Da “BresciaOggi” del 19 luglio 2006
Pronti a spedire in Senegal vetture rubate, sorpresi dalla Polizia
mentre le caricavano su un container
Trafficanti d’auto, quattro nei guai
Wilma Potenzi
CASTREZZATO - Stavano per inviare in Senegal un container con due Tuareg rubate e non
è escluso che già in passato avessero raggiunto il porto di Genova e affidato
il loro prezioso carico al mare. Gli investigatori sono convinti che i quattro
finiti in manette avessero già inviato un paio di container in Senegal. Un
commercio redditizio, con rischi non troppo elevati. Almeno fino ai giorni
scorsi, quando sui quattro uomini, indaffarati a caricare le preziose vetture,
sono piombati gli agenti della polizia stradale di Brescia.
Il bilancio dell’intervento è positivo: quattro in manette, due Tuareg
recuperate e un traffico con il Senegal stroncato prima ancora di fiorire.
L’operazione è stata compiuta dagli agenti della polizia stradale di Brescia
con i colleghi della stradale di Genova. Nei giorni scorsi (venerdì per la
precisione, ma la notizia è stata diffusa solo ieri) gli uomini della squadra
di polizia giudiziaria hanno arrestato due cittadini senegalesi, un23enne di
Pontoglio e un 29enne di Cologne, e fermato un bulgaro di 40 anni e un italiano
di 50, entrambi residenti a Milano.
L’arresto non è stato frutto del caso. La presenza dei senegalesi, che avevano
noleggiato un container, è stata notata dalla polizia a Genova. I due
senegalesi erano già passati in precedenza da Genova. La polizia, quindi, ha
voluto vederci chiaro. Quando i due senegalesi sono partiti con
l’autoarticolato la stradale di Genova li ha pedinati. I due sono stati presi
in consegna dalla stradale di Brescia al casello di Rovato.
Il pedinamento si è concluso a Castrezzato , in un piazzale su cui si
affacciano tre ditte. Proprio ai titolari delle ditte i senegalesi avevano
chiesto di potersi appoggiare per effettuare un carico. Pareva tutto in regola,
nulla di sospetto. Ma agli agenti è bastato un colpo d’occhio per capire che
sul container stavano per essere caricate auto rubate. Gli agenti si sono
appostati e hanno visto i due senegalesi, insieme a altre due persone, caricare
nel container due Tuareg Volkswagen. Le due vetture dopo essere stata caricate
sul camion sono state mascherate con grossi contenitori di plastica, oltre che
con grossi teli. Un lavoro perfetto, ma gli agenti sono intervenuti, bloccando
i due senegalesi, il bulgaro e l’italiano. Nel piazzale hanno trovato le targhe
accartocciate, staccate dalle auto: una targa svizzera e una tedesca, risultata
rubata a Milano. Senza targa e con qualche altro accorgimento le vetture
sarebbero state piazzate sul mercato senegalese.
Il controllo è proseguito nelle abitazioni dei senegalesi. Sono state trovate
una carta d’identità risultata rubata in bianco e compilata con dati anagrafici
di un cittadino senegalese e falsa documentazione rilasciata dall’intendenza di
Finanza con un numero di codice fiscale inesistente usata per la preziosa
spedizione.
Da “Il Giornale di Vicenza” del 19 luglio 2006
Voleva la restituzione della sua vettura
Clandestino recidivo si presenta alla stradale per l’auto.
Arrestato
Tre mesi fa lo avevano fermato e lui aveva esibito una
patente falsa. Morale: era stato denunciato, gli era stata sequestrata l’auto
ed aveva ricevuto il decreto di espulsione, e quindi avrebbe dovuto lasciare
l’Italia entro cinque giorni. Ieri mattina, passati i tre mesi dal sequestro,
si è presentato bel bello al comando della polizia stradale per chiudere la sua
macchina. «Ma come? Non dovevi lasciare l’Italia?». E per lui sono scattate le
manette.
Protagonista della singolare vicenda il giovane moldavo Alexandru Chitoroaga,
20 anni, clandestino. È già stato processato per direttissima ed ha preferito
patteggiare 5 mesi e 10 giorni prima di tornare in libertà. Ora dovrà
rientrarsene in patria davvero, se non vuole rischiare pene più severe.
Chitoroaga era stato fermato il 17 aprile scorso da una pattuglia della
polstrada, in città, durante un normale controllo. Era al volante di una Skoda
Octavia ma non aveva documenti in regola; per cui, come prevede la legge, gli
agenti avevano preso in consegna la vettura. Il sequestro preventivo dura tre
mesi.
Il moldavo, che di lasciare l’Italia non aveva la benché minima intenzione,
aveva memorizzato quella data. E tre mesi dal 17 aprile scadevano ieri. Per
cui, di prima mattina, si è presentato al comando di via Muggia chiedendo della
sezione di polizia giudiziaria. Quando l’ipettore capo Claudio Pozzer ha
compreso con chi aveva a che fare, non ha potuto che mettergli le manette ai
polsi e avvisare il magistrato. Il moldavo è stato arrestato per clandestinità
recidiva. Si è visto sì restituire l’auto - ma non poteva mandare un
connazionale o un amico? - ma ha dovuto affrontare il processo.
Da “Il Gazzettino” del 19 luglio 2006
Il Governo s’impegni a
prevenire le stragi sulle strade causate da chi guida ubriaco
ASSOCIAZIONE AIFVS
Pierina Guerra
Ancora una vittima della strada
per colpa di qualcuno che guida ubriaco, altri piccoli angeli che si aggiungono
ai troppi che affollano il cielo! L’Associazione Italiana Familiari e Vittime
della Strada denuncia la grave responsabilità delle istituzioni che
sottovalutano questa strage applicando pene risibili che offendono la memoria
delle vittime lasciando libero chi commette il reato. Ultimo caso a Roma per la
morte di 3 innocenti falciati da un giovane ubriaco.
Ritieniamo che la guida in stato
di ebbrezza sia una gravissima aggravante del reato di omicidio colposo e
chiediamo, oltre ad efficaci controlli e forti sanzioni per chi guida ubriaco e
provoca la morte di innocenti, il ritiro definitivo della patente di guida e la
piena applicazione delle pene previste dall’articolo 589 del codice penale,
riferite al limite massimo (dodici anni) e non al minimo (un anno ridotto di un
terzo e sempre con sospensione condizionale) come finora è stato
arbitrariamente fatto nei tribunali italiani. Così si contribuisce alla
reiterazione del reato. Sulla proposta chiediamo l’appoggio dell’Osservatorio
veneto per la Sicurezza
stradale (di cui fanno parte il procuratore Fojadelli e l’assessore regionale
Chisso): l’ultima assoluzione è venuta per Stefano Masci che guidava ubriaco e
contromano. Ha ucciso tre persone sulla Pontina il 17 aprile scorso, ma è già
tornato tranquillamente a guidare grazie alla giustizia gestita al ribasso. Il
Tribunale di Latina, pm De Pasquale e gip Morgigni, applicarono con rigore la
legge arrestando Masci per omicidio plurimo volontario. Ma ecco arrivare il
ribaltone del Tribunale del Riesame di Roma che riduce la responsabilità
dell’investitore perchè ubriaco. Indigno di un paese civile.
Al nuovo governo chiediamo di
contrastare la guerra non solo in Iraq ma anche sulle strade italiane,
assumendo pubblicamente l’impegno di "prevenire le stragi sulle
strade". Lo stillicidio di vite innocenti continua, le nostre leggi
permissive mettono in mano a potenziali Killer la licenza di uccidere e i
magistrati con le loro sentenze, mettono il coperchio sulle bare dei nostri
figli.
Da “Corriere Romagna” del 19 luglio 2006
Alcol
in strada, preoccupano gli over 40
Ravenna - Meno
patenti ritirate rispetto al 2005, ma preoccupano le nuove fasce a rischio, tra
cui gli over 40. Questo il sintetico bilancio del primo weekend di “Guido con
Prudenza” che ha visto un totale di 430 punti decurtati, di cui appena 35 per
guida in stato di ebbrezza. Un bilancio sul quale il comandante della stradale
Angelo Tancredi spende parole di cauto ottimismo: “Se questa fosse la media
stagionale, potremmo registrare un calo rispetto all’anno scorso delle patenti
ritirate e delle persone ubriache alla guida, ma purtroppo l’estate deve ancora
entrare nel vivo”. L’iniziativa è ripartita nella provincia di Ravenna per il
terzo anno consecutivo, con l’eloquente sottotitolo di “Non ti bere la vita”.
La campagna di prevenzione, che quest’anno si concentra in tutti i weekend
estivi fino alla fine di agosto, prevede il supporto della Fondazione Ania e
del Silb, l’associazione degli imprenditori dei locali da ballo. Tra i dati
rilevati nella prima notte di controlli spicca, ma non è una novità, la
maggiore propensione all’alcol da parte del sesso maschile. Solo una donna,
infatti, è stata trovata positiva alla prova del palloncino. Anche l’età media
delle persone fermate è in genere inferiore ai 32 anni. Anche se su
quest’ultimo aspetto pesa sempre di più l’apporto negativo degli over 40.
Sempre di più quelli che, in evidente stato di alterazione psicofisica, vengono
sorpresi a folle velocità. “E’ vero - spiega Tancredi - non sono solo ragazzi
quelli che compiono certe imprudenze. Una certa sindrome da Peter Pan purtroppo
ha effetti negativi su persone di 40 anni che si comportano con una immaturità
tipica dei più giovani”. I controlli della stradale hanno usufruito, come
anticipato nei giorni scorsi, anche dell’aiuto delle ambulanze della Croce
Rossa. Diciotto persone sono state sottoposte a prelievi di liquidi biologici
per la rilevazione di sostanze stupefacenti. I risultati arriveranno a giorni.
Mentre in un caso una persona non si è fermata all’alt della polizia in via
Trieste. Si tratta di un ventenne bloccato dopo un breve inseguimento sul ponte
mobile. Per lui si aggiungerà anche una sanzione amministrativa al ritiro della
patente. Come l’anno scorso verrà premiato chi si mantiene astemio alla guida
al ritorno dai locali. I ragazzi verranno invitati a nominare il proprio “Bob”,
cioè colui che sceglierà di non bere per riaccompagnare a casa i propri amici.
All’uscita del locale potranno ritirare, insieme ad un gadget, un kit per il
test dell’alcol, con cui verificare liberamente il proprio eventuale stato di
ebbrezza. Se i giovani verranno poi fermati dalla Polizia Stradale e
risulteranno negativi alla prova dell’etilometro, le pattuglie regaleranno loro
un ingresso gratuito in discoteca per il fine settimana successivo. Per
garantire al meglio i controlli a Ravenna sono già arrivate pattuglie di
rinforzo per la Stradale.
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