Da “Il Messaggero” del 12 luglio 2006
In via Santa Barbara Agente della Stradale si scontra in moto contro
un’autovettura: è gravissimo
di IVO IANNOZZI
Anzio - Aveva appena lasciato in sella alla propria motocicletta l’Istituto di
polizia di Nettuno dove nel periodo estivo è operativa una sezione della
Polizia stradale che opera esclusivamente sul litorale a sud di Roma. Ma il
turno di servizio di C.S, 39 anni, agente della Polstrada, si è interrotto dopo
pochi minuti, per la precisione alle 7,40 di ieri, ad appena duecento metri
dalla porta carraia dell’Istituto di polizia, lungo la trafficata via Santa
Barbara, asse stradale interno che collega Nettuno ad Anzio.
La potente moto dell’agente è infatti finita contro la parte anteriore di
un’utilitaria condotta da una donna che, lasciata via degli Anemoni, una delle
numerose traverse che costeggiano via Santa Barbara, stava svoltando in
direzione di Anzio. L’impatto è stato tremendo: dopo essere finito contro la parte
anteriore dell’utilitaria, il poliziotto è stato sbalzato dal sellino della
motocicletta ad alcuni metri di distanza da punto dell’impatto, andando a
sbattere con tutta probabilità contro uno dei platani che costeggiano la
strada; a nulla è servita la protezione del casco.
L’agente è stato soccorso dal collega di turno che lo seguiva a pochi metri di
distanza in sella a un’altra moto; le condizioni del ferito apparse subito
molto gravi. In pochi minuti su via Santa Barbara è intervenuta l’ambulanza della
postazione del 118 di Nettuno che ha raccolto l’agente e lo ha trasportato al
vicino ospedale di Anzio. Dopo aver verificato la gravità dei traumi riportati
al torace e, soprattutto, alla testa, i medici del pronto soccorso del
nosocomio anziate hanno disposto il suo trasferimento in eliambulanza
all’ospedale romano San Filippo Neri. L’agente della Polstrada è stato quindi
ricoverato presso il reparto di rianimazione; le sue condizioni sono gravi e la
prognosi riservata.
Da “Giornale di Calabria” del 12 luglio 2006
Droga e riciclaggio di auto:
80 fermi
Due anni di indagine della
Polizia di Catanzaro per sgominare due organizzazioni criminali che operavano
in tutta Italia
CATANZARO - Due anni d’indagine, condotta tra
il 2003 e il 2005, un’ordinanza di 1973 pagine con l’emissione di 80
provvedimenti di fermo. Coinvolte le province di Catanzaro, Crotone, Vibo
Valentia, Reggio Calabria, Agrigento, Napoli, Lecco, Lucca, Parma, Perugia,
Reggio Emilia, Varese e Cosenza. Sono questi i risvolti dell’operazione “Drug
off”, conclusa ieri mattina con l’ausilio di 500 uomini e condotta dalla
polizia di Stato di Catanzaro, su disposizione della Procura della Repubblica
del capoluogo calabrese. Due organizzazioni, intrecciate tra loro, dedite al
traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, in prevalenza cocaina, e al
riciclaggio di autovetture rubate, con oltre 477 capi d’imputazione contestati.
Nell’autunno del 2003 la sezione antidroga della Squadra mobile di Catanzaro ha
avviato una serie di attività investigative, costituite in particolare da
intercettazioni ambientali e telefoniche, servizi di controllo, perquisizioni e
sequestri, che hanno portato all’individuazione di un lucroso giro di droga. In
particolare, nel corso delle indagini sono stati sequestrati un chilogrammo di
cocaina e uno di hashish, ma le intercettazioni hanno permesso di ricostruire
quantitativi assolutamente considerevoli, con trafficanti impegnati a fare la
spola tra il Nord e il Sud Italia, distribuendo i pacchetti di droga ai referenti
presenti nelle diverse città. Tra le attività effettuate durante il periodo
d’indagine, la polizia ha ricostruito i diversi sequestri di droga, mai
inferiori a cento grammi, fino all’individuazione di un chilogrammo di hashish
intercettato nel febbraio del 2005 e che ha portato all’arresto di Luigi
Manfredi, 32 anni, di Isola Capo Rizzuto. Tra i sequestri, anche 251,1 grammi di
cocaina e l’arresto di Enzo Bubbo, 39 anni, di Petronà. Il fulcro operativo
dello smercio è stato individuato nella fascia ionica catanzarese, in
particolare Botricello, e nel capoluogo calabrese, con ramificazioni nella
Presila catanzarese. In queste zone, ma anche nelle province interessate in
tutt’Italia, agivano gruppi ben organizzati direttamente legati all’organizzazione
principe. Oltre al narcotraffico gli uomini della Questura di Catanzaro hanno
individuato un’associazione per delinquere, con base in Calabria e Campania,
finalizzata al riciclaggio di autovetture rubate e al compimento di reati
connessi, come la falsificazione di certificati di proprietà e di
assicurazione. Gli esponenti calabresi, secondo l’indagine della squadra mobile
e della polizia stradale, procuravano ai referenti napoletani le autovetture
taroccate, con relativi documenti, per poi immetterle nel mercato. Una volta
sottratte ai proprietari, le automobili, tutte di grossa cilindrata, venivano
portate a Napoli per essere occultate in attesa della contraffazione del telaio
e dei documenti. Tredici le automobili sequestrate nel corso delle indagini, anche
se il numero coinvolto nel traffico sarebbe assolutamente maggiore. Alla
conferenza stampa di presentazione dell’operazione, svoltasi ieri mattina nel
centro polifunzionale di Catanzaro della polizia, erano presenti il procuratore
della Repubblica, Mariano Lombardi, il procuratore aggiunto, Mario Spagnuolo,
il sostituto procuratore Luigi de Magistris, il questore Romolo Panico, i
dirigenti della Squadra mobile Francesco Rattà e Saverio Mercurio, il dirigente
superiore della polizia stradale Edoardo Perna ed il vice Antonio Provenzano.
Da “Giornale di Calabria” del 12 luglio 2006
Capo della Mobile: “Bene il lavoro
della Narcotici”
CATANZARO - Oltre 2000 pagine per ogni
provvedimento di fermo, 20 faldoni per racchiudere nel fascicolo dell’accusa
due anni di indagini che hanno portato all’esecuzione del fermo di 69 persone
accusate di avere gestito, a vario titolo, un vasto traffico di cocaina e di
spaccio con base logistica in Calabria e ramificazioni in Sicilia, Lombardia,
Campania e Umbria: è il lavoro svolto dai sei investigatori della sezione
narcotici della squadra mobile di Catanzaro ai quali oggi è andato il grazie
del dirigente della mobile, Francesco Rattà e dei magistrati della Dda
catanzarese. “Hanno lavorato giorno e notte - ha detto Rattà - contando sulle
loro energie e sul supporto messo a disposizione dal Servizio centrale
operativo della Direzione centrale anticrimine. In sei hanno contestato oltre
400 capi di imputazione su un narcotraffico molto esteso. Hanno messo in questa
indagine tutta la loro dedizione e specializzazione. Sulla strada ho imparato
molto da loro”. Rattà ha poi sottolineato la collaborazione che ha
caratterizzato il lavoro della squadra mobile e quello della polizia stradale
per la parte relativa al traffico di auto taroccate”. Sul fronte delle
indagini, nel corso dell’incontro con i giornalisti, al quale, oltre ai
magistrati, hanno partecipato anche il comandante regionale della Polizia
stradale, Edoardo Perna, il suo vice, Antonio Provenzano, ed il vice dirigente
della squadra mobile, Saverio Mercurio, è stato sottolineato che
l’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina era composta anche da persone
già indagate per associazione mafiosa.
Da “Il Gazzettino” del 12 luglio 2006
Bloccato camionista
completamente ubriaco
Lar.Lor.
Musile - Alla guida di un mezzo pensate,
con un carico di 330 quintali in coma etilico, in pieno pomeriggio. Un uomo di
50 anni di Portogruaro è stato fermato sulla Jesolana, all’altezza di
Portegrandi, dalla Polstrada durante uno dei numerosi controlli sul territorio. Erano le 14.30 e il cinquantenne
viaggiava sul suo autocarro a tre assi, completamente carico di terra, facendo
lo slalom sulla strada, verso Torre di Mosto, direzione Venezia-San Donà.
Insospettiti dalla "singolare" marcia, gli agenti della Polstrada
hanno fermato l’autotrasportatore, che è subito apparso completamente ubriaco.
Sottoposto al test, è risultato che l’uomo aveva un tasso alcolico di 3,35 (il
limite è di 0,50). E’ molto probabile che l’uomo, forse avvezzo agli alcolici,
avesse iniziato a bere di buon mattino, visto che già nel primo pomeriggio
aveva ingerito abbondanti quantità di alcol. Infatti all’interno dell’autocarro
sono state ritrovate alcune bottiglie vuote. Per lui è scattata la penalizzazione
di venti punti alla patente.
Da “Il Gazzettino” del 12 luglio 2006
RICICLAGGIO
Una pattuglia della Polstrada di Amaro ha arrestato un cittadino serbo
in autostrada. L’uomo tentava di uscire dall’Italia
Bloccato con l’auto da 90mila
euro rubata
Sulla Mercedes targhe false. Appartiene a un imprenditore
lombardo rapinato un mese e mezzo fa
Malborghetto - L’autostrada Alpe Adria è
diventata un passaggio obbligato per le organizzazioni che riciclano nell’Est
Europa auto di grossa cilindrata. Lo confermano gli agenti della Polstrada di
Amaro con l’ennesimo arresto. In carcere è finito un cittadino serbo. Sotto
sequestro, invece, c’è una Mercedes SL350. Nuova. Vale 90mila euro. Appartiene
a un imprenditore di Abbiategrasso che è stato rapinato lo scorso 1 giugno. In
tutto questo tempo Rade Danilovic, 45 anni, e i suoi complici hanno avuto tutto
il tempo per recuperare delle targhe false, per modificare il telaio della
vettura e falsificare le carte di circolazione. Sarebbe andato tutto a gonfie vele
se alle 2.30 di ieri, a Malborghetto, l’automobilista serbo diretto verso il
confine italo-austriaco non fosse stato fermato dalla polizia stradale.
I poliziotti si sono insospettiti
perchè tra le loro segnalazioni c’era anche quella relativa alla Mercedes
sparita da Abbiategrasso. Ed eccola lì, la macchina, bianca, nuovissima, sedile
in pelle marrone, sfilare sotto i loro occhi. Danilovic, portato negli uffici
della sede di Amaro e controllato, è stato arrestato per le ipotesi di
riciclaggio e ricettazione. Gli è stato contestato anche l’uso di documenti
falsi e distruzione di documenti originali. La sua posizione sarà ora valutata
dal sostituto procuratore Andrea Gondolo. L’uomo, dagli accertamenti ultimati
ieri pomeriggio dalla polizia, è conosciuto negli archivi di Questure e caserme
dei carabinieri con tredici alias. Ha diversi precedenti per furto.
La scorsa settimana, sempre da
parte della Polstrada di Amaro, era stata recuperata un’altra Mercedes
destinata al mercato dell’Est: era stata clonata, cioè aveva targhe e
riferimenti identici a un’auto che in realtà circola a Napoli regolarmente.
Da “Marketpress” del 12 luglio 2006
TRUFFE ALLE ASSICURAZIONI:
NUMEROSI ARRESTI A LUCCA
Roma - La Polizia Stradale
di Lucca e di Firenze ha eseguito il 10 luglio, due ordinanze di custodia
cautelare in carcere e dieci agli arresti domiciliari, nei confronti di
altrettante persone ritenute il vertice di un’associazione a delinquere dedita
alla commissione di truffe assicurative. L’attività di indagine, ha consentito
di individuare un’attivissima organizzazione criminale operante nella provincia
di Lucca, specializzata nelle frodi in danno delle assicurazioni, perpetrate
mediante la simulazione di incidenti stradali, ovvero aggravando le conseguenze
dei sinistri con falsi certificati medici, tra gli arrestati figura anche un
sottufficiale della Polizia Municipale del Comune di Lucca. Nel corso
dell’indagine sono state accertate 47 truffe, denunciati 89 soggetti, tra i
quali 10 medici, e recuperate tre autovetture oggetto di riciclaggio.
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