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Rasssegna stampa Alcol e guida del 17 luglio 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

ASAPS.IT

Svizzera

3 patentati su 4 non bevono più di un bicchiere prima di guidare

18 mesi dopo l’introduzione del limite di 0,5 g/l, i feriti gravi diminuiscono del 14%

GINEVRA – In Svizzera, un anno e mezzo dopo la decisione del governo federale di abbassare il tasso alcolemico consentito per stare al volante, allineando così il paese dei cantoni alle soglie dei paesi confinanti, i risultati positivi non si sono fatti attendere. La fortissima condivisione della norma, ha innanzitutto creato un effetto di sensibilizzazione al problema, e sembra proprio che lo svizzero medio non si limiti solo a bere tanto quanto basta per non sforare il limite, ma che prima di guidare non beva affatto. In ogni caso, sensazioni dei media a parte, 3 cittadini elvetici su 4 credono che l’introduzione di una norma più severa abbia prodotto subito effetti benefici ed oggi il 90% dei conducenti ritiene di non dover superare la soglia immaginaria di un solo bicchiere: lo dice un’inchiesta commissionata alla società AMPLUS dall’”Istituto svizzero per la prevenzione dell’alcolismo e delle altre tossicomanie”. Un nome lungo, per un istituto che ha sede – manco a dirlo – presso l’Ufficio per la prevenzione degli incidenti. L’inchiesta non si è limitata alla semplice intervista di soggetti scelti a caso, ma ha anche tenuto in debita considerazione le statistiche elvetiche della sinistrosità, secondo le quali – in un anno – il numero di feriti sulle strade crociate è sceso del 14%. Si può parlare dunque di alto gradimento per una legge? Parrebbe proprio di sì: 1.359 persone – delle quali 1.058 patentate – hanno accettato di rispondere all’intervista, effettuata nella Svizzera francese ed in quella tedesca. Il dato eclatante è che la riduzione del tasso limite ha provocato una mutazione dei comportamenti: i due terzi dei soggetti hanno affermato di attenersi scrupolosamente alla regola di un solo bicchiere. Sarà stato anche merito delle incessanti campagne di sensibilizzazione?


 

IL GAZZETTINO (TREVISO)

MONTEBELLUNA La conferenza dei sindaci dei trenta Comuni dell’Unità socio-sanitaria ha dato il via libera ad un programma triennale di intervento

Sette nuovi progetti per combattere le droghe 

La prevenzione si concentrerà nei luoghi e nei confronti degli individui a rischio in modo particolare nel fine settimana

La lotta alle droghe scatta di notte. La realizzazione di interventi di prevenzione concentrati principalmente nei luoghi e nei confronti degli individui a rischio soprattutto durante i week end è uno degli elementi caratterizzanti del nuovo piano triennale di intervento sull’area delle dipendenze approvato nei giorni scorsi dalla Conferenza dei sindaci dei 30 Comuni dell’Usl 8. Caratterizza il triennio 2006-2008 e prevede l’utilizzo, per ogni anno, di un fondo regionale di 244mila 880 euro oltre ad 81 mila euro di autofinanziamento dell’Usl. Nel triennio, si punterà a valorizzare, in particolare, una prevenzione mirata e selettiva. L’altra novità è costituita dal fatto che i trattamenti terapeutici non avverranno più solo nelle strutture specialistiche dell’Usl, ma anche in forma residenziale e semiresidenziale, oltre che negli spazi giovanili e nei centri ambulatoriali. Infine, si prevedono delle "borse lavoro" volte al reinserimento di tossicodipendenti e alcolisti. I destinatari dei sette progetti presentati da altrettante cooperative che operano sul territorio saranno, in particolare, i giovani ed adulti di età compresa fra i 15 ed i 44 anni. Uno degli obiettivi in cantiere sarà quello di realizzare un centro che serva "da punto di riferimento per tutta l’Usl, per le famiglie, per le scuole, per i centri giovani e per il mondo del volontariato" e che a sua volta sia collegato con i centri specialistici dell’Usl. Particolare attenzione verrà dedicata a cocaina e droghe sintetiche, ma anche all’abbinamento cocaina-alcool. Anche perché, come recita la delibera di approvazione dei piano, "l’alcool rappresenta un fattore di rischio anche per la prevenzione di soggetti trattati per dipendenza da cocaina". I progetti presentati dalle varie cooperative che intervengono sul territorio e che in parte continueranno progetti già avviati evidenziano del resto dati allarmanti. Ad esempio, il 22% dei soggetti contattati dice di aver amici che fanno uso di ecstasy, il 16% di cocaina. il 70/80% dei dipendenti da cocaina, inoltre, abusa anche di alcool. Non solo, l’utilizzatore di cocaina è poco propenso a rivolgersi ai servizi in quanto non si riconosce come tossicodipendente. E’ proprio per questi motivi che il Servizio di alcologia, in collaborazione con il Sert, sta somministrando un questionario di rilevazione sull’uso di sostanze stupefacenti ed un esame delle urine a tutti gli utenti che giungono al Servizio e presentano un problema alcool correlato.

Laura Bon


 

IL GAZZETTINO (VENEZIA)

Polstrada per il divertimento senza alcol

In 61 hanno scelto il ballo senza sballo Premiati con un pass per la discoteca 

Saranno i biglietti omaggio per entrare in discoteca, i gadget o la speranza di vincere un weekend gratis al Motorshow di Bologna, ma la campagna di sicurezza stradale che per il terzo anno consecutivo è stata lanciata dalla Polstrada, ha portato i suoi frutti. Nella serata di sabato, una notte particolare essendoci anche la riceorrenza del Redentore, i ragazzi che hanno scelto di non bere e che si sono guadagnati i "premi" della Polstrada sono stati ben 61. La campagna "Guido con prudenza. Zero alcol, tutta vita" -organizzata in collaborazione con Ania per la sicurezza stradale e Silb (il sindacato degli impenditori dei locali da ballo)- ha come scopo quello di incentivare i ragazzi a godersi le serate in discoteca con gli amici, senza esagerare con l’alcol. E nella sola serata di sabato gli uomini della Polstrada hanno "pizzicato" sedici persone che guidavano in stato di ebbrezza, mentre per uno di loro -un ragazzo di Casale sul Sile- l’alcol era stato miscelato anche con sostanze stupefacenti. In tutto sono state 34 le contravvenzioni emesse nel corso della nottata. E per otto persone, la contravvenzione si è trasformata nel ritiro della patente per eccesso di velocità. Tutti ragazzi a cui piace schiacciare l’acceleratore e infrangere i limiti di velocità, tranne per due di loro che si sono visti ritirare il permesso di guida perché sono risultati positivi all’alcol test. E per gli agenti della Polstrada quella di sabato, complice anche la festività del Redentore che ha visto decine di migliaia di persone raggiungere Venezia e la Terraferma per ammirare lo spettacolo pirotecnico, durato mezz’ora, è stata una nottata di "super-lavoro": i controlli effettuati sulle automobili e sulle persone che stavano alla guida sono stati oltre 200 (206 per la precisione), per un totale di 295 punti della patente decurtati. I locali della regione che aderiscono all’iniziativa sono quattro: Il Cielo club di Tessera, il Molo 5 nella zona industriale di Marghera e sul litorale di Jesolo il Muretto e il Vanilla club. Ma come si ricevono i premi? Quando i ragazzi arrivano nei locali, devono segnalare il proprio "Bob", cioè chi nel gruppo sceglierà di non bere nel corso della serata, e che riaccompagnerà gli amici a casa, il Bob verrà riconosciuto perché indosserà un braccialetto. E proprio lui riceverà il premio alla fine della nottata.


 

CORRIERE ROMAGNA

Disco gratis per 70 astemi

RIMINI - Se il buon giorno si vede dal mattino, la terza stagione della campagna di sicurezza stradale “Guido con prudenza - Zero alcol, tutta la vita”, è partita sotto i migliori auspici. Dopo le “sole” 24 patenti ritirate venerdì notte e i 30 ingressi omaggio in discoteca distribuiti nella giornata inaugurale del progetto, tra sabato e domenica sono stati altri 70 i tagliandi per ballare gratis al Byblos, alla Villa delle Rose, Prince, Gotha, regalati dalle pattuglie della Polizia stradale di Rimini e della sottosezione di Riccione ad altrettanti conducenti delle 323 autovetture controllate che trasportavano complessivamente 381 persone. Anche le sofisticate apparecchiature hanno confermato quanto raccontato dall’etilometro distribuito all’esterno dei locali notturni ai “bob” che si erano offerti di trascorrere una notte da sballo ma senza sballarsi, individuati dalla pattuglia in servizio supportata da personale medico e infermieristico del 118, dal braccialetto azzurro con cui era stato “marchiato” prima di salire in pista. Ovviamente non è tutto oro quel che luccica. Trentotto, infatti, sono stati invece gli automobilisti cui è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. Complessivamente sono stati 431 i punti decurtati agli automobilisti indisciplinati. Cinque dei 18 multati per violazioni al Codice della strada che vanno sorpasso vietato all’eccesso di velocità, si sono visti ritirare anche la carta di circolazione, probabilmente per non aver eseguito il collaudo del mezzo, ora posto sotto sequestro.Talmente brille da non riuscire a firmare il verbale e la denuncia per omissione di soccorso e lesioni. E’ il poco simpatico record stabilito da due tunisini residenti a Bologna, “catturati” dai carabinieri della stazione di Viserba all’alba di ieri in via Porto Palos. La coppia era a bordo di una Citroen Saxo di cui le forze dell’ordine erano a caccia perchè l’autista, alle 5, in via Destra del porto aveva “colpito” e fatto cadere dallo scooter due ragazzine, una peruviana e una ucraina giudicate guaribili in 10 e 20 giorni, dandosi poi alla fuga. Particolare: il conducente deve ancora sostenere l’esame di guida e si stava “esercitando” con il solo foglio rosa.Ultima considerazione. Ora resta solo da capire con quali mezzi sono tornate a casa le decine di persone soccorse dal 118 nella stessa nottata per una patologia che risponde al nome di “morbo del Sangiovese”.

e.ch.


 

KATAWEB NEWS

DISCOTECHE: PRIMO WEEKEND "ZERO ALCOL, TUTTA VITA"

Da Jesolo alla Romagna, dall’Argentario a Latina fino alla Sardegna. Giunta alla sua terza edizione, la campagna di sicurezza stradale ’Guido con prudenza - Zero alcol tutta vita’ ha coinvolto questo weekend 20 discoteche che hanno aderito all’iniziativa, promossa dalla Polizia di Stato insieme alla Fondazione Ania (l’Associazione nazionale imprese assicuratrici) e al Silb (Associazione imprenditori locali da ballo), e si protrarra’ per i prossimi cinque fine settimana, fino al 20 agosto in cinque regioni ad ’alto tasso’ di locali notturni e di movida giovanile. L’obiettivo e’ quello di sensibilizzare il ’popolo della notte’ ad avere comportamenti piu’ corretti alla guida e, soprattutto, a non mettersi al volante se in stato di ebbrezza. L’abuso di alcol, secondo le stime dell’Istituto superiore di sanita’, e’ la causa del 30 per cento degli incidenti stradali gravi. La realizzazione della campagna nei fatti e’ semplice: all’ingresso delle discoteche un braccialetto di gomma blu viene consegnato alla persona incaricata di ’riportare a casa’ in auto i propri amici, che quindi si prende l’impegno di non consumare alcolici per tutta la serata. ’Io sono Bob, tu sei in mani sicure’, lo slogan che accompagna la consegna del braccialetto. Se mantiene l’impegno, il ’Bob’ di turno riceve in premio una maglietta e un ingresso al locale per la settimana successiva. Non e’ finita: materiale informativo, magliette colorate, cartoline ironiche e palloncini per effettuare autonomamente test dell’alcol vengono distribuiti fuori dalle venti discoteche, il tutto all’insegna del messaggio ’Non berti la vita’. (AGI)


 


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Grave dopo un tuffo la figlia di Eleonora Brigliadori 

La ragazza – 15 anni – era in vacanza con i genitori nelle isole Eolie.

Dopo una serata passata con amici in una discoteca, la decisione di farsi un bagno: purtroppo è precipitata sugli scogli di Panarea ed ora è in rianimazione all’ospedale “Ascoli” di Palermo, in prognosi riservata

PANAREA (Messina) - Tuffo in mare drammatico per la figlia quindicenne di Eleonora Brigliadori. M.T.G. è finita sugli scogli di Panarea e ora è ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale «Maurizio Ascoli» di Palermo. L’incidente è avvenuto la notte scorsa. La giovane insieme ai genitori stava trascorrendo qualche giorno di vacanza nell’isola delle Eolie.

Dopo una tappa nella discoteca “Raja”, insieme a degli amici ha deciso di fare un tuffo in mare. E si è lanciata dalla zona di Punta Peppe Maria, ma è finita sugli scogli.

Sono intervenuti i Carabinieri dell’isola, che hanno richiesto l’intervento della guardia medica che ha riscontrato un forte trauma cranico e ferite in varie parti del corpo. Date le gravi condizioni è stato necessario il trasferimento con l’elisoccorso presso la struttura sanitaria di Palermo.

La ragazza è ora ricoverata in rianimazione.

Sulla vicenda i Carabinieri dell’isola, insieme al maresciallo della stazione di Lipari Francesco Villari e al capitano della compagnia di Milazzo Erasmo Fontana, hanno avviato le indagini. Un’informativa è stata anche presentata alla Procura della Repubblica di Barcellona. Il proprietario di un bar del porto di Panarea, T.A., è stato denunciato per aver venduto alla minorenne delle bevande alcoliche.


 

IL SECOLO XIX

Auto "impazzita" falcia ragazza sul suo scooter: salva per miracolo 

INCIDENTE Alla Foce 

Sanremo. Quando ha visto l’auto piombarle addosso, ha lasciato cadere il suo scooter e si è lanciata a terra. Una mossa che ha probabilmente salvato la vita alla ragazza, una ventiduenne sanremese, perché la vettura ha centrato e distrutto la moto: poi i quattro occupanti della macchina, tutti magrebini residenti a Nizza e pregiudicati, si sono dati alla fuga ma sono stati infine bloccati dai carabinieri.

La drammatica sequenza, che poteva trasformarsi in tragedia, è avvenuta ieri mattina poco dopo le 9 all’inizio di via Padre Semeria. L’auto, una Renault Clio nera proveniente da corso Matuzia, ha imboccato a forte velocità la strada che porta allo svincolo autostradale, ha sbandato e danneggiato l’aiuola spartitraffico e un cartello stradale; poi è"rimbalzata" verso la parte a monte della carreggiata dirigendosi verso l’angolo di via Panizzi, dove appunto si trovava la ragazza con il suo scooter, che è riuscita come detto a lanciarsi di lato e a salvarsi: ha riportato soltanto leggere ferite guaribili in 15 giorni.

I quattro magrebini, di età compresa tra i 24 e i 27 anni, sono fuggiti dopo aver raccolto il paraurti anteriore, perso nell’incidente. Hanno proseguito la loro corsa verso l’Autofiori, ma sono stati intercettati da due pattuglie dei carabinieri (una delle quali si trovava già in zona) e fermati.

Il conducente è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di droghe (come emerso dalle analisi fatte sul momento), tutti e quattro per "fuga dopo incidente con feriti" ed omissione di soccorso. La macchina è stata sequestrata. I quattro magrebini con cittadinanza francese e residenza a Nizza risultano essere noti alle forze dell’ordine transalpine, e avevano trascorso una sorte di "notte brava" a Sanremo.

C. D.


 

IL GAZZETTINO (NAZIONALE)

CONTROLLI NELL’ARGOVIA

Ubriaco guida un pullman di bambini

Un autista 43enne è stato fermato dalla polizia cantonale di Argovia (Svizzera) al volante di un pullman con 53 bambini e undici adulti: al test del "palloncino" è risultato avere nel sangue lo 0,78 per mille di alcol. Nel corso di controlli su 28 pullman, venti camion e 21 furgoncini, un altro autista, un 41enne, ieri è stato fermato alla guida di un pullman con 15 persone, malgrado gli fosse stata ritirata la patente.


 

IL GAZZETTINO (BELLUNO)

Due carabinieri e due vigili urbani al pronto soccorso. ...

Due carabinieri e due vigili urbani al pronto soccorso. Un’auto dell’Arma con la portiera distrutta a calci e pugni e un marocchino minorenne portato in caserma, identificato e denunciato alla procura del Tribunale dei Minori e infine riaccompagnato a casa dai genitori.

Sabato sera movimentato a Feltre dove, intorno alle 22, un gruppetto di extracomunitari, che poi si sono rivelati essere tutti marocchini, si sono presi a botte inscenando una vera e propria rissa. I fatti sono accaduti nei pressi del ponte delle Tezze dove sei o sette giovani, in preda ai fumi dell’alcool, hanno cominciato ad urlare inveendo l’uno contro l’altro e a prendersi a botte. Alcuni passanti hanno dato l’allarme facendo intervenire immediatamente sul posto una pattuglia della Polizia locale che stava facendo servizio d’ordine e di viabilità per la manifestazione di Equimana.

I ragazzi alla vista dei vigili si sono subito dati alla fuga verso via Tofana prima e via Medaglie d’Oro. Alla fine, gli agenti della polizia locale e i una pattuglia di carabinieri intervenuta nel frattempo, sono riusciti a bloccarne alcuni. Uno di questi, il più agitato, si è ribellato sferrando pugni e calci nei confronti degli agenti e spaccando il finestrino e la portiera dell’auto dei carabinieri. Nel parapiglia generale i due carabinieri e i due vigili sono rimasti feriti. Accompagnati al pronto soccorso del Santa Maria del Prato sono stati medicati e dimessi con prognosi fra i 4 e i sei giorni.Tutti i ragazzi fermati sono stati identificati e nei loro confronti scatterà la denuncia, quantomeno per rissa. Più grave la situazione del diciassettenne accompagnato in caserma, contro il quale pendono accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento, oltre alla rissa. I carabinieri hanno dovuto invitare i genitori del giovane in caserma perché cercassero almeno loro di calmarlo, senza peraltro riuscirci. Alla fine, il ragazzo è stato loro riconsegnato, per essere accompagnato a casa. La denuncia sarà inoltrata alla procura del tribunale dei minori di Venezia.

I giovani coinvolti nella rissa di sabato sera sono ormai tutti conosciuti dalle forze dell’ordine. Si tratta di ragazzi con difficoltà di integrazione sociale, sbandati e abbandonati a sé stessi. Alcuni di loro vivono a Feltre, altri nel Basso Feltrino o nei paesi dell’Alto Trevigiano. Nel passato sono stati protagonisti di altri episodi saliti alla ribalta della cronaca.

La comunità marocchina del luogo, quella formata da gente che lavora e cerca di integrarsi il più possibile nella società locale, non vi si riconosce e anzi, più volte segnala i comportamenti negativi di questi ragazzi che ledono anche l’immagine degli altri immigrati onesti, per aiutare le forze dell’ordine a trovare una soluzione.

Simona Pacini


 

BRESCIA OGGI

Il diverbio in casa tra due marocchini nella notte tra sabato e domenica in via San Rocco a Rudiano

Beve, litiga e accoltella l’amico

Raggiunto all’addome ne avrà per un mese. L’aggressore preso dai carabinieri

Un bicchiere di troppo bevuto con l’amico che ospitava in casa, in via San Rocco a Rudiano, e gli animi si surriscaldano attorno alla mezzanotte. I fumi dell’alcol annebbiano la mente ai due connazionali, che iniziano a litigare e a discutere sempre più animatamente. Probabilmente un insulto o una frase mal interpretata spinge l’ospite, marocchino di 32 anni con domicilio in provincia di Treviso, a vendicarsi. Preso da un cassetto o dal tavolo un coltello da cucina, rifila una coltellata all’addome all’amico di 27 anni.

Nel cuore della notte tra sabato e domenica a Rudiano è stata sfiorata la tragedia, al termine del violento litigio scoppiato tra extracomunitari, semza testimoni dato che i due erano in casa da soli.

Le grida d’aiuto hanno risvegliato i vicini, che hanno dato l’allarme. E quando una pattuglia della stazione di Rudiano è arrivata in via San Rocco, i carabinieri si sono trovati davanti un immigrato che perdeva sangue dall’addome. Con la mano e uno straccio cercava di tamponare la ferita per bloccare l’emorragia. Trasportato al pronto soccorso di Chiari, è stato giudicato guaribile in un mese. La lama del coltello non ha leso organi vitali.

Dopo aver accertato chi era stato a ferirlo. i carabinieri si sono messi al lavoro per individuare l’aggressore, prima che lasiasse il paese o la nostra provincia. Lo hanno ritrovato attorno all’una e arrestato. Vagava da solo senza meta e aveva gli abiti sporchi di sangue. Si era nel frattempo disfatto dell’arma usata per ferire l’amico. Arma che ieri mattina è stata cercata senza successo per strada, in alcuni cassonetti dei rifiuti e vicino all’abitazione di via San Rocco. Il feritore non ha voluto indicare il luogo in cui l’aveva buttata. Ora è in carcere con l’accusa di lesioni aggravate personali. Il magistrato di turno, esaminata la relazione dei carabinieri, ha ritenuto che non ci fossero gli estremi per il tentato omicidio. Interrogato in ospedale. il ferito ha raccontato di aver ospitato il connazionale in casa, di aver avuto un alterco e di essere stato raggiunto da un fendente senza motivo.

Al momento dell’interrogatorio per la convalida dell’arresto il maghrebino avrà l’opportunità di raccontare la sua verità e spiegare i motivi del grave gesto compiuto. f.mo.


 

BRESCIA OGGI

A Villa Carcina alle 14.30, a bordo di una Uno, cerca di evitare il controllo degli agenti con la folle fuga

Ubriaco scappa alla stradale

Un lungo inseguimento anche contromano: arrestato il cinquantenne

È in evidente stato di ebbrezza già nel primo pomeriggio, fermato dalla polizia stradale cerca di fuggire. È stato arrestato. Per tentare di non farsi togliere la patente è finito nei guai seri.

La vicenda è successa alle 14.30 di ieri a Villa Carcina, sulla strada provinciale 345. L’uomo, a bordo di una Fiat Uno, viene fermato per un controllo. Si tratta di G.F., cinquantenne della zona, già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti penali. Prima scende dall’auto e poi, rendendosi conto che la sua condizione etilica non sarebbe sfuggita agli agentiti, approfitta di una loro distrazione mentre stanno facendo anche un altro controllo, per ripartire a tutto gas e tentare di beffarli.

Sono attimi di panico per gli automobilisti che transitano nel primo pomeriggio nella zona. Inizia il lungo inseguimento sulle strade, trafficatissime, della Valtrompia. L’uomo cerca di sfuggire alla pattuglia di inseguitori prendendo le vie contromano e girando per vicoletti, ma l’operazione, che sembra più una scena da film d’azione degli anni ’70 o da brutto telefilm americano, non riesce. Non sono pochi gli automobilisti che si vedono venire addosso contromano questa vettura lanciatissima e che sono costretti a fare manovre pericolose. Nella lunga corsa l’auto va anche a sbattere contro alcune altre vetture, prese solo di striscio. La Uno, alla fine, ha la peggio: viene bloccata in via Cortinelle, una strada con divieto d’accesso.

Finisce la folle corsa, ma la vicenda non è finita: nello scendere dall’auto G. F. si scaglia contro gli agenti. Viene subito immobilizzato e ammanettato. Una corsa pericolosa durata una ventina di minuti, che ha creato grande panico nella bassa valle in un’ora di traffico intenso, soprattutto di famigliole in gita domenicale.

Finisce male anche per l’uomo, che è stato arrestato con l’accusa di violenza, minacce e lesioni. Gli è stata contestata anche la guida in stato di ubriachezza. Trasportato a Canton Mombello è ora in attesa di giudizio.

b.c.


 

IL MESSAGGERO (ABRUZZO)

MAROCCHINO IN MANETTE A TERAMO 

Roseto, arrestati due fratelli “terribili” 

Uno aggredisce una vigilessa, l’altro ruba un’auto e ne sfascia tre in sosta 

Due fratelli rosetani arrestati a distanza di un giorno l’uno dall’altro. Venerdì era stata la volta di Leo Corini, che aveva picchiato una vigilessa che lo aveva richiamato in quanto procedeva in bicicletta sulla pista pedonale costringendola a fare ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale di Giulianova, dove è stata giudicata guaribile in quindici giorni. Ieri notte è stata la volta del fratello diciassettenne G.C. il quale si è reso responsabile di furto aggravato e danneggiamento. Il minore aveva rubato una autovettura Lancia Y10 di proprietà di una rosetana per poi ”scorrazzare” per le vie del centro, danneggiando tre autovetture parcheggiate contro le quali finiva nella sua folle orsa. L’immediato ed efficace intervento degli uomini coordinati dal luogotenente Carlo Guarnaccia, comandante dei carabinieri di Roseto, ha scongiurato che la ”follia” del giovane si trasformasse in tragedia. G.C.è stato bloccato ed associato al centro di prima accoglienza dell’istituto penitenziario minorile di L’Aquila. A Teramo gli agenti della polizia hanno arrestato un marocchino per resistenza, violenza, minaccia e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e interruzione di servizio pubblico. L’intervento dei poliziotti è stato richiesto al bar Comunale, in via Rozzi, dove l’extracomunitario, evidentemente ubriaco, aveva cominciato a inveire contro un cliente. Appena ha visto arrivare gli agenti, ha tentato di aggredirli. Alla fine i poliziotti lo hanno accompagnato fuori, insieme a una cittadina rumena, sua convivente, per condurlo in Questura. Appena salito sull’auto, il marocchino ha cominciato a urlare e a minacciare di colpire la sua donna, in stato di gravidanza. . Durante il tragitto il marocchino ha tentato più volte di fuggire e poi, una volta arrivato in Questura, si è messo a colpire i mobili degli uffici, tentanto anche atti di autolesionismo.


 

BRESCIA OGGI

Arrestato ventitreenne bergamasco

Positivo al test dell’alcol vuole picchiare gli agenti

Quando ha capito che la polizia gli avrebbe sospeso la patente di guida perché era risultato positivo sia all’alcol sia alla droga, ha avuto uno scatto d’ira e si è scagliato contro gli agenti della Stradale di Iseo. E per bloccare l’esagitato automobilista bergamasco, un 23enne di Grumello al Monte, si è reso necessario l’intervento di una seconda pattuglia.

Il fatto è accaduto l’altra notte ad Adro, nell’ambito del controllo «antistragi» effettuato in Franciacorta dalla polizia stradale dei distaccamenti di Iseo, di Brescia e di Desenzano, che ha messo in campo due vetture.

L’automobilista bergamasco è finito in manette e si trova in carcere con l’accusa di minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Oltre all’arresto, il ritiro della patente con denuncia penale per guida in stato di ebbrezza alcolica e da stupefacenti e decurtazione di dieci punti. Nel perquisire la sua auto, inoltre, la polizia ha rinvenuto alcuni grammi di stupefacente. Evidentemente il giovane di Grumello aveva trascorso una serata fuori dalle righe in terra di Franciacorta e ha avuto la sfortuna di incappare in un controllo della polizia.

Complessivamente sono dieci le patenti ritirate durante i controlli: nove per eccesso di alcol, una per uso di stupefacenti.La polizia ha iniziato il controllo a mezzanotte e lo ha concluso alle sei di ieri mattina; 130 i veicolo controllati, 140 le persone identificate. Multato anche un giovane che guidava senza aver mai conseguito la patente. La vettura gli è stata ritirata.f.mo.


 

IL MESSAGGERO (MARCHE)

Da salotto d i Fano a saloon serale Albergatori ed esercenti: «Adesso basta» 

Far West al Lido, insorgono i commercianti 

Nuova violenta rissa nella notte con quattro giovani feriti, interviene la polizia 

FANO All’ennesimo Far West notturno fra lanci di bottiglie e sedie dimenate a mo’ di lazo insorgono i commercianti e gli operatori del Lido, ormai passato da salotto a saloon di Fano. «Guardi - si lamentavano ieri alcuni esercenti della zona attorno a piazzale Amendola - abbiamo dovuto passare parte della mattinata a pulire gli schizzi di sangue». Sangue&arena della notte appena passata si sono affrontati più gruppi eterogenei, un misto di immigrati e italiani, che si sono scontrati brandendo coltelli ma anche le prime armi improvvisate che capitavano loro sottomano: dalle seggiole volanti planate sulla schiena, alle bottigliate in testa fino al duello rusticano con i vetri delle plafoniere rotte impugnati come pugnali. Alle due della notte con il Lido gremito di centinaia e centinaia di giovani, molti dei quali in comitiva, davanti al bar Beaurivage si è scatenata l’iradiddio, una maxirissa con almeno quattro persone all’ospedale, la più grave delle quale ha riportato una serie di ferite da armi da taglio all’avambraccio. E dire che tutti temevano chissà quali conseguenze per le sbronze e le intemperanze legate alle feste del Trimalcione e della Fano dei Cesari. Invece il vero caos è scoppiato al Lido, già teatro di un precedente superscontro la sera dei festeggiamenti di Italia-Germania. Futili, ma forse più che altro irrilevanti, i motivi dell’esplosione di violenza e rabbia dell’altra notte che ha coinvolto soprattutto marocchini, almeno una decina ora in corso di identificazione da parte della polizia. Di certo il tasso alcolico si era allegramente e smodatamente impennato e in quelle condizioni anche una parola di troppo può essere facilmente equivocato innescando un meccanismo inarrestabile. Sono stati alcuni gestori di locali ancora aperti ad allertare la polizia. Sul posto è giunta una pattuglia degli agenti del commissariato giusto in tempo per bloccare la rissa (molti all’arrivo delle forze dell’ordine si sono dati al fuggi-fuggi) e chiamare i soccorsi per il trasporto dei feriti al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce. Alla fine al Lido era come se fosse appena passata l’orda degli Unni: fra seggiole e tavolini rovesciati o scaraventati chissà dove, plafoniere rotte e altri oggetti infranti. Una devastazione che ha scatenato la rabbia degli operatori turistici e commerciali che chiedono «solo di lavorare» e di essere messi in condizioni tali da poter svolgere l’attività «in piena tranquillità». «Per il nostro bene - chiosano - quello dei clienti e anche quello della città». I commercianti e gli albergatori - almeno quelli della parte più calda - hanno già pronta la lettera da inviare all’Amministrazione comunale e alle forze dell’ordine - polizia, carabinieri, vigili urbani, ma anche guardia di finanza e capitaneria - chiedendo più controlli e pattugliamenti mirati. «Non ne possiamo più - dicono - non vogliamo scadere nel razzismo, ma ci sono zone del Lido dove si concentrano decine e decine di extracomunitari che spesso e volentieri alzano il gomito. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Anzi, le stiamo ancora pulendo».


 

IL MESSAGGERO (ABRUZZO)

I commercianti di ... 

di MAURIZIO DI BIAGIO

I commercianti di via Veneto non sopportano più quel viavai frenetico e, per certi versi, allarmante, di tossici, senza tetto, ubriachi, persone di ogni risma che non rispettano le regole del quieto vivere dinanzi al portone della Caritas, ad un tiro di schioppo da piazza Martiri. Spesso in quella zona i commercianti sono allarmati dalle frequenti intrusioni nei propri esercizi da parte di alcune persone senza scrupoli: c’è chi chiede un euro e va via; c’è anche chi insiste e va oltre il lecito consentito; c’è chi deve essere soccorso dal 118 o chi deve essere bloccato dalle forze dell’ordine, tanto lo scompiglio che producono da quelle parti. Alcuni negozianti già stanno pensando a trasferirsi: «C’è troppa paura e quando entrano bisogna seguirli per evitare che tra gli scaffali commettano sciocchezze». Diversi mesi fa gli uffici della Caritas furono messi a soqquadro da un visitatore che agitò un estintore: dovettero intervenire le forze dell’ordine per calmare le acque. «E questo succede abbastanza spesso» aggiungono preoccupati i commercianti di via Veneto. Non sono tanto gli extracomunitari ad avere un atteggiamento ostile e riottoso, da come una certa letteratura vorrebbe imporre, quando gli stessi tossici teramani, quelli che poi provocano incidenti all’interno della stessa Caritas». «Alcuni commercianti vogliono andare via - ribadisce Ernestina, cercando di far comprendere l’ampiezza del fenomeno -. Ci sono altri che infastidiscono bambini o che hanno un comportamento inopportuno: il 112 interviene, ma dopo soli pochi attimi tutto ricomincia daccapo». Ma ciò che non fa dormire sonni tranquilli ai commercianti della zona è la notizia che si è sparsa in città: la riapertura della mensa proprio nello stabile della Caritas di via Veneto. «Per la verità è stata riaperta martedì scorso e nessuno se ne accorto», interviene Anna D’Eustacchio, responsabile del centro d’ascolto. Una mensa che, con l’aiuto della Comunità Mondo Nuovo di Garrano, fornisce 20 coperti di cibi precotti. «Purtroppo a quanto pare i poveri danno fastidio, noi gli diamo una mano, non possiamo mica emarginarli - continua D’Eustacchio -. C’è tanta gente con problemi di emarginazione sociale, con storie preoccupanti di disoccupazione alle spalle, con problemi di alcool: si può anche urlare la propria disperazione, ma se lo fanno il giorno dopo vengono a chiederci scusa».


 

VIVIMILANO.IT

CONTRO

I cittadini: siamo sotto assedio Mancano rispetto e controlli

Tavolini che invadono i marciapiedi, tendoni piantati a ridosso degli alberi, dehors costruiti senza rispetto per le regole e per il buon gusto: da piazzale Lagosta a via Valtellina insorgono i cittadini al grido «liberateci dai dehors». Di giorno è una lotta per camminare, zigzagando tra i tavolini invadenti, di notte per dormire, quando negli spazi attrezzati fuori dai locali non si servono panini e insalate ma birra e alcolici. La crociata contro l’occupazione del plateatico da parte di bar, ristoranti e pub sembra, però, persa in partenza. Raffaele Peccioli, del comitato Valtellina, ne è consapevole. «Abbiamo fatto decine di segnalazioni alla polizia e ai vigili. Siamo certi che molte delle occupazioni del suolo pubblico nella nostra zona sono irregolari. Ma da un’estate all’altra non cambia nulla. E non si vedono controlli. Non siamo contrari a priori ai tavolini all’aperto. Ma soltanto se c’è rispetto per i pedoni e per i residenti. Da via Farini a via Alserio, siamo sotto assedio. Spuntano piattaforme, tettoie aperte su quattro lati. Enormi ombrelloni occupano metà marciapiede, resta un sentierino stretto per i pedoni, quando non viene occupato da auto e motorini». I problemi di convivenza con le foreste di tavolini ci sono di giorno e di notte. «A mezzanotte i tavolini dovrebbero sparire e alle 2 i locali chiudere. Ma non è così». La vita nei dehors continua anche quando nei pub si spengono le luci.


 

BRESCIA OGGI

PALAZZOLO. Esercitazione tra emergenze simulate

Disastri e incidenti ma è solo una gara

Impegnati i gruppi della Croce rossa da tutta la Lombardia

Si è chiusa con l’affermazione dei comaschi della squadra di volontari del pronto soccorso della Cri di Lipomo, la gara regionale di pronto soccorso che si è svolta oggi nel parco e nel Castello medioevale di Palazzolo.

Secondi alle loro spalle si è piazzata la squadra dei Varesini di Sumiraga che hanno preceduto i comaschi di Uggiate Trevano. Quarta la squadra dei volontari di Palazzolo a pari merito con la squadra di Gardone Valtrompia, che ha difeso i colori bresciani. In una giornata particolarmente calda, gli interventi delle squadre di volontari, due per provincia, si sono contese il diritto di rappresentare la Lombardia ai campionati italiani che si terranno a settembre a Campobasso, operando senza interruzione dalle 11 alle 15 in scene di emergenza simulate con grande verismo sotto gli occhi di giudici, in maggioranza sanitari esperti di pronto soccorso.

La gara vedeva ogni equipaggio confrontarsi sulle stesse scene, con un cronometrista e con i giudici che verificavano con una dettagliata check list i comportamenti dell’equipaggio e quanto gli interventi fossero appropriati alla situazione. Le scene realizzate da squadre formate da figuranti e truccatori hanno rappresentato alcune delle situazioni più comuni in cui sono chiamati ad intervenire gli equipaggi delle ambulanze del 118. Nel grande parcheggio del Castello, interamente occupato dai mezzi di soccorso, ambulanze, auto, camper e camion, dei gruppi in gara, è stato simulato un incidente stradale; al primo piano della villa Kupfer, una crisi provocata dalla droga; nello spazio di fianco al castello un disastro con feriti da rianimare; vicino all’abitazione del custode un incidente sul lavoro e nel giardino dell’associazione anziani i volontari erano chiamati a soccorrere due feriti, vittime di una rissa, con l’aggressore ubriaco da calmare. (*)

Tutti gli equipaggi si sono alternati nelle diverse situazioni confrontandosi con grande attenzione al rispetto delle procedure, dovendo anche dimostrare di saper affrontare l’emergenza con i mezzi disponibili immediatamente e stabilendo subito un rapporto umano valido per favorire l’intervento sulle vittime. Alle 16 la giuria, dopo avere sommato i punteggi ottenuti dai vari equipaggi, ha proclamato i vincitori che sono stati premiati nel cortile del Castello tra gli applausi di alcune centinaia di volontari e spettatori. Il comitato locale della Cri, che per due giorni è stato impegnato nel gestire l’organizzazione, vitto e alloggio degli oltre duecento volontari, ha riscosso il plauso di tutti gli equipaggi che si sono congedati dopo la gara, che tutti hanno dichiarato estremamente utile in quanto ogni simulazione ha fornito indicazioni utili per migliorare gli interventi.

Martedì, 18 Luglio 2006
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