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Editoriali 14/03/2003

NEBBIA KILLER? NO I VERI KILLER SONO LA SUPERFICIALITA’ E L’INCOSCIENZA DEI CONDUCENTI E L’INERZIA DELLE AUTORITA’.

Analisi e proposte.

NEBBIA KILLER? NO I VERI KILLER SONO LA SUPERFICIALITA’ E L’INCOSCIENZA DEI CONDUCENTI E L’INERZIA DELLE AUTORITA’.
Analisi e proposte.


di Giordano Biserni*

Basta con le chiacchiere e con i ministri che in TV insistono nel dire che anche con la nebbia fitta l’autostrada rimane il luogo più sicuro per chi viaggia. Affermazioni lanciate con l’ammucchiata delle carcasse ancora fumanti, con i corpi carbonizzati ancora da recuperare, per la catastrofe stradale del 13 marzo scorso, quando 13 persone hanno lasciato la vita e 80 sono rimaste ferite in una sporca dozzina di chilometri, con 250 veicoli coinvolti, sulla A4 fra Cossalto e Noventa di Pieve, regione Veneto.
Lamiere accartocciate, camion incendiati e ribaltati, berline lussuose ridotte alle dimensioni di una Smart, uomini che telefonano disperati per chiedere soccorso, urlando che hanno perso una gamba, tranciata di netto, mai più ritrovata. Air-bag sozzi di sangue, sedili bruciati, bambini in pianto.
Per capire il loro dramma bastano le parole di un agente della Stradale: "In venti anni di servizio, non ho mai visto nulla di simile". Anche l’inferno può avere gironi diversi e sulla A4 quel giorno c’è stato l’inferno più profondo.
Di fronte a un massacro simile, l’ennesimo di questo infelice inverno 2002/2003, qualcosa si dovrà pur fare, si dovrà pur tentare.
E’ vero è l’uomo il Killer di se stesso, non la nebbia che è un evento naturale, ma qualcosa si deve assolutamente fare, per rendere inoffensivo...l’uomo.
Anche la nebbia è diventata più bizzarra, si presenta a banchi improvvisi e non uniformi, dopo lunghi periodi di assenza, ai limiti della sua stagione.
I servizi meteorologici sono oggi piuttosto puntuali nelle previsioni e precisi nella collocazione geografica degli eventi, sfruttiamo le loro informazioni per prevenire le catastrofi della strada.

COSA FARE ?
Mettiamoci d’accordo, quali sono i fattori di rischio reali? La velocità inadeguata, la distanza di sicurezza, l’incertezza, il panico. Su questi fattori si deve intervenire. Come?
Intanto con una capillare operazione d’informazione sui reali rischi della velocità orizzontale (di quella verticale abbiamo già paura, mai ci butteremmo dal 3° piano di un palazzo, se non per ammazzarci, l’impatto però corrisponde solo ad uno scontro a 50 Km/h, velocità irrisoria per i nostri parametri autostradali), servono spot che facciano capire che alla "banale" velocità di 90-100 Km/h per una autostrada, servono in ogni caso 80-85 metri per fermarsi e con strada asciutta. Se la visibilità è di 40-50 metri è matematicamente certo che per un semplice rallentamento ci si ammucchierà. Non lo diciamo noi lo dicono le leggi della fisica.
E’ poi indispensabile corredare i tratti a rischio nebbia di fittissimi sistemi per la misurazione della velocità con accertamento remoto. E’ impensabile in quelle condizioni fermare veicoli, ma è utile far sapere che le nuove tecnologie perforanti la scarsa visibilità, consentiranno le sistematiche contestazioni.
Servirà poi un numero adeguato di pattuglie (si trovino finalmente gli uomini per ripianare e rafforzare l’organico della Polizia Stradale, quando si vuole, come per gli stadi e i vari G8, gli uomini si trovano eccome!) per realizzare improvvisati ma solleciti sistemi di Safety-car, con i quali le vetture di servizio realizzino, in modo tempestivo una sorta di "Follow-me", che impedisca velocità superiori a 40-50 Km/h e sorpassi azzardati.
In situazioni estreme si provveda poi, su disposizione della Polizia Stradale, ente terzo e non inquinato da interessi di carattere economico a deviare il traffico per le ore necessarie, nella viabilità ordinaria.
Si dirà che convogliare il traffico nella rete esterna, servirà ad intasare tutta la circolazione circostante. E’ vero verissimo. Però non succede la stessa cosa dopo che le due carreggiate sono diventate un cimitero di lamiere, uomini e donne? Non vale la pena allora tentare di farlo prima che il massacro si sia compiuto?
Perché non sperimentare situazioni nuove? Fino a quando le regole dell’economia dovranno prevalere sulla vita? Non sono già sufficienti gli utili delle società di gestione delle autostrade? Non è ora che inizino a restituire utilità e sicurezza?
Il peso in termini economici sarebbe irrisorio, sono sempre meno ogni anno i giorni e le ore di nebbia fitta.
In termini umani i costi sono enormi, guardate le immagini che corredano questo articolo. Coraggio signori ministri, coraggio autorità competenti, provate a sperimentare, fate qualcosa , non continuate ad essere complici di questo massacro.
 

*Presidente ASAPS


di Giordano Biserni

Editoriale "Il Centauro"
Venerdì, 14 Marzo 2003
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