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Editoriali 12/02/2003

Un 2002 proficuo per casa Asaps

Auguri per un 2003 all’insegna di una maggiore sicurezza sulle strade

Un 2002 proficuo per casa Asaps 
Auguri per un 2003 all’insegna di una maggiore sicurezza sulle strade

di Giordano Biserni*

Anche nel 2002 Casa Asaps si è allargata. Dopo un periodo di riflessione post 11 settembre, il cammino sul tema sicurezza stradale è ripreso spedito. Oltre 4.000 nuovi soci nell’anno appena trascorso, oltre 1.000 negli ultimi due mesi.

La sigla ha giocato un ruolo sempre più qualificato e pressante sui temi della riforma del CdS e sulle politiche della sicurezza, con interventi spesso critici, ma sempre costruttivi.Siamo stati presenti con proposte, analisi e anche collaborazioni fisse sui media, dalla carta stampata alla comunicazione radiotelevisiva. Abbiamo realizzato col Centauro servizi e informazioni che, come quella recente sui telecomandi che falsificano la velocità dei TIR, hanno catturato l’attenzione dei giornali e dell’opinione pubblica.  Nel 2002 abbiamo distribuito ai soci numerose schede e opuscoli, come quelli classici sulle revisioni o i divieti di circolazione e ancora sui reali limiti di velocità e le innovazioni del CdS arrivate con la legge 168 del 1° agosto scorso. Siamo oggi impegnati in una grande campagna iscrizioni 2003 con la distribuzione del bellissimo prontuario di 800 pagine sull’Infortunistica stradale per le divise che sono associate con noi e col berrettino griffato Asaps per i tanti soci esterni. Il nostro calendario 2003, un vero cammeo, è andato a ruba. Il sito www.asaps.it da settembre a dicembre ha visto triplicare i visitatori e le pagine visionate. L’Asaps, siamo convinti, è un vero e proprio valore aggiunto per la sicurezza stradale e per quanti sulla strada operano con passione fra tanti rischi. Nel nostro progetto per una più realizzata sicurezza stradale non siamo soli. Sicurstrada, Anvu e l’Associazione Familiari e Vittime della strada camminano con noi nella stessa direzione e a loro siamo grati e solidali. Oggi dalle colonne del Centauro, che compie i suoi primi 8 anni di vita e che, come potete vedere, cambia un po’ la sua veste grafica, diciamo grazie a tutti i nostri associati, ai nostri 500 referenti sparsi per l’Italia e all’estero, a tutte le divise e istituzioni che operano per la sicurezza stradale.Diciamo grazie anche a tutti gli abbonati al Centauro e a tutti i nostri preziosi collaboratori che lo hanno fatto crescere.A tutti auguriamo Buon Anno. 

 

* Presidente ASAPS 

In divisa sulla strada:i racconti di chi sull’asfalto lavora per la sicurezza

Storie come quelle a noi raccontate dai colleghi che hanno scoperto la "falsificazione" dei dischi cronotachigrafo, o hanno sequestrato droga o armi, o hanno salvato all’ultimo secondo possibili suicidi, ci hanno consentito di portare all’attenzione del grande pubblico l’impegno profuso quotidianamente dagli operatori della nostra Specialità e, nel contempo, di dimostrarne le qualità professionali e anche quelle più umane che nel gergo poliziesco potremmo definire tipiche del nostro lavoro. Alcuni definirebbero tali circostanze come scaturite da "non comuni doti" o "acuto acume investigativo". Sono storie di tutti i giorni, di quelle che negli anni ’70 e ’80 hanno condito le sceneggiature di serial tv come "Sulle strade della California" o come "Hill Street, giorno e notte", per non parlare delle vicende dei nostri colleghi californiani Becker e Poncharello. Storie che finiscono però - proprio per la loro quotidianità e tutto sommato normali per noi del mestiere - con l’essere dimenticate, archiviate nella nostra memoria o in quella del collega che era con noi in un certo momento, per saltare fuori in una di quelle cene nelle quali a un certo punto i vari "amarcord" felliniani la fanno da protagonista. E allora giù risate, tra un bicchiere e l’altro. Il Centauro non può perdere questa occasione, come non può perderla più in generale il popolo variegato della nostra associazione, nata per raccogliere gli accoliti della Specialità, e che oggi è un solido punto di riferimento per tutti coloro che vestono una divisa dello Stato e che tentano di difendere con il proprio contributo la legalità e la sicurezza. E allora, secondo il più classico degli appelli, invitiamo tutti i Referenti Asaps d’Italia, nonché tutti coloro che, portando una divisa, abbiano una storia da raccontare, ad inviarci le notizie o fatti particolari: non solo quelli che parlano di colleghi che sequestrano quintali di droga o arrestano rapinatori, ma anche storie umane della quotidianità, che hanno per protagonisti o testimoni i nostri colleghi, a qualsiasi titolo. Non è un concorso, ovviamente. Per cui non si tratterà di scegliere una storia o l’altra, dare più importanza a quella o l’altra vicenda: più semplicemente si tratterà di comprendere quale vicenda, rispetto ad un’altra, potrà dirsi particolare e questo lo potrà dire soltanto chi, in redazione, potrà vederle o sentirle tutte. Ogni segnalazione potrà essere inviata per posta elettronica agli indirizzi sede@asaps.it, o lorenzoborselli@katamail.com , oppure al più tradizionale numero di fax della nostra sede di Forlì. Non si vincerà niente, solo la soddisfazione di rendere partecipe i lettori dei rischi, delle emozioni, delle motivazioni, delle delusioni di chi in divisa lavora sulla strada per la sicurezza.


di Giordano Biserni

Editoriale "Il Centauro" - Gennaio 2003
Mercoledì, 12 Febbraio 2003
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