Nota: l’amico Roberto Moser mi prega di estendere a tutti
i destinatari di questa rassegna l’invito a partecipare alla Festa Analcolica
prevista per domenica prossima all’Altopiano di Pinè (Tn) Ecco il volantino della manifestazione.
IL GIORNALE Il ministro gioca al dottore:
«Meglio uno spinello del vino» Di Redazione Da Palermo «Uno spinello fa meno male di mezzo litro di vino e il
consumo di droghe leggere dovrebbe essere depenalizzato, mentre la legge voluta
dal centrodestra non fa distinzione fra sostanze leggere e pesanti, né tra
spacciatori e consumatori». Il ministro per le Politiche Sociali, Paolo Ferrero
è tornato sul tema della droga ieri a Partinico, nel Palermitano, dove si
trovava per inaugurare la coltivazione di un terreno sequestrato alla mafia e
sul quale lavoreranno per 15 giorni alcuni ragazzi stranieri. Ferrero ha anche affermato che la legge sulle droghe del
precedente governo «sarà cambiata: occorre essere severi contro lo spaccio».
«Bisogna andare verso una legge che permetta una repressione molto forte del
narcotraffico, e che sul versante del consumo ci siano politiche di prevenzione
soprattutto nel campo dell’informazione e non esclusivamente di repressione sui
consumi». A proposito del paragone fra uno spinello e un bicchiere di vino, il
neoministro ha fatto retromarcia e ha cercato di precisare: «Non ho detto che
lo spinello faccia meno male di un bicchiere di vino. Bisogna comunque
distinguere nettamente le droghe leggere da quelle pesanti (*). Un conto è il
contrasto all’uso di quelle pesanti, su cui va fatta molta informazione per la
loro pericolosità, un’altra cosa sono le droghe leggere: la pericolosità di uno
spinello è simile a quella di mezzo litro di vino. In Italia ogni anno muoiono
circa 7mila persone per l’alcolismo (**)». (*) Nota: l’alcol, di cui il vino è molto ricco, sia dal
punto di vista della dipendenza psichica, che da quello della pericolosità
sociale, che da quello della tossicità generale, è sicuramente una droga
“pesante” (http://www.aicat.net/rapporto_del_prof_bernard_roques.htm
). (**) Nota: il Ministro è decisamente disinformato. I dati
dell’Istituto Superiore di Sanità e della Società Italiana di Alcologia stimano
40.000 persone morte di alcol ogni anno in Italia. (***) Nota: se questo nutrizionista invece di bevitore di
vino fosse consumatore di spinelli, probabilmente ci direbbe che lo spinello è
“gratificante”. (****) Nota:
la storia degli effetti miracolosi degli antiossidanti del vino ha meno
credibilità scientifica rispetto a quella delle proprietà terapeutiche della
cannabis per alcune patologie. Tra dieci
persone che si fanno uno spinello, una passerà a droghe più pesanti, così come
tra dieci persone che bevono un bicchiere di vino, una passerà alla damigiana. Se si
considera lo spinello come anticamera dell’assunzione di droghe pesanti (600
morti/anno), allora il bicchiere di vino è l’anticamera dell’alcolismo (40.000
morti/anno). Questo
naturalmente non significa difendere gli spinelli, o sottovalutarne la
pericolosità. Ho visto un
sacco di gente distrutta dal vino, ho visto anche molte persone spappolate
dagli spinelli. (*****)
Nota: danno cerebrale, effetti negativi su memoria, apprendimento e capacità di
coordinare i movimenti…: sembra quasi la descrizione di uno stato di
ubriachezza! LA STAMPA (*) Nota:
come dire che, secondo Gasparri, un uso occasionale di cannabis è innocuo. Questa
davvero è una notizia. IL MESSAGGERO Ferrero: meglio lo spinello del vino. Ed è polemica ROMA - «Uno spinello fa meno male di mezzo litro di vino e
il consumo di droghe leggere dovrebbe essere depenalizzato, mentre la legge
voluta dal centrodestra non fa distinzione sta sostanze leggere e pesanti, nè
tra spacciatori e consumatori». L’ha detto il ministro per le Politiche
Sociali, Paolo Ferrero scatenando un putiferio di reazioni di esperti e non. «È
evidente che Ferrero non sa di cosa parla», ha affermato Riccardo Pedrizzi,
responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia. Mentre la
deputata della Lega Nord Carolina Lussana ha detto che si tratta di
«affermazioni deliranti, assolutamente in controtendenza rispetto al rapporto
sulla droga presentato dalle Nazioni Unite». Per il nutrizionista Antonio Migliaccio «Il vino è un
alimento che contiene una lunga serie di antiossidanti che aiutano l’organismo
a mantenersi giovane. Lo spinello invece non contiene alcuna sostanza
benefica». Di diverso avviso gli alcolisti anonimi: «Mezzo litro di vino -
dicono - è sicuramente dannoso per chi non sa gestire l’alcool». IL GAZZETTINO (VICENZA) LA PROVOCAZIONE BASSANO. Un personaggio detta legge tra schermi tv e
pagine dei gionali: lo spritz. Del tutto indifesi, leggiamo ogni giorno
paginate e articoli, vediamo servizi e trasmissioni, con lui al centro
dell’attenzione, fotografato in primo piano o mezzo disteso, tra le mani
dell’utente di turno che se lo scola. È diventato, grazie anche ai media, un
qualcosa di imprescindibile, senza cui non si può vivere. Non si sa se per
mancanza di notizie o di idee, spritz e drink tengono desta l’attenzione della
cronaca locale e non locale. Dai concorsi a chi beve più birra, ai giocatori di
calcio che non sono tanto bravi in campo ma a trangugiare alcolici sì, dal
torneo birraiolo alla dolce vita incentrata su uno speciale beverone, dalle
ricette per cui ci vuole un po’ di aperol, o magari un goccetto di vodka, è
tutto un fiorire di articoli e servizi. Per non parlare del classico alpino
dipinto con simpatia perchè si muove con 70 litri di quello buono al seguito.
Poche settimane fa, un giovane liceale in stage estivo nella nostra redazione
ha condotto una breve inchiestina su come passano il tempo i suoi coetanei nel
centro della città: la conclusione, scriveva, è che si ritrovano a bere spritz
e a parlare di cose sciocche e inutili. Poi ogni tanto, ma solo ogni tanto,
invece del solito scemenzaio ecco apparire sui giornali articoloni che
informano sull’escalation dell’alcol tra i giovani, che avvertono di
statistiche drammatiche, che parlano dell’abbassamento dell’età dell’approccio
con vino, liquori & simili, in particolare nel Veneto (si parla, ormai, di
casi in età da scuola elementare). E ogni tanto ritornano altri articoli che si
chiedono, ma guarda un po’, come mai ci siano vandalismi notturni, o si
trovino, dopo eventi un po’ "alcolici", vetri e bottiglie a go go
seminati su strade e piazze. O si scopre, altra novità, che dopo una certa ora
sulle strade si verificano botti e maxi scontri anche grazie ai gomiti alzati
con dovizia. Il sistema dell’informazione non si rende forse conto che, a forza
di dipingere con simpatia e battute il tutto come la normalità, rischia di
travolgere i più giovani che ben si adeguano al "così fan tutti". Per
cui oggi molti ragazzi, sempre più di giovane età, pare che non si sentano à la
page se non scolano birra, e che le feste non siano tali se non iniziano dopo
la mezzanotte... Cercasi, pertanto, un barista veramente alternativo che vada
controcorrente. Che lanci grandi feste dalle 20 alle 24, condite da buona
musica, tartine e pasticcini di classe, bibite, succhi, long drink a base di
frutta, gelati come Dio comanda e danze scatenate per tutti. E che dimostri che
ci si può divertire anche se non fa ancora buio, e anche se non si
"sballa". Claudio Strati ASAPS.IT Alcol/1 BOLZANO –
70mila euro non sono uno scherzo, e in una provincia relativamente piccola come
quella di Bolzano, possono fare davvero la differenza. Di sicuro non si tratta
di soldi buttati, visto che dando il via libera al finanziamento, la Giunta
provinciale ha deliberato giusto ieri (17 luglio) un nuovo importante passo
nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza. In effetti – come in molte
regioni montane – anche in quest’area geografica l’uso ed abuso di sostanze
alcoliche (psicoattive, lo ricordiamo) assume in certe condizioni dimensioni
davvero preoccupanti. Quando poi l’alcol si correla alla guida ed ai suoi
fenomeni infortunistici, la “sbronza passiva” è qualcosa di più di un semplice
problema: è una piaga sociale. In questo senso, l’educazione informata gioca un
ruolo davvero importante: il governo della provincia autonoma ha deciso di
prendere in prestito lo slogan da tempo utilizzato – con successo – in
Svizzera, che proprio nei cantoni di lingua tedesca ha raggiunto i risultati
migliori. “Sai quanto basta?”, dice lo slogan? In Svizzera, oltre alla domanda,
è divenute un tormentone (in senso positivo, secondo noi) anche la risposta,
che recita più o meno “…al volante, mai più di un bicchiere”. Ne abbiamo
parlato giusto ieri: ormai in Svizzera, a 18 mesi dall’entrata in vigore della
restrizione normativa che ha allineato il valore massimo di alcol consentito
nel sangue per restare alla guida a quello dei paesi europei, passando da 0.8 a
0.5 g/l, il bicchiere è divenuta l’unità di misura convenzionale. Berne due,
significa violare le regole, e le regole in Svizzera non hanno certo il valore
dei consigli. Tornando all’iniziativa, lodevole secondo Asaps, della provincia
di Bolzano: sono in programma spot, manifesti, redazionali e opuscoli in
italiano, tedesco e ladino. Sarà la solita campagna? Crediamo di no: in fondo
70mila euro non sono pochi, e poi è la filosofia di partenza che ci piace. “Con
l’iniziativa – leggiamo sul sito internet della provincia bolzanina – si vuole
informare la popolazione, e in particolare i giovani, sui rischi derivanti dal
consumo di alcol, tanto più per chi si mette al volante”. Finalmente poca
ipocrisia: si ammette che bere fa male, anche se non si è alla guida.
(ASAPS) ASAPS.IT Alcol/2 (ASAPS) –
Gente ubriaca, gente drogata. Discoteche, pub e poi la strada. Non c’è più
riparo dall’onda nemmeno troppo anomala, purtroppo, dello sballo, che come uno
Tsunami travolge tutto e tutti. Nel giro di poche ore due tragedie, innescate
da alcol e droga correlate alla guida, sono state evitate per un soffio. A
Rimini nella notte tra sabato e domenica, una coppia di giovanotti piuttosto
alticci stava scorrazzando in auto per le strade della riviera. Improvvisamente
la loro Citroen Saxo ha travolto due ragazze che stavano tornando alla loro
macchina, fuggendo subito dopo. Alcuni passanti hanno assistito alla scena ed
hanno immediatamente chiamato il 112: pochi minuti dopo una gazzella ha
intercettato il pirata ed ha posto fine alla fuga. Il conducente, un
nordafricano ubriaco fradicio, è stato immediatamente denunciato per guida in
stato di ebbrezza e per omissione di soccorso, ma a suo carico pesa anche il
sospetto di essere coinvolto in una rissa con un gruppo di albanesi. Per
fortuna le conseguenze dell’incidente si sono ridimensionate con il passare delle
ore: le due ragazze coinvolte sono state ricoverate all’ospedale di Rimini, con
prognosi di 10 e 20 giorni. Dall’altra parte d’Italia, per la precisione a
Sanremo, stessa scena: alle 9 di mattina una ragazza è ferma ad un semaforo in
sella al proprio scooter. Improvvisamente vede sopraggiungere verso di lei una
Clio con targa francese, che zigzaga vistosamente. Poi devia verso un cordolo e
impatta con le ruote, sbanda e la travolge in pieno, a forte velocità. La
scooterista riesce con un colpo di reni ad abbandonare il proprio motorino un
attimo prima dell’impatto, poi viene travolta. Il movimento le salva
probabilmente la vita, perché dopo essere caduta a terra vede lo scooter a una
ventina di metri di distanza. L’auto si ferma, scende un uomo, barcollante: si
guarda attorno disorientato, raccoglie il paraurti della macchina e torna a
bordo. Il motore si rimette in moto e comincia la fuga, verso l’autostrada. Una
gazzella dei carabinieri, però, si para davanti e blocca i fuggiaschi, quattro
giovani di nazionalità francese ma di etnia nordafricana: a loro carico un
lungo elenco di precedenti penali. Si tratta di specialisti del “vol a la
portiere”, gli scippi in auto. Tutti sono stati denunciati per omissione di
soccorso, mentre al conducente si è aggiunta anche la segnalazione per guida
sotto l’effetto di alcol e stupefacenti. L’auto è stata sequestrata e la
patente ritirata. (ASAPS) ASAPS.IT Alcol/3 (ANSA) -
MODENA - Riparte “Bevi con misura, misura quanto bevi”, la campagna contro la guida in stato
di ebbrezza promossa dalla Provincia di Modena e dalla Prefettura, in
collaborazione con Ascom, Cna, Licom Federimpresa, Arci e Consorzio di Modena a
Tavola (*). Fino alla fine dell’anno 5.000 alcol-test mono-uso saranno
distribuiti a circa 200 esercizi pubblici che servono bevande alcoliche.
L’iniziativa è stata lanciata l’anno scorso alla vigilia di Natale e questa è
la sua seconda tappa. Da allora sono stati distribuiti 7.000 kit.
’’L’alcol-test è percepito dall’automobilista come uno strumento di controllo e
dunque punitivo - dicono i promotori - perché non impiegarlo come mezzo di
prevenzione?’’. Nel 2005 a Modena sono state ritirate 1.199 patenti per guida
in stato di ebbrezza. Di qui , il 15% è stato inviato in centri alcologici.
Nello stesso anno quasi il 4% degli incidenti stradali mortali avvenuti sulle
strade modenesi sono stati causati da accertata ebbrezza alcolica. Le
statistiche però, se confrontate con quelle di altri paesi, appaiono estremamente
riduttive. Bisognerebbe sapere se i vari attori di
tutti gli incidenti stradali rilevati dalle forze di polizia sono stati
sottoposti alla prova alcolemica.
In effetti, c’è da considerare che per tutti quelli nei quali viene utilizzata
la constatazione amichevole (CID) nessuno accerta lo stato di sobrietà o di
ebrietà delle parti. D’altra parte, è anche vero che non sono molti gli
etilometri in giro... Si consideri che se le pattuglie della Polizia Stradale
hanno l’obbligo di sottoporre ad alcoltest tutti i coinvolti in sinistri, lo
stesso non si può dire delle altre forze di polizia. I Carabinieri dispongono
di etilometri, è vero, ma una gran parte di incidenti viene rilevata dalle
Polizie Municipali, e fra queste le dotazioni di etilometri non sono purtroppo
così frequenti. Ovviamente si tratta, e lo sappiamo, di scelte delle
amministrazioni locali. (*) Nota: si
tratta di un messaggio decisamente inadeguato. L’unica misura di alcol da
suggerire a chi deve guidare è zero. IL GIORNALE Beve e si tuffa sugli scogli,
denunciato il barman La figlia quindicenne di
Eleonora Brigliadori per dieci ore in coma. Gli investigatori: «Non
dovevano servirle bevande alcoliche» Andrea Acquarone Da Palermo Un tuffo nel cuore della notte per trovare un po’ di refrigerio.
Al corpo, bagnato dal sudore, e forse anche all’anima. Confusa, ubriacata da
qualche bicchiere di troppo (*). Faceva caldo a Panarea sabato notte. Perché no?, un bel bagno con
gli amici, al chiar di luna, dopo una serata spesa in una discoteca. C’era
tanta gente al «Raja», quasi non si respirava. E in una serata che doveva
finire in bellezza, invece, è arrivato il dramma. Si è deciso immediatamente di trasferirla in elicottero
nel capoluogo siciliano. E con essa una denuncia al proprietario del bar del porto
dove la ragazzina aveva bevuto prima di quel tuffo maledetto. T.A., è accusato
di aver venduto a Maria Teresa bevande alcoliche. I drammi del sabato sera
non si consumano solo in auto. (*) Nota: a 15 anni, anche un
solo bicchiere è di troppo. L’ADIGE Alcol a minori, denunciato Nei guai il gestore di un
locale di Trento Si è avvicinato al bancone del
bar e ha chiesto una bevanda alcolica, che subito gli è stata servita. Ma non
poteva, perché mancavano pochi mesi al compimento del sedicesimo anno, ossia
all’età in cui è possibile ordinare alcolici nei locali ed acquistarli nei
supermercati. La scena non è passata inosservata ai funzionari della Provincia
e delle forze dell’ordine che stavano facendo controlli mirati ed il gestore
del bar è stato stato denunciato in base all’articolo 689 del codice penale,
sulla somministrazione di bevande alcoliche a minori, con una pena che prevede
l’arresto fino ad un anno e la sospensione dell’esercizio. I controlli che
hanno portato alla segnalazione del titolare di un esercizio pubblico cittadino
sono scattati lo scorso mese, anche nei locali dei sobborghi. A coordinare
l’intervento in collaborazione con carabinieri, questura e polizia municipale
sono i funzionari del Servizio commercio della Provincia, nell’ambito della
prevenzione sulla diffusione dell’alcol fra i giovanissimi. I controlli,
effettuati in borghese, sono partiti alla fine di maggio, protraendosi nelle
settimane successive. E nel corso di una di queste serate, i funzionari del
Servizio commercio assieme ai agli agenti della polizia municipale hanno
scoperto un barista che, alla specifica richiesta, ha servito un drink alcolico
ad un ragazzino. Il viso giovane del cliente ha insospettito i «controllori»
che si sono avvicinati per chiedergli l’età: aveva 15 anni e mezzo, troppo
pochi per ottenere da un barista una bevanda alcolica. Per il gestore del
locale, che non si era accorto dell’età del ragazzo, è quindi scattata la
segnalazione. Il controllo dei documenti è stato effettuato anche in altre
situazioni, ma senza che sia stata necessaria alcuna segnalazione in quanto i
giovani clienti del locale avevano davvero più di 16 anni d’età. L’abuso di
sostanze alcoliche da parte dei ragazzi è testimoniato anche da alcuni episodi
di cronaca. Risale allo scorso febbraio l’intervento dell’ambulanza per un
quindicenne che si era sentito male a casa di un amico: aveva ecceduto nel bere
ed era stato curato al pronto soccorso per un’intossicazione alcolica. M. Vi. IL MESSAGGERO (ANCONA) DOPO LA MAXIRISSA «Niente alcolici a chi è ubriaco» E Confesercenti sollecita
una pattuglia fissa al Lido di OSVALDO SCATASSI FANO - Gli operatori del Lido invocano sicurezza.
"Abbiamo bisogno di sorveglianza continua", protesta una commerciante
di piazzale Amendola. Nuova rissa dopo le notti mondiali: pretesti per menare
le mani se ne trovano sempre. Identica la modalità da violenza suburbana.
Sabato notte bottigliate, colpi di sedia e quattro feriti. Coloro che vivono di
turismo, ma anche i residenti, guardano con amarezza e preoccupazione alla
china imboccata dal Lido: da bomboniera a macelleria all’aperto, con tutti
quegli schizzi di sangue da pulire dopo la rissa. "Prendiamo atto - afferma Michele Altomeni,
presidente della I circoscrizione - che la sicurezza pubblica non dipende dalle
forze politiche al governo della città, perché il problema è di altra natura.
Sembrava che con il centrodestra sarebbero terminati i fenomeni delinquenziali
e invece per l’attuale maggioranza fanese è necessario riflettere bene sulle
sue polemiche strumentali di anni recenti. Una funzione positiva possono
assolverla anche i gestori dei locali, che non dovrebbero servire altre
bevande alcoliche a chi ha già bevuto abbastanza (*). È nell’interesse
degli stessi commercianti: se si lascia correre tutto, la cattiva fama colpisce
prima l’esercizio e poi dilaga al quartiere". Dopo la stazione dei treni, il Lido è la nuova polveriera
in città. I residenti puntano il dito contro il clima a briglia sciolta nelle
notti estive del quartiere: parcheggio selvaggio, rumore, nessun rispetto degli
orari, gruppi di giovani alticci, i sospetti su un forte spaccio di droga. La
zona franca del divertimentificio locale si sarebbe ben presto trasformata in
un piccolo Bronx, un inquietante ring in cui si affrontano nordafricani,
albanesi e immigrati italiani. "Qui si è riempito di gentaccia - sostiene
la commerciante - Sono sempre gli stessi che mangiano, fumano e trincano tutto
il giorno, poi fanno a botte. Possibile che nessuno controlli se tutti quei
soldi se li guadagnino in modo onesto?". Confesercenti chiede all’Amministrazione comunale di
convocare un incontro con le forze dell’ordine, sul Lido e altre zone calde,
per sollecitare interventi coordinati e la "presenza costante di una
pattuglia, in particolare durante la sera e la notte". Una mossa in attesa
del confronto con autorità e parlamentari, "in calendario subito dopo le
ferie", sull’annosa questione dello scarso personale in servizio al
commissariato. Il presidente Valter Panaroni e il segretario Ilva Sartini
esprimono preoccupazione per la sicurezza di operatori e dei residenti, oltre
che per il ritorno negativo all’immagine turistica. (*) Nota: hanno scoperto l’acqua calda. O il vin brulè. IL SECOLO XIX Picchiato, va al pronto soccorso ubriaco ventiquattrenne
in prognosi riservata al galliera Si è presentato al pronto soccorso del Galliera pesto. E
completamente ubriaco. Ma non ricordava assolutamente nulla di quanto fosse
accaduto. La vittima del probabile pestaggio è un cittadino di nazionalità
marocchina di ventiquattro anni. Alle 23.45 di domenica l’uomo è giunto all’ospedale del
centro barcollando. «Mi hanno picchiato - avrebbe detto agli agenti del posto
di guardia - ero in piazza Cavour». Il problema è che oltre a queste due
informazioni, il ventiquattrenne non è riuscito a fornire altri particolari:
«Non ricordo nulla. Nemmeno chi è stato e perché mi hanno ridotto così». Il
marocchino è stato soccorso dai medici del Galliera. E adesso è ricoverato in
prognosi riservata: ha riportato diverse fratture in tutto il corpo. Sulla reale dinamica di questo ferimento però rimangono
molti dubbi. L’uomo infatti, al suo arrivo nel pronto soccorso, era
completamente in preda all’alcol. E sprovvisto di documenti. Il caso è nelle mani degli agenti della scientifica che
dovranno rilevare le impronte dell’uomo per poter risalire alla sua identità:
la vittima infatti continua a fornire generalità diverse a ogni domanda. IL GIORNALE DI VICENZA.IT Movimentato inseguimento l’altra sera a Campo Marzo dopo
una rapina al “Bhai bhai” Lancia una bottiglia contro un esercente e la bici addosso
alle pantere. Arrestato Lancia una birra contro un commerciante, poi una bici
addosso alle pantere. In questura, danneggia la sala dei fermati. Inevitabili,
per il marocchino clandestino Mourad Ridaoui, 24 anni, con un domicilio a
Caldogno, le manette per rapina impropria e furto. Il movimentato episodio avvenuto domenica sera fra via
Roma e Campo Marzo aveva avuto un prologo attorno alle 15. Il marocchino era
entrato nel locale “Bhai bhai” di via Roma, gestito dal bengalese Hasan Sarwar,
ed aveva preso una birra, uscendo senza pagare. Poco dopo era ritornato, ma per
fare una telefonata, che pure aveva fatto gratis. Verso le 20.10 è ritornato, visibilmente
ubriaco; ha nascosto due bottiglie di birra nella cinta dei pantaloni e si è
presentato alla cassa con una terza. A quel punto l’esercente gli ha fatto
presente che doveva pagare anche le due nascoste, oltre alle spese del
pomeriggio. Ridaoui è andato su tutte le furie, ed ha lanciato una
delle bottiglie contro Sarwar prima di scappare. Il bengalese non si è
intimorito e l’ha inseguito lungo via Roma e quindi a Campo Marzo. Le pantere,
le guardie giurate che controllano il giardino per conto del Comune, hanno
assistito alla scena ed hanno seguito il marocchino in bicicletta,
raggiungendolo nel parco giochi vicino alla stazione. Ridaoui non si è dato per
vinto, ed ha lanciato una delle bici contro un vigilante, ferendolo lievemente.
Nel frattempo era stato dato l’allarme al 113 e le volanti della questura sono
arrivate in pochi minuti, bloccando l’esagitato. I poliziotti si sono fatti
raccontare le varie fasi dell’accaduto ed hanno portato in questura Ridaoui,
che non ne voleva sapere di darsi una calmata tanto che ha spaccato una
panchina ferendosi. Dopo la medicazione al pronto soccorso, è stato
accompagnato in cella dove avrà tempo di smaltire la sbornia. «Le pantere hanno confermato la loro utilità in una zona
critica come Campo Marzo», ha commentato il vicesindaco Valerio Sorrentino,
primo sponsor delle guardie private. IL GAZZETTINO (VICENZA) Ubriaco, disteso in strada vicino alla sua lambretta Bassano Forse ha perso il controllo della sua lambretta 50 finendo
lungo, disteso sull’asfalto. O magari l’avrà solo adagiata, in preda ai fumi
dell’alcol, abbandonandosi al suo torpore. Protagonista, suo malgrado, di
questa vicenda è A.B., un 34enne di Marostica. Alcuni passanti lo hanno
avvistato all’altezza dei civico 88 di via Pecori Giraldi, l’altro ieri alle
21.30, riverso sul selciato con accanto la sua lambretta. I parametri vitali
pare fossero tutti buoni. Sul posto è intervenuta la polizia, che ha accertato
le condizioni di salute del ragazzo. Condotto al pronto soccorso è stato
sottoposto al test etilico. Qui è stato accertato un tasso alcolico di 2.45. IL GAZZETTINO (BELLUNO) Dopo i fatti di violenza che in ... Dopo i fatti di violenza che in questi ultimi giorni hanno
visto alcune zone del Bellunese teatro di abusi e tafferugli ad opera di
immigrati di differenti nazionalità, l’assessore regionale alle politiche dei
flussi migratori Oscar De Bona ha dichiarato: «Sbaglia il Governo a pensare di
proporre semplificazioni al rilascio del permesso di soggiorno, scollegandolo
dalla assunzione lavorativa del cittadino non comunitario prima dell’ingresso
in territorio italiano. Non possiamo pensare in questo momento, in cui nel
resto degli altri Paesi europei l’indirizzo strategico è la concessione del
titolo di soggiorno solo a seguito di un regolare contratto di lavoro, di
invertire la rotta e tornare indietro». «L’integrazione passa proprio per il
lavoro - continua l’assessore - riducendo le sacche di emarginazione in cui si
inseriscono personaggi come quelli che in questi giorni hanno turbato
profondamente Feltre e Quero, con violenze ad una ragazzina di quindici anni e
risse tra immigrati in preda all’alcol. E’ compito anche delle comunità di
immigrati residenti in Veneto isolare e segnalare i soggetti più a rischio di
criminalità per evitare che il comportamento di alcuni possa offuscare anche
l’impegno di quegli immigrati regolari che lavorano e che si sono già integrati
e di quelli che sono arrivati più di recente e cercano di integrarsi con la
nostra cultura». «Serve maggiore consapevolezza da parte di tutte le
istituzioni coinvolte conclude De Bona - per promuovere iniziative concrete per
individuare gli irregolari e favorire il loro rientro se non sono in possesso
di un posto di lavoro al fine di evitare il rischio di un allargamento delle
fasce di disagio, mettendo a rischio l’intero processo di integrazione. Questo
sarebbe quanto mai utile anche per far emergere il sommerso ed eventualmente
chiedere una modifica per le quote effettivamente richieste dal territorio». IL GAZZETTINO (VENEZIA) LIDO Movimentato episodio, alle 23.30 di domenica, in via
Isola di Cerigo. Coinvolto un gruppo di stranieri ubriachi Violenza contro gli agenti, 3 arresti Fermati durante un normale controllo, si sono rivoltati
con minacce e spintoni Ubriachi, prima hanno spintonato i poliziotti che li
avevano fermati in Gran Viale per un controllo. Poi, una volta accompagnati a
forza al posto di polizia del Lido, tre extracomunitari hanno seminato lo
scompiglio all’interno degli uffici, bersagliando gli agenti con calci e pugni,
oltre che con frasi ingiuriose e minacce di ogni genere. Nell’aggressione,
inoltre, uno dei poliziotti ha riportato la frattura di una mano con prognosi
di guarigione valutata in 25 giorni.E’ finita con l’arresto per resistenza e
lesioni gravi a pubblico ufficiale, la notte brava al Lido di tre cittadini
stranieri, evidentemente sotto i fumi dell’alcol dopo i festeggiamenti per la
"notte famosissima" del Redentore. Sono finiti in manette Sy Mamadou,
senegalese di 30 anni, pluripregiudicato ma regolarmente in Italia con permesso
di soggiorno, Kamal Abdelghani, marocchino di 29 anni, sedicente e clandestino
già noto alle forze dell’ordine, e Ba El Hadji Moussa, anche lui senegalese di
23 anni, clandestino e con precedenti alle spalle.L’arresto è stato assai
movimentato ed è avvenuto domenica sera verso le 23.30, in pieno centro
dell’isola. Inizialmente i tre cittadini extracomunitari sono stati notati
dall’auto della polizia, mentre si stavano muovendo, con fare goffo e sospetto
proprio per i fumi dell’alcol, di fronte a un distributore automatico di
sigarette in via Isola di Cerigo.Avvicinati dagli agenti impegnati in un
normale controllo, i tre sono andati in escandescenze e, nel tentativo di
un’improbabile fuga, uno di loro ha cercato di spintonare il capopattuglia e di
sferrargli un colpo al viso. Gli agenti, però, sono riusciti a bloccarli e a
portarli negli uffici di via Dardanelli per identificarli. Qui la situazione
anziché tranquillizzarsi si è ulteriormente complicata e i tre hanno fatto
degenerare la loro posizione già critica. I poliziotti sono stati nuovamente
fatti oggetto di oltraggi e violenza, e uno dei tre fermati, Sy, ha tentato
prima di ferirsi, sbattendo violentemente la testa contro muri e pavimento, e
poi ha cercato di simulare un malore per far cadere in trappola gli agenti.
Tutto inutile. Alle 3.45 di ieri mattina, infine, gli stranieri sono stati
arrestati e condotti nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore, a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria con il pubblico ministero Stefano
Buccini che sta seguendo le indagini. Lorenzo Mayer IL GAZZETTINO (VICENZA) FOZA Patente ritirata per guida in stato di ebbrezza
all’automobilista. Feriti i 2 sulla Yamaha Fuoristrada contro una moto Foza Viaggiava con un tasso alcolico più alto del consentito
l´automobilista che domenica pomeriggio, attorno alle 15.30, a Foza, ha
provocato un incidente stradale nel quale è rimasta ferita una coppia di
coniugi veronesi, che viaggiava in moto. Le loro condizioni non destano
preoccupazioni e, salvo complicazioni, dovrebbero guarire in una trentina di
giorni. Il fatto è avvenuto in via Roma, nei pressi della chiesa
parrocchiale. Per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, la
Yamaha condotta dal F.R., 42 anni, di Caprino Veronese, che portava nel sellino
posteriore la moglie, E.I., 34 anni, si è scontrata con un fuoristrada condotto
da F.A., 42 anni, residente ad Enego, che in quel momento pare fosse in
procinto di entrare in una via laterale. L´impatto per fortuna non è stato violento in quanto la
vettura era praticamente ferma mentre anche la moto stava procedendo a velocità
moderata: nell´urto, tuttavia, i due turisti sono stati sbalzati, andando a
finire per terra, lungo il selciato. Successivamente, sono stati condotti in
ambulanza all´ospedale di Asiago, dove sono stati medicati. Per il conducente
problemi ad una spalla. Gli esami effettuati al nosocomio hanno evidenziato una
sublussazione alla clavicola e diverse contusioni, mentre la donna ha riportato
un forte trauma distorsivo al collo: le prognosi sono rispettivamente di 30 e
25 giorni. È rimasto invece illeso il conducente della vettura, il
quale però a sua volta è stato accompagnato all´ospedale di Asiago, per essere
sottoposto al test alcolimetrico che, come anticipato, ha evidenziato valori al
di sopra della norma. Nei suoi confronti è scattata quindi una denuncia per
guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente. L.P IL GAZZETTINO (PADOVA) ESTE Marocchino ubriaco si esibisce al Castello (F.G.) Ha dato spettacolo per buona parte del pomeriggio
di sabato un extracomunitario che, dopo aver bevuto un bicchiere di troppo, ha
passato un paio d’ore ai giardini del Castello importunando i visitatori:
sputi, insulti, minacce a sfondo razzista rappresentano solo una parte del
vasto repertorio sciorinato dal cittadino marocchino, che in un caso si è pure
abbassato i pantaloni di fronte a una coppietta. Dopo un po’ qualcuno ha
pensato bene di avvertire i carabinieri, che sono giunti in breve tempo al Castello
carrarese per prelevare l’uomo, del quale non sono state rese note le
generalità. Portato al Comando per i controlli di rito, poco dopo è stato
subito rilasciato. IL GAZZETTINO (PORDENONE) DANNI IN QUESTURA, 4 MESI Erano stati arrestati dagli agenti della polizia nella
mattinata di sabato dopo essere stati trasferiti dal bar Primavera alla
Questura in stato di ebbrezza. I due cittadini romeni, M.A., 29 anni e B.C.,
26, dovranno scontare la pena (che è stata sospesa e quindi usciranno dal
carcere) di quattro mesi e venti giorni. I due amici sono stati processati per
direttissima nella mattinata di ieri nel tribunale di Pordenone. Dovevano
rispondere delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento
aggravato e mancata esibizione di documenti. I due erano stati bloccati al bar
Primavera in stato di ebbrezza e in atteggiamento aggressivo. I poliziotti li
avevano trasferiti negli uffici della Questura per identificarli, ma lì i due
hanno cominciato a dare in escandescenze e a distruggere gli arredi.
Inevitabile a quel punto l’arresto. IL GAZZETTINO (PADOVA) IL COMITATO "BAR PER IL CENTRO" PRONTO AL
TRAS
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