MARKETPRESS.INFO PER COMBATTERE LE DIPENDENZE DALLE DROGHE PRESENTATO:
“DORID” CENTRO DOCUMENTAZIONE RICERCA Padova, - Le dipendenze dalle droghe da parte dei giovani e degli adulti è un problema di primaria importanza per la Regione Veneto. Da oggi c’è un nuovo strumento regionale per combatterle. Si tratta del centro di documentazione e ricerca - Dorid - presentato stamani a Padova, a Villa Ottoboni da parte dell’Assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli. “Il centro - ha detto De Poli - è stato voluto dalla Regione dalla per approfondire i temi relativi alle dipendenze da sostanze psicoattive, con un’attenzione particolare alle nuove emergenze legate all’evoluzione e alla complessità del mondo moderno, dall’alcool al fumo al gioco d’azzardo, responsabili di malessere, malattia, marginalità e si propone di offrire un servizio utile all’accrescimento culturale e scientifico degli operatori del settore, dei ricercatori, del personale dei Dipartimenti di Prevenzione, dei Sert e delle Comunità terapeutiche”. Il Centro di Documentazione e Ricerca si basa sulla collaborazione tra Regione, Azienda ospedaliera e Ulss 16 di Padova e conta sulla professionalità di un Comitato scientifico, sull’esperienza di operatori provenienti dai Sert, dalle comunità terapeutiche e di docenti universitari. Dorid è un portale web - indirizzo www. Dorid. Org - ma sarà anche un Centro servizi - Biblioteca e sarà aperto prossimamente a Padova. Per il direttore di Dorid, Paolo Stocco, il Centro “sarà un importante strumento di formazione ed informazione tecnico-scientifica, contenitore “intelligente” di leggi e fatti giuridici; eventi e manifestazioni scientifiche; contatti, progetti di respiro locale ed internazionale; spazio di interscambio tra operatori del settore, supporto interattivo per quanti operano nel campo delle dipendenze. Inoltre - ha aggiunto - consentirà di offrire agli esperti del settore, pubblico e privato, dei percorsi di aggiornamento attraverso l’accesso alle più importanti banche dati e alle più prestigiose riviste internazionali, acquisendo dettagliata documentazione scientifica in tempo reale. L’accesso sarà gratuito, tramite password”. VIVIMILANO.IT Allarme droga. Moratti: serve un patto
per i giovani
Il sindaco: lo
spinello fa male come la cocaina. Subito un’alleanza istituzioni-volontariato.
No alle stanze del buco Non c’è nessuna differenza tra uno spinello e un tiro di
cocaina. «Droghe leggere e droghe pesanti fanno egualmente male». Boccia anche
le «stanze del buco» proposte dal ministro di Rifondazione, Paolo Ferrero,
ritenute una vera aberrazione, perché condannano il tossicodipendente a una
«cronicizzazione senza soluzione». Il sindaco Letizia Moratti, alla vigilia
della Giornata mondiale contro la droga, lancia il grido d’allarme del Comune e
propone un’alleanza tra istituzioni e volontariato per combattere le
tossicodipendenze. Partendo da un assunto: non c’è nessuna differenza tra le
droghe leggere e le droghe pesanti. Fanno male entrambe. Posizione lontana
mille miglia dall’Albertini pensiero, che ai suoi tempi aveva detto: «Ne
ammazza più l’alcol di uno spinello». Ma con uno scarto essenziale rispetto
alla Giovanardi-Fini: la Moratti non è assolutamente d’accordo con l’equazione
spinellatore-criminale. Parole che però provocano subito la reazione del
centrosinistra: «È un abbaglio. Ancora una volta si premia un approccio
ideologico sconfessato da numerosissimi operatori del settore. Con il rischio
di far finire in carcere migliaia di studenti che fumano uno spinello». Gli
appelli dei tecnici hanno avuto una risposta. L’allarme era stato lanciato
dall’Istituto di ricerca farmacologica Mario Negri che aveva analizzato l’acqua
del depuratore di Nosedo. I residui di cocaina presenti nell’acqua avevano
tracciato uno scenario inquietante: oltre 10mila giovani tra i 15 e i 34 anni
fanno uso quotidiano di cocaina. In altri termini, il 4 per cento dei 15-34enni
assume ogni giorno una dose di cocaina di duecento milligrammi. Cifre che
avevano spinto il direttore del Negri, Silvio Garattini, e Don Rigoldi a
chiedere l’intervento del Comune. Ieri, la risposta è arrivata. La Moratti, che
da sempre ha sostenuto l’azione e il programma sociale della comunità di San Patrignano, dove quando può vi trascorre il weekend con il
marito Gianmarco, ha lanciato il nuovo piano d’informazione e prevenzione di
Palazzo Marino, coordinato dall’assessorato alla Salute di Carla De Albertis:
«La droga è il sintomo di un disagio profondo che vivono specialmente i più
giovani che, anche per difficoltà relazionali con il mondo degli adulti,
cercano vie di fuga dalla realtà per un vuoto, una fatica interiore e un senso
d’angoscia dal quale sembra non esserci scampo. Ma dalla droga si può uscire:
per questo è importante intervenire in modo sempre più preventivo moltiplicando
i luoghi nei quali i giovani possono essere aiutati ad individuare e attuare un
proprio progetto, un percorso umano e professionale, dove siano vinte le
difficoltà di comunicazione tra generazioni diverse e sia possibile riscoprire
motivazioni e interessi». La Moratti promette: «Lavoreremo con tutti gli
istituti scientifici e gli esperti per costruire al meglio un piano di
prevenzione come quello che abbiamo lanciato adesso». E non nasconde di essere
mille miglia lontana dalle proposte del ministro Ferrero di istituire «stanze
del buco». «Per quanti cadono in questa tremenda dipendenza è necessario
aiutare i tentativi di un affrancamento definitivo, valorizzando la rete di
volontari già presenti sul campo, che insieme al Comune e alle altre
Istituzioni sono attive in un’azione di recupero e reinserimento, anche
professionale, lavorando con i ragazzi e con le loro famiglie, che spesso
rimangono isolate nel combattere questa battaglia». In altre parole: «Sono
assolutamente contraria alle stanze del buco, perché significa considerare il
problema della droga come una questione di ordine medico. E per di più un
problema medico che rischia di diventare "cronico", dal quale non è
possibile uscire. Dalla droga invece si può uscire». Non è d’accordo l’Unione
che con il segretario cittadino dei Ds, Pierfrancesco Majorino, replica: «La
strategia a cui si fa riferimento si fonda, nel solco dell’orribile legge
nazionale Fini-Giovanardi, sull’equiparazione tra droghe leggere e droghe
pesanti e prosegue nell’inseguire un pericoloso abbaglio, quello secondo il
quale serva insistere sulle politiche repressive e proibizioniste risultate
tristemente fallimentari. Ancora una volta si premia un approccio ideologico
sconfessato da numerosissimi operatori laici e cattolici del settore delle
comunità terapeutiche e da esponenti della comunità scientifica come il
professor Veronesi». Maurizio Giannattasio IL GAZZETTINO (ROVIGO) Una serata con don Gelmini può essere contagiosa. Una serata con don
Gelmini può essere contagiosa. «Siete giovani, lavorate!» ha esortato
rilanciando la cultura del buon esempio contro il "malessere da
benessere", la cultura dello sballo (in Polesine un giovane su 4 consuma
abitualmente alcol o droghe) e di quanti sono «rincoglioniti a 20 anni, senza
sprint e senza amore».«Ascoltate i nonni invece della tv - ha consigliato
augurando ai giovani di ricevere dai genitori - ideali e valori, non
appartamenti e conti correnti». L’intervento di don Gelmini alla seconda
edizione di "Spettacolo, musica e solidarietà" ha richiamato nel
parco 2000 di Borsea oltre 500 persone, affascinate dagli 81 anni e
dall’esperienza delle 254 "Comunità incontro" seminati nel mondo dal
sacerdote testimone. Salito sul palco subito dopo la musica degli Heza e
l’azzurra di sci alpino Melania Corradini, è andato a ruota libera.
Raccontandosi di quando pascolava le mucche e fino a diventare il sacerdote che
dal 1979 ha accolto nelle Comunità incontro oltre 500mila giovani con problemi
di dipendenze. «Sindaco - ha detto don Pierino a Fausto Merchiori, presente in
platea - ti occuperai di fogne perché non salga il puzzo nelle strade, di
lampioni e, tra tante cose, anche di tenere in ordine i cimiteri, ma se non ti
occuperai anche dell’educazione dei ragazzi, sarà la città a diventare un cimitero».
Don Pierino oggi è preoccupato da chi propone le cosiddette "stanze del
buco" ma anche dall’atteggiamento dei giovani verso cocaina, ecstasy o
crack. Giovani che entrano nelle comunità incontro «e dicono di non essere
drogati perché non si bucano», ha detto. In Polesine il cammino delle Comunità
incontro proseguirà con la riapertura, prevista nel 2008, del centro di
Grignano: alla ristrutturazione sono state devolute le offerte raccolte nelle
tre serate di "Sms", concluse ieri, dalla musica delle Foxy ladies, e
dall’attrice Claudia Koll. Nicola Astolfi IL MESSAGGERO (ABRUZZO) Oggi la Giornata contro la droga il Cipa lancia l’allarme:
consumi in aumento di DANIELA CESARII ORTONA - E’ allarme per l’aumento del consumo di droga e alcol. Lo dicono gli esperti preoccupati perché il fenomeno, prima limitato al mondo giovanile, sta sempre più diffondendosi in tutte le fasce della società. ”Le droghe non sono un gioco da ragazzi” è il tema della campagna dell’Onu diffuso oggi in occasione della Giornata mondiale di lotta alla droga. Lamberto Iannucci del CIPA, il Centro di Informazione e di Prima Accoglienza di Ortona, associazione impegnata fin dal 1985 in interventi sociali legati alle dipendenze, dice: « Oggi l’utilizzo di sostanze stupefacenti presenta un forte legame con i contesti e gli atteggiamenti della normalità. In particolare, il fenomeno delle dipendenze non interessa più solo i giovani, ma coinvolge tutta la nostra società. Gli interventi degli esperti dei servizi pubblici e del privato sociale, svolti in collaborazione con le diverse agenzie educative, devono essere occasione di sensibilizzazione e di corretta informazione sul tema delle droghe ma, anche e soprattutto, di riflessione sul rapporto che le persone hanno con le sostanze e di contrasto del concetto della normalità dell’assunzione. Siamo infatti convinti che una seria e consapevole visione del problema, unita alla sensibilità e al coinvolgimento di tutti sia il modo migliore per portare avanti una valida strategia di prevenzione, partendo da noi stessi, dal nostro quotidiano e iniziando a svincolarci da modelli socio-culturali che ci spingono verso una logica dei consumi sempre più esasperata». SALUTE EUROPA.IT Traumatismi involontari: responsabili dei due terzi delle
morti annuali in Europa Ogni anno, circa 800 000 persone muoiono a causa di
traumatismi (8.3% di tutte le morti in Europa), una media di circa 2200 al
giorno o 90 all’ora. Per ognuna di queste morti, si stima che 30 persone
vengano ospedalizzate ed ulteriori 300 richiedano cure nelle unità di pronto
soccorso. Tuttavia, due su tre di queste morti e la maggior parte delle lesioni
non mortali potrebbero essere evitate. Per prevenire i traumatismi esistono molte strategie
vantaggiose dal punto di vista costo-beneficio. Se tutti i paesi della regione
europea avessero lo stesso tasso di mortalità per traumatismi del paese col
tasso più basso, circa 500 000 vite potrebbero essere salvate ogni anno. Questo è il quadro che emerge dalla pubblicazione Injuries
and violence in Europe. Why they matter and what can be done (Traumatismi e
violenza in Europa. Perchè sono importanti e cosa si può fare), che l’OMS
Europa lancia oggi in occasione della prima Conferenza Europea sulla
prevenzione dei traumatismi e la promozione della sicurezza, in corso di
svolgimento a Vienna il 25-27 giugno 2006. Per arginare l’epidemia di traumatismi sono necessari
interventi in diversi settori; questo libro identifica opportunità uniche per
migliorare la salute attraverso un approccio multisettoriale pioneristico
guidato dal settore sanitario. Il libro documenta inoltre l’ampiezza del problema e gli
interventi chiave disponibili per affrontarlo. La pubblicazione mira a fornire
supporto ai decisori, alla società civile e ai professionisti del settore
sanitario per promuovere la prevenzione dei traumatismi e la sicurezza e
collaborare con altri settori per lo sviluppo di piani e azioni preventive. I traumatismi possono essere sia involontari (come ad
esempio quelli causati da incidenti stradali, avvelenamenti, annegamenti,
cadute, incendi e ustioni) che volontari (causati da violenza diretta su sé
stessi o su altri). Insieme essi costituiscono la prima causa di morte per le
persone al di sotto dei 45 anni. In particolare, i traumatismi sono
responsabili di 28 000 vittime all’anno fra i bambini al di sotto dei 15 anni
(il 36% di tutte le morti in questa fascia di età). Tuttavia, nella regione europea dell’OMS i tassi di
mortalità per traumatismi nei paesi più ricchi e in quelli più poveri
presentano la più ampia escursione che in qualsiasi altra parte del mondo. Chi
vive in paesi a reddito medio e basso ha una probabilità circa quattro volte
più alta di morire per traumatismi rispetto a chi vive in paesi ad alto
reddito. Inoltre, indipendentemente dalla ricchezza del paese, i bambini, gli
anziani e i poveri hanno un rischio maggiore di morire per traumatismi. In
particolare, per i bambini provenienti da famiglie indigenti il rischio è 3-4
volte più alto rispetto ai bambini provenienti da famiglie agiate. Adattare e trasferire l’esperienza dei paesi a minore
mortalità ai paesi a mortalità più alta consentirebbe grandi guadagni. Prima di
tutto, la prevenzione dovrebbe essere riconosciuta come una responsabilità
dell’intera società. Ciò rappresenta un cambio paradigmatico che si allontana
dalla delega di responsabilità esclusiva all’individuo. Alcuni fattori di
rischio, come il consumo di alcool e la povertà, sono comuni a tutti i tipi di
traumatismi e violenza. Il controllo di tali fattori potrebbe produrre i
maggiori benefici per la salute . Interventi salvavita forniscono un ottimo ritorno per gli
investimenti effettuati, poiché possono contribuire a ridurre i costi annuali
per l’intera regione europea di tutti i traumatismi, letali e non (la cui stima
ammonta rispettivamente a €1-6 miliardi e €80-290 miliardi). Per esempio, ogni
euro speso per misure preventive di diverso tipo puo’ portare grandi risparmi: allarmi antincendio: 69 € seggiolini di sicurezza dei bambini: 32 € controllo del possesso di armi: 79 € visite domiciliari ed educazione dei genitori contro
l’abuso dei minori: 19 €. Il settore sanitario può giocare un ruolo centrale nel
guidare un approccio multisettoriale alla prevenzione dei traumatismi, che va
oltre le attività di emergenza e riabilitazione. Può coinvolgere altri settori
e dare supporto, quantificando i decessi e i casi di malattia, fornendo
informazioni sui fattori di rischio, identificando e promuovendo interventi
efficaci. I traumatismi involontari sono responsabili dei due terzi
delle morti annuali per traumatismi: Gli incidenti stradali uccidono 127 000 persone (55% fra i
15 e i 44 anni) e ne feriscono o rendono disabili 2.4 milioni. Gli avvelenamenti causano 110 000 decessi. L’uso di alcol
è responsabile fino al 70% di queste morti, specialmente nella parte orientale
della regione europea. Gli annegamenti provocano 38 000 morti e sono la terza
causa di morte per i bambini tra i 5 e i 14 anni. Le cadute uccidono 80 000 persone, con un tasso di
mortalità maggiore fra gli ultra-ottantenni. Le ustioni causano 24 000 morti e sono la principale causa
di deturpazioni. La violenza causa circa 257 000 decessi ogni anno (il 32%
di tutti i decessi per ogni tipo di traumatismi). Le lesioni autoinflitte sono la prima causa di morte per
traumatismi, con 164 000 vittime all’anno. La violenza interpersonale uccide 73 000 persone l’anno.
Per ogni morte ci sono 20-40 visite ospedaliere. La denuncia in misura ridotta
di episodi di violenza porta a sottostimare la dimensione del problema. L’abuso di minori e gli omicidi causano annualmente 1 500
morti nei bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni. Le conseguenze degli abusi
si possono manifestare successivamente nel corso della vita delle vittime. La violenza giovanile è la terza causa di morte con oltre
12 000 vittime all’anno. La violenza tra partner è responsabile del 40-70% di tutti
gli omicidi di cui sono vittime le donne. La violenza sessuale viene denunciata da una donna su 4 e
da un uomo su 20 nel corso della loro vita. L’abuso degli anziani avviene sul 4-6% degli anziani che vivono in casa. IL GAZZETTINO (PADOVA) IN VIA TIZIANO ASPETTI Minaccia i cinesi del bar "C", denunciato
Un padovano di 34 anni, M.B. è indagato in stato di libertà dalla Questura per aver minacciato i titolari cinesi del bar "C" in via Tiziano Aspetti. L’uomo l’altro giorno alle 18.30 è entrato nel bar in stato di ubriachezza e ha fatto una discussione con i titolari probabilmente perché voleva da bere. Al loro diniego è ritornato alla carica poco dopo distruggendo uno dei lampioncini decorativi del locale. Ma non basta. Ha minacciato anche gli agenti e quindi è stato denunciato anche per resistenza. La Questura ha indagato in stato di libertà anche A.P. che sempres sabato è stato controllato da una pattuglia della Volante in via Anelli. L’uomo che era stato arrestato anche pochi giorni fa era in bicicletta e nel suo zaino è stato trovato un tronchese. È stato denunciato per porto ingiustificato di arnesi da scasso. IL MATTINO (NAZIONALE) ANIELLO SAMMARCO Torre Del Greco. A due settimane da una mega-rissa che mise a soqquadro l’ospedale, nuova aggressione al Maresca. M.A. e S.C., trentenni di Portici, giunti in stato di ebbrezza al pronto soccorso hanno sfogato la loro rabbia su poliziotti, medici e infermieri ieri attorno alle 2 di notte. Poco prima i due sarebbero stati aggrediti da un gruppo di extracomunitari al porto di Portici (s’indaga sull’episodio). Qualche apprezzamento di troppo a una ragazza - secondo i due - avrebbe scatenato la rissa. Sul posto un’ambulanza del 118 e una volante del commissariato Portici-Ercolano. Per le ferite M.A. e S.C. sono stati portati al Maresca. Dopo gli accertamenti (controllato il tasso alcolemico, risultato elevato) hanno inveito contro gli agenti per non essere intervenuti in tempo a sedare la rissa. I due si sono scagliati contro i poliziotti e hanno aggredito a calci e pugni anche medici e infermieri. Dopo la rissa (sedata a fatica con l’intervento di altri agenti in borghese) un’infermiera, Maria Teresa Petruzzella, che ha battuto violentemente il capo contro un muro, ha riportato una leggera commozione celebrale, quattro punti di sutura e 10 giorni di prognosi. 5 giorni per Walter Niglio (contusioni e escoriazioni), medico di turno. Refertati due poliziotti. I due sono liberi perché incensurati ma denunciati per aggressione e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento. IL MESSAGGERO (ABRUZZO) Con l’auto investe quattro ragazzi e fugge Giovane di 22
anni fermato dalla Polizia Ha investito quattro ragazzi e poi ha proseguito la sua
corsa. Quando gli agenti della Volante sono riusciti a fermarlo, il ragazzo, 22
anni, di Montesilvano, è apparso ubriaco e secondo la Polizia, aveva anche
fumato hashish. Risultato: è stato denunciato per guida in condizioni di
ebbrezza e omissione di soccorso. Stessa accusa di omissione di soccorso per un
giovane di 26 anni che era con lui. I ragazzi investiti hanno riportato solo
ferite leggere. Il fatto è accaduto tra l’una e mezza e le 2 della notte tra
sabato e domenica in piazza della Repubblica. Figlio ladro. E sempre la Polizia è intervenuta in un’abitazione dei Colli, visitata da un ladro. Ladro particolare, però, essendo il figlio della proprietaria dell’alloggio. La signora ha raccontato agli agenti della Volante di aver visto il figlio, tossicodipendente e non più convivente, nel giardino della sua vicina. In mano il ragazzo aveva un sacchetto. Quando la signora è entrata in casa si è resa conto che mancavano i gioielli, il cui valore approssimativo si aggira tra 40 e 50 mila euro. E’ finita che la mamma ha denunciato il figlio. IL MESSAGGERO (VITERBO) Continuano i raid notturni e di disturbo della quiete
pubblica, soprattutto il sabato. La rabbia dei residenti Tornano i vandali, assalto alla Telecom
Civita
Castellana, distrutta una centralina. Colpita anche una cabina Enel
A Civita Castellana oramai il teppismo è di casa il sabato
notte. Ai poco raccomandabili ubriaconi e a quelli che non rispettano il codice
della strada, oltre alle più elementari regole di convivenza civile, si sono
aggiunti da tempo i vandali. La settimana scorsa erano stati spaccati alcuni
grossi vasi in ceramica all’esterno di un giardino in via Santa Felicissima,
una colonnina per l’allaccio della Enel e imbrattati alcuni portoni nelle
vicinanze, questa volta è toccato ad una centralina della Telecom in via San
Gratiliano andare in pezzi. Ignoti teppisti l’hanno completamente distrutta
forse con una mazza, anche se qualcuno ha sostenuto l’ipotesi che per procurare
un danno cosi ingente alla struttura e ai collegamenti interni, gli imbecilli
di turno, si siano serviti di un fuoristrada. Un centinaio di metri più avanti
le attenzioni sono state rivolte ad una cabina delle media tensione dell’Enel,
che ha però ha resistito ai colpi e si è solo piegata su un lato. Per gli
abitanti della zona compresa tra via Giovanni XXIII, via San Gratiliano, piazza
della Liberazione è stata l’ennesima notte insonne e piena di incubi quella tra
sabato e domenica; schiamazzi, grida, musica a palla, corse sfrenate di auto e
moto e scene boccaccesche oltre a quelle di vandalismo sono stati pezzi forti.
In via San Giovanni, alle prime luci dell’alba una ragazza, ubriaca, forse per
questioni d’amore da parte di un certo Luca, tra urla impressionanti ha tentato
il suicidio cercando di gettarsi sotto le ruote delle macchine che transitavano
in quel momento. Oramai i residenti esasperati, hanno i nervi a fior di
pelle e chiedono tolleranza zero da parte delle forze dell’ordine. Quello che
viene maggiormente contestata è la scarsa presenza di forze dell’ordine durante
il fine settimana. All’amministrazione comunale poi viene chiesto un intervento
deciso che possa arginare queste situazioni di violenza, disordine e
aggressività che vanno sempre aumentando. Da più parte viene invocata una presa
di posizione che venga fatta rispettare in modo da poter tornare a vivere in
pace a casa propria senza l’incubo delle scorribande notturne. Re. Vi. LA PROVINCIA DI CREMONA Malavita. L’uomo, un albanese di 34 anni, a Paullo ha
travolto una famiglia e poi è fuggito. Intercettato sulla Paullese Scontro, fuga e botte ai carabinieri
Pirata della strada arrestato sabato sera a Pandino: era
ubriaco
di Luca Bettini PANDINO — La serata folle di un albanese
si è conclusa nel carcere di Cremona. Nel mezzo, Sheptim Kumria, 34 anni,
residente nel Milanese, fra sabato e ieri, ha fatto di tutto: a Paullo,
ubriaco, al volante della sua auto, ha provocato un incidente ed è fuggito;
quindi ha minacciato un altro automobilista che aveva cercato di fermarlo.
Infine, bloccato a Pandino da una pattuglia del nucleo radiomobile di Crema, ha
pensato bene di aggredire due carabinieri che sono finiti all’ospedale: il
brigadiere ne avrà per dieci giorni, l’appuntato per sette. Anche l’albanese è
uscito malconcio dal ‘match’: sette giorni di prognosi. E’ stato arrestato e
oggi lo aspetta il processo per direttissima. La notte da malavita per Kumria inizia presto, verso le 21,30 a Paullo nel Milanese. E’ a bordo della sua Marea, ed è sbronzo (più tardi i test dell’alcolemia riveleranno un tasso di 1,96), All’incrocio fra via Dante e via Mantova ‘brucia’ lo stop e si scontra con una Volvo: nell’abitacolo padre, madre, e due figli. L’albanese fugge a folle velocità lungo la Paullese in direzione di Crema. Tutti gli occupanti della Volvo hanno riportato ferite, fortunatamente non gravi, guaribili dai venti ai sette giorni. La scena avviene sotto gli occhi di alcuni testimoni. Uno dei più intraprendenti, si lancia all’inseguimento del pirata della strada. Ma Kumria non è uomo da spaventarsi, specie con in corpo qualche bicchiere in più. Si accorge di essere tallonato e invece di accelerare accosta la macchina e scende. Aggredisce e minaccia l’inseguitore fino a costringerlo a risalire sull’auto e tornare sui suoi passi. Verso le 22 viene fermato da una pattuglia del Radiomobile a Pandino. Capisce che i militari sono al corrente di quanto ha combinato una mezzora prima a Paullo e non appena gli viene contestata la guida in stato di ebbrezza, l’albanese cerca di riprendersi i documenti che aveva consegnato ai carabinieri. Scoppia la rissa: Kumria colpisce con una testata al volto sia il brigadiere che l’appuntato che però reagiscono riuscendo a bloccarlo fino all’arrivo dei rinforzi e dei sanitari. Militari e pirata della strada finiscono all’ospedale. Kumria ha un tasso alcolico molto superiore alla media: dovrà rispondere anche di questo, oltre che dell’omissione di soccorso e dell’aggressione a pubblico ufficiale. Dopo due notti passate nel carcere di Cremona, oggi comparirà davanti al giudice per la direttissima. CORRIERE ROMAGNA Ubriaco al volante Denunciato
IMOLA - Aveva sicuramente bevuto qualche bicchiere di troppo. Ma sfortunatamente ha incontrato sulla propria strada una pattuglia di carabinieri che stava effettuando i classici controlli del week end. Così un giovane di 33 anni, residente vicino a Milano, è stato fermato dai carabinieri verso le 2.10 di ieri notte vicino al ponte sul Santerno verso Faenza alla guida della sua Fiat Punto. Il controllo dell’etilometro è stato implacabile e ha avuto come conseguenze il ritiro della patente e la denuncia per guida in stato d’ebbrezza. CORRIERE ADRIATICO via torrioni ubriaco alla guida rischia il filotto ANCONA - Alza troppo il gomito, la vista gli si appanna e le mani gli tremano sul volante. Rischia di fare filotto, colpisce di striscio due o tre auto e poi per fortuna si ferma. Poteva avere conseguenze ben peggiori la carambola innescata ieri mattina nella strada che corre sopra il distretto militare. La traiettoria fuori controllo ha lasciato i segni ai bordi di via Torrioni, dov’erano parcheggiate le auto di sventurati che l’hanno trovata con la fiancata da rifare. L’automobilista responsabile del fuori programma sull’asfalto, ad un controllo dei carabinieri è risultato in stato di ebbrezza. Il test per misurare la quantità di alcol nel sangue ha infatti rivelato che aveva bevuto qualche bicchiere di troppo. Dovrà pagare i danni. METRONEWS Picchia la figlia, denunciato dai carabinieri Bologna, (Adnkronos) - Ubriaco, ha malmenato la figlia di 15 anni e ha minacciato i carabinieri che hanno cercato di ridurlo alla ragione tentando di farsi del male con un grosso coltello da cucina. Momenti di tensione ieri a Calderara di Reno (Bologna) a causa della condotta di un cittadino di origine magrebina, 41enne. VIRGILIO NOTIZIE Germania: aggredito immigrato turco Nuovo episodio razzista, arrestati due uomini
(ANSA) - BERLINO, Un immigrato turco di 29 anni e’ stato vittima di un’aggressione xenofoba a Grimmen, nel nordest della Germania. Come ha riferito la polizia, il nuovo episodio razzista si e’ prodotto sabato sera quando due uomini di 20 e 30anni - in preda all’alcol e agli stupefacenti - hanno affrontato il turco alla stazione ferroviaria. Dopo averlo offeso con frasi di contenuto xenofobo, lo hanno picchiato. Poco dopo i due aggressori sono stati identificati e arrestati. L’ARENA Radicale trasformazione nella proposta della commissaria
Ue Fischer Boel: basta distillazioni, spendiamo in modo intelligente Ecco la riforma del vino europeo
Per la riforma del settore del vino in Europa la parola
d’ordine a Bruxelles è: competitività. Per raggiungere l’obiettivo la
commissaria Ue all’agricoltura Mariann Fischer Boel promuove una riforma
radicale del settore che suggerisce l’estirpazione dei vigneti meno redditizi e
il taglio dei contributi Ue alla distillazione delle eccedenze di vino in
alcool, allo stoccaggio, all’utilizzo del mosto. I fondi così risparmiati
andrebbero a sostenere campagne di commercializzazione e promozione dei vini
europei. Insomma, Fischer Boel nel varare giovedì scorso a
Bruxelles il documento sulle quattro opzioni di riforma possibili - che verrà
sottoposto al consiglio dei ministri dell’agricoltura e al Parlamento europeo -
ha tenuto a indicare quelle che sono le sue preferenze: ossia avviare «una
riforma radicale per rafforzare la competitività, equilibrare il mercato,
salvaguardare le zone rurali e semplificare le norme per produttori e
consumatori». Quanto ai tempi della riforma saranno scelti dagli stati
membri - in una o due tappe - per dare tempo al settore di adeguarsi
progressivamente. -SPENDERE FONDI UE IN MODO INTELLIGENTE. Per Fischer Boel il
settore vitivinicolo Ue «ha un enorme potenziale di sviluppo che va sfruttato
appieno, i consumi però scendono (l’equivalente di 750 mila ettari l’anno).
Anche se sono in aumento le esportazioni di vino di qualità, il vino
proveniente dai paesi del nuovo mondo invade il mercato Ue. In Europa si spende
troppo per smaltire le eccedenze anziché rafforzare la qualità e la
competitività. Non vogliamo, decurtare il bilancio Ue per il settore (tra 1,2 e
1,3 miliardi di euro) ma ritengo - dice - che questi soldi vadano spesi in modo
più intelligente». -ESPIANTI: 400.000 HA E 15 MLN DI HL IN MENO Bruxelles è
convinta che bisogna eliminare quelle situazioni che pesano sul mercato in
termini di costi a scapito della produzione. Insomma, tagliere i rami meno
produttivi (tra 8 e 15% della produzione) in modo da ritrovare una salute
eccellente. Per gli esperti Ue «questa è una partita che non va giocata nè con
il catenaccio nè in contropiede: il pareggio non è soddisfacente, bisogna
vincere - dicono - e il vino ha i numeri per farcela. Restano però
interrogativi su come riuscire a raggiungere gli effetti voluti. Gli incentivi
- ribadisce Fischer Boel - saranno generosi (2,4 miliardi di euro su base
volontaria) e varieranno a seconda della aree di intervento». -NUOVI IMPIANTI E ZUCCHERAGGIO Bruxelles prevede, una
volta ottenuto l’equilibrio del mercato, di avviare nuovi impianti dal
2013-2014, mentre ritiene necessario mettere al bando lo zuccheraggio per
aumentare il titolo alcolometrico del vino. -CANTINE CHE PRODUCONO SENZA UVA Tra gli elementi che
appaiono contraddittori c’è l’idea di sopprimere il divieto di miscelazione dei
vini e di importazione dei mosti extra-Ue. Gli esperti di Bruxelles ammettono
«che l’Organizzazione per il mercato mondiale (Wto) non ha chiesto di revocare
questo divieto, almeno per ora, ma la scelta è stata quella di mettere tutte le
possibilità sul tavolo che potrebbe essere attaccabile come ostacoli al
commercio». Questo però fa temere la creazione di cantine senza uva, che
comprano vino, anche extra-Ue, lo miscelano, ne fanno un prodotto di bassa
qualità ma con un nome attraente, pronto a fare concorrenza al vino 100%
europeo». -PRATICHE ENOLOGICHE La Commissione apre alla possibilità
di utilizzare le pratiche enologiche accolte dall’Organizzazione internazionale
del vino e della vigna ma non applicate in Europa: sono sei e rischiano di
sollevare nuovi timori. -DISTILLAZIONE Fischer Boel la vuole mettere al bando ma
non esclude interventi in caso di emergenze nell’ambito di ’pacchettì
finanziari che ogni paese riceverebbe e sul quale avrebbe una certa manovra di
intervento. Ora partirà il dibattito a livello europeo che porterà a gennaio ad una proposta giuridica da parte della Commissione Ue. Il
Mattino di Padova
champagne party con un record da superare La
Tribuna di Treviso
l’aperitivo più sfizioso con il fragolino spritz Il Resto del Carlino
(Ravenna) ’I nuovi mostri’, assaporando un calice di vino Il
Secolo XIX
Il bar di via Gramsci sembra Stoccarda Il barista storico di Millesimo getta la spugna: «Alcol e
aggressività, basta con questi giovani» Il
Mattino di Padova
la polizia ritira tre patenti Gazzetta
di Reggio
una busta di coca per pagare da bere Libertà
risse e alcol in centro storico Il Sole 24 Ore
(Plus) La domanda di alcolici sostiene i margini La
Nuova Sardegna
sballo con la musica e poi si beve di tutto germania, fiumi di birra per festeggiare Gazzetta di Parma
(abbonati) Centro « L’Orizzonte » : in cinque sconfiggono la
tossicodipendenza La
Stampa
Novi Ligure Guidava ubriaco giovane denunciato I
carabinieri di Novi hanno fermato e de... La
Nuova Venezia
lo spirito di vino ? non può che far ridere ubriaco si schianta contro il guard rail La Nazione (Siena) Pontedera Scontro sulla Fi-Pi-Li Denunce per guida in
stato di ebbrezza Il Resto del Carlino
(Bologna) Alcol e droga, muore davanti a un locale Il Resto del Carlino
(R. Emilia) Chiede un bicchiere di vino e lo paga con una dose di coca
La Nazione
(Nazionale) Pontedera Scontro sulla Fi-Pi-Li Denunce per guida in
stato di ebbrezza Il Resto del Carlino
(Imola) Alcol e droga, muore davanti a un locale La Nazione (Pisa) Alcol e velocità, tre feriti Di nuovo paura sulla Fi-Pi-Li
Il
Tirreno
birra super di farro e di castagne Il
Messaggero Veneto
uno studio di fattibilità sulle "strade del
vino" festa nella distilleria aperta l’export vinicolo: nel 2005 l’italia leader nel mondo un’enoteca regionale ais Il
Piccolo di Trieste
gandin: l’impianto non era acceso. chiederò i danni a chi
ha bevuto gratis |
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