Firenze: Vigile
Urbano in alta uniforme (foto Carlo Rinaldi)
(ASAPS) FIRENZE – Stare vicini alla gente, quando si è al
servizio della legalità, è già di per sé difficile. Ma quando una “divisa” deve
confrontarsi con persone provenienti da lontano, che arrivano in Italia da
paesi lontani e da culture diverse, allora è chiedere troppo a chiunque,
specialmente se l’addestramento non è specifico. Il comune di Firenze, che al
pari di altre città italiane deve rapportarsi necessariamente con gli stranieri
(turisti ma anche immigrati, spesso extracomunitari), ha deciso di organizzare
un corso rivolto proprio agli agenti di polizia municipale, non solo del capoluogo
ma anche dei comuni limitrofi, con il fine di insegnare loro l’intercultura e con il contributo del
Fondo Sociale Europeo. In buona sostanza, alla uomini e donne della polizia
locale, è stato insegnato – perché il primo master di questo tipo si è appena
concluso – “come gestire al meglio le relazioni con i tanti cittadini stranieri
presenti in città”. Si chiude così il
primo atto di un progetto formativo il cui nome è tutto un programma: "Intercultura Vigili". La presenza
del termine “Vigili” restituisce la grande dignità delle Guardie Cittadine, un
patrimonio che a Firenze (ma non solo) non può essere perduto. Loro, i vigili
urbani, per un anno intero hanno ascoltato conferenze, partecipato ai
dibattiti, si sono scambiati le reciproche esperienze in materia di rapporti
con il “forestiero”. Nel salone de’ Dugento, in Palazzo Vecchio, l’epilogo del
master, con la consegna dei diplomi a 58 uomini e donne col casco bianco.
(ASAPS)
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