ROMA - Potenziare il sistema ferroviario, e soprattutto i
collegamenti ad alta velocita’, puo’ ridurre i danni economici, sociali e
ambientali e consentire maggiore produttivita’ e competitivita’ all’Italia.
E’ la conclusione dello studio Siemens-Ambrosetti ’’Sul binario della crescita.
Innovazione tecnologica del sistema dei trasporti per la competitivita’
dell’Italia’’.
Il trasporto ferroviario, e in particolare l’Alta Velocita’ - spiega lo studio
presentato dall’economista Giacomo Vaciago al forum organizzato da Siemens -
puo’ consentire costi di trasporto competitivi, riequilibrio tra strada,
ferrovia e aereo, maggior sicurezza (il numero degli incidenti stradali in un
giorno e’ doppio rispetto a quello degli incidenti ferroviari in un intero anno),
minor impatto ambientale (solo 1% di emissioni di anidride carbonica contro
l’84% prodotto dal trasporto su gomma), minor occupazione del suolo (per
trasportare 50.000 persone l’ora servono 9 metri di larghezza per un treno, 175
per le automobili e 35 per i pullman), tempi di percorrenza ridotti.
Lo studio sottolinea l’aumento della mobilita’ su gomma negli ultimi anni: tra
il 1995 e il 2003, il trasporto dei passeggeri (auto, cicli, motocicli e
autobus) e’ cresciuto ad un tasso annuo di circa il 2%, il doppio rispetto a
quello dei trasporti su rotaia (ferrovia, tram e metro).
Il quadro e’ ancora piu’ sbilanciato per il trasporto delle merci, che dal 1995
al 2004 ha visto il trasporto stradale crescere del 3,4% ogni anno, contro
tassi di incremento annuo dello 0,6% per quello ferroviario. Secondo le stime
dell’Unione Europea, lo squilibrio del trasporto delle merci su strada e’
destinato ad aumentare fino ad oltre il 60% entro il 2013.
Le conseguenze di questa crescita sono preoccupanti: minore competitivita’
dovuta alla congestione del traffico urbano ed extraurbano (ogni giorno il 10%
della rete stradale dell’Ue registra ingorghi) con un’incidenza dello 0,5% del
Pil comunitario ed una tendenza all’1% nel 2010; pessima qualita’ dell’ambiente
e della salute delle persone (trasporto responsabile del 30% delle emissioni
globali di biossido di carbonio di cui l’84% per trasporto su gomma); costi
diretti e indiretti elevatissimi per la comunita’ (per gli incidenti stradali
sulle strade europee e’ stimato in 160 milioni di euro e in Italia di 34
milioni pari al 2,7 del Pil).
Lo studio rileva che il valore degli scambi commerciali su binario tra i paesi
dell’Unione Europea e’ solo del 3,6% rispetto alle altre modalita’.
Il sistema dei trasporti europeo e’ ancora sbilanciato a favore del trasporto
merci su gomma e via mare (80% del totale) rispetto a quello ferroviario (10%).
Per il trasporto passeggeri, in Italia i treni veloci rappresentano solo il 17%
contro il 56% della Francia e il 27% della Germania. Se l’Italia sosterra’ la
sfida dell’Alta Velocita’, Siemens si e’ detta disponibile a fornire il proprio
contributo anche con la localizzazione di alcune attivita’ di
ingegnerizzazione, produzione e assemblaggio delle vetture.
Nell’occasione, la multinazionale ha presentato nella stazione Termini il treno
Velaro, l’unico ad Alta Velocita’ gia’ operativo in Spagna - e presto in Russia
e Cina - in grado di soddisfare le normative europee di interoperabilita’
ferroviaria e di sicurezza.
Da ANSA
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