(ASAPS) PARIGI – L’uso del telefono cellulare e la guida,
sono due “usi” della modernità che poco si conciliano con lo scopo principale
della vita stessa: la sopravvivenza. Lo dicono i fatti, lo dicono le leggi e
perfino gli studi scientifici, alcuni dei quali sono arrivati perfino a
dimostrare che nemmeno con l’auricolare è scongiurato il pericolo del botto. Il
problema, infatti, non sembra più limitato soltanto alle “mani libere”, ma
soprattutto all’abbassamento della soglia di distrazione che una conversazione
telefonica comporta durante la guida, uno stato fisico che coinvolge tutto il corpo e la mente umana. Dissociare
quest’ultima dalla necessità di tenere attivi i sensori, mentre gambe e braccia
conducono un veicolo da un punto all’altro, è un problema. Per questo motivo,
il ministro dei trasporti francese, Dominique Perben, ed il presidente
dell’associazione francese che riunisce gli operatori di telefonia mobile
(AFOM), Philippe Montagner, hanno stretto un’alleanza – per la verità già
collaudata in passato – per una nuova campagna di sensibilizzazione sul
problema, con un titolo che è tutto un programma: “al volante, risponde la
segreteria”. Al progetto hanno aderito, come in precedenza, cinque tra i
maggiori colossi impegnati nella fabbricazione dei telefoni cellulari, le tre
case francesi costruttrici di veicoli, i centri privati di revisione, le
associazioni per la prevenzione stradale e molte aziende private, già legate da
precedenti contratti con il dipartimento della Sécurité routière. Un patto d’acciaio,
che costituisce di fatto una delle iniziative più consistenti, e parliamo di
ambito europeo, sul rapporto tra telefonia mobile e sicurezza stradale,
sviluppato dai suoi ideatori su due livelli diversi. Una parte della campagna è stata strutturata per spiegare
come la guida – per essere il più possibile esente da rischi – deve essere
caratterizzata da meno distrazioni possibili: arriva una chiamata? Per non
correre pericoli, bisogna che la segreteria telefonica entri in azione e registri
la chiamata in arrivo, mentre per telefonare è opportuno fermarsi in una zona
sicura, che non sia ovviamente la corsia di emergenza autostradale.
Assolutamente sconsigliato comunicare attraverso messaggi di testo o
multimediali, visto che il rischio di distrazione è elevatissimo in condizioni
di questo tipo. Attualmente il codice della strada francese prevede, per
chi usa il telefono durante la guida, un’ammenda di 35 euro (22 se pagata entro
3 giorni) e la decurtazione di 2 punti dalla patente (che in Francia ha una
riserva di 12 punti, 6 nel caso di neopatentati). La sanzione è destinata ad
aumentare fino a 150 euro nel caso che la violazione sia legata ad un’azione
penale. Con l’arrivo dell’estate, l’attività della
« cordata » per la sicurezza ha avuto un’accelerazione ed ora la
priorità è quella di far “evolvere” il comportamento dei conducenti. Di questo,
dunque, si tratta: evoluzione in una condotta maggiormente sicura e mirata ad
una sola persona tra quelle sedute in auto, il conducente. Lui, il patentato
medio, ha già dimostrato (almeno in Francia) di avere le idee chiare. Si pensi
che secondo un sondaggio effettuato congiuntamente tra gli operatori di
telefonia mobile transalpini e la Sécurité Routière, il 92% dei francesi
ritengono che l’utilizzo del telefonino durante la guida sia assolutamente
pericoloso, mentre ben il 98% degli intervistati – svariate migliaia di clienti
dei 5 gestori – sanno che usarlo mentre si è al volante è vietato dal Code du
Route. Il 16% degli intervistati, ha ammesso di averlo usato guidando: una
cifra che è cresciuta rispetto alle identiche rilevazioni effettuate nel 2005 e
nel 2004, quando a dare la stessa risposta fu rispettivamente il 12 e l’11%. Su
queste cifre pesa il dubbio della sincerità, ma il fatto che le rilevazioni su
tre anni abbia evidenziato risultati tutto sommato analoghi depone a favore
della buona fede degli intervistati. Chi viaggia in Francia, avrà notato che il numero di
conducenti al telefono durante la marcia è assolutamente più basso rispetto a
quelli in Italia, dove in certe occasioni si fa prima a contare chi il telefono
non lo usa. Tornando alla statistica, la ricerca ha dimostrato che
l’82% dei francesi ritiene che avere un telefono in macchina sia utile, mentre
per il 74% dei francesi averlo a bordo infonde un senso di sicurezza. Insomma, l’utilità del telefonino durante la marcia è
ormai dimostrata ed in questo possiamo dare anche la nostra opinione di
poliziotti, visto che oggi la telefonata parte nell’immediatezza di un evento e
garantisce tempi d’allarme e d’intervento impensabili fino a 10 anni fa, quando
per chiamare un’ambulanza bisognava fare chilometri alla ricerca di una cabina. Il senso della campagna, è quello di imparare a convivere
con uno strumento di comunicazione sociale, del quale – ammettiamolo pure – non
sappiamo più fare a meno.(Asaps)
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