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Rassegna stampa Alcol e guida del 20 luglio 2006

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

 LA NAZIONE/IL GIORNO/IL RESTO DEL CARLINO del 18 luglio 2006

Intervista - Il tossicologo: “niente canne e poco alcol”

“E’ questo che doveva dire” ... Politicamente scorretto, scientificamente improponibile, psicologicamente dannoso, perché “altamente diseducativo”. Non ha dubbi il professore Giorgio Cantanelli Forti - presidente della Società italiana di Tossicologia e promotore di uno dei cinque corsi di laurea esistenti in Tossicologia dell’ambiente - nel bocciare il messaggio del ministro Ferrero sullo spinello.

Professore, ma dal punto di vista prettamente scientifico, farsi una canna è pericoloso, per la salute, come farsi mezza bottiglia di rosso?

“Ma no! Ci sono muratori che si bevono un litro di vino a pasto e poi lo metabolizzano, facendo un’attività fisica pesante, senza problemi. Comunque, quello spinello-vino è un confronto improponibile, che non si può e non si deve fare”.

Perché?

“Premesso che secondo me un ministro dovrebbe semmai dire ai giovani di farsi meno canne e meno bicchierate, Ferrero ha affermato che in Italia ogni anno muoiono 7 mila persone per alcolismo. E che significa? Che al rischio-alcol possiamo tranquillamente aggiungere anche quello legato alle droghe leggere, spesso il primo passo verso quelle pesanti, e spessissimo usate in associazione con gli alcolici? Ma non lo vede il ministro, le tragiche conseguenze di questi cocktail, le morti ogni fine settimana? E poi, come si fa, a porre così la questione? Nel nostro Paese ci sono anche ogni anno, 9 mila morti per incidenti domestici … Il discorso va impostato molto diversamente”.

Come, secondo il tossicologo?

“Ogni sostanza assunta comporta dei rischi, e per questo anche con i farmaci si raccomanda sempre la prudenza: il bilancio preventivo dei rischi e dei benefici. Nel caso di alcuni psicofarmaci, come la cannabis e i cannabinoidi, a parte alcuni studi ancora sperimentali che potrebbero provare la loro azione di stemperamento del dolore in malattie molto gravi, effetti terapeutici non ce ne sono. Ci sono solo pericoli: la confusione mentale, il senso di distacco dalla realtà, il fatto che prima o poi i giovani li associano all’alcol mettendo a repentaglio la propria via. E poi, a mio parere, c’è il danno più grande e il più staticamente provato: i cannabinoidi sono in molti casi la via leggera per arrivare alle droghe pesanti”.

Insomma, il paragone col vino non sta in piedi.

“No, assolutamente no. Il vino e anche il tabacco sono sostanze voluttuarie che fanno male, possono dare quadri patologici anche molto pesanti, ma sono entrate da molto tempo nella consuetudine. In qualche modo sono socialmente accettate, sdoganate. A maggior ragione, quindi, invece di stendere tappeti rossi allo spinello libero, bisognerebbe rinforzare i divieti”.

“Quindi lei non è d’accordo neppure sulla famosa ‘modica quantità?

“Già, non sono d’accordo. Se l’alcol è una piaga che ci costa molto in termini di patologie, di incidenti e di interventi sociali legati all’abuso, ancora più pesante è il conto dei rischi e dei costi da pagare, individualmente e come collettività, in caso di assunzione continua dei cannabinoidi”.

(arretrato de La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino del 18 luglio 2006)


 

LA STAMPA (19.7.06)

“Il vino fa bene lo spinello no”

Giorgio Calabrese

Ho letto con attenzione la dichiarazione del ministro Ferrero in cui afferma che il vino fa più male di uno spinello. Siccome La conosco da tempo come persona molto equilibrata e capace di affrontare e risolvere vari problemi inerenti alla sua sfera d’azione usuale, mi permetto di fare a mia volta delle riflessioni che spero La possano aiutare a conoscere meglio il problema. L’alcol a cui si riferisce, come abuso, non può essere quello che deriva dall’introduzione giornaliera ai pasti di 1-2 bicchieri, penso, piuttosto, che Lei volesse riferirsi a quello abbondantemente presente nei superalcolici, di cui i nostri giovani abusano, specie in discoteca, tanto che mi trovo d’accordo con la campagna pubblicitaria che il governo attuale ha messo in atto: «Chi non beve, balla gratis». Quando Lei si riferisce in termini generici allo spinello, forse intende parlare del principio attivo della cannabis nella marijuana, che se utilizzato come farmaco da noi medici, può anche avere un suo ruolo e una dignità terapeutica, ma si tratta di casi patologici molto particolari, seguiti da personale medico; non può trattarsi di una regola generale da applicarsi a chiunque per farne uso liberamente.
Lo spinello, a causa dei cannabinoidi interferisce con il normale funzionamento dei neuroni, tant’è che molti studi, basati su test a lungo tempo, hanno evidenziato gli effetti deleteri dell’uso minimo di uno spinello al giorno. I risultati di riscontro clinico sono stati preoccupanti, non assolvibili in termini generici come se si trattasse di un banale cachet. Come nutrizionista Le confermo che l’uso di un bicchiere di vino ai pasti in soggetti sani, non solo non fa male ma, anzi, mette in moto meccanismi biochimici che sono di protezione sia del sistema cardiovascolare che di quello nervoso, come migliaia di lavori scientifici, fra cui anche quelli di chi scrive, dimostrano.
Nessuno direbbe a un paziente ammalato di bere vino per guarire! Anche per il vino esistono casi di sospensione. Noi parliamo di prevenzione di patologie che potrebbero insorgere se non si seguisse un regime alimentare equilibrato e uno stile di vita efficiente. Come medico Le confermo che uno spinello non può essere utilizzato alla stessa stregua preventiva del buon bicchier di vino, perché fa male.
Purtroppo, gli effetti non sono immediati ma a lungo termine e spesso ci si accorge troppo tardi. Un consiglio: raffronti piuttosto l’effetto dello spinello con l’uso e l’abuso di alcol da superalcolici e troverà al suo fianco anche noi nutrizionisti.
*nutrizionista Università Cattolica di Piacenza.


 

LA STAMPA (20.7.07)

FERRERO REPLICA A GIORGIO CALABRESE

“L’alcol uccide lo spinello no”

Mi sembra utile dialogare con le posizioni espresse su queste pagine da Giorgio Calabrese e significativamente titolate “Il vino fa bene lo spinello no”. Non ho nulla da eccepire sul fatto che un paio di bicchieri a pasto possano far bene. Così pure non intendo entrare in una discussione sul fatto che la cannabis faccia bene o il suo consumo abbia invece della controindicazioni. Il punto su cui volevo attirare l’attenzione con il paragone tra il consumo di vino e lo spinello è però un altro: vi sono sostanze legali il cui consumo massiccio produce danni enormi alla salute e vi sono sostanze illegali il cui uso non determina particolari danni alla salute. In Italia vi sono migliaia di morti all’anno legate all’abuso di alcool ma non mi risulta che sia mai morto nessuno a causa di uno spinello. Nel nostro paese, però, invece di discutere sulla pericolosità delle sostanze e del loro utilizzo si stigmatizza l’uso della droga (al singolare) identificandola con le sostanze illegali e mettendo sulo stesso piano le droghe pesanti come l’eroina e al cocaina, e lo spinello. In questo modo si fa un danno enorme perché – in particolare tra i giovani - tende a svanire la percezione della diversa pericolosità delle varie sostanze.

Sull’altro versante abbiamo invece molte sostanze legali, e di uso comune, il cui abuso produce danni gravissimi alla salute: ho citato la piaga dell’alcolismo, ma potrei citare l’abuso di psicofarmaci o il dilagante utilizzo del doping. Il mio intento quindi è quello di rompere il velo di ipocrisia che copre la farisaica distinzione tra sostanze legali e illegali quando il vero problema è distinguere tra sostanze nocive e no. Perché un ragazzo che viene sorpreso per due volte a fumare spinelli è trattato come un delinquente mentre in tv scorrono in continuazione pubblicità di superalcolici nelle quali il consumo è associato al successo nella vita? Di questo mi piacerebbe si cominciasse a discutere con meno pregiudizi anche al fine di poter costruire un quadro legislativo in cui si passi dalla repressione dei consumatori all’informazione e alla prevenzione diffusa, accompagnata dalla repressione dura del narcotraffico.

(Ministro della Solidarietà Sociale)


 

LA PADANIA

Secondo Ferrero un bicchiere di vino fa più male di una canna

E ora si attaccano alla bottiglia

GUIDO BOSCO

Sarà astemio il ministro alla Solidarietà Paolo Ferrero? Sarà dedito ad un moderato uso di marijuana? E cosa c’entrano la barbera e la canna con la Solidarietà sociale? Legittimi dubbi che possono pungere le coscienze anche di chi ha votato questo diplomato all’istituto tecnico industriale (come da sua biografia) ed assurto al ruolo di ministro.

Perché il nostro, nei giorni scorsi, ha dovuto dire la sua anche su un tema scottante e che angoscia tutto il popolo di sinistra, come il raffronto tra il mezzo litro di vino e lo spinello. Naturalmente, essendo la cannabis di sinistra, il tavernello di destra e lui di rifondazione comunista, l’ago della sua personalissima bilancia si è diretto in favore delle cartine da rollare. «Uno spinello - ha dichiarato - fa meno male di mezzo litro di vino e il consumo di droghe leggere dovrebbe essere depenalizzato».

Dal Piemonte, terra da vino sulla quale per il momento le colture intensive di cannabis scarseggiano, c’è stata immediata la levata di scudi. Il gruppo regionale di Forza Italia, ha chiesto l’approvazione immediata di un ordine del giorno che sconfessi il ministro e tuteli barolo, barbaresco e dolcetto. Per il momento il gruppo di Rifondazione non ha chiesto speculare ordine del giorno chiedendo l’arresto immediato per chi spacci damigiane troppo grandi di grignolino.

Ma anche dal Veneto e dalla Lombardia si potrebbero scatenare analoghe polemiche, visto che i vitigni non mancano neppure in queste regioni. In attesa di vedere le Langhe coltivate a marijuana, ci sorbiamo anche le repliche degli immancabili nutrizionisti. Un certo Antonio Migliaccio, docente all’Università La Sapienza di Roma, ha ricordato che «il vino è un alimento non solo gratificante, ma contiene una serie di antiossidanti che aiutano l’organismo a mantenersi giovane, a condizione però che venga assunto nelle dosi moderate. Lo spinello invece non contiene alcuna sostanza nè benefica, nè protettiva», cosa che l’internazionale comunista, tra un tiro e l’altro, potrebbe invero contestare per esperienza. Il farmacologo Andrea Poli ha aggiunto che «il vino nella giusta quantità è di grande aiuto all’organismo, in modo particolare nella prevenzione delle malattie cardiovascolari come dimostrano numerosi studi internazionali».

Viva la Repubblica: le smentite, le polemiche e i distinguo hanno cominciato a crescere come ascessi incurabili. Si va verso agosto, i giornali hanno bisogno di riempire le pagine e, di certo, i ministri di Prodi hanno tutti i numeri per dare da lavorare a portinaie e giornalisti. Beviamoci sopra.


 

IL GAZZETTINO (ROVIGO)

PROVINCIA

Droghe: l’assessore Tiziana Virgili scrive a Ferrero

Preoccupazione per le affermazioni sull’uso di droghe leggere e dell’alcol sono state espresse dall’assessore provinciale alle Politiche sociali Tiziana Virgili al ministro Paolo Ferrero. «La parola droga significa veleno - ha osservato Virgili - manifesta sempre effetti sul corpo e sul sistema nervoso. Tutte inoltre inducono dipendenza». L’assessore Virgili chiede anche a Ferrero di farsi promotore e difensore del benessere dei giovani invitandoli ad evitare qualsiasi sostanza psicoattiva.


 

TGCOM

Trieste, bus anti stragi sabato sera

Porteranno gratis ragazzi in discoteca

Per combattere gli incidenti del sabato sera, a Trieste si è deciso di istituire un servizio di autobus gratuito per accompagnare i giovani in discoteca e riportarli a casa. Il progetto, battezzato "Overnight" e promosso, tra gli altri, da Provincia e Asl, funzionerà dal 22 luglio al 12 agosto. Il bus condurrà i ragazzi da Trieste alla baia di Sistiana, dove abitualmente si ritrovano in circa 5.000 ogni sabato sera.

Sul bus, tendenzialmente ci sarà sempre lo stesso autista. A bordo, anche un operatore dell’Azienda sanitaria. Altri due operatori, uno dei quali della cooperativa La Quercia, saranno piazzati dalle 22 alle 3.30 circa nei pressi della discoteca di Sistiana, che accoglie circa 4.000 persone a notte, grazie alla disponibilità del gestore. Una disponibilità che gli operatori dell’Azienda sanitaria triestina affermano di aver trovato anche nei gestori della miriade di bar e chioschi che affollano la baia.

Il progetto è nato dalla consapevolezza che i giovani difficilmente si rivolgono al dipartimento dipendenze e che quindi la strada è quella di andare da loro, parlando il linguaggio dei ragazzi, che non è esattamente uguale a quello degli adulti. L’iniziativa coniuga la strategia di riduzione del danno a un intervento di tipo preventivo e formativo: l’obiettivo è evitare che i ragazzi si mettano

alla guida se troppo stanchi o in stato di alterazione a causa di alcool o altre sostanze, ma anche migliorare la consapevolezza dei più giovani in tema di divertimento, piacere e rischi.

Il bus, che dispone di una cinquantina di posti, circolerà in una fascia oraria, tra le 22.30 e le 4.30, che non vede collegamenti tra Trieste e la baia. L’autobus partirà da piazza Oberdan, a Trieste, alle ore 22.30, alle 24, all’1.30 e alle 3. Si arriva a Sistiana circa 40 minuti dopo. Il ritorno, del quale è consigliato di verificare la disponibilità dei posti con gli operatori dislocati in baia, è previsto alle 23.15, alle 00.45, alle 2.15 e alle 3.45.


 

IL GIORNALE DI VICENZA.IT

Il Comune cambia il turno serale.

Ci saranno controlli con l’etilometro all’esterno delle discoteche

Notte a sorpresa con i vigili Pattuglie fino alle 2 per quattro giorni fissi e uno variabile

(g. m. m.) Il Comune gioca a nascondino e mette una notte a sorpresa con i vigili. Lo ha deciso ieri la Giunta, che ha rivoluzionato i turni serali della polizia locale, sospendendo il quarto turno e allungando il terzo per cinque sere alla settimana. La sorpresa è che quattro sere sono fisse, una sarà variabile.

Il provvedimento di ieri non fa altro che ratificare una proposta presentata nelle scorse settimane ai sindacati, che avevano sottolineato le carenze d’organico e la difficoltà nel gestire il quarto turno. E dal momento che i blocchi alle assunzioni fanno slittare alle calende greche l’arrivo di eventuali rinforzi, l’amministrazione comunale ha acconsentito a rimodulare la turnazione, studiando un servizio su misura per le necessità estive.

Come spiega il vicesindaco e assessore alla polizia locale Valerio Sorrentino, il servizio notturno, che prima si concentrava per due notti nei fine settimana, coprendo tutto l’arco delle 24 ore, adesso si spalmerà fino alle 2 del mattino per cinque giorni alla settimana. Quattro sono definiti: mercoledì, giovedì, venerdì e sabato. La quinta notte, invece, è variabile, non verrà comunicata ai cittadini e potrà cadere in base alle scelte in uno qualsiasi dei tre giorni rimanenti.

«In questo modo, non avendo alcuna certezza, converrà a tutti rimanere sempre all’erta», commenta il vicecomandante Renato Guerra. Il servizio scatterà in forma sperimentale il 31 luglio e si articolerà fino al 31 ottobre. «Poi valuteremo se tornare alla vecchia formula del quarto turno o se continuare con l’esperimento», spiega Sorrentino, che aggiunge: «Credo che in questo modo si venga maggiormente incontro alle esigenze che la città manifesta d’estate, quando vengono segnalati soprattutto problemi legati ai rumori per l’attività di bar e locali, ai vandalismi e al disturbo della quiete pubblica. Riceviamo moltissime segnalazioni e petizioni. Le ultime riguardano ad esempio via Ragazzi del ’99, la zona di piazza delle Poste, piazzale Bologna».

«Vogliamo garantire una presenza nei momenti in cui c’è davvero bisogno - prosegue il vicesindaco - nei momenti cioè in cui la città è ancora viva. Crediamo per questo che un servizio di controllo fino alle 2 per la maggior parte dei giorni della settimana fornisca garanzie a tutti, evitando un pattugliamento in ore morte», come quelle a cavallo fra la notte e il nuovo giorno.

Sorrentino punta molte carte sulla flessibilità di cui godrebbe il comando: «Sarà possibile organizzarsi in vista di manifestazioni ed eventi, ma anche proseguire il normale pattugliamento delle strade. Inoltre, contiamo di predisporre controlli anche all’esterno delle discoteche, utilizzando strumenti come l’etilometro».

Poi l’assessore avverte: «La nuova sperimentazione non significa che scartiamo definitivamente il quarto turno, sia ben chiaro. Faremo le nostre valutazioni a fine ottobre, quando finirà questo periodo di tre mesi».

Ogni notte verranno impiegati otto agenti, due rimarranno nella centrale operativa di contrà Soccorso Soccorsetto, gli altri si divideranno in tre pattuglie. «Ma in certe occasioni potranno anche raddoppiare - spiega il vicecomandante Guerra - accadrà ad esempio all’esordio, a fine luglio, con l’organizzazione del servizio di controllo per la Festa delle mura di viale Mazzini, quando il servizio sarà doppio».


 

CORRIERE ADRIATICO

Al concerto di Piero Pelù

Stammibene nei luoghi dei giovani

MACERATA

Stammibene non conosce soste. Il progetto dell’Stdp sarà difatti impegnato in fino al 20 luglio. Ieri in programma era prevista la presenza

alla festa della birra di San Claudio. Per i ragazzi la possibilità di visitare il gazebo di Stammibene per verificare il proprio tasso alcolemico con l’etilometro prima di rimettersi alla guida e di ricevere gratis etilometri monouso realizzati di recente nell’ambito del progetto sicuramente. Tale progetto è diretto alle fasce d’età giovanili attraverso una campagna di comunicazione multimediale e di potenziamento degli interventi itineranti di Stammibene in discoteche, feste della birra ed eventi dedicati ai giovani del Territorio. Oggi i due progetti saranno presenti ad un altro importante evento musicale, il concerto di Piero Pelù, a Sarnano. Anche in questa occasione gli operatori saranno a disposizione di chi vorrà ricevere utili informazioni, opuscoli e gadgets sui temi delle malattie sessualmente trasmissibili e sulle sostanze stupefacenti con la possibilità di rispondere a quiz interattivi su questi specifici argomenti e sui rischi legati all’abuso di alcol.

Inoltre, chiunque voglia informarsi in anticipo sui luoghi che vedranno presente il progetto dell’Stdp, possono consultare il sito www.stammibene.marche.it sempre aggiornato circa gli eventi targati Stammibene.


 

IL GAZZETTINO (VENEZIA)

Un’ordinanza del sindaco per porre fine ai vandalismi e limitare la vendita di alcolici durante la notte 

A Jesolo vietate le bottiglie di vetro 

Per evitare la maleducazione di chi dopo averle svuotate le getta a terra o le scaraventa contro le vetrine

Jesolo

Tolleranza zero contro la vendita di bottiglie di vetro. Mentre all’associazione albergatori, il presidente Angelo Faloppa spiegava le lamentele dei colleghi della zona di piazza Mazzini (la più bersagliata) e invitava il sindaco a fare la voce grossa, proprio il primo cittadino annunciava di avere preso una decisione importante: basta alle bottiglie di vetro. «Abbiamo visto - spiega Francesco Calzavara - che l’esperienza nel corso della Notte Bianca e di quella ’azzurra’ (per la vittoria dei mondiali), con l’ordinanza, è stata positiva per cui la adotteremo per tutti i giorni». Il problema è quello delle bottiglie di vetro, generalmente acquistate nei negozi e consumate in strada; purtroppo in alcuni casi subentra la maleducazione, che a volte sfocia in vero e proprio vandalismo, con le bottiglie gettate a terra o, addirittura scaraventate contro le vetrate di negozi e alberghi. E allora ecco il giro di vite del sindaco, anche se, in alcuni aspetti, sembra una sorta di compromesso.

«L’ordinanza che andrò a sottoscrivere - spiega il sindaco - prevede il divieto di vendita di alcolici in bottiglia a partire dall’una di notte, quindi il divieto di somministrare ogni tipo di alcolico dalle 4; questo nell’area compresa da Largo Augustus a piazza Trento. Ritengo positivo il fatto che questa ordinanza è stata concordata con gli stessi esercenti, che avevano avanzato una loro proposta». Il provvedimento entrerà in funzione da sabato, fino alla fine dell’estate.

«Mi fa piacere che il sindaco stesse già pensando a una soluzione - è il primo commento di Faloppa - vuol dire che ha preso a cuore la problematica. Avremmo preferito che il provvedimento partisse un’ora prima, quindi dalla mezzanotte. Bene, comunque, come segnale e per il fatto che non riguarderà solo piazza Mazzini ma un’area più allargata. Speriamo dia dei risultati e che il sindaco abbia avuto ragione in questo tipo di decisione, altrimenti torneremo alla carica». Lo scenario che si era prospettato, infatti, non era per nulla rassicurante. «In questi giorni abbiamo raccolto molte lamentele da parte di albergatori della zona di piazza Mazzini. Schiamazzi e bottiglie lanciate contro le saracinesche, con i clienti che, esasperati, chiedevano il conto alle 6 del mattino per andarsene, oppure anticipavano la partenza al venerdì. Un plauso va alle forze dell’ordine per quanto stanno facendo, con un presidio che è costante, discreto ed efficace. E va anche ai locali Gasoline e Capannina: un tempo criticati, ora sono quelli che danno l’esempio di come ci si deve comportare. Una ultima cosa sulla Notte Bianca: bella l’idea, ma non da ripetere la musica in piazza Mazzini fino alle 5 del mattino».

Fabrizio Cibin


 

BRESCIA OGGI

ISEO. Passata la mezzanotte, a partire da lunedì prossimo non sarà più possibile vendere bevande nei contenitori in vetro

Giro di vite contro i «fracassoni»

Il sindaco Ghitti: «Necessari alcuni provvedimenti a favore della quiete»

Locali pubblici: regole certe a garanzia della quiete comune. È questo l’obbiettivo che l’Amministrazione di Iseo si è prefissata dando vita a un progetto globale denominato «Notti silenziose». I primi effetti cominceranno a farsi sentire già a partire dal 24 luglio quando sarà imposto a tutti gli esercizi del centro, non solo ai bar, il divieto di vendita e somministrazione di bevande da asporto in contenitori di vetro, alcoliche e non, dopo la mezzanotte. Lo scopo è quello di esortare i frequentatori del centro a tenere comportamenti corretti, specialmente nel fine settimana, quando maggiori sono le occasioni di incontro.

«Problemi di disturbo della quiete pubblica, non di ordine pubblico» sottolinea il primo cittadino Marco Ghitti ricordando che Iseo è uno dei comuni che ha meno problemi in tal senso in tutta la provincia di Brescia.

«Non ci sono problemi di prostituzione, non abbiamo un’incidenza alta di furti, nessuna sparatoria in piazza - spiega Ghitti -. Esistono solo dei giusti diritti che vanno riconosciuti, come il poter dormire in pace la notte».

Da qualche settimana l’argomento «rumore» è diventato di stretta attualità dopo che due locali, a fronte di una recente ordinanza amministrativa, rimarranno chiusi tra il 21 e 23 luglio a causa dei disordini provocati all’inizio del mese da un probabile cliente di uno dei due locali, forse un po’ troppo euforico, il quale a un certo punto ha colpito con uno sgabello una vettura che cercava di farsi largo tra la folla assembrata davanti ai locali. Un caso isolato assicurano però da più parti, non la normalità.

«È stato avviato un procedimento amministrativo - chiarisce il sindaco Ghitti - avviato un anno fa, poi sospeso e riaperto all’inizio di questa estate». Un atto dovuto dunque, nonostante le proteste dei gestori.

Iseo è senza dubbio una cittadina viva e vivace, e così deve restare, ma l’episodio ha comunque prodotto innegabili conseguenze dando anche forse un’accellerata all’avvio del nuovo progetto in difesa della quiete pubblica. «Non è vero che tutti i locali di Iseo disturbano - afferma Ghitti - e non sarebbe giusto fare di tutta un erba un fascio. Il progetto nasce dalla constatazione che nelle zone "calde" del centro si crea da un lato un rumore di fondo, su cui indagherà l’Arpa prima della fine dell’anno su nostra richiesta per quanto riguarda l’inquinamento acustico, e dall’altra che ci sono alcuni comportamenti dettati anche dalla presenza massiccia di gente».

Il primo provvedimento esecutivo di natura generale riguarda non il blocco della somministrazione di alcolici (come a Brescia) o dell’uso assoluto del vetro (Roma), ma semplicemente una regolamentazione di uso del vetro quale contenitore potenzialmente pericoloso. E’ per questo che a partire da lunedì prossimo dopo le 24 tutti i locali del centro di Iseo non potranno vendere bevande da asporto in contenitori di vetro ai loro client, ad esclusione di coloro che resteranno nel locale per la consumazione. Per quanto riguarda gli altri eventuali provvedimenti,questi saranno adottati solo dopo aver aperto un tavolo di discussione con tutti gli attori coinvolti: la Giunta, la Polizia Locale, i rappresentanti dei bar, il Comitato anti-rumore e in un caso specifico anche i rappresentanti della Confesercenti e Confcommercio. Nel primo caso si tratta di chiarire una vecchia ordinanza che riguarda l’uso nei locali della musica dopo mezzanotte. Anche se è vero che salvo rari episodi - a sostenerlo è lo stesso comitato antirumore - questo problema non è più responsabilità degli esercenti. «La seconda ipotesi - annuncia il sindaco - cercherà invece di vagliare i pro e i contro inerenti la possibilità di rimuovere dal plateatico gli arredi e bloccarli dopo la chiusura del locale. Perché troppo spesso essendo incustoditi offrono l’occasione ai soliti piccoli gruppi di maleducati di fare schiamazzi anche alle quattro del mattino». Ma il progetto guarda anche al futuro in termini di investimento puntando a sviluppare un maggiore controllo sul territorio: «Lo scorso anno l’Amministrazione - ha dichiarato Ghitti - ha dotato il Corpo di polizia locale di strumenti come etilometri e rilevatori di velocità usati in modo congiunto o separato con il comando dei Carabinieri della stazione locale. Inoltre sempre la polizia locale ha acconsentito durante il periodo estivo ad assicurare maggiore controllo durante i venerdì e i sabato sera estendendo l’orario di lavoro fino alle due e mezzo di notte assicurando la loro presenza anche a tutte le manifestazioni in corso».

Infine, al vaglio dell’Amministrazione, anche l’ipotesi, insieme alla ditta di vigilanza privata che già effettua il controllo notturno degli immobili comunali, di sfruttare al meglio questo servizio ampliando da subito i compiti chiedendo di effettuare dalle 24 alle 6, solo nel centro, anche un controllo a piedi e in macchina di vicoli e zone spesso oggetto di danni. Sempre che si trovi l’accordo e la copertura finanziaria. «Non è una sostituzione del privato a ciò che deve fare il pubblico - ha concluso Ghitti -, ma nell’ambito di un contratto già in essere cerchiamo di offrire un servizio di tutela in più, un ulteriore deterrente, che però mai potrebbe andare a sostituire il lavoro di prevenzione fatto dalle forze dell’ordine perché la ditta in questione non ha compiti di polizia».

Carola Fiora


 

IL QUOTIDIANO .IT

Che dire di Via Mare e alcool?

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

La gente denuncia l’abuso di alcool per la strada ma lo fa in modo anonimo per paura di ritorsioni.

di Carmine Rozzi 

Una mini discarica a due passi da Via Mare: sullo sfondo la pista di jumping

“La situazione sta diventando insostenibile. Non sappiamo più che cosa fare”. Queste sono le dichiarazioni disperate da parte di un folto gruppo di residenti e di esercenti che si trovano nei pressi degli ultimi cinquanta metri di Via Mare lato sud, prima dello sbocco su Piazza Salvatore D’Acquisto. Periodicamente lo spazio intorno alle cabine telefoniche si riempie di una moltitudine di giovani i quali, birre in mano, si siedono dove possono per bere e chiacchierare.

Purtroppo non tutti riescono a controllare l’effetto di ripetute libagioni e questo spesso provoca momenti di tensione quando qualcuno di loro inizia a dare in escandescenze oppure molesta qualche turista o cittadino di passaggio. Il fenomeno di questo assembramento sembra essere dovuto esclusivamente al fatto che un esercizio privato della zona venda le bevande a prezzi molto più ridotti degli altri.

“Alcune sere sono talmente tanti che ostruiscono di fatto la strada per cui molti di noi, pur di non entrare in conflitto con i ragazzi preferiamo passare dall’altra parte della strada”, asseriscono in coro gli abitanti. Qualcuno di loro, per non sentirsi solo si porta appresso il cane, per la maggior parte pitt-bull che, anche se spesso a torto, non godono di buona fama presso la gente comune e questo non fa che accrescere il disagio.

Per il momento la recente delibera del Sindaco in materia di vendita alcolica non sembra aver sortito l’effetto desiderato in questa particolare zona della città. E’ perché la gente non la rispetta o chi dovrebbe attuare il controllo sull’esecuzione della stessa non attua il monitoraggio necessario? Probabilmente tutte e due le cose visto l’ammontare di bottiglie, vetri e altri contenitori di vario genere che ogni mattina si trovano nell’area e che certi angoli delle due cabine elettriche poste a ridosso della zona sono diventate delle vere e proprie mini-discariche a cielo aperto.

Molti di quelli che protestano e che vorrebbero farlo apertamente sono costretti a ricorrere all’anonimato perché hanno paura di ritorsioni e non esitano ad ammetterlo. Certamente una più massiccia e costante presenza di Vigili Urbani servirebbe se non altro, a tenere sotto controllo la situazione. La proposta avanzata da parte del Presidente del quartiere Mare-Sentina Alfredo Cicconi di montare un gazebo permanente con la presenza della Polizia Municipale non ha fin’ora avuto risposta e sembra essere caduta nel vuoto.


 

IL SECOLO XIX

Investe una ragazza e fugge viene inseguito e fermato 

Castelletto d’Orba. Omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza 

Castelletto d’Orba. Grave incidente stradale ieri mattina nel centro di Castelletto d’Orba.

Un fuoristrada guidato da un castellettese, M. F., 41 anni, ha investito Cristina A., 24 anni, romena, residente in paese, che stava raggiungendo a piedi il posto di lavoro. L’uomo è fuggito senza fermarsi a soccorrere la giovane vittima.

La ragazza è stata trasportata all’ospedale di Alessandria. Nel pomeriggio le sue condizioni sono migliorate e non è in pericolo di vita.

L’incidente è avvenuto poco dopo le 8 di ieri mattina, in via Madonnina, la strada che dal centro del paese procede verso Silvano d’Orba e la provinciale Ovada-Novi Ligure.

Cristina A. che fa la baby-sitter e vive a Castelletto, stava procedendo a piedi per raggiungere un’antica villa che si trova lungo la stessa strada. Improvvisamente è sopraggiunto, nella stessa direzione di marcia, il grosso fuoristrada, che l’ha investita e scaraventata addirittura all’interno del cortile della villa dove la giovane lavora.

Immediato l’allarme. I carabineri della stazione di Capriata d’Orba hanno rintracciato l’automobilista e l’hanno quindi condotto in caserma. Secondo quanto accertato dagli uomini dell’arma, anche in base alle testimonianze raccolte sul posto, pare che l’uomo al volante guidasse in maniera anomala, addirittura a zig zag.

M. F. si sarebbe anche rifiutato di sottoporsi al test alcolemico.

Al termine dell’interrogatorio, dopo aver ascoltato le varie testimonianze, i carabinieri lo hanno denunciato per omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. Nel tardo pomeriggio la giovane romena è stata sottoposta ad ulteriori accertamenti diagnositici per definire meglio le consegunze subite nell’incidente.

Bruno Mattana


 

CORRIERE ADRIATICO

Al volante ubriaco e drogato

ANCONA - Ubriaco e drogato si trovava alla guida della sua Tempra quando, imboccato il viale della Vittoria in direzione Monumento, ha dovuto accostare. Pochi istanti dopo l’uomo, un 50enne jesino, si è accasciato sul volante perdendo i sensi. Immediata la chiamata al 118. Sul posto è giunta l’automedica e un’ambulanza della Croce Gialla. L’uomo è stato soccorso sul posto. Pochi istanti dopo, sul luogo anche una Volante della questura dorica. Gli agenti hanno effettuato un controllo sia sulla persona che sul mezzo. L’uomo era privo di patente e con l’assicurazione ormai scaduta da troppo tempo. Il 50enne jesino, già noto al personale sanitario nonché alle forze dell’ordine, a questo punto ha tentato una improbabile fuga a piedi durata qualche secondo. Successivo il trasporto a Torrette.


 

IL MATTINO (AREA METROPOLITANA)

Suicida scambiato per uno straniero. Riconosciuto dopo un mese dai parenti

ROSALBA AVITABILE Frattamaggiore. Lo hanno cercato per 24 giorni, rivolgendosi alla trasmissione «Chi l’ha visto», invece il loro congiunto era custodito nella sala mortuaria della facoltà di Medicina Legale a Napoli. Si era ammazzato il 24 giugno scorso lanciandosi sotto l’intercity delle 17,24 proveniente da Napoli e diretto a Roma all’altezza della stazione ferroviaria di Sant’Antimo-Sant’Arpino. Fino all’altro giorno si pensava che il suicida fosse un cingalese o un pakistano, invece si trattava di Vincenzo Luca De Rosa, 22 anni, settimo di 8 figli, residente a Melito da qualche mese, in forte stato di depressione per uso di alcolici e psicofarmaci. Il 24 giugno poco dopo le 17 un uomo si lancia sotto il treno. Il suo corpo viene dilaniato dall’impatto. Non si riesce ad identificare, non ha documenti addosso. Polfer e carabinieri avviano le indagini che restano senza esito. Il corpo orribilmente mutilato viene conservato all’obitorio, in attesa di dargli un nome. Pelle quasi olivastra, non ci sono denunce di scomparsa, l’ipotesi del cittadino straniero prende piede. Sembra difficile collegare i due episodi. Lunedì 10 giugno, il papà che lavora al Consorzio Unico Campania, la mamma, le due sorelle e i cinque fratelli, lanciano il loro appello attraverso Rai 3 utilizzando la trasmissione «Chi l’ha visto?». Ma non ci sono riscontri. Vincenzo Luca, frequentava abitualmente i locali che affacciano su via Biancardi, per il modo di pettinarsi era conosciuto come «Rasta», anche se da due mesi aveva tagliato i capelli. Qualche giorno fa un sospetto della polizia induce il cognato Antonio, ad effettuare il riconoscimento. Si tratta proprio di Vincenzo Luca De Rosa. È lui il suicida che il 24 giugno scorso si è lanciato sotto l’intercity. Ieri i funerali, celebrati nella chiesa di Sant’Antonio in piazza Riscatto a Frattamaggiore da don Luca Franco. Tra una folla immensa. Il corteo funebre, dopo il lancio dei colombi, invece di dirigersi verso il cimitero di via Lupoli a Frattamaggiore, ha prima attraversato via Biancardi, dove affaccia la villa comunale, luogo di ritrovo dei giovani. «Rasta» a volte passava anche la notte qui. 


 

 

IL GAZZETTINO (BELLUNO)

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Si tornerà in aula a dicembre per il processo a carico di Azim Zaberul, 31enne bengalese accusato di tentata violenza sessuale per aver cercato di baciare una donna con la forza.

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Venerdì, 21 Luglio 2006
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