(ASAPS) BELLINZONA (TICINO, SVIZZERA) – L’inquinamento non
è un problema da poco: anche nel cuore delle Alpi, anche nel territorio di
quegli stati che hanno dimostrato maggior attenzione per il proprio ambiente,
c’è da penare: il canton Ticino, regione svizzera di lingua italiana, ha
presentato nei giorni scorsi un piano di risanamento dell’aria – legato
soprattutto alla circolazione stradale – che è già entrato in funzione e che si
svilupperà nel tempo nei prossimi 10 anni, fino al 2016. In tutto sono stati
previsti ben 57 punti, rinforzando – e di molto – l’ultima edizione del piano
varata 15 anni or sono. Uno di questi punti, poi vedremo il dettaglio, riguarda
l’introduzione di ecoincentivi attraverso l’imposta di circolazione (la nostra
tassa di proprietà, il bollo), con lo scopo di incoraggiare i cittadini
elvetici ad assumere comportamenti maggiormente responsabili, ottenendo nel
contempo indubbi vantaggi economici. Così, nonostante l’acredine dei contrari,
a partire dal prossimo anno chi acquista un’auto nuova e la fa circolare,
pagherà un bollo “modulare”, che terrà conto cioè di peso, potenza e grado di
inquinamento; la misura, almeno per il momento, non terrà conto delle auto più
vecchie, anche se si prevede una graduale messa in regola del parco veicolare
già immatricolato al 2006. I dubbi sono proprio del TCS, il Touring Club, che
fa notare all’agenzia Swiss Info come una norma del genere dovrebbe logicamente
guardare più indietro che in avanti, visto che i nuovi modelli sono sempre più
rispettosi in materia di emissioni inquinanti. Il dubbio, nemmeno troppo
velato, è che si voglia colpire ed affondare un’intera categoria di
automobilisti, quelli che siedono al volante di un SUV, bollati come
eccessivamente pesanti ed inquinanti e definiti dall’associazione Traffico e
Ambiente (ATA) “una presenza opprimente”. (ASAPS)
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