Foto Vincenzo Coraggio
(ASAPS) – In poco
meno di 20 anni il traffico sulle autostrade italiane è aumentato del 101%,
mentre la rete solo del 7%. La sproporzione è evidente. E proprio questa
sproporzione è stata l’argomento centrale della relazione che l’Autorità
per la vigilanza sui lavori pubblici ha presentato alla commissione Ambiente
della Camera in merito allo stato delle strade, alle prospettive di sviluppo
del settore stradale e sui ritardi rispetto ad altri Paesi europei. Nel 1975
l’Italia era al secondo posto in Europa per le condizioni e il numero delle
infrastrutture, oggi invece è stata superata da paesi come Francia e Spagna.
Una situazione che penalizza anche dal punto di vista della competitività.
Basti pensare che la logistica per il trasporto merci in Italia incide per il
24% sui costi totali, arrivando sino a dieci punti di differenza rispetto agli
altri Stati membri. Secondo l’Autorità le soluzioni vanno individuate “attraverso una programmazione migliore, che tenga conto anche di
una mutata sensibilità per i problemi dell’ambiente, da valutare anche in sede
progettuale, e attraverso il potenziamento degli uffici tecnici...” Intanto non
ci risulta che il numero delle pattuglie sia stato, adeguato. Circa venti anni
fa si impiegava una pattuglia delle Polizia Stradale ogni 40 km circa (in
andata e ritorno sull’altra carreggiata). Oggi? Più o meno lo stesso numero.
Anzi qualcosa in meno, infatti in alcuni quadranti notturni l’unica
pattuglia disponibile raddoppia l’itinerario. Risultato: si corre
dietro a tutte le emergenze come incidenti, code ai cantieri, reati commessi
nelle aree di servizio e ai caselli, perdita del carico (con i primi interventi
urgenti sulla strada) soccorsi ai sempre più numerosi automobilisti. La
prevenzione? Quella si fa solo se rimane tempo... (ASAPS)
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