L’ADIGE Alcol, vendita vietata ai minori di 16 anni Nell’ambito del disegno di legge presentata
ieri dall’assessore alla salute Remo Andreolli e approvato dalla giunta
provinciale in tema di semplificazione della sanità, spicca per importanza
l’articolo 15, che vieta la vendita di alcolici e di superalcolici ai minori di
anni sedici e i cui contenuti sono stati concordati anche con l’assessore al
commercio, Tiziano Mellarini (*). L’articolo in questione, prende atto che il
Trentino, come altre regioni italiane, è alle prese con le gravi e complesse
problematiche relative all’abuso di alcol presso gli adolescenti. Nei confronti
di questo drammatico fenomeno sono già state avviate diverse iniziative, a cura
sia degli operatori pubblici, sia delle associazioni private, delle scuole, con
l’obiettivo di limitare il fenomeno. L’articolo 15 del disegno di legge
approvato in giunta stabilisce quindi il divieto di vendita di bevande
alcoliche e superalcoliche ai minori di anni sedici e ciò in armonia con i principi
di prevenzione della legislazione statale e in continuità ad analoghi
precedenti interventi in materia di uso e abuso di sostanze. Stabilire un
divieto - e quindi responsabilizzare in prima persona gli esercenti pubblici e
i titolari di imprese commerciali che vendono prodotti alcolici - è un
ulteriore tassello dell’impegno di tutta la comunità al fine di creare, come
già per il divieto di fumo, forme di «coscienza» collettiva e reazioni o
comportamenti positivi da parte dei ragazzi. Era, questa, un’iniziativa attesa
da tempo, anche per offrire uno strumento in più, a quanti sono impegnati nelle
attività di prevenzione e di controllo degli abusi in età adolescenziale di
bevande alcoliche. Il fatto, poi, che l’articolo in questione sia frutto della
concertazione fra due assessorati, quello alla salute e quello al commercio,
può essere visto come la riprova che di fronte a problemi della salute e della
sicurezza sia necessario trovare la massima collaborazione da parte di tutti
gli «attori» che agiscono nella società. (*)
Nota: qualcuno forse può pensare che la vendita di alcolici ai minori di 16
anni sia già vietata. IL GAZZETTINO (VENEZIA) BIBIONE Era caduta in acqua dal pedalò Turista ubriaca salvata dai bagnini La ragazza ha rischiato di annegare Bibione (m.c.) "Hanno violentato una ragazza in mare e poi l’hanno gettata in acqua". Ma la verità era un’altra. L’allarme è stato lanciato ieri pomeriggio da un turista che si trovava sul bagnasciuga antistante lo specchio d’ acqua di viale della Luna a Bibione. L’uomo ha visto alcuni giovani lanciare in mare la giovane che a stento ha cercato di raggiungere la riva. Giunta in spiaggia, con l’ausilio degli addetti al soccorso della Bibione Spiaggia, ha tentato di farfugliare qualche parola. Il turista ha così allertato il 112. I militari della locale stazione hanno raccolto la confusa testimonianza della giovane turista ricostruendo in poco tempo quanto era accaduto. La giovane effettivamente ha rischiato grosso, non tanto per la violenza mai avvenuta, quanto per l’alcol ingerito. Dopo aver bevuto fino ad ubriacarsi con gli amici, aveva deciso di fare un giro in pedalò. Quando era al largo è finita in acqua cercando di arrivare a riva. Poteva decisamente andare peggio se i bagnini non fossero intervenuti tempestivamente. Lei stentava infatti a nuotare. Per scongiurare ogni dubbio sulla violenza sessuale, la giovane è stata trasferita al pronto soccorso di Portogruaro e sottoposta ad una visita specifica. L’esame ha dato esito negativo e l’allarme è rientrato. L’ARENA.IT Il quartiere si stringe alla famiglia del
giovane travolto da un’auto sul suo motorino Lacrime e rabbia per
Davide Golosine saluta il suo «Bimbo»
Gli amici e i ragazzi della curva dell’Hellas:
«Non si può morire così a 23 anni» Tutta Golosine, divisa tra dolore e rabbia, si
stringe intorno alla famiglia di Davide Saragnese, il ragazzo che domenica ha
perso la vita in un incidente in via Scuderlando. La chiesa di Santa Maria Assunta, alle
Golosine, è gremita. Il sagrato di via Caccia ospita tutti quelli che riescono
entrare e attendono il termine della funzione religiosa per dare l’addio a
«Bimbo», così lo chiamavano gli amici. Davide era per tutti un ragazzo semplice
dalla faccia pulita, un «angelo» e «un bravo ragazzo sempre con il sorriso». «Nel giorno magico ci hanno rubato una stella.
Ciao Bimbo», recita una scritta vergata su una bandiera dell’Italia. E non era
l’unica. La gioia per la vittoria del Mondiale è stata oscurata da una tragedia
che nessuno nel quartiere può e vuole accettare. Un altro striscione sul
palazzo che fronteggia la chiesa sfida anche la morte e dice: «Il nostro bimbo
resterà sempre nei nostri cuori». Ma intanto Davide se ne va, accompagnato
dalla benedizione di don Giuseppe, diretto al camposanto di Santa Lucia, e lo
seguono quattro lunghi applausi, un battimani che sembra voler trattenere
ancora un po’ quel ragazzo troppo giovane per lasciare questa vita. È un momento straziante come lo è ogni
funerale in cui la vittima è giovane e amata da tutti, ma l’atmosfera è tesa e
oltre il dolore si respira rabbia e indignazione. «La morte è sempre dura da
accettare ma quando si porta via un ragazzo di 23 anni in questo modo, direi
che è quasi impossibile riuscirci», spiegano gli amici e gli ex compagni di
classe. Davide è stato falciato sul suo motorino da un’auto guidata da un
cittadino straniero che non ha rispettato la precedenza. La polizia municipale
non lo conferma, ma nel quartiere serpeggia la voce che l’investitore fosse
ubriaco ed è questo il motivo di tanta rabbia. Tra gli amici venuti a salutarlo per l’ultima
volta, ci sono molti ragazzi della curva sud del Bentegodi: l’Hellas e il
calcio erano per Davide grandi passioni. Le maglie gialloblù e le teste rasate
riempiono il sagrato ma nessuno delle Brigate vuole parlare di Davide o
dell’incidente. Il dolore è troppo e il grande rispetto per «Bimbo» impone loro
il silenzio. Tutti si fermano con il fiato sospeso cercando di non fissare i
genitori, Riccardo e Mariangela, e le due sorelle, Giulia e Michela, che non
riescono a trattenere le lacrime di fronte alla bara. Anche don Giuseppe che officia l’estremo
saluto, dal pulpito afferma: «Mancano le parole perché ciò che è successo è
così difficile da accettare che ci lascia ammutoliti. Siamo tristi perché
incapaci di comprendere questo fatto incomprensibile e inaccettabile», aggiunge
il sacerdote facendo riferimento al passo del Vangelo appena letto e invocando
l’aiuto del Signore. Ma è proprio Davide, come afferma il parroco, a lasciare
nel cuore di tutti una speranza: «La testimonianza di un giovane generoso,
semplice e trasparente. E allora, "Bimbo", dacci la capacità e la
forza di essere come te». Giorgia Cozzolino IL GIORNALE DI VICENZA.IT Proposta del governo per far valere il made in
Italy in sede europea Vino, ecco gli stati generali Il ministro De Castro: convocata l’intera
filiera Roma. L’obiettivo è uno e dichiarato:
rilanciare definitivamente il mercato del vino italiano nel mondo. Così il
ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro,
lancia la sua sfida e chiama a raccolta tutta la filiera. Per la prima volta
anche il vino avrà la sua convocazione degli Stati generali. La data fissata
per dare avvio alla grande strategia in vista della riforma dell’Ocm vino è
giovedì 20 luglio. Dettagli e programmi sono stati illustrati ieri proprio dal
ministro De Castro, nella convinzione che «il settore vitivinicolo ha un ruolo
strategico per l’agricoltura italiana». Il ministro non ha dubbi: «servono regole
europee chiare e la riforma dell’Ocm vino deve puntare alla promozione e alla
valorizzazione di un patrimonio unico quale è quello italiano e non
penalizzarlo». Ma per portare con forza le posizioni dell’Italia sui tavoli di
Bruxelles, secondo De Castro «serve la voce e l’accordo di tutti». Per questo
«la giornata di ascolto della filiera vitivinicola sarà l’occasione per
promuovere un confronto aperto sui punti critici della riforma comunitaria
dell’Ocm vino e per coinvolgere tutti i protagonisti del settore nella
definizione di strategie comuni che consentano all’ Italia di contare di più
sui mercati internazionali». Agli Stati Generali saranno presenti gli assessori all’Agricoltura di tutte le Regioni italiane che, insieme al ministro, prenderanno nota delle posizioni delle varie componenti della filiera vitivinicola nazionale in vista della fase finale dei negoziati per la riforma europea del settore in programma a partire dal prossimo autunno. IL MESSAGGERO (MARCHE) I divieti di vendita
Piunti (An): «Caso alcol, è problema di
sicurezza» Il capogruppo di An Pasqualino Piunti reputa
che l’ordinanza del sindaco Giovanni Gaspari, che vieta la vendita di alcolici
da asporto nelle ore notturne, contiene motivazioni di ordine pubblico ma
tralascia il problema sociale. "Prendiamo atto - chiarisce Piunti
- che per il sindaco l’alcol è un problema di ordine pubblico e per l’assessore
al Lavoro un problema commerciale. Noi riteniamo invece che sia un problema
sociale. Se esistono zone a rischio sarebbe bene intervenire lì e cercare
di risolvere la situazione, evitando di contingentare tutta la città nel suo
momento più vivace". Il capogruppo di An puntualizza che il nodo della
questione è la prevenzione: "Contestualmente va fatta una politica che
attraverso la prevenzione educhi i cittadini, soprattutto i giovani, al
corretto approccio con le bevande alcoliche. Altrimenti si agisce sull’effetto,
dimenticando la causa". L’ordinanza vieta lo smercio dalle 22 alle 6 fino al 31 ottobre, i contravventori saranno puniti con ammende da 25 a 500 euro. L’atto è stato motivato dall’eccessivo consumo di alcol da parte di giovani nelle ore notturne nelle strade e nelle piazze. Di conseguenza si lasciano andare a schiamazzi che disturbano la quiete pubblica e abbandonano in strada le bottiglie vuote. VIRGILIO NOTIZIE G8/ VITA DURA PER I NO GLOBAL A SAN
PIETROBURGO, ARRESTATI IN 12 Per i contestatori polizia repressiva. La
replica: esagerazioni San Pietroburgo, 15 lug. (Apcom) - Per la
legge russa bastano due poliziotti che testimoniano a vicenda per poter
effettuare un fermo di dieci giorni. E grazie a questa ’libertà’ nei giorni
scorsi - secondo quanto riporta la stampa locale - "non meno di dodici
persone sono finite in cella". Le motivazioni ufficiali vengono ricondotte
dalle autorità locali a reati di lieve entità come "urinare in
pubblico", "offese a pubblici ufficiali" o, più genericamente
"comportamenti violenti". La stampa russa, però, sottolinea come
tutte le persone coinvolte siano legate ai movimenti no global che a San
Pietroburgo hanno davvero vita difficile essendosi visti negare tutti i
permessi per le manifestazioni. La sicurezza russa ha infatti ’investito’
molto negli sforzi per evitare cortei e ’controvertici’ blindando la città e
effettuando numerosi controlli anche tra i molti semplici turisti che affollano
la città dell’Hermitage. Gli arresti, però, mettono in cattiva luce nuovamente il
presidente russo Vladimir Putin che spesso viene accusato di propendere per i
metodi da regime e la cui ’patente’ di democratico, necessaria per far parte
del G8, è stata messa in discussione soprattutto tra i commentatori americani. Le autorità locali parlano però di esagerazioni e dichiarano che gli arresti dei giorni scorsi sono stati fatti nei confronti di "persone ubriache che, appena fermate, si sono dichiarate appartenenti ai movimenti no global". Un modo, spiegano, per "far parlare di sè e per nobilitare gesti assolutamente poco nobili". IL GAZZETTINO (BELLUNO) «Attenti a quello che fate, ... (B.D.D.)«Attenti a quello che fate, mio zio è
tenente dei carabinieri». La frase proferita da Giovanni Gallo, 26 anni di
Eboli, all’indirizzo delle forze dell’ordine intervenute nel locale pubblico
per procedere alla sua identificazione, non turbò per nulla i militari
dell’Arma che procedettero nell’adempimento del proprio servizio. Era il 28 novembre 2003 e al bar Opera, in
centro città, si era verificato qualche problema. C’era una persona
visibilmente alterata e quando non se ne potè più della sua presenza, qualcuno
ritenne opportuno richiedere l’intervento dei carabinieri. Sul posto si portarono il maresciallo capo
Giampaolo Zemella, il brigadiere Gavino Marongiu e l’appuntato Enrico Bonan.
Alla loro vista l’intemperante avventore non tardò ad evidenziare il proprio
disappunto. Li affrontò con un avvertimento: «Attenti a quello fate, mio zio è
tenente dei carabinieri, mio padre poliziotto e quindi tutta la mia famiglia è
ammanicata con voi». Vedendo forse che l’avvertimento non bastava, andò oltre e
in maniera più esplicita disse: «Se voi mi denunciate io denuncio voi che mi
avete picchiato, dandomi uno schiaffo». Ma non ci fu verso di evitare che i
carabinieri procedessero alla sua identificazione. Invitato ad uscire dal
locale, i militari dell’Arma si avvidero con chiarezza che l’uomo era in
stato di totale ubriachezza e lo portarono al Comando per completare il
controllo. Ora Gallo, assistito dall’avvocato Paolo
Aspodello, deve vedersela con un processo in cui è imputato non solo del reato
di resistenza a pubblico ufficiale, ma anche di rifiuto di fornire le proprie
generalità. Non è tutto.Nel conto ci sono anche le ingiurie rivolte alle forze
dell’ordine. Ieri il processo è stato rinviato ad altra udienza per lo sciopero degli avvocati. IL GAZZETTINO (VICENZA) SCHIO Torna la pace a Santa Croce Le due "esuberanti" amiche, conviventi di 34 e 25 anni, che per circa due mesi hanno reso impossibile il riposo notturno a molti residenti di viale Santa Croce, da un paio di settimane conducono una vita appartata. Tra i sospiri di sollievo dei vicini di casa, che così hanno ritrovato il sonno e la tranquillità notturna, disturbata in maggio e giugno dagli atteggiamenti delle due amiche, in apparente "costante" ebbrezza alcolica. Con comportamenti fuori dalle righe, con spoglierelli notturni all’aperto, lancio di bicchieri in strada, ascolto di musica ad altissimo volume, canti e schiamazzi conditi da bestemmie, con ospitate di amici. Da fine giugno, da quando il nostro giornale ha reso pubblico il disagio degli abitanti di viale Santa Croce, le due giovani donne hanno regolato i ritmi della loro vita e così la tranquillità è calata sulla zona. CHIOGGIA Lega Nord: «Il capo dei vigili si dimetta» Lega Nord esprime "forte solidarietà" alle forze dell’ordine che domenica scorsa, dopo la vittoria della squadra italiana ai Mondiali di calcio, hanno dovuto subire l’aggressione di una folla sovreccitata dall’alcol, che ha messo a soqquadro la città. Lega Nord afferma di condividere le critiche formulate dal sindacato di polizia: sull’opportunità di una misura che avrebbe dovuto essere assunta, vale a dire la proibizione di somministrare bevande alcoliche. Il dopo partita della semifinale, secondo Lega Nord, aveva fornito già un’eloquente anticipazione di quanto sarebbe potuto accadere in una città dove le occasioni di divertimento non sono numerose e dove c’è la piaga della disoccupazione. Per questo Lega Nord chiede le dimissioni del Comandante dei vigili. Quanto al sindaco, Lega Nord sostiene che ci penseranno gli elettori. IL GAZZETTINO (PADOVA) SAONARA Dimostrazione di test alcolemico Nell’ambito della sagra di Villatora alle 21 in piazza Aldo Moro, la Polizia municipale, in collaborazione con il Comune, eseguirà una dimostrazione del test alcolemico. Vi saranno sottoposti un gruppo di ragazzi maggiorenni, ai quali verrà chiesto di assumere varie bevande considerate "leggere", come uno spritz, un bicchiere di vino o un cocktail, per dimostrare come anche queste bevande possano influire sul tasso alcolico del sangue. (fe.be.) LA SICILIA «Caccia» al clandestino: sette fermati in
piazza San Diego Operazione contro l’immigrazione clandestina
nei giorni scorsi a Canicattì da parte dei carabinieri della locale compagnia
coordinati da Capitano Marco Molinari. Il bilancio è di sette extracomunitari
di nazionalità rumena sorpresi in piazza San Diego, luogo di ritrovo dei
clandestini, senza permesso di soggiorno. Tra i clandestini fermati anche due
donne che sono state accompagnate nel centro di prima accoglienza che si trova
a Ragusa. Altri due immigrati sono stati invece muniti del foglio di via
obbligatorio dal territorio italiano. Altri tre invece dovranno presentarsi
presso l’ufficio stranieri della Questura di Agrigento per regolarizzare la
propria posizione altrimenti anche per loro scatteranno le pratiche d’espulsione
dal territorio italiano. I carabinieri della Compagnia di Canicattì hanno
intensificato i controlli nei confronti di extracomunitari che risiedono in
città. Sono, infatti, numerosi i clandestini che periodicamente si introducono
nel nostro territorio e spesso si rendono protagonisti di episodi a dir poco
incresciosi che si registrano nella nostra città. Nei giorni scorsi lo
ricordiamo un cittadino rumeno era andato in escandescenze all’interno di un
bar perché in preda dei fumi dell’alcool e si era scagliato contro i
carabinieri che erano intervenuti per cercare di riportare la calma. Nei mesi
scorsi sempre i militari e sempre nella zona di San Diego hanno compiuto delle
vere e proprie retate nei confronti di persone provenienti dalla Romania.
Soprattutto al calar della sera, infatti, i rumeni si ritrovano in piazza San
Diego nei pressi della chiesa dove incontrano i propri connazionali ma anche
gente che ha bisogno di manodopera fresca a basso costa come quella garantita
dagli irregolari. C.V. LA SICILIA In fatto di consumo di
droga…
antonio rapisarda In fatto di consumo di droga, Catania è
drammaticamente in linea con i dati allarmanti emersi dalla "Relazione
annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2005":
la cifra dei consumatori di sostanze stupefacenti è raddoppiata nel corso di
pochi anni, dal 2001 a oggi. Il dilagare di questo fenomeno è legato, secondo
tale rapporto, principalmente a due fattori: il proliferare del consumo di
cocaina, cannabis e droghe sintetiche, da un lato, e il deciso abbassamento
dell’età media dei consumatori, dall’altro. A delineare la portata del fenomeno in città è
stato Paolo Castorina, tossicologo, responsabile del Sert 1 (Servizio per le
tossicodipendenze) dell’Asl 3: «Il fenomeno preoccupante è la crescita
esponenziale dei consumatori di cocaina nella nostra provincia, soprattutto
negli ultimi cinque anni», questo sembra essere il dato più indicativo della
realtà nostrana. Un quadro complesso, quello del mondo della dipendenza da
sostanze stupefacenti, che negli ultimi anni ha subito notevoli evoluzioni. «I
nostri centri - ha notato Castorina - nati principalmente per contrastare la
piaga dell’eroina, con il passare del tempo hanno monitorato l’evolversi e il
dilagare di nuove tendenze e consumi fra la popolazione. Anche le terapie di
intervento, di conseguenza, sono mutate». Lo stesso numero di chi si rivolge
all’assistenza dei Sert è stato in progressivo e costante aumento: nel 2005
circa 3.500 persone hanno richiesto l’assistenza per avviare un piano di cura,
«la maggior parte dei pazienti, circa il 60%, è consumatore di eroina, mentre
il 16% consuma cocaina e il 7,3% cannabinoidi». Significativo è il dato sull’età media del
primo approccio alle sostanze stupefacenti: «Si è abbassata vertiginosamente -
ha continuato il tossicologo - direi tra gli 11 e i 17 anni». Un dato da non
sottovalutare, inoltre, riguarda il fatto che il fumo e l’alcol rappresentano,
spesso, un primo approccio verso il mondo della dipendenza; «le famiglie,
quindi, non devono sottovalutare determinate nuove abitudini dei figli», ha
avvertito Castorina. La percezione del problema, invece, sembra
essere minore e decisamente sottovalutata fra la popolazione, specialmente
quella più giovane. Un elemento che allarma gli esperti del settore è la
"normalizzazione" del fenomeno, «l’approssimazione, cioè, con cui
determinati settori affrontano il problema: nella società dei consumi non si
può inserire anche il trattamento degli stupefacenti come un elemento di
bilancio economico». Potrebbe prospettarsi, a quanto afferma l’esperto, una
realtà estremamente pericolosa: «Tra i giovanissimi, ad esempio, con estrema
facilità impazza la moda delle droghe sintetiche e delle sostanze psicoattive,
pericolose perché vengono spesso assunte insieme a superalcolici. Un mix
altamente dannoso». La scoperta della maturata dipendenza, poi, rappresenta uno dei momenti più delicati: «Frequenti sono i casi di pazienti che credono di essere padroni della sostanza e del suo impiego. Questo è uno stadio del fenomeno che dura molto poco e che può lasciare presto il posto alla dipendenza vera e propria». Errata e diffusa, purtroppo, è l’idea che esistano droghe e sostanze "positive" e socializzanti, che aumentano l’autostima o le capacità di relazione; «in realtà si è sotto l’effetto di sostanze che modificano il comportamento, alterandolo nel bene e nel male: rappresentano solo un palliativo, mai una soluzione». IL MATTINO (AREA METROPOLITANA) SANT’ANASTASIA Aggredisce prete: preso Sei mesi di carcere e decreto di immediata espulsione per Ion D. (50 anni), cittadino moldavo arrestato durante un’operazione congiunta di polizia municipale e carabinieri. L’uomo, già pregiudicato per aggressione a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi, era agli arresti domiciliari da qualche giorno, finito in manette mentre, visibilmente ubriaco, disturbava una funzione religiosa nella chiesa di Santa Maria La Nova gettando dell’acqua in direzione del parroco. IL MATTINO (AREA COSTIERA) Cacciati dal pub, rogo per vendetta SUSY MALAFRONTE Pompei. Danno fuoco alla veranda di un pub, dopo che il titolare li aveva invitati a lasciare il locale. Dietro all’incendio doloso che la notte scorsa ha distrutto il gazebo del locale «Wolf» nel rione 167 ci potrebbe essere, dunque, la vendetta. Ed è proprio questa la pista seguita dai poliziotti che stanno indagando sul caso, diretti dal commissario capo Vincenzo Centoletti. Secondo gli inquirenti la mano del racket questa volta non c’entra. Il titolare del pub ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna minaccia o richiesta estorsiva, ma di ricordare assai bene le parole minacciose dei tre giovani ubriachi - «ti pentirai amaramente, ritorneremo e te la faremo pagare» - che aveva allontanato dal locale perché stavano scatenando una rissa e infastidivano gli altri clienti. L’episodio risale allo scorso aprile. Dopo tre mesi sarebbe arrivata la vendetta annunciata. Gli investigatori sono certi che non c’è un altro movente dietro il rogo. Nelle prossime ore gli uomini del commissario capo Centoletti ascolteranno il titolare del pub per aggiungere tasselli in più al puzzle che li porterà all’identificazione degli autori del raid. Gli agenti stanno cercando di risalire all’identità degli altri giovani presenti nel locale la sera della rissa: qualcuno di loro, infatti, potrebbe conoscere i ricercati e dare così un volto e un nome ai probabili incendiari. Le fiamme che hanno avvolto la veranda in legno installata all’esterno del locale frequentato soprattutto da giovani pompeiani e dei comuni limitrofi, si sono sviluppate alle tre della scorsa notte. A dare l’allarme sono stati gli inquilini che abitano negli appartamenti sovrastanti il pub. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco di Castellammare ha permesso il rapido spegnimento delle fiamme, evitando che l’incendio si propagasse ai piani superiori dell’edificio. A pochi metri dal gazebo distrutto è stata trovata una bottiglia con liquido incendiario. Il raid si aggiunge agli altri episodi, anche se meno violenti, che con l’arrivo dell’estate si verificano nella città degli scavi e del santuario. Con la calda stagione infatti, la Pompei by night si popola di centinaia ragazzi che giungono dai comuni vicini. Il sovraffollamento, un bicchiere di birra di troppo, un corteggiamento non corrisposto a qualche ragazza, o una parola oltre il dovuto bastano per accendere la miccia delle risse del sabato e della domenica sera. Per limitare tali episodi di violenza, la polizia, fin dall’inizio dell’estate ha dato il via a controlli periodici nei bar e nei locali. Durante l’ultima operazione avvenuta qualche giorno fa, gli agenti hanno multato numerosi proprietari di locali in cui si ascoltava anche musica che avevano superato il limite consentito dalla legge. I controlli della polizia sono estesi anche ai party privati troppo «chiassosi». SARDEGNA OGGI Discoteche gratis per chi non alza il gomito Discoteca gratis per chi si mantiene astemio
alla guida al ritorno dai locali. Nei prossimi fine settimana fino al 20
agosto, all’ingresso di 20 discoteche dei litorali di Jesolo, della Romagna,
dell’Argentario, di Latina e di Sassari, i ragazzi verranno invitati a nominare
il proprio colui che sceglierà di non bere per riaccompagnare a casa i propri
amici. All’uscita del locale, insieme ad un gadget, verrà dato anche un kit per
il test dell’alcol. Chi non beve sarà premiato con l’ingresso gratis in
discoteca la settimana successiva. SASSARI - Discoteche gratis per chi non beve
anche in Sardegna con la campagna di sicurezza “Guido con prudenza- Zero
alcool, tutta vita”, che, con questo slogan, riparte per il terzo anno
consecutivo. L’iniziativa, organizzata congiuntamente dalla Fondazione per la
sicurezza stradale delle compagnie di assicurazione, la Fondazione ANIA, dalla
Polizia di Stato, con la collaborazione dell’Associazione degli imprenditori
dei locali da ballo (SILB), partirà da questo fine settimana fino al 20 agosto,
sbarcando per la prima volta anche in Sardegna, ed interessando alcuni dei
locali da ballo dei litorali della provincia, in particolare in Costa Smeralda
ed Alghero. In particolare aderiscono alla campagna Il Ruscello e La Siesta di
Alghero, il Ritual- Sammy di Baja Sardinia ed il Sopravento di Porto Cervo. All’ingresso di queste discoteche, i ragazzi
verranno invitati a nominare un “Bob”, cioè quello del gruppo che deciderà di
non bere per riaccompagnare i propri amici a casa. A fine serata, il Bob, che
sarà riconosciuto da uno speciale braccialetto, verrà premiato se avrà
mantenuto il suo impegno. All’uscita dalla discoteca giovani hostess e steward
inviteranno i ragazzi a ritirare, insieme ad un gadget, un alcool test con cui
potranno verificare liberamente il proprio eventuale stato di ebbrezza. Ai
ragazzi che verranno fermati dalla Polizia Stradale e risulteranno negativi
alla prova dell’etilometro, le pattuglie regaleranno un ingresso gratuito in
discoteca per il fine settimana successivo. Altra iniziativa della Fondazione ANIA, per quest’anno è quella di invitare i ragazzi per creare una campagna pubblicitaria sulla sicurezza nella guida delle due ruote. La migliore idea verrà utilizzata al Motor Show di Bologna e i primi cinque classificati vinceranno un week-end premio alla manifestazione. CORRIERE ADRIATICO “Guido
con prudenza” Discoteca gratis se non bevi ROMA - Discoteca gratis per chi si mantiene
astemio alla guida al ritorno dai locali. Parte oggi l’ iniziativa “Guido con
prudenza - Zero alcol, tutta vita”, organizzata da Fondazione Ania, Polizia di
Stato ed il Silb, l’ associazione degli imprenditori dei locali da ballo. Nei prossimi fine settimana, dunque, fino al 20 agosto, all’ ingresso di 20 discoteche dei litorali di Jesolo, della Romagna, dell’Argentario, di Latina e di Sassari, i ragazzi verranno invitati a nominare il proprio “Bob”, cioè colui che sceglierà di non bere per riaccompagnare a casa i propri amici. All’uscita del locale potranno ritirare, insieme ad un gadget, un kit per il test dell’alcol, con cui verificare liberamente il proprio eventuale stato di ebbrezza. Se i giovani verranno poi fermati dalla Polizia Stradalee risulteranno negativi alla prova dell’etilometro, le pattuglie regaleranno loro un ingresso gratuito in discoteca per il fine settimana successivo. “Il tema della guida in stato di ebbrezza - ha sottolineato Antonio Giannella, direttore del servizio di Polizia stradale - è molto importante: i dati indicano che l’età dell’assunzione di alcol si sta abbassando sempre di più”. Inoltre, ha aggiunto, “mentre la legge prevede il limite di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue, i test indicano che vengono normalmente trovati tassi oltre il doppio rispetto ai limiti di legge”. CORRIERE ROMAGNA Zero alcol, tutta vita RIMINI - Un dato su tutti. Delle 2500 patenti
sequestrate nell’estate 2005 in Italia dalla Polizia stradale durante i servizi
di “Guido con prudenza - Zero alcol, tutta vita”, ben 1065 sono state ritirate
tra Rimini e Ravenna; e nel 65 per cento dei casi gli automobilisti costretti a
lasciare il volante ad altri o al carro attrezzi, sono stati trovati sbronzi o
sotto l’effetto di droghe, dalle pattuglie in servizio all’ombra di Castel
Sismondo.Ecco perchè assume particolare importanza la terza edizione della
“joint venture” che vede lavorare fianco a fianco Polizia stradale, Sindacato
italiano locali da ballo (Silb) e Fondazione Ania, l’associazione che raggruppa
le assicurazioni dello Stivale. “Perchè salvare la vita anche a una sola
persona - puntualizza il comandante della Polstrada di Rimini Giuseppe Apicella
- è sempre e comunque un successo”.E ben venga che per ottenere questo
risultato si debba ricorrere a un premio: un ingresso gratuito al Byblos, al
Prince, alla Villa delle Rose, al Gotha. Lo scorso anno a beneficiare del
“premio” in Italia sono stati 27.900 “capo macchina”: oltre 12mila quelli tra
Rimini a Ravenna. Il “bob”, questo il soprannome con cui è riconosciuto in
tutta Europa l’autista che deciderà di non bere, viene individuato prima di
entrare nel locale e sarà marchiato con un braccialetto blu. All’uscita
soffierà in un etilometro e se il suo stato di sobrietà verrà certificato anche
durante un eventuale controllo della Polstrada, avrà vinto l’ingresso omaggio.
“Quella dell’alcol - ha sottolineato Sergio Pioggia, vicesegretario nazionale
del Silb - è una piaga dilagante. Noi cerchiamo di dare una mano a combatterla
ma occorrerebbe più impegno di molte istituzioni. In primis famiglia e scuola”.
Novità dell’anno: l’Ania promuove un concorso sulla sicurezza sulle due ruote.
La proposta migliore sarà utilizzata al Motor show e i primi 5 classificati
vinceranno un weekend premio alla manifestazione motoristica bolognese. e.ch. CORRIERE ROMAGNA Riparte “Guido con prudenza” Ravenna - “Non ti bere la vita”, con questo eloquente sottotitolo, riparte per il terzo anno consecutivo l’iniziativa della polizia stradale “Guido con prudenza” che vede Ravenna e provincia come una delle zona scelte dal Ministero dell’interno per un progetto che nei due anni precedenti ha dato risultati davvero sorprendenti.Ieri l’edizione 2006 è stata presentata nel dettaglio del capo di Gabinetto della Questura Federica Ferrari, dal Comandante della polizia stradale Angelo Tancredi e dal suo vice Salvatore Pagano (nella foto Fiorentini). Per rendersi conto della rilevanza del servizio di prevenzione e sensibilizzazione messo in atto dalla polizia basterebbe guardare i dati dell’anno scorso. Numeri che vedono Ravenna ai primi posti per patenti ritirate e per giovani risultati positivi a droga o alcol. Su 6.100 patenti ritirate in tutta Italia durante l’iniziativa, 2.484 riguardano la regione Emilia Romagna, 1.080 le province della Riviera, 446 solo Ravenna. Tra i ravennati fermati e sanzionati, 24 sono risultati positivi a stupefacenti.“Il numero di chi beve e si droga è in aumento - ha dichiarato Tancredi - Ci troviamo di fronte persino a giovanissimi che in una serata assumono ogni tipo di droga”. Una constatazione che ha riportato alla memoria il recente incidente che è costato la vita a un bambino di soli 7 anni a Punta Marina.Il Capo di gabinetto Ferrari ha ricordato ieri i termini della campagna di prevenzione che quest’anno si concentra in tutti i weekend estivi fino alla fine di agosto e prevede il supporto della Fondazione Ania e del Silb, l’associazione degli imprenditori dei locali da ballo.Come l’anno scorso verrà premiato chi si mantiene astemio alla guida al ritorno dai locali. I ragazzi verranno invitati a nominare il proprio “Bob”, cioè colui che sceglierà di non bere per riaccompagnare a casa i propri amici. All’uscita del locale potranno ritirare, insieme ad un gadget, un kit per il test dell’alcol, con cui verificare liberamente il proprio eventuale stato di ebbrezza. Se i giovani verranno poi fermati dalla Polizia Stradale e risulteranno negativi alla prova dell’etilometro, le pattuglie regaleranno loro un ingresso gratuito in discoteca per il fine settimana successivo. Per garantire al meglio i controlli a Ravenna sono già arrivate pattuglie di rinforzo per la Statale. Tancredi ha inoltre sottolineato l’importante aiuto fornito dalle ambulanze della Croce Rossa, “Grazie a loro -ha detto il comandante della Stradale - potremo fare prelievi istantanei senza dover accompagnare gli automobilisti nelle strutture ospedaliere. La nostra iniziativa - ha concluso Tancredi - non vuole essere solo repressiva, vogliamo anche informare e sensibilizzare. Chi viene trovato alla guida ubriaco, non rischia solo una multa o un ritiro di patente, ma va incontro a un procedimento penale e a un lungo percorso di controlli successivi. Ma soprattutto chi beve e guida deve essere cosciente che rischia la vita”. CORRIERE ROMAGNA Provincia, primi bilanci “analcolici” RAVENNA - Prosegue la campagna di sensibilizzazione sulla guida sicura “Se guido non bevo”, promossa dai Piani per la salute di Ravenna. L’iniziativa è partita lo scorso 14 giugno toccando sette locali tra Marina di Ravenna, Cervia, Milano Marittima e Lugo.All’interno dei locali vengono allestiti spazi in cui lo staff “Safe Style” dell’Ausl, con la collaborazione delle Polizie Municipali, forniscono informazioni e somministrano questionari sulla guida sicura e il consumo di alcool. E’ possibile, per i ragazzi che lo desiderano, effettuare la prova dell’etilometro e a chi si sottopone al test viene regalato un etilometro elettronico. “La partecipazione dei ragazzi - dice la dott.ssa Manuela Martoni, responsabile del progetto - è in forte crescita rispetto lo scorso anno”. E aggiunge: “Sempre più ragazzi richiedono di fare il test più volte nel corso della notte e prima di mettersi alla guida”. Sul campione di ragazzi raccolto durante le otto serate si è rilevato che il 31,30 per cento dei test ha dato risultato di un tasso alcolemico maggiore di quello consentito per legge e gli uomini tendono a superare i limiti (38,92 per cento), più delle donne (23,10 per cento). Anche sul tasso alcolemico medio registrato i maschi (0,47) superano le femmine (0,30).Prossime tappe della campagna saranno il 18 luglio allo street bar Casablanca a Milano Marittima e il 26 luglio alla discoteca BBK a Marina di Ravenna. TTL AMERICANI RICCHI E SPENSIERATI TRA LE SPIAGGE
DI FRANCIA E IL BUEN RETIRO DI LONG ISLAND, CON LE FESTE AMENE E LE NOTTI DI
GATSBY SOTTO LA LUNA A RITMO DI FOX TROT Francis Scott Key Fitzgerald sposò Zelda Sayre
nel 1920: stravaganti e gaudenti, i due sembrarono incarnare la frenesia di
vita associata con l’Età del Jazz (1925: Louis Armstrong fonda gli Hot Five,
poi diventati gli Hot Seven), con la frequentazione della café society, feste,
assunzione di stimolanti e lunghi soggiorni in prestigiose località di
villeggiatura, anche in Europa e particolarmente sulla Costa Azzurra. Erano i
«Roaring Twenties», i ruggenti Anni Venti, in cui il quasi coetaneo di
Fitzgerald, Ernest Hemingway, faceva una bohème cosmopolita a Parigi e Pamplona
(1926: «Il sole sorge ancora») e Pablo Picasso lasciava il cubismo per un
ritorno al classicismo. Questa atmosfera permea i due capolavori di Fitzgerald,
«Il grande Gatsby» (1925) e «Tenera è la notte» (1934). Quest’ultimo, di
tormentata gestazione, segnò peraltro l’inizio della fine della sua fortuna.
Ormai fuori moda, personalmente provato dalle crisi di Zelda, alla lunga
confinata in una clinica psichiatrica, Fitzgerald andò a fare lo sceneggiatore
a Hollywood, ma, anche per il suo sempre meno controllabile alcolismo, senza
successo: salvo essere riscoperto e riconosciuto a posteriori come uno dei
grandi autori americani del suo secolo. m.d.a. ADNKRONOS Dopo un breve inseguimento la Polizia lo ha
bloccato nonostante la sua reazione violenta Genova, ubriaco causa due incidenti stradali e
fugge: arrestato La collisione è avvenuta con una vettura, con
a bordo una donna incinta di 9 mesi, e con uno scooter che è stato trascinato
per diversi metri Genova, (Adnkronos) Un uomo di 58 anni e’
stato arrestato ieri sera dalla polizia, a Genova, dopo avere causato un
duplice incidente stradale e avere tentato la fuga. Alla guida di una vettura in evidente stato di ubriachezza l’uomo ha tentato la fuga dopo avere investito un’automobile con a bordo una donna incinta di 9 mesi e quindi uno scooter, quest’ultimo trascinato per diversi metri. Dopo un breve inseguimento, una pattuglia della polizia lo ha bloccato e arrestato, nonostante la sua reazione violenta. La donna ha ricevuto una prognosi di 7 giorni. Lunedì, 17 Luglio 2006
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