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della nuova campagna francese contro l’eccesso di velocità in autostrada (ASAPS) PARIGI – I numeri della
strada francese, sono ottimi (nel mese di giugno appena chiuso, la mortalità è
scesa del 12% rispetto allo stesso mese del 2005), ma il comitato
interministeriale sulla sicurezza stradale non si mette certo sugli allori:
mercoledì scorso – nel corso di un summit nella capitale – è stata proposta una
serie di misure aggiuntive, che affiancheranno la graduale riforma che nel
corso degli ultimi anni ha portato la Francia ai vertici della sicurezza. Il
problema che oggi angoscia Remy Heitz e tutto il suo staff, però, è il continuo
aumento di conducenti pizzicati a circolare senza patente di guida, precedentemente
ritirata per l’esaurimento dei punti. Cosa vuol dire questo? Non abbiamo dati
da confrontare con l’Italia, ma sembra che la rigida norma transalpina abbia
sortito questo nefasto effetto sulla circolazione, tanto che nell’ultimo anno
il numero di contravvenzioni elevate per guida senza patente (perché ritirata)
si è addirittura triplicato. Con il via della “Tolleranza Zero” per i
cosiddetti “delitti stradali”, l’attività repressiva è costantemente aumentata
e con essa si è fatta sempre più consistente la decurtazione dei punti dai permis
de conduire. Secondo la legislazione dei nostri cugini d’Oltralpe, ai quali
l’Asaps guarda con grande interesse per i propri fini di ricerca, chi resta
senza crediti e subisce il ritiro della patente, incorre in una vera e propria
confisca del documento, che non può essere riottenuto prima di 6 mesi. Questo
periodo, al quale seguono nuovi esami di idoneità e il conseguimento di una
patente “in prova” che dispone di soli 6 punti – una sorta di libertà vigilata
– è considerato troppo lungo, specialmente per chi dipende interamente dalla
licenza. Così, pur di lavorare, gli “spatentati” preferiscono correre il
rischio e si mettono comunque alla guida: nel 2005 ne sono stati beccati
33mila, mentre l’anno precedente non erano arrivati a 10mila. La questione
sociale si è dunque fatta sentire ed è divenuto evidente il ricorso ad
un’aggiustatura della norma, che consenta a coloro che hanno il serbatoio di
punti a zero di poter recuperare in tempi più rapidi la propria patente, senza
tuttavia addolcire la severità della legge e perdere la deterrenza – che in
Italia si è ormai affievolita – nei confronti degli utenti della strada. Alcuni
studi di massima sono già passati sui tavoli del consiglio dei ministri, ma il
termine ultimo per superare la spinosa questione è stato spostato ad ottobre. |
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