Agenti della Polizia Federale del Belgio
(ASAPS) LILLE (FRANCIA) – Dovremmo probabilmente fare
qualcosa del genere anche noi, in Italia: forse otterremmo un patrimonio di
conoscenze e di strategie assai più elevato e non consentiremmo a tanti
stranieri di farla franca. Di cosa stiamo parlando? Della collaborazione tra le
polizie: non parliamo ovviamente di Interpol, di Europol o di Centri di
Cooperazione, ma semplicemente di sicurezza stradale, seguendo l’esempio
franco-olando-belga, se ci perdonate il pasticcio di aggettivi. Nella
bellissima Lille, città capitale della cultura nel 2004, capoluogo di fatto di
una vastissima area metropolitana compresa tra Roubaix e Tourcoing, sulla
strada che punta diretta verso Dunquerque e appoggiata naturalmente al confine
belga. È una zona a fortissimo scambio commerciale ed il traffico, anche sulla
viabilità ordinaria, è progressivamente aumentato, anche se negli ultimi anni
stanno prendendo maggior vigore trasporti fluviali e ferroviari. Forse proprio
per questa vocazione doganiera – definiamola così – Lille è divenuta il
quartier generale di una testa di ponte sulla quale lavoreranno a stretto
contatto poliziotti e gendarmi francesi, i colleghi della polizia federale
belga, e gli agenti olandesi. Teatro delle operazioni, l’autostrada francese
A1, dove il drappello di alleati si è riunito per approntare un protocollo di
controllo comune volto a combattere – sentite un po’ – il “sentimento di
impunità” degli stranieri sulle strade francesi. Eh sì, scena già vista anche
da noi, soprattutto da parte di quei forestieri abituati a venire in Italia con
una certa frequenza: ligi nel proprio paese e poi, appena varcato il confine, si
mettono a correre come pazzi, sfarettando a più non posso, sorpassando a destra
e sfrecciando beffardi davanti agli autovelox, consci che difficilmente la
bolletta verrà loro recapitata a casa. |
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