariamente investito Alessandro Patrone il 28 maggio scorso a Porto di Brenzone.

Ieri mattina Domenico Squillante l’avvocato difensore dell’imputato, che dal tre giugno si trova in carcere a Salerno, è stato al Tribunale del riesame di Venezia, cui aveva sottoposto l’istanza di scarcerazione. Ma nel pomeriggio, è arrivata la decisione: Liguori resta in carcere. Per il giudice la custodia cautelare in carcere è necessaria. In queste ore l’avvocato sarà a colloquio con il proprio assistito per decidere insieme la strategia difensiva.

«Il giudice del riesame ci ha negato la scarcerazione», ha detto l’avvocato, «in questi casi si potrebbe tentare un ricorso in Cassazione. Ma credo che sia per noi più utile parlare con il pubblico ministero e il giudice per le indagini preliminari veronesi, anche alla luce di nuovi elementi emersi». Non si sbilancia l’avvocato a dire di quali novità si tratta, sottolineando che fa parte della sua strategia difensiva.

Liguori è in carcere con l’accusa di omidicio volontario, omissione di soccorso e guida in stato d’ebbrezza. Alla guida della sua auto, un’Alfa 155 aveva investito Patrone che invece era in sella con l’amico Giuseppe Perbellini a una Suzuki.

Secondo la testimonianza del sopravvissuto e di una testimone, Liguori aveva stretto la strada alla moto con l’intenzione di investirla. E quando la moto s’era agganciata alla carrozzeria l’aveva trascinata per una ventina di metri. Patrone nell’incidente era morto sul colpo. Lievemente ferito Perbellini. Poi Liguori era scappato a casa, e aveva chiamato i carabinieri dicendo di essere stato investito. Le indagini della polizia stradale di Bardolino avevano evidenziato la dinamica dell’incidente e prodotto la documentazione, compresa una memoria, che ha permesso al giudice di emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. (a.v.)


CORRIERE ROMAGNA

Al volante “alticci”: quattro denunce

NOVAFELTRIA - Quattro persone denunciate per essersi messe al volante in stato di ebbrezza alcolica, una per guida sotto un micidiale cocktail di sostanze stupefacenti (cocaina e cannabis), tre giovani segnalati per possesso di marijuana, hashish e cocaina. Questi alcuni dei risultati emersi dalla vasta operazione di controllo effettuata, da venerdì a lunedì, dai carabinieri della compagnia di Novafeltria in tutta la zona del Montefeltro.Con l’avvento della bella stagione, e il conseguente maggior traffico sulle strade del territorio, torna puntuale il problema della sicurezza stradale spesso causato da chi si mette al volante in condizioni non idonee.Nell’ambito di tali controlli, sono state elevate 46 contravvenzioni al Codice della strada, ritirate 5 patenti e 2 carte di circolazione e decurtati 121 punti.Sempre in materia di “sostanze proibite”, un 22enne è finito in manette per aver violato la legge sugli stupefacenti e un 28enne messo ai domiciliari per detenzione e spaccio degli stessi. Ma l’operazione che, nel fine settimana ha impegnato 84 uomini dell’Arma non ha riguardato solo le strade. Tra le altre cose va segnalato che tre persone sono state denunciate per non aver ottemperato alle norme di legge in materia di sicurezza nei cantieri, 5 extracomunitari sono stati sanzionati amministrativamente perchè sorpresi in evidente stato di ubriachezza nei pressi di alcuni locali notturni e un 32enne è stato arrestato con l’accusa di reati contro il patrimonio.


IL GIORNALE DI VICENZA.IT

Sirene e buon vino

Un solstizio mediterraneo alla Vigna

“Che bevono le sirene quando escono dall’acqua?”. La domanda è il pretesto per l’appuntamento che dà il benvenuto all’arrivo dell’estate. Ad organizzarlo è, come da sedici anni a questa parte, l’Accademia Internazionale La Donna e il Vino assieme alla Biblioteca Internazionale La Vigna nella sede di contrà Porta Santa Croce.

Sperando nella benevolenza di Giove Pluvio, l’evento si celebra nei giardini della Biblioteca stessa secondo una scaletta che prevede il saluto del presidente della Biblioteca Mario Bagnara e di Marica Rossi presidente dell’Accademia, la lettura con Liliana Boni Baldo del passo dell’Odissea riguardante questa figura mitologica metà donna e metà pesce che ammaliava i naviganti facendoli naufragare, e un concerto eseguito dal Quintetto Veneto di Fisarmoniche con pezzi classici a cominciare dalla Serenata K. 525 di Mozart. L’Accademia organizza questo incontro, ogni volta con temi diversi, aprendolo alla città nei limiti degli spazi disponibili.

Nella edizione di questo mercoledì, con inizio alle 21, si rende quindi omaggio alla cultura mediterranea rispondendo alla fine alla domanda iniziale con una morigerata libagione grazie ai vini della Tenuta Conti Formentini di San Floriano del Collio. Chi fosse interessato a partecipare pur non essendo socio, passi alla Biblioteca con orario 9-12 per l’invito che è a disposizione fino ad esaurimento dei posti.


IL MATTINO (AVELLINO)

Giovedì, 22 Giugno 2006
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