(ASAPS) MADRID – È con il primo grande esodo estivo che
anche in Spagna entra in vigore la patente a punti. Un appuntamento fortemente
voluto dal governo, che ha affidato alla DGT, la Direzione Generale del
Traffico la gestione di tutta la formazione normativa, culminata in un acceso
dibattito con una commissione di parlamentari del congresso per delineare i
limiti oltre i quali introdurre reati penali in materia di velocità e guida in
stato di ebbrezza, ma non solo: all’ente diretto da Pere Navarro, infatti, è
stato affidato anche il delicato incarico di spiegare agli spagnoli in cosa
sarebbe cambiato il proprio “permiso de conducir”. Dal 1° luglio, quelle che il
nuovo codice della strada definisce “azioni temerarie al volante”, come
eccedere in velocità, guidare in stato di ebbrezza alcolica o da stupefacenti,
non allacciare le cinture di sicurezza o non indossare il casco, costerà
l’immediato ritiro della patente, la decurtazione di un considerevole numero di
punti e l’obbligo di frequentare corsi di recupero. È però stata concessa per legge una sorta di premio, un
bonus molto simile a quello di cui abbiamo beneficiato noi italiani. La concomitanza del primo grande esodo di questa estate ha
comunque permesso di fare un collaudo generale, con frotte di automobilisti in
giro per tutta la penisola verso la costa, le città d’arte e le montagne e con la
Guardia Civile e la Polizia Nazionale, oltre alle svariate polizie locali, a
fare doppi turni per garantire sicurezza e rispetto delle regole. La patente a punti è dunque – nelle aspettative – una
svolta filosofica nella mentalità stradale dei sudditi di Sua Maestà: aldilà
dell’applicazione della sanzione pecuniaria, infatti, i recidivi rischiano di
pagare un prezzo pesante in nome della loro trasgressione: perdere interamente
il bonus di punti disponibile, vuol dire dover restare senza patente per almeno
6 mesi, mentre chi resterà senza crediti la seconda volta dovrà rassegnarsi a
tenere l’auto ferma in garage per un anno intero. Alla terza recidiva, ovviamente,
la revoca definitiva. Tornando alla filosofia, della riforma, analizzando il
testo di legge – disponibile sui siti internet istituzionali spagnoli – ci
sembra che tutto ruoti attorno a tre cardini principali:
Alcol e velocità, sono indicate dalla DGT come la cause
principali della sinistrosità spagnola, e per questo – anche alla luce del
dibattito tra la direzione del Traffico e le forze parlamentari – i limiti
imposti sono estremamente rigidi, assai di più che nel resto d’Europa. Ogni patentato spagnolo disporrà di un carnet di 12 punti
– seguendo il modello francese dunque – mentre per i neopatentati, cioè entro
il terzo anno dal conseguimento del titolo alla guida, la riserva di crediti si
ferma ad 8. Una volta perso lo status di neopatentato, la legge
consente di ottenere un primo bonus di 2 punti nei primi 3 anni senza aver
commesso violazioni, ed un altro di 1 punto trascorsi nel complesso 6 anni. Al
massimo, si potranno avere dunque 15 punti. Chi avrà perso una parte di crediti potrà comunque rifare
il pieno comportandosi bene nei successivi 24 mesi, ma se entro questo periodo
dovesse subentrare una nuova violazione, allora scatterà un timing di 36 mesi
dal momento in cui sarà notificato il secondo verbale. L’alcol al volante. Bere e guidare, per esempio, non è assolutamente consigliato:
conducenti professionali come autotrasportatori, conducenti di veicoli pubblici
o tassisti, e neopatentati, non potranno infatti superare 0,15 grammi di alcol
per litro di sangue, mentre per i patentati ordinari è concesso un goccio in
più, ma oltre 0,25 si rischia grosso. In questo caso, la decurtazione prevista
è di 4 punti. Se poi i professionisti ed i neopatentati superassero il tasso di
0,30 ed i conducenti normali quello di 0,50 – il limite vigente in Italia, per
esempio – i punti decurtati saranno 6. La velocità. Esattamente come in Italia invece, anche la Spagna – sul
tema della velocità – prevede una scala di varie soglie oltre il limite
consentito a partire delle quali scatteranno sanzioni diverse: se la lancetta
del tachimetro resterà entro i 20 km/h oltre il limite, scatterà una
decurtazione di 2 punti, che diventeranno 3 se il superamento sarà tra 20 e 30
orari, e 4 quando l’eccesso toccherà i 40 orari. Qualora invece l’infrazione
dovesse essere più grave, cioè del 50% oltre il limite massimo previsto
(esempio 180 all’ora in autostrada, dove vige il limite di 120 km/h), i punti
decurtati saranno 6. Insistere ancora di più sul gas e toccare i 90 all’ora in
città, 160 sulle statali e 190 in autostrada, significherà farsi mettere le
manette. Cinture, casco e
sedili per bambini, telefoni cellulari senza auricolare. Non metterli o non utilizzarli, costerà 3 punti: secondo
il parere della DGT, che ha citato in parlamento finti dell’organizzazione
mondiale della sanità, il 60% delle vittime della strada sarebbero evitabili se
queste elementari norme di sicurezza venissero rispettate. Tante, per non
tenerne conto. Altre ipotesi di
decurtazione. Il patrimonio dei punti della patente sarà sensibile anche
ad altre fattispecie di infrazioni, come percorrere le corsie preferenziali in
città (2 punti), omettere la precedenza, passare col rosso, non fermarsi allo
stop o ignorare le segnalazioni degli agenti del traffico (4 punti). Il sistema di
controllo “punti”. Anche in Spagna, come nel nostro paese, di divise ce ne
sono davvero tante: alle polizie dello stato, la Guardia Civile e la Polizia
Nazionale, si devono aggiungere le polizie regionali – come i Mossos d’Esquadra
in Catalogna – e le polizie municipali, molto attive sul fronte stradale. Per
tenere i contatti e gestire in maniera uniforme i processi sanzionatori, sono
stati messi a punto alcuni protocolli uguali per tutti, che dialogheranno con
il server centrale grazie ad internet. A tutti il premier Zapatero ha
raccomandato “tolleranza zero”. L’effettiva
decurtazione. Le analogie con l’Italia sono molte: innanzitutto non è
possibile perdere tutti i punti in un colpo solo – neopatentati a parte – ed
oltre un massimo di 8 non si potrà andare. L’effettiva decurtazione avverrà
entro 30 giorni dalla notifica del verbale, quando questo sarà definito; in
caso di un ricorso, il prelievo di punti sarà congelato e potrà essere operato
solo quando l’autorità giudicante avrà deciso sulla legittimità della sanzione
irrorata. Altri aggiustamenti
in vista. Nei prossimi due anni, però, la norma relativa alla
circolazione stradale sarà ritoccata in 29 punti e coinvolgerà 7 ministeri, con
lo scopo preciso di far scendere la mortalità del 40 % nello stesso lasso di
tempo. Si parla di patentino per ciclomotori, per la cui
conduzione l’età minima sarà alzata a 16 anni previo esame teorico e pratico,
di cinture di sicurezza sui mezzi pubblici, protocolli congiunti in ambito
sanitario per i soccorsi, un rilancio delle infrastrutture – che in Spagna sono
già all’avanguardia – e il ripianamento dell’organico di polizia stradale: sono
stati già previsti 3 corsi di la specializzazione dei militari della Guardia
Civile, per un totale di 1.500 uomini. Giusto quelli che servirebbero a noi.
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