ROMA - Il settore autotrasporto ’’e’ in ginocchio’’. Oggi un pieno di 600 litri costa ad un autotrasportatore 208 euro in piu’ rispetto al primo gennaio 2006. Questa e’ la conseguenza dell’aumento del costo del gasolio che e’ aumentato di oltre l’8% in soli sei mesi producendo, dal primo gennaio ad oggi, un costo di circa 400 milioni di euro in piu’ che l’autotrasportatore ha dovuto pagare per la produzione dei servizi. I dati li ha forniti il Presidente Nazionale della Cna Fita, Franco Coppelli, che ha fatto scattare l’allarme sui rischi innescati dalla spirale dei costi. ’’Le imprese di autotrasporto non riescono, per la cronica debolezza contrattuale e per le distorsioni che si sono perpetrate negli anni sul mercato, a far ricadere sui compensi del servizio del trasporto il maggiore costo del gasolio’’, ha spiegato Coppelli sottolineando che ’’le attivita’ dei tavoli di confronto posti in essere dal precedente Governo non hanno risolto alcun tipo di problema. E’ quindi oggi indispensabile un intervento immediato del Governo, attuando una riduzione generalizzata delle accise sui carburanti, sterilizzando i maggiori introiti dell’Iva, avviando immediatamente le verifiche per introdurre la variabilita’ delle accise per l’uso professionale e per tutte le attivita’ produttive’’. ’’Il Governo dovra’ pensare a misure straordinarie tali da consentire la sopravvivenza delle imprese. In caso contrario indipendentemente dalla volonta’, sara’ inevitabile il fermo tecnico’’ conclude Coppelli. Da: ANSA |
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