ASAPS.IT
Sbirri Pikkiati”, 01 GENNAIO / 30
GIUGNO 2006
526
EPISODI DI VIOLENZA AD OPERATORI DI POLIZIA
IL DOVE E IL COME DELLE AGGRESSIONI ALLE DIVESE LOCALIZZATE PER AREE ED EVENTI
NEL PRIMO SEMESTRE 2006
Sei mesi di lavoro, spulciando giornalmente le
cronache di tutta Italia, non sono uno scherzo. Alla fine, però, il risultato
ci premia: siamo riusciti a monitorare 526 episodi, classificandoli uno per uno
in relazione alla loro tipologia ed area geografica, in maniera così precisa
che risulta possibile risalire anche ai rispettivi protagonisti.
Completando questa prima fase del lavoro,
abbiamo raggiunto alcune certezze.
Intanto che gli episodi dei quali abbiamo
notizia sono solo la punta di un iceberg: in effetti, la cronaca censisce solo
una minima parte degli eventi. Questo dipende dalle altre notizie che un
quotidiano o un portale web decidono di piazzare in prima pagina: la
concomitanza di un evento particolarmente importante, infatti, finisce col far
scivolare in secondo piano la notizia di un’aggressione, che non può essere
considerato un semplice infortunio sul lavoro: qui si entra nel merito del
difficile e complicato rapporto tra la cittadinanza ed i propri difensori, non
sempre visti così. Ci sono colpe dall’una e dall’altra parte, ma è
imprescindibile rimandare oltre un confronto.
Alla luce dei dati, se si considera che il 51,5% delle aggressioni è portato a compimento
da persone in stato di ebbrezza – parliamo di 271 casi su 526,
quindi oltre uno su due – risulta evidente che le divise pagano lo scotto di un disagio sociale. Anzi, ci venga
consentito il termine “piaga”, nel quale la sostanza psicoattiva più diffusa
nel mondo – l’alcol in tutte le sue manifestazioni, dalla birra al vino ai
superalcolici – è una vera e propria arma (*).
Il semplice uso – non parliamo di abuso –
costituisce un grave pregiudizio per la salute, in barba a tutti coloro che
continuano a tirare in ballo gli effetti benefici (inesistenti in queste
condizioni) del resveratrolo.
Assumere sostanze alcoliche prima di mettersi
alla guida, comporta alterazioni delle sensazioni e dei riflessi: insomma ti
dissoci, e quando vedi uno sbirro che cerca di calmarti, lo picchi.
Estremamente rilevante anche l’uso di armi,
proprie e improprie. Sia chiaro che consideriamo arma ogni oggetto che
amplifichi la fora fisica o che consenta a chi ne fa uso di sovrastare la
fisicità dell’antagonista, in questo caso l’agente di polizia: un’auto lanciata
a forte velocità contro un carabiniere, un estintore scagliato contro un
poliziotto, bastonate ai vigili, spray urticante spruzzato sulla faccia di un
controllore di autobus.
Nel computo statistico, la Polizia di Stato ed
i Carabinieri hanno la peggio, ogni giorno: la Polizia di Stato, in prevalenza
Squadra Volanti o Stradale, ha subito in questi primi 6 mesi del 2006 la
maggior parte delle aggressioni, con 244 episodi censiti (46,4%), seguita dai
Carabinieri, (Nucleo Operativo Radiomobile NORM e Territoriale), aggrediti 223
volte (41,1%).
A carico della Polizia Locale, invece, abbiamo
registrato 66 attacchi violenti (12,5%), ma alcuni di questi episodi sono
letteralmente spaventosi. 38 eventi sono invece stati diretti contro altri
rappresentanti dello pubblica amministrazione in genere (7,2%), che nell’esercizio
delle proprie funzioni rivestono la qualifica di Pubblico Ufficiale e di
Incaricato di Pubblico Servizio.
Un solo episodio ha visto coinvolte le Fiamme
Gialle.
A proposito di questa distribuzione, dobbiamo
chiarire che le percentuali – sommate tra loro – non conducono al 100%: questo
perché in molti singoli episodi, le FFPP intervenute sono almeno due, ma tutte
prendono puntualmente “calci e pugni”.
La maggior parte di queste aggressioni è stata
registrata nel nord Italia, con 270 eventi (51,3%), seguito dal Sud e isole
maggiori con 143 episodi (27,2%). Più tranquillo il centro Italia, nel quale
“solo” 113 azioni sono state documentate (21,5%).
Chi volesse segnalarci eventi patiti ignorati
dalla cronaca, può inviare una mail all’indirizzo sbirripikkiati@libero.it
, indicando le proprie generalità, il reparto di appartenenza ed un recapito
telefonico. Sarà ovviamente contattato per le verifiche del caso.
Buona lettura. (**)
Forlì, 15 luglio 2006
(*) Nota: in 271 casi su 526 è stata esplicitata
sulla stampa la presenza dell’alcol nel sangue dell’aggressore, questo non
esclude una incidenza alcolica in tutti gli altri 255 casi ai violenze e
aggressioni.
Sono convinto che, se si andassero ad
approfondire anche questi 255 episodi, potremmo trovare:
- situazioni
con presenza di alcol rilevata, ma non scritta sul giornale;
- situazioni
con presenza di alcol non rilevata, in quanto non ubriachezza pesante, ma
incisiva, ovvero sufficiente a determinare perdita di autocontrollo
nell’aggressore.
Con questo non voglio naturalmente dire che
tutte le aggressioni siano alcolcorrelate, ma sottolineare come un dato già di
per sè clamoroso (51,5% di aggressioni compiute in stato di ebbrezza!) vada
letto come “almeno il”
51,5 % di aggressioni compiute in stato di ebbrezza. C’è davvero di che
riflettere.
Questo dato andrebbe comunicato a tutti coloro
che pensano che nelle nostre realtà solo le droghe illegali siano associate a
episodi di cronaca nera.
(**) Nota: potete trovare tutti i dati di
questo prezioso lavoro su www.asaps.it
IL GAZZETTINO (Nordest)
Giro di vite antialcol sulle strade dell’esodo Campagne e spot, ma soprattutto
controlli: in due settimane di luglio ritirate 371 patenti, la metà per guida
in stato di ebbrezza
di GIGI BIGNOTTI
L’ultima campagna contro la
"guerra" che ogni giorno insanguina l’Italia - con il Nordest al
fronte e purtroppo in prima linea - si chiama "Metticilatesta". È
partita sulla tv di Stato per contrastare il problema n. 1 del nostro tempo: la
sicurezza stradale. Pochi giorni fa Eurostat, l’Ufficio di statistica europeo,
ha confermato che gli incidenti d’auto sono la prima causa di morte tra i
giovani sotto i vent’anni con i maschi coinvolti due volte più delle donne,
elemento che smentisce il luogo comune sulle "signore al volante".
Insieme alla campagna sulla Rai è in
atto - nelle località turistiche di 5 Regioni - l’iniziativa "Guido con
prudenza. Zero alcol, tutta vita". Nelle ultime settimane sono entrate a
regime altre campagne di sensibilizzazione - di Società Autostrade,
Associazione Vittime della Strada, Asaps, Autogrill, Provincia di Trieste,
quella delle mamme antialcol (in Sicilia) e dell’Aprosir tanto per citarne
alcune - tutte di grande impatto. Sono talmente numerose le iniziative in
questo settore che da 4 anni si tiene addirittura un Salone per esporre e
illustrare tutte le iniziative: è il Siss partito nel 2003 da Verona, approdato
poi a Rimini e dal 2005 di casa a Riva del Garda. È promosso dall’Automobil
Club d’Italia con una serie di partner. Anche l’ultima edizione ha puntato
sulla guida in stato di ebbrezza con idee come la "birra senz’alcol che
aiuta a guidare" (slogan poi
giudicato ingannevole dal Garante) (*) e come l’etilometro per telefonini
cellulari (il Sobrio Mobile).
Il nemico più pericoloso, dunque, è
sempre l’alcol. Ma per far breccia nel popolo della notte e fra i giovani
"malati di velocità" ci vuole ben altro che qualche spot o le foto
choc già provate 15 anni fa nelle campagne firmate Oliviero Toscani.
L’iniziativa Metticilatesta ne è l’esempio lampante: più che meritoria nelle
intenzioni andrà in onda su Rai3 tra alle 8 e alle 0.40; su Rai2 alle 22.50; su
Rai1 addirittura all’1.30 di notte: «Che orari! - sbottano gli Amici della
Polizia stradale (Asaps) - Forse è per non interferire con gli spot degli
alcolici o dei bolidi da 200 km all’ora che vanno in onda nelle fasce di
maggior ascolto?!». Un sarcasmo che fa riflettere.
PUNIRE & PREVENIRE
Visto che gli effetti positivi della
patente a punti si stanno attenuando - il numero delle vittime a Nordest è
tornato a sfiorare quota 700 all’anno ovvero 2 al giorno - è ancora più
importante il lavoro delle forze dell’ordine nella prevenzione. I controlli si
intensificano, soprattutto nel periodo estivo, e la sola Polstrada del Veneto
nelle prime due settimane di luglio ha già ritirato qualcosa come 371 patenti
(una media di 124 per ognuno dei 3 week end). Almeno 150 gli automobilisti
incastrati dall’etilometro che si aggiungono ai 200 di giugno. Se si considera che in tutto il mese di
luglio 2005 furono 562 i ritiri di patente ecco dimostrata l’eccezionalità del
"giro di vite" per la sicurezza da parte degli agenti coordinati dal
generale Gianni Ronca, comandante del compartimento Veneto (che non comprende
la provincia di Belluno accorpata al Trentino Alto Adige). Le infrazioni rilevate dalla Polstrada
in 15 giorni sono state quasi cinquemila con al primo posto gli eccessi di
velocità e la guida in stato di ebbrezza. Questi ultimi casi hanno portato al
ritiro della patente: su 371 sanzioni massime oltre un terzo riguarda ubriachi
al volante cui si aggiungono i due automobilisti pizzicati domenica scorsa dai carabinieri.
Alle cifre della Polstrada vanno infatti sommate quelle dell’Arma e delle
Polizie municipali (i dati di luglio non sono ancora disponibili) per un
"quadro alcolico" allarmante. E giugno non era stato da meno per la
Polstrada: 489 patenti ritirate (200 per positività all’alcoltest) e ben 9172
infrazioni contestate. A Nordest ci sono poi i casi limite
come quello dei due ciclisti veneto-trentini sorpresi molto alticci al...
manubrio: dopo aver causato un incidente sono stati sottoposti all’alcoltest
dai vigili urbani di Trento. Uno dei due aveva le classiche "lievi tracce
ematiche in alcol": i 2,5 grammi per litro contro un limite massimo di
0,5. Anche per loro è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza.
EFFETTI DELL’ALCOL
In un vademecum disponibile anche sul
sito della Polstrada veneta sono elencati gli effetti dell’alcol. Innanzitutto
va ricordato che già con valori di 0,8 grammi per litro di sangue, il rischio
incidenti è decuplicato; a 1,5 gr/lt il rischio è addirittura 400 volte superiore
al normale. Poi vanno elencate le ricadute su chi guida: effetto sedativo,
riduzione della "vigilanza", stato euforico e temerarietà alla guida,
falsa percezione delle distanze, alterazione dei riflessi e dei tempi di
reazione, riduzione del cono visuale e della visione periferica dell’occhio.
Insomma le condizioni per causare incidenti ci sono praticamente tutte. Va
infine ricordato che nell’80\% dei sinistri stradali con vittime le
responsabilità sono da ricercare nel guidatore. Per contrastare il fenomeno della
mortalità stradale in questo periodo di "notti bianche" ed eccessi
estivi, la Polstrada del Veneto metterà in campo tutte le forze disponibili:
80/90 pattuglie in auto con oltre 180 agenti che avranno come rinforzo i
colleghi delle sezioni giudiziarie e gli aggregati che il ministero
dell’Interno dovrebbe distaccare.
(*) Nota: lo slogan censurato dal Garante
della Concorrenza e del Mercato è un altro. Verosimilmente “Tanto gusto alcol
giusto, la birra in regola con il Codice della Strada” della DRIVEBEER. Del
resto una birra senza alcol non aiuterà a guidare, ma nemmeno è da censurare.
IL GAZZETTINO (Nordest) PADOVA "Scegli di vivere" è il
concorso lanciato dall’istituto Dante Alighieri Slogan anti-sballo, parola agli
studenti
Padova
L’idea gli è venuta portando a spasso
il cane, la sera, per le vie del centro storico. Incrociando gli sguardi di
tanti ragazzini di undici anni o giù di lì, che al posto di aranciata o gazzosa
ingurgitavano bottiglie di rosso o calici di birra, seduti a terra. E’ l’alcol
versione baby ad aver fatto scattare la molla, se è vero come purtroppo è vero
che, tra i ragazzi padovani dai 12 ai 24 anni, il 60,3% beve vino, il 62%
birra, il 52,4% superalcolici e l’età media di avvicinamento alle sostanze è 14
anni, con un punte di 11. E’ riflettendo su questi dati che
Alberto Carenza, preside dell’istituto linguistico europeo paritario Dante
Alighieri, ha in animo di lanciare una campagna contro l’uso irresponsabile
delle sostanze alcoliche, soprattutto tra i più giovani e tra quanti del vizio
del bere disconoscono gli effetti devastanti per l’organismo, l’incolumità
propria e altrui. Nasce così "Scegli di vivere", il concorso proposto
dalla scuola di riviera Tito Livio con il patrocinio del Comune di Padova, del
Gazzettino, del Mattino, del Corriere del Veneto e della Difesa del Popolo
nonchè di Decathlon, rivolto ai ragazzi che frequenteranno la terza media nel
prossimo anno scolastico.«Il concorso - illustra Carenza - ha lo scopo di
sensibilizzare la gioventù nei confronti dell’uso e dell’abuso dell’alcol, far
conoscere quali rischi si celano nel bicchiere, quali conseguenze fisiche e
sociali, dando agli studenti la possibilità di esprimere le loro idee e
motivazioni tramite un breve messaggio, di venti righe dattiloscritte, rivolte
a un loro coetaneo». Dopo iniziative contro il fumo e la droga, ecco dunque che
l’istituto Dante lancia una nuova sfida, raccogliendo quello che, volenti o
nolenti, è uno dei temi più in voga del momento, a cominciare dal fenomeno
dello spritz fino alle ubriacature, ricordando il dovere verso se stessi e gli
altri di essere sobri quando ci si mette al volante. «Per la buona riuscita del
concorso - annota il preside - è fondamentale la sensibilizzazione dei
dirigenti scolastici che, nel presentare ai docenti l’iniziativa, potranno
suggerire l’opportunità di sviluppare il tema come prova a casa o in classe,
incentivandoli sui vari aspetti conoscitivi dell’alcol. Alcol che è un fenomeno
sociale sempre più precoce e preoccupante».
F. Capp.
PORTALE ITALIA
Guida sicura: non berti la vita e vinci tanti premi
Non berti la vita! E’ questo lo slogan
dell’iniziativa realizzata dalla Polizia di Stato insieme alla Fondazione Ania
per la sicurezza stradale e al Silb (associazione degli imprenditori dei locali
da ballo) che ha come obiettivo quello di combattere la guida in stato di
ebbrezza. "Io sono Bob, tu 6 in mani sicure".
Un braccialetto di gomma blu consegnato, all’ingresso delle discoteche, al
ragazzo scelto dal proprio gruppo come la persona che non berrà alcolici per
tutta la serata. Il Bob di turno, se manterrà il suo impegno, potrà guidare
l’auto, riaccompagnare gli amici a casa e ricevere in premio una maglietta. La
terza edizione della campagna di sicurezza stradale "Guido con Prudenza.
Zero alcol tutta vita" prende il via il 14 luglio per rendere più serene
la vacanze e le serate estive dei giovani che vogliono divertirsi. Lo scopo
dell’iniziativa è soprattutto quello di prevenire gli incidenti causati
dall’alcol che secondo le stime dell’istituto superiore di Sanità costituiscono
il 30 per cento degli incidenti gravi. Materiale informativo, magliette
colorate, cartoline ironiche e palloncini per i test dell’alcol saranno
distribuiti fuori dai 20 locali che aderiscono all’iniziativa. I ragazzi che
risulteranno negativi alla prova dell’etilometro, riceveranno un ingresso
omaggio in discoteca per la settimana successiva. Come novità quest’anno la
Fondazione Ania invita i ragazzi a creare una campagna pubblicitaria sulla
sicurezza nella guida delle due ruote. La proposta migliore sarà utilizzata al
Motor show di Bologna e i primi 5 classificati vinceranno un week-end nel
capoluogo emiliano per il Motor show.
IL GAZZETTINO (Nordest) JESOLO
Sei sobrio? Vai gratis in discoteca Jesolo
«Il progetto è partito con i migliori
auspici. La via della sensibilizzazione è quella giusta, bisogna insistere». Lo
dice Renato Giacchetto, presidente del Silb, il "sindacato" degli
imprenditori dei locali da ballo, dopo il primo week-end di ’Guido con prudenza
- Zero alcol, tutta vita’. È una campagna di sicurezza stradale avviata dalla
"Fondazione per la Siurezza Stradale delle compagnie di
assicurazione", da Ania, Polizia di Stato e dallo stesso Silb. Fino al 20
agosto in 20 discoteche di 5 regioni italiane - s’è aggiunta in extremis la
Sardegna - i ragazzi vengono invitati a nominare il proprio "Bob",
cioè colui che sceglierà di non bere per riaccompagnare a casa i propri amici
(sarà riconoscibile con un braccialetto). All’uscita tutti potranno ritirare,
con un gadget, anche un alcol-test con cui verificare il proprio stato di
ebbrezza; se i ’Bob’ fermati dalla Polstrada, risulteranno negativi alla prova
dell’etilometro, saranno gli agenti a regalare un ingresso gratuito per la
discoteca. «E’ un’iniziativa accolta positivamente
dai giovani - spiega Giacchetto - al punto che in alcuni casi sono loro stessi
a richiedere il biglietto alle pattuglie della Polstrada dopola prova
etilometro. Questo è un risultato che va visto in un’ottica più ampia, ovvero
invita i giovani a non bere». Jesolano, gestore di locali da sempre,
Giacchetto è quello che da anni sta portando avanti dei progetti di vario
genere e anche protocolli d’intesa con il Governo. Proprio a Jesolo è nato, ad
esempio, il primo esperimento di ’camera di decompressione’ e di ora di
deflusso, ovvero un luogo (con musica abbassata e vendita di soli analcolici)
dove i ragazzi possono fermarsi prima di uscire, per ’sbollire’, nell’ora
successiva alla chiusura ufficiale. «Per questo insisto sul fatto che gli
incidenti non si combattono con la chiusura anticipata della discoteca (creando
così un nomadismo notturno dei ragazzi sulle strade), ma con campagne mirate
sia tra i frequentatori delle disco, che tra gli stessi gestori» aggiunge
Giacchetto, con una punta di veleno nei confronti dell’ex ministro Carlo
Giovanardi, con cui si è dovuto scontrare subito dopo la sua elezione a
presidente. «E per questo che l’iniziativa ’Guido con prudenza’ non deve essere
una meteora: era già stata sperimentata l’anno scorso, di certo proseguirà». Intanto fino al 20 agosto. Nel Veneto
sono state coinvolte le discoteche jesolane Muretto e Vanilla Club, quindi il
Molo 5 di Marghera e il Cielo Club di Tessera. "Sono stati coinvolti in
particolare i locali di luoghi turistici o di alta frequentazione. E’ chiaro
che l’intenzione è di allargarlo. Comunque sia le nostre campagne sono estese a
tutti i locali". Che sono circa 2500 in Italia e danno lavoro a 15mila
persone. Quanto servono queste iniziative, lo
dicono i numeri. Non è un caso che nel 2005 (sulla base degli incidenti
rilevati da Polstrada e Carabinieri) c’è stata una diminuzione dell’8,5% delle
vittime. Nella provincia di Venezia, ovvero quella maggiormente interessata
dalle campagne, la diminuzione è stata del 16,6%. "Di questo - conclude Giacchetto
- parleremo anche nel corso del congresso nazionale del Silb, in ottobre a
Santa Margherita Ligure".
Fabrizio Cibin
IL GAZZETTINO (Nordest)
VITTIME DELLA STRADA Proposta dell’Aifvs: pena
massima per quegli omicidi colposi Dodici anni a chi uccide perchè ubriaco
Venezia
È attiva 365 giorni l’anno perchè i
soci dell’Aifvs sono stati toccati in prima persona dal dramma. Sono i
familiari delle vittime della strada da un decennio riuniti nell’associazione
Aifvs. La loro ultima battaglia è per comminare il massimo delle pene (12 anni
di carcere) a chi si provoca incidenti mortali guidando ubriaco. A puntare il dito, senza giri di
parole, contro quei magistrati che «assolvono i killer della strada» è la
responsabile veneziana dell’Aifvs, Pierina Guerra: «La guida in stato di
ebbrezza è una gravissima aggravante del reato di omicidio colposo e chi
provoca la morte di innocenti perchè si mette al volante ubriaco non deve più
avere la patente e subire la condanna prevista dall’art. 589 del codice penale:
dodici anni di carcere. Tutti i tribunali d’Italia, invece, danno sempre il
minimo (un anno con sospensione condizionale). Ecco come contribuire alla
reiterazione del reato!». Sulla proposta di "bastonare"
gli ubriachi al volante si pronuncerà l’Osservatorio veneto per la Sicurezza
stradale (di cui fanno parte il procuratore Fojadelli e l’assessore regionale
Chisso) sollecitato dall’Aifvs dopo l’ultimo caso del giovane che guidava
contromano e che ha ucciso 3 persone sulla Pontina. Pochi giorni fa è tornato a
scorazzare per le strade grazie al Tribunale del Riesame di Roma che gli ha
ridotto le responsabilità: il fatto di essere ubriaco è stata ritenuta una
attenuante. L’Osservatorio veneto s’è riunito
l’ultima volta 10 giorni fa fissando per il 23 settembre prossimo la prima
Giornata regionale della sicurezza stradale, nella quale far convergere le
iniziative di tutte le istituzioni interessate. L’Osservatorio vuole recuperare
il rispetto per valori che sono sacri: la vita, l’incolumità, la salute. «Ci
sono tanti interventi possibili, grandi e piccoli, ma di sicuro l’educazione è
uno dei fronti principali. Ci rivolgeremo al garante della pubblicità hanno
annunciato Fojadelli e Chisso perché intervenga su taluni messaggi come quello
che mostra giovani felici viaggiare in un’auto scoperta senza allacciare le
cinture. Più in generale vanno dati agli utenti della strada messaggi positivi
e non solo quelli per fare cassetta.
IL GAZZETTINO (Nordest)
Friuli VG, bus gratis per le discoteche Allarme baby etilisti
TRIESTE - Un servizio di bus gratuito per
accompagnare i giovani in discoteca e riportarli sani e salvi a casa scatterà
da domani fino al 12 agosto, con partenza da Trieste. È la risposta ai dati
allarmanti che vedono in aumento i consumi di alcolici tra i giovani,
soprattutto le bevande alla frutta che nascondono una base alcolica promosse in
modo accattivante, e un abbassamento dell’età di prima assunzione, diventata di
12-13 anni. Si tratta di dati sconfortanti sulle nuove abitudini dei giovani a
livello nazionale, confermate in Friuli Venezia Giulia dal dipartimento
dipendenze dell’Azienda sanitaria triestina. Il progetto si chiama ’Overnight’
SARDEGNA OGGI Una legge contro le stragi del sabato sera
Stragi del sabato
sera: proposta di legge per sensibilizzare i giovani e arginare il fenomeno.
Non una legge restrittiva o punitiva ma un insieme di norme indirizzate alla
prevenzione e soprattutto una legge di tutti non di una sola parte politica:
così i consiglieri fadele Sanciu, Claudia Lombardo, Giorgio La Spisa e Gerolamo
Licandro del gruppo Forza Italia hanno definito la proposta di legge contenente
"Norme per la prevenzione degli incidenti stradali e per la sicurezza
legata alla frequentazione dei locali". Come ha ricordato il consigliere Sanciu, il problema della
sicurezza sulle strade sarde nelle ore notturne del fine settimane sta
diventando sempre grave e allarmante.Da qui la proposta che "nasce dalla
necessità di dettare norme più caratterizzanti relativamente alla prevenzione
degli incidenti e alla sicurezza".
Quindici articoli dedicati ad altrettanti capitoli del problema:
gli orari di apertura dei locali: che devono essere concordati dai sindaci,
attraverso una Conferenza dei servizi (prefetture e questura) e con la
consultazione delle associazioni dei gestori;
campagne di incentivazione: per anticipare l’orario di afflusso dei giovani
affidata ai gestori che possono promuovere appositi incentivi; disciplina di
somministrazione di bevande: incentivando con prezzi bassi gli analcolici;
opportuna sensibilizzazione all’interno dei locali per invitare alla prudenza
ed al corretto comportamento; una adeguata vigilanza da parte degli stessi
gestori (attraverso una vigilanza privata specializzata iscritta in un apposito
registro).
"Qualsiasi regolamentazione legata alla sicurezza non può però essere
semplicistica e mirata meramente agli orari delle discoteche e dei locali. Per
questo occorre creare invece condizioni per poter incidere sui comportamenti
dei giovani", ha detto Sanciu che ha poi riferito alcuni dati: nella sola
Gallura, territorio come noto ad altissima densità di locali di svago notturno,
nel solo 2004 sono state ritirate 550 patenti per infrazioni al codice della
strada (guida in stato di ebbrezza, eccesso di velocità etc). Le persone
colpite dalle sanzioni sono state tutte di età compresa fra i 20 e i 40 anni.
Ogni 100 incidenti nel territorio di Olbia, si è registrata una mortalità del
4,9 per cento (la media nazionale è stata di 2,8); se poi si calcolano i dati
rilevati dopo le 5 del mattino, la percentuale cresce fino al 7,8 % di
mortalità sulle strade.
"Le stragi del sabato sera -ha sottolineato Claudia Lombardo, firmataria
della proposta di legge e vice presidente del Consiglio- non possono essere
combattute con mere misure punitive e restrittive, ma con azioni efrficaci di
prevenzione. Per questo occorre una legge condivisa da tutti, perchè questa
proposta non vuole essere di parte. Una legge condivbisa e che abbia una corsia
preferenziale perchè il problema è urgente".
Giorgio La Spisa, capogruppo di FI, ha sottolineato che con la proposta
"si vuole gettare un sasso nello stagno dell’indifferenza con cui troppo
spesso vengono guardati questi drammi. Non vogliamo creare un allarme
eccessivo, ma dare un contributo sollevando un problema".
"Purtroppo già nella scorsa legislatura una mia proposta di legge per la
sicurezza -ha detto Gerolamo Licandro- è rimasta ferma in commissione, mi
auguro che questo non si ripeta, perchè il problema è grave, è di tutti, deve
essere affrontato con il necessario equilibrio".
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Autostrade, sicurezza
blindata
Alcol-test, guide per educare alla sicurezza,
interventi di protezione
Roma Il sistema autostradale e in particolare Autostrade per
l’Italia, in collaborazione con Polizia Stradale, Anas, Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti, Rai e Intesa Consumatori, è pronta a fronteggiare
l’Esodo estivo 2006. Per garantire un viaggio tranquillo verso le vacanze a
milioni di viaggiatori - tra il 20 luglio e il 4 settembre saranno in viaggio
sulla rete gestita dal Gruppo Autostrade circa 110 milioni di veicoli, che
percorreranno quasi 8 miliardi di chilometri - sono state messe a punto una
serie di iniziative per migliorare ancora di più la sicurezza e la fluidità del
traffico. «Dopo i risultati più che confortanti degli scorsi anni ? ha detto
l’Amministratore Delegato Giovanni Castellucci nel corso della tradizionale
conferenza stampa svoltasi ieri a Roma - Autostrade per l’Italia rinnova anche
in occasione dell’esodo 2006 il Patto per la Sicurezza con i viaggiatori».
Negli ultimi dodici mesi, Autostrade per l’Italia ha dato un ulteriore, deciso
impulso agli interventi sull’infrastruttura a favore della sicurezza, tra i
quali: quasi 11 milioni di mq di nuovi asfalti drenanti. La copertura della
rete è aumentata dal 48 al 59%. Per la fine del 2006 la copertura sarà del
68,6%, 200 km in più di barriere spartitraffico riqualificate (raggiunta quota
72% della rete), oltre 200 interventi sui punti della rete con incidentalità
superiori alla media, 130 nuovi assorbitori d’urto, progettati e omologati da
Autostrade per l’Italia. Per migliorare ancora di più la sicurezza sono state
ideate iniziative, campagne promozionali e progetti di comunicazione per intervenire
soprattutto sull’educazione stradale: «contatori» sui pannelli a messaggio
variabile: in accordo con l’Intesa Consumatori, è stata avviata una iniziativa
per l’utilizzo dei pannelli a messaggio variabile. Dal 15 luglio al 30
settembre 2006 tutte le sere da mezzanotte alle cinque di mattina verranno
distribuiti gratuitamente un milione di alcoltest. Ancora, «Obiettivo
Sicurezza», una guida, distribuita in 5 milioni di copie, per sfatare i
principali luoghi comuni sui comportamenti al volante.
LA STAMPA
POLEMICHE. Le dichiarazioni del ministro
Ferrero riaccendono il dibattito sul proibizionismo, eccessi di alcol e droghe
Vino e spinelli
l’equazione impossibile
Cifre e reazioni a confronto. Un invito
alla douja per l’esponente torineseSergio miravalle
Asti
Un vespaio. E non poteva essere altrimenti,
visto il momento delicato e il nervo da sempre scoperto. Le dichiarazioni del
ministro Paolo Ferrero, alla Solidarietà sociale, un esponente di primo piano
della Chiesa Valdese, eletto a Torino nelle file di Rifondazione Comunista, che
ha “paragonato” la pericolosità di mezzo litro di vino alla presunta
“innocuità” di uno spinello, hanno sollevato un coro di proteste nel mondo
enologico e non solo. Sono insorti gli avversari politici.
L’astigiana Mariangela Cotto, consigliera regionale di Forza Italia ritiene
offensive le parole del ministro: “sono affermazioni false, in quando sono
dimostrati i danni causati dall’uso delle cosiddette droghe leggere”. Cotto ha
chiesto che il Consiglio regionale esprime “totale dissenso dalle parole del
ministro per quel paragone così sbagliato”. Prende le distanze anche un altro artigiano,
il nutrizionista Giorgio Calabrese che mercoledì dalle colonne de “La Stampa”
ha argomentato sulle sostanziali differenze tra i due mondi. “l’alcol a cui si
riferisce come abuso il ministro – ha scritto Calalbrese – non può essere
quello che deriva dall’introduzione giornaliera ai pasti di 1 – 2 bicchieri di
vino, penso piuttosto si riferisca ai superalcolici di cui i nostri giovani abusano,
specie in discoteca…”. Calabrese ricorda invece i benefici al sistema
cardiovascolare e nervosi di un buon bicchiere di vino. Gli ha risposto sempre su “La Stampa” lo
stesso ministro. “Il punto su cui volevo attirare l’attenzione con il paragone
tra il consumo di vino e l spinello è che vi sono sostanze legali il cui consumo massiccio produce danni enormi
alla salute e che vi sono illegali il cui uso non determina particolari danni
alla salute”. E ancora. “ho citatola piaga dell’alcolismo, ma potrei citare
l’abuso di psicofarmaci o il dilagante utilizzo del doping. E su posizioni, in questo caso “ministeriali”
anche lo psicologo Roberto Argenta del Sert di Asti che cura una rassegna
stampa di notizie sull’abuso di alcol. “Non considerare il bere moderato come
premessa per avere problemi significa disconoscere l’alcol come droga. Tra le
persone che bevono moderatamente inevitabilmente una parte di essi avrà dei
problemi. In merito poi alla distinzione tra vino e superalcolici, basta
ricordare che quasi il 70% delle persone che hanno problemi con l’alcol bevono
prevalentemente e il 50% esclusivamente vino”. Sembra un dialogo tra sordi, tanto più rumoroso” in zone che considerano il vino un
elemento importante anche dal punto culturale oltre che economico e
Produttivo.
L’errore sarebbe ignorare i problemi e ignorarsi. Forse
un invito ufficiale al ministro Ferrero alla prossima Douja d’or potrebbe
essere una buona mossa. (*)
(*)
Nota: se il ministro fosse stato invitato lo scorso anno alla Douja d’or
(manifestazione artigiana per la promozione del vino) difficilmente avrebbe
cambiato opinione
sul vino. Al termine della serata del 22 settembre si era scatenata una rissa
causata da persone ubriache (di vino).
IL
GAZZETTINO (Treviso)
CONSUMI
Il sindaco contro il ministro: «Un bicchiere
di vino fa bene»
Due notizie dal fronte del consumo di
alcolici. Il vicepresidente della Provincia, Zambon, difende il vino e i
produttori di grappa “brindano” all’aumento dei consumi.
«Non so quanto faccia male uno
spinello, ma so che un bicchiere di vino a pasto non può far altro che rendere
la vita migliore». Così il presidente dell’Associazione nazionale ed europea
delle Città del Vino, Floriano Zambon, ha replicato alle dichiarazioni del
ministro Paolo Ferrero, il quale aveva affermato che «mezzo litro di vino fa
più male di uno spinello». Zambon,sindaco di Conegliano, con Valdobbiadene
capitale del prosecco, ha scritto una lettera a Ferrero spiegando le ragioni
per le quali non condivide queste sue affermazioni, e ribadendo le qualità,
riconosciute anche dai nutrizionisti, di un bicchiere di vino. Quanto alla grappa, sempre più giovani
la evono: al tramonto il cliché del consumatore per tradizione, tra gli
appassionati della più famosa delle acquaviti sta acquistando peso la fascia
d’età tra i 18 ed i 35 anni, sulla scia dell’evoluzione verso un gusto più
moderno ed un’immagine rinnovata. Lo conferma l’indagine su “Il mercato della
grappa nella ristorazione del Triveneto”, studio commissionato all’università
di Padova dall’Accademia della grappa e delle acquaviti e che ha coinvolto
oltre 120 ristoranti ed enoteche in Vento, Friuli Venezia Giulia e Trentino
Alto Adige. Anche il consumo da parte delle donne è in crescita: negli ultimi
cinque anni è passato dal 17,1% al 23,7%. La grappa rimare ancora il distillato
prediletto dalle persone a reddito contenuto, ma si sta affermando pure tra i
ceti medio-alti, soprattutto tra i professionisti che apprezzano i prodotti di
nuova generazione. Proprio per questo la maggioranza dei ristoratori la ritiene
un elemento che arricchisce l’offerta del locale sia dal punto di vista
dell’immagine che della redditività: più della metà ha approntato una vetrina
(non, invece, una carta) delle grappe. Spesso però, gli operatori sono poco
informati sulle caratteristiche delle diverse varietà e nel consigliare i
clienti si basano sulla notorietà della marca o sulla propria esperienza
personale. Un dato che, secondo i promotori dello studio, evidenzia la
necessità di rafforzare l’opera di marketing e comunicazione. E – ulteriore curiosità emersa dalla
ricerca – la grappa pare aver retto egregiamente all’introduzione della patente
a punti: in un primo momento la nuova normativa, come per molti altri alcolici,
aveva determinato una consistente flessione dei consumi. Oggi però si sta
recuperando terreno, grazie anche all’introduzione di varietà con una
gradazione alcolica inferiore. (*)
Mattia Zanardo
(*) Nota: aspettiamoci
di vedere degli slogan tipo “la grappa in regola con il codice della strada”
IL MESSAGGERO
(Latina)
L’uso di droga
aumentato del 20% Escalation
vertiginosa: il 96,3% degli assuntori è maschio, l’1,2 minorenne
di VIVIANA
DONARELLI
Consumatori regolari di oppiacei, cocaina, eroina e pasticche. Sono aumentati
vertiginosamente anche in provincia di Latina gli assuntori di droghe pesanti e
leggere. Rispetto a 15 anni fa il fenomeno è cresciuto di circa il 20%. E’
quanto emerge dalla fotografia scattata dalla Prefettura di Latina per il
periodo che va dal 1990 al febbraio 2005. Oltre 9 mila le persone segnalate
come assuntori o detentori di sostanze stupefacenti, di questi il 96,3% sono
uomini, il 3,7% donne e 1,21% minori. La droga più diffusa rimane la cannabis,
seguita dalla cocaina e dalle anfetamine. In leggero calo, come il trend
nazionale, il consumo dell’eroina.
Ad oggi sono 5.686 le persone fermate e trovate in possesso di notevoli
quantitativi di droga, per le quali è stato necessario avviare provvedimenti
amministrativi, numero che si riduce a 3.466 per chi invece è stato segnalato
solo come consumatore. Una situazione poco rassicurante, soprattutto se si
prendono in considerazione gli ultimi due anni, periodo in cui il numero di
giovani e giovanissimi (i minori segnalati alla Prefettura, in tutto 69, in
soli 24 mesi sono stati 47) che hanno fatto uso di cannabis è pressoché
raddoppiato. Il vero allarme però riguarda il maggior consumo della cosiddetta
“polvere bianca”, droga non più di élite, un tempo diffusa unicamente fra i
gruppi di un certo status sociale. Oggi infatti è alla portata di tutti, il suo
uso aumenta e cattura consumatori sempre più giovani. Osservando la situazione
con la lente di ingrandimento affiorano altri due aspetti allarmanti. Il più
preoccupante è che il primo contatto con la droga avverrebbe intorno ai 13
anni, fra i ragazzi più grandi invece l’uso di sostanze illecite non sarebbe
più occasionale e riguarderebbe nella maggioranza dei casi soprattutto
cannabinoidi. In secondo luogo fra i giovani, soprattutto consumatori di
hashish e marijuana, ci sarebbe una bassissima percezione del grado di
pericolosità delle sostanze.
«La droga è un problema sociale – dichiara Antonio Reppucci, capo di gabinetto
della Prefettura – che dobbiamo affrontare con una politica di sinergie e
concertazione. Dobbiamo creare degli strumenti, dei percorsi idonei, non si può
pensare di risolvere il problema con la repressione o come se si trattasse
esclusivamente di una questione di ordine pubblico. Dobbiamo concentrarci sulla
prevenzione e sull’informazione, istruendo giovani e meno giovani sulla
pericolosità di tutte le droghe, anche quelle legali, come l’alcool e il
tabacco». Diversi i progetti avviati in tutta la provincia fra i quali “Il grande
Carro” dell’associazione Astrolabio, la nuova unità di strada polivalente
attiva nei comuni di Aprilia, Fondi, Priverno San Felice Circeo e Terracina. Da
alcuni giorni è stato attivato il sito www.ilgrandecarro.org, un utile
strumento per sapere dove, come e a chi rivolgersi in caso d’aiuto o semplice
curiosità.
IL MESSAGERO
(Marche)
Quattro agenti aggrediti in venti giorni
FERMO E’ allarme nel Fermano per
episodi di violenza ripetuti nell’arco di una ventina di giorni ai danni di
quattro agenti delle Volanti in servizio presso il Commissariato di Fermo. I
quattro aggrediti da ubriachi hanno subito lesioni tali da dover ricorrere alle
cure dei sanitari del pronto soccorso. L’ultimo episodio risale a una decina di
giorni fa al Lido di fermo quando per bloccare un esagitato due agenti sono
rimasti feriti. Questa situazione ha fatto scattare la protesta del Consap che
ha chiesto attreverso il segretario Stefano Belfiore, di aprire un confronto
sulla sicurezza operativa del personale del Commissariato. Nella circostanza
Belfiore ha sollecitato l’aumento dell’organico del settore Volanti soprattutto
con giovani agenti per contrastare il fenomeno in modo particolare sulla costa.
Il litorale interessato da una notevole presenza turistica è soggetto inevitabilmente
ad episodi di vandalismo e teppismo. Il sindacato auspica quindi anche una
programmazione di lavoro straordinaria del personale del Commissariato più
mirata alle reali esigenze del territorio e a sostegno delle Volanti dopo la
mezzanotte.
Di. Mar.
IL MESSAGGERO
(Pesaro)
Intanto durante un summit sulla sicurezza
l’assessore Lomartire chiede l’estensione della videosorveglianza
Rissa al Lido,
quattro denunciati Identificate le due
“bande” di extracomunitari che si sono affrontate
di MARCO GIOVENCO
FANO - Identificati i 12 protagonisti della rissa che hanno messo a ferro e
fuoco il Lido di Fano, nella notte tra sabato e domenica, all’esterno del
Beaurivage, facendo scattare una forte reazione da parte dei commercianti della
zona e delle associazioni di categoria, esasperati per l’escalation di risse,
atti vandalici e furti che, da troppo tempo, minano la tranquillità del
lungomare e di altri quartieri della città. Le indagini condotte da Polizia,
Carabinieri e Guardia di Finanza, intervenute per sedare la rissa, hanno
portato all’identificazione di 12 extracomunitari e alla denuncia a piede
libero per rissa di 4 maghrebini, tra i 20 e i 25 anni, con regolare permesso
di soggiorno. Due i gruppi di extracomunitari coinvolti, provenienti da aree
diverse del nord-Africa, venuti alle mani per futili motivi e per lo stato di
ubriachezza. I segnalati alla Magistratura appartengono due a un gruppo e due a
quello contrapposto. Ma la violenta rissa di sabato è stata la goccia che ha
fatto traboccare il vaso della pazienza di operatori commerciali ed
albergatori, costretti ogni week-end a fronteggiare situazioni insostenibili
che "non si addicono ad una città turistica". Ieri i rappresentanti
delle categorie economiche hanno incontrato l’assessore Gianluca Lomartire, con
delega alla Polizia municipale, per esporre la situazione e cercare soluzioni
condivise al problema. «Nessuna rincorsa all’allarmismo - sottolinea
l’assessore - ma per prevenire nuovi episodi l’amministrazione comunale ha
assunto due impegni precisi, cioè la richiesta di coordinamento fra tutte le
forze dell’ordine per quanto concerne la sicurezza pubblica nelle ore notturne
e, nel contempo, avviare la sperimentazione di impianti di videosorveglianza
anche in aree della città finora scoperte e a rischio per atti vandalici e
risse». In merito alle ronde notturne Lomartire ha ricordato che «Si tratta di
azioni di competenza delle forze dell’ordine e che i Vigili urbani svolgono
soltanto funzione ausiliaria, tra l’altro fino alle 2 del mattino». Auspicata
poi l’estensione, anche alla zona mare e ai quartieri più “caldi”, del sistema
di videosorveglianza che è già stato applicato con successo al centro
commerciale San Lazzaro. E intanto il consigliere regionale di An Giancarlo
D’Anna ha presentato una mozione relativa alla «necessità di aumentare
l’organico del Commissariato di Fano» ed elevarlo di livello. «Un potenziamento
non più rinviabile per il quale impegno il governatore Spacca a sollecitare la
soluzione del problema presso il Governo nazionale».
IL MATTINO
Ospedale, filo diretto con le forze dell’ordine
Torre del Greco.
Summit in prefettura per la sicurezza dell’ospedale Maresca. Per difendere il
Maresca dall’assalto di teppisti e ubriachi, saranno installati all’interno
dell’ospedale, nuovi sistemi operativi che oltre a favorire l’intervento
immediato delle forze dell’ordine, consentiranno la registrazione di situazioni
a rischio. Una strategia di difesa che prevede anche l’utilizzo di una linea
telefonica diretta tra ospedale, carabinieri, polizia e guardia di finanza. Gli
ultimi episodi di violenza all’interno del presidio torrese hanno spinto il
prefetto Renato Profili a definire nuove strategie per la tutela di ammalati,
medici e infermieri. All’incontro tra i massimi vertici delle istituzioni ha
partecipato anche il direttore generale dell’Asl 5 Gennaro D’Auria che
all’indomani dell’ennesimo raid teppistico aveva chiesto di mantenere aperto il
drappello di polizia anche di notte. Una ipotesi che, al momento, non appare
fattibile e che per questo ha lasciato il posto ad altre iniziative. Intanto la
mancanza di personale che si registra
Sabato, 22 Luglio 2006
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