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Editoriali 22/07/2003

Incidenti: servono misure decisive e coraggiose

Anche per il 2001 dati preoccupanti e in crescita Si allontana l’obiettivo -50% richiesto dall’Ue

Incidenti: servono misure decisive e coraggiose
Anche per il 2001
dati preoccupanti e in crescita

Si allontana l’obiettivo -50% richiesto dall’Ue

di Giordano Biserni*

Potete girarle come vi pare, guardarle per un verso o per l’altro, ma alla fine le cifre degli incidenti stradali del 2001, distribuite alla Conferenza del Traffico di Riva del Garda nel maggio scorso, rimangono preoccupanti.
Nel 2001 gli incidenti stradali sono stati, secondo l’ISTAT, 235.142 con un incremento del 2,7% rispetto a quelli del 2000 che furono 228.912.
I morti nel 2001 sono stati calcolati in 6.682, con una crescita dello 0,5% rispetto ai 6.649 del 2000, i feriti 334.679, con una lievitazione del 4,1% rispetto ai 321.603 del 2000. Ma qui arrivano subito i primi distinguo. Infatti, come dice l’ISTAT in una nota a margine, "I dati relativi all’anno 2000 sono stati aggiornati sulla base dei modelli pervenuti in ritardo".
Lo scorso anno a Riva del Garda ci distribuirono i dati del 2000 che fissavano in 219.032 gli incidenti, 6.410 i morti e 301.559 i feriti.
E’ ovvio che considerando quei dati, gli aumenti del 2001 sarebbero rispettivamente del 7,3% per gli incidenti, del 4,2% per i morti e dell’11% per i feriti. Qualcuno dirà che è ovvio che i dati vadano aggiornati. Certo - rispondiamo - però allora anche le analisi del 2000 rispetto al 1999 andrebbero riviste. E poi chi ci dice che anche i dati del 2001 non vengano successivamente aggiornati, ovviamente in eccesso?


Insomma in questa fiera dei numeri della sinistrosità stradale l’analisi dovrebbe essere delegata più che agli esperti di incidenti stradali a una chiromante. Resta inchiodato, allo stato delle cose, un fatto. Con questa tendenza ci possiamo solo sognare di raggiungere il 50% in meno di incidenti e vittime che ci ha chiesto l’Ue entro il 2010. Di più! Con questo trend secondo un’analisi sviluppata dagli esperti in seno alla Consulta Nazionale, entro i prossimi 5 anni potremo toccare punte di 8-9000 morti l’anno. Il grafico è chiaro, dopo una sensibile diminuzione dei sinistri e delle vittime alla fine degli anni ’80 e nei primi anni ’90, dal 1995 la situazione si è stabilizzata e anzi tende ad impennarsi di nuovo. Il grafico di tendenza comincia a segnare preoccupanti curve in risalita. E allora? Allora vuol dire che finora la profilassi e la cura non hanno funzionato. Finora, per dirla alla Gianni Brera, di schiuma tanta ma di birra poca. Servono cure nuove, interventi seri e immediati. Al di là dell’educazione stradale (materia difficilissima da realizzare in modo continuativo) e della formazione nel momento del rilascio della patente e del prossimo certificato per i ciclomotoristi, servono interventi ora, subito, e questi si possono realizzare solo con seri e capillari controlli.Cominciamo col ripianare subito l’organico della Stradale. Se la Polizia di Stato è in organico vuol dire che si sono realizzate strutture burocratiche nuove che hanno assorbito energie, sottratte a molte attività operative: Polstrada in testa. Si rivedano completamente le modalità procedurali del Giudice di Pace, evitando le devastanti sentenze che in molte realtà annullano il 50/60% dei verbali. Le forze di polizia sono fatte tutte di incapaci?
Si attivino seri e costanti servizi con gli etilometro e gli accertamenti a distanza nelle strade dove veramente c’è rischio.

Si deve evitare di creare con gli autovelox e telelaser una sorta di slot-machine utili alle casse delle amministrazioni, e che, non comprese dagli automobilisti, costituiscono alibi per la violazione sistematica. Si realizzi un serio ed efficace sistema di controlli, che raggiunga il trasgressore nel 30/50% dei casi, non nello zero virgola…
I modelli positivi non mancano. Si concretizzi un sistema all’inglese che ha ottenuto risultati molto soddisfacenti. Poiché quella sulle strade è un’emergenza, la si affronti come le altre. Per la SARS, per la lotta ai fumatori, per la revisione dei porto d’armi si sono fatte e si stanno facendo cose serie, quando si incomincia anche per la sicurezza stradale?
Ecco la seconda puntata delle modifiche al C.d.S., vedremo se saranno utili, efficaci e serie. I commenti prossimamente.
Dopo di quelle non rimarrà che l’installazione di una bella scatola nera su tutti i veicoli che ci dica tutto del prima e del dopo il controllo o il sinistro, con buona pace dei professionisti del ricorso e dei furbi di questo Paese che vogliono le regole, ma per gli altri.
E comunque buone vacanze a tutti.

* Presidente Asaps


di Giordano Biserni

Editoriale "Il Centauro"
Martedì, 22 Luglio 2003
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