Cari amici dell’Asaps,
ho letto sul sito della nostra associazione il
racconto dell’inseguimento e della cattura di "Fandango".
Alcune parti dell’episodio sono però diverse da
come le ha riferite la stampa.
Una cosa è certa però: sembrava di essere sul set
di un film d’azione. Con molta azione...Domenica
mattina, traffico intenso un tizio, che prima aveva tamponato un’altra vettura
con la sua Fiesta ticinese, si presenta all’area di servizio di S.Martino
sulla A1, davanti
un automobilista e gli rapina la sua BMW Z3, scappa sulla corsia Sud a tutta
velocità, viene intercettato dapprima dalla pattuglia di Reggio Emilia e poi da
quella di Modena Nord (dove c’ero io). Si inserisce nell’intenso traffico
dell’esodo all’altezza di Modena Nord, fa un primo incidente al km 167 sud dove
distrugge la Z3 e "passa" alla Lancia Lybra, sopra la quale c’era una
ragazza tedesca di 14 anni (non una neonata come è stato raccontato), portandola
via sotto gli occhi increduli di un adulto e di un’altra amica, percorre
un’altro chilometro fino al 168+200 dove causa un secondo incidente rendendo
inutilizzabile anche la Lybra, scende, tenta inutilmente di rapinare due
automobilisti a bordo di due autovetture, nella circostanza avvengono delle
colluttazioni. Il tipo si accanisce poi con una giovane ragazza da
sola a bordo di una Lancia y (che eroe...) scaraventandola fuori dall’abitacolo,
appropriandosi della macchina e scappando in corsia d’emergenza.
Nel frattempo
viene creato un "tappo" più avanti, dove, al km 172, a causa di un
precedente incidente, si presenta bloccata l’unica corsia disponibile, la
corsia d’emergenza (il traffico era incolonnato lungo tutte le quattro corsie)
da un furgone della società autostrade. Giunto al km 172 il pazzo tampona con
la y rapinata alla ragazza l’automezzo della società autostrade, distrugge
anche la y, non contento picchia l’autista-dipendente dell’autostrade e scappa
con il furgone.
Più
avanti la sua folle corsa finisce con il quarto e ultimo incidente, uno
schianto terribile contro un Audi e poi contro il new jersey, dall’elicottero
che seguiva dall’alto le rocambolesche imprese di "Fandango" gli
agenti vedono i pezzi di lamiera schizzare in aria.
A quel punto dopo tante peripezie scattano le manette dei colleghi,
mobilitati con numerose pattuglie fra gente stupita e preoccupata
che non capiva esattamente cosa stesse accadendo. Queste sono per noi le
situazioni lavorative più delicate e pericolose, lo abbiamo visto con Stefano (Stefano
Biondi agente della Polizia Stradale di Modena Nord ucciso a Reggio
Emilia nell’aprile del 2004 durante un blocco per intercettare una banda di
spacciatori rapinatori NdR), perchè abbiamo il "nemico" sempre
alle spalle che arriva verso di noi, in mezzo all’autostrada piena di
automobilisti con le loro famiglie diretti verso il mare, nemico che non si
crea scrupoli e le prova davvero tutte per trovare anche la più impensabile via
di fuga a differenza nostra che dobbiamo ragionare in pochi secondi,
lucidamente e diligentemente su come stiamo intervenendo, su come andremo
ad agire e se le modalità del nostro agire sono state corrette...
La border
line fra la galera (per noi) e un bel funerale è sempre sottilissima.
Comunque ieri la gente per bene, che ha visto, ha capito, si è
dimostrata verso noi molto solidale per come abbiamo operato, ci ha
ringraziato. Anche sotto il sole ad una temperatura di 35 gradi, in mezzo a
code e disagi nessuno ha fatto "storie", è stata una gran bella
soddisfazione.
L’incidente che ho rilevato io è stato il più complesso: più della
metà dei veicoli e degli occupanti erano stranieri! Non male come primo impatto
con l’Italia. Fortunatamente, si fa per dire,era straniero anche il sedicente
Fandango. Veniva dalla mite Svizzera. Tutto sembrava tranne che neutrale.
Episodi
come questo, anche inspiegabili, sono sempre più frequenti. Ieri la A1 sembrava
proprio il set di un film d’azione, una volta tanto finito (abbastanza) bene,
senza colpi di pistola e tante macchine distrutte. Se non ci sono state vittime
forse lo si deve anche alla professionalità e freddezza degli agenti che
hanno operato.
Mail firmata da un agente della Polizia Stradale