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Editoriali 03/07/2003

Polizia Una condizione di umiliante e inquietante crisi di fondi.

Riflessi su autoveicoli, materiali, divise mentre si invoca (e promette) da tante parti più sicurezza.

Polizia
Una condizione di umiliante e inquietante crisi di fondi.
Riflessi su autoveicoli, materiali, divise mentre si invoca (e promette) da tante parti più sicurezza.

di Giordano Biserni*

Negli anni che ci ricordiamo - gli ultimi 30 o 40 - non avevamo mai visto la Polizia di Stato ridotta in questo stato. Ne avevamo viste tante, pensavamo più volte che si fosse toccato il fondo, Abbiamo sbagliato per eccesso di ottimismo. Nel 2003 la politica dei tagli e del risparmio si è rivelata particolarmente efficace nei confronti della Polizia di Stato (perché?) e delle sue Specialità. Campagne elettorali con l’attenzione alla sicurezza posta molto in alto per catturare consenso, manifestazioni pubbliche roboanti, parate e feste di Corpo varie non lasciavano presagire nulla di cosi sconfortante.

Una volta tanto non abbiamo bisogno neppure di impegnarci a spiegare la concretezza della situazione di crisi, di trovare testimonianze, numeri e cifre. Questa volta la situazione molto preoccupante e addirittura umiliante, l’ha denunciata lo stesso, prefetto Alessandro Pansa Direttore Centrale delle Specialità in una intervista al Corriere della Sera del 23 giugno scorso "Niente fondi, la Stradale si dovrà fermare". (pag.4) In sostanza i tagli della finanziaria si stanno facendo sentire in modo pesante su tutta la Polizia di Stato con riflessi gravi nell’attività di contrasto all’immigrazione clandestina e per la sicurezza stradale. Macchine ferme o al limite del turn-over per mancanza di pezzi di ricambio, mancata sostituzione del parco veicoli, scarsità di carburante, mancata assegnazione delle indennità al personale e mancanza di soldi per le trasferte. Non parte l’assunzione di 1.000 uomini per il potenziamento dell’organico. Per non parlare delle divise, dove non vengono conclusi i contratti per le nuove forniture, e mancano le assegnazioni e i cambi periodici. In alcune province hanno assegnato 4 o 5 camicie estive per 100 agenti e zero pantaloni estivi. Uomini e donne della Stradale devono lavorare spesso con i 40 gradi dell’asfalto con pantaloni invernali. Questo però è un problema vecchio non definitivamente risolto nemmeno quando correvano tempi di vacche più grasse. Soldi troppo volte spesi male, a dir poco. Funzionari incapaci di interpretare le reali esigenze del personale che lavora su strada. L’Italia qualche anno fa, con i nostri fondi ha assegnato autovetture e strumentazioni tecniche alla Polizia albanese, oggi siamo "albanesizzati" noi. Ottimo! Stiamo per affrontare il semestre italiano di presidenza Ue con una Polizia di Stato a pane e acqua. Intanto gli sbarchi continuano (la Libia ci chiede macchine e tecnologia, ci vogliono sfottere?), sulle strade la strage è quotidiana e inarrestabile. Per fronteggiarla meglio durante il referendum del 15 giugno scorso aliquote della Stradale sono state impiegate in servizio fissi dentro i seggi. Forse qualche funzionario del Dipartimento sapeva già che la Stradale sarebbe rimasta a piedi. Il quorum per il referendum non è stato raggiunto, quello delle vittime in quel fine settimana è stato abbondantemente superato: 59 morti e oltre 1.600 feriti. Se questa è la strategia per la sicurezza, c’è da stare poco tranquilli. Complimenti.

* Presidente ASAPS

P.S.: Per il futuro i politici evitino di parlare seriamente di sicurezza. Almeno non ci sentiremo presi in giro

di Giordano Biserni

Editoriale "Il Centauro"
Giovedì, 03 Luglio 2003
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