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Droga 26/06/2006

La polstrada di Verona Sud scopre tre corrieri di «neve»

Mezzo chilo di coca due veronesi in cella
Con la coppia che tornava da Milano, anche un tunisino

a.v.

Mezzo chilo di cocaina nascosta sotto il sedile dell’auto, neanche tanto occultata tutto sommato, a dimostrazione che il gruppo pensava di farla franca.
Due veronesi e un tunisino sono stati arrestati giovedì sera, alle 22.30 dalla polizia stradale di Verona sud in zona Castelnuovo del Garda mentre tornavano sulla A4 da Milano.
Alla guida di una Seat Leon c’era un operaio, nato a Verona, 21 anni, incensurato. Al suo fianco S. I., vent’anni, nata a Milano, sua convivente, anche lei senza precedenti penali. Nel sedile posteriore il tunisino E. B., 27 anni, residente in via Roveggia, ma irregolare in Italia e con vari precedenti penali per droga.
Secondo quanto reso noto dalla polizia, l’auto è stata fermata per un normale controllo, essendo in questo periodo le autostrade particolarmente pattugliate in vista dell’esodo estivo. Non appena il trio è stato fermato ha dimostrato un nervosismo sospetto e per questo, dopo la richiesta di documenti, per altro non forniti, visto che il conducente non ha la patente ed era alla guida dell’auto intestata alla madre, i poliziotti hanno effettuato la perquisizione dell’auto, scoprendo così il blocco da 550 grammi di cocaina.
I tre sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Le loro posizioni sono al vaglio del magistrato. Per ora i tre restano in carcere. La loro posizione potrà cambiare dopo gli interrogatori di garanzia.
È probabile che i tre siano «semplicemente» dei corrieri con il compito di andare a prendere la droga in Lombardia per poi smerciarla sulla piazza veronese. Il fatto d’essere incensurati giocava a vantaggio dei due italiani, che così avrebbero dovuto riuscire a passare indenni da controlli.
La polizia stradale ha sequestrato i cellulari che avevano i tre, adesso verranno estese le ricerche, richiesti i tabulati delle telefonate per verificare chi sia stato contattato subito prima e dopo l’acquisto della droga. Non sono state sequestrate somme di denaro, a dimostrazione che tutto era stato speso per l’acquisto della droga che avrebbe potuto fruttare oltre ventimila euro.



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Da “L’Arena” del 24 giugno 2006
Da “L’Arena”
Lunedì, 26 Giugno 2006
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