(ASAPS) COMO – La Squadra di PG
della Stradale di Como ha messo a segno una brillante operazione, spedendo in
galera i componenti di un’agguerrita consorteria specializzata nel furto e
riciclaggio di auto di prestigio. L’operazione, che ha preso il nome di
“Cayenne”, era cominciata più di un anno fa, quando in un garage di Cantù gli
investigatori della Specialità avevano rinvenuto e sequestrato una Cayenne,
appunto, un lussuoso SUV della Porsche rubato alcuni giorni prima. Da quel momento i detective non si sono dati
tregua ed hanno scoperto il “magheggio”: i componenti dell’associazione per
delinquere prima rubavano le macchine, poi le riciclavano taroccandole e
corredandole di documenti falsi, infine le reimmettevano nei normali canali di
vendita anche attraverso la pubblicazione di annunci e foto su riviste
commerciali di larghissima diffusione. Alla fine, gli elementi raccolti erano
così tanti che il Gip di Como Nicoletta Cremona ha spiccato le 11 ordinanze di
custodia cautelare in carcere, nelle quali ha condiviso il castello accusatorio
proposto dal Pubblico Ministero Giulia Pantano, Sostituto Procuratore, contestando
agli indagati l’associazione per delinquere finalizzata alle truffe, alla
ricettazione, al riciclaggio, alla falsificazione di documenti e alla frode
assicurativa. Un indotto che monetizzava tutto l’illecito possibile: si pensi
che la banda faceva incetta di veicoli irrimediabilmente sinistrati per
accaparrarsi i pezzi di ricambio e spendere il meno possibile per le
manutenzioni. I veicoli che non venivano venduti, subivano poi un destino
diverso: prima venivano intestati a persone compiacenti e poi, dopo un bel
contratto di assicurazione contro il furto, venivano fatte sparire. Una falsa
denuncia alla Polizia consentiva loro di incassare anche i premi assicurativi.
Un bell’ingranaggio, oliato a dovere: come la serratura del carcere dove sono
finiti tutti i delinquenti che lo azionavano. (ASAPS) |
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