Italia-Ghana: l’esultanza di Iaquinta
(Newpress) L’inebriante vittoria dell’Italia ai mondiali
di Germania ha contagiato tutti, nessuno escluso, trasformando d’un tratto
tutto lo “Stivale” in un unico carosello di cori e festeggiamenti e tricolori
che mai avevano così unito il Paese. Merito degli azzurri che compongono la
nostra nazionale di calcio, che con molta umiltà e sacrificio hanno costruito un
tassello dopo l’altro fino a raggiungere la vetta più alta e poter toccare con
mano, finalmente, il trofeo più ambito da ogni calciatore del pianeta: la Coppa
del Mondo! Allora,
Vincenzo, che effetto fa alzare la Coppa del mondo? “Un’emozione
irrefrenabile, una gioia immensa, un misto tra felicità, incredulità e voglia
di gridare. E pensare che ogni tanto, mentre giocavamo, gli lanciavo qualche
sbirciatina, là, sul bordo del campo dove era stata sistemata…”. Ma
quanta fatica per conquistarla… “La finale
ci ha posto di fronte la Francia, indubbiamente una delle squadre più forti del
mondo sia per la qualità dei singoli giocatori che per la tecnica di squadra,
ma siamo sempre partiti col piede giusto, consapevoli delle nostre
possibilità.” Grazie
anche ad una guida come Marcello Lippi. “E’
stato il dodicesimo uomo in campo, e un grande genio fuori quando ci allenava.
Ci ha plasmato a sua immagine, cioè quella di un toscano tenace che non si arrende
mai, nemmeno se da solo deve affrontare un esercito.” Cosa ti
hanno detto appena arrivato a casa? “Per me
è stata una gioia immensa poter riabbracciare mia moglie e i miei figli, mi
vengono ancora i brividi a pensarci, ma la cosa più bella è quella che mi ha
detto mia moglie Arianna prima di partire per la Germania: fammi un regalo,
torna con la Coppa del mondo. L’ho fatto.” Vincenzo
Iaquinta in una fase della partita contro gli Usa “Un’apoteosi,
migliaia di persone ci hanno accompagnato dall’aeroporto fino a Roma e non
hanno mai smesso di acclamarci. Tutta Roma era ferma ad aspettare e festeggiare
noi. Come dimenticare un simile evento?” Ti rendi
conto che sei entrato nella storia del calcio mondiale? “Credo
che riuscirò a capacitarmene fra un po’ di tempo, non ora che sono ancora pieno
dell’euforia di Berlino. Comunque voglio abbracciare idealmente tutti i miei
compagni di squadra, abbiamo vinto assieme ed assieme dobbiamo godere di questo
incredibile successo.” Certo
che per te deve essere stata una grande soddisfazione passare in così poco
tempo dal campionato di serie C2 alla massima serie e poi al Mondiale che hai
vinto facendo pure gol. Mica capita a tutti… “E’
vero, infatti avevo detto più volte che per me sarebbe già stato un grande
risultato far parte dei 23 convocati per la Germania, anche alla luce del mio
infortunio passato. Lippi mi ha dato fiducia e spero vivamente di averlo
contraccambiato.” Cosa
farai adesso? “Voglio
godermi con la mia famiglia questo momento, tornare in Calabria dove sono nato
e festeggiare con i tanti amici che mi aspettano…” Vincenzo,
noi ci occupiamo di sicurezza stradale e di tutti i fenomeni che ad essa sono
legati, alcuni dei quali negativi come il disagio giovanile e le stragi del
sabato sera. Credi che lo sport possa essere una valida alternativa allo sballo
del fine settimana? “Lo
sport è un valore assoluto che merita di essere vissuto e condiviso con gli
altri. Insegna a raggiungere risultati che nonostante la fatica e il sacrificio
regalano grandi soddisfazioni, talvolta le più immense. Anche il calcio,
nonostante il particolare momento che sta passando, fa parte di questi valori e
non posso che invitare i tanti giovani a praticarlo ad ogni livello.” Grazie, Vincenzo, non posiamo che augurare a
te ed a tutti i tuoi compagni della Nazionale altri successi, anche se,
francamente, non so cos’altro possiate raggiungere più di quello che avete
avuto lo scorso 9 luglio…! La scheda di Iaquinta Iaquinta festeggia Grosso dopo il suo gol
(Afp) L’anno successivo è “prestato” al Padova e con
questo sale nel palco della categoria cadetta (serie B) dove al suo esordio,
contro il Torino, segna subito e permette ai veneti di vincere sul più
blasonato club torinese. Gli occhi degli “osservatori” sono puntati su
di lui e poco dopo viene convocato nella Under 21 di Marco Tardelli. Seguirà il
suo rientro nel Castel di Sangro, ma col posto di titolare nella Nazionale di
serie C allenata da Roberto Boninsegna. L’Udinese acquista il giocatore che fa il suo
ingresso ufficiale in serie A e nel frattempo viene convocato nell’Under 21 da
Claudio Gentile. L’esordio con la nazionale maggiore avviene il 30 marzo del
2005 con l’Islanda. Il resto è storia recente. |
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